Iniziazione - parte 5
di
Umile.e.sottomesso
genere
dominazione
umile.esottomesso@libero.it per fare due chiacchiere sui temi che ci piacciono
9.
Sto aspettando, in silenzio, che tu mi dica cosa vuoi che io faccia per te
Qui, in questo spiazzo lungo il marciapiede nella zona artigianale della città, nelle vicinanze della Vecchia Aurelia
Stai messaggiando con qualcuno e io, lo confesso, sono curiosissima. Ma non mi azzardo a parlare
"Allora" dici d'improvviso "voglio prima raccontarti come sono andate le cose con Marta"
"Va bene, Padrone"
"Dimmi un po': che percezione hai del rapporto che ho con lei?"
"Ma...sai...dopo quello che ho visto stasera non..."
"No, no, intendo prima di stasera"
"Ah, ok. Bè, come ti dicevo prima, vedo che Marta è davvero coinvolta. Capisco che deve incontrarsi con te fin dalla mattina: è più allegra, sorride, va al lavoro volentieri, cura il suo look con pazienza. Insomma, si percepisce che è molto, molto coinvolta"
"Fin troppo!"
"Cosa vuoi dire, Padrone?"
"Voglio dire che era diventata fastidiosa e petulante. Pretendeva sempre più spazio e io certe cose proprio non le reggo. Appena mi sono accorto della piega che stava prendendo il nostro rapporto, le ho subito detto che volevo interrompere: voglio un'amante non una compagna di vita, è chiara la differenza?"
"Bè, certo... è chiara. Chissà come c'è rimasta male..."
"Mamma mia, non ti dico le storie che ha fatto...due palle...ai limiti dello stalking..."
Mentre ti ascolto è impossibile, per me, non pensare a tutte le storie che, per mesi,
anche io ho fatto per poter avere questa possibilità che stasera mi stai offrendo...
"Alla fine, mi sono stufato e l'ho messa di fronte ad un bivio: avrebbe fatto la puttana per me: questa era l'unica possibilità che le offrivo se veramente voleva ancora essere la mia amante e continuare a frequentarmi. Fare la puttana di strada. Punto"
"E lei?"
"Era scioccata e, all'inizio, ha pure avuto il coraggio di arrabbiarsi pensando che avrei cambiato idea. Ma le è passato subito, quando ha capito che o faceva così oppure poteva pure tornare a fare la mogliettina a casa tua...dovevi sentire come implorava quando ha realizzato che facevo sul serio..."
Già...ed io, allora? Che cosa facevo poco fa se non implorare, penso tra di me?
10.
"Ma veniamo a noi. Ascolta attentamente. Io sono un uomo d'affari: quando faccio un investimento, mi aspetto un ritorno economico. Se arriva, continuo ad investire per migliorare costantemente. Altrimenti, abbandono senza pensarci troppo e mi dedico ad altro, hai capito?"
"Certo, Padrone: mi sembra il giusto atteggiamento"
"Hai notato qual è la differenza tra i due marciapiedi delle due carreggiate?
"No, Padrone"
"Nella carreggiata di fronte ci sono le puttane come Marta, mentre su questo lato trovi solo trans e trav; li vedi ora, là in fondo?"
"Sì, Padrone"
Iniziavo, ovviamente, a capire dove voleva arrivare e...tremavo, dalla paura e dall'eccitazione
"Sono distanti perché tutto questo pezzo di marciapiede, fino al lampione, è mio. L'ho comprato perché mi sono reso conto che esiste un gran bel movimento intorno ai trans e ai trav e lo voglio sfruttare. Così ho fatto questo investimento e adesso tu, se vuoi davvero che io continui a frequentarti, farai esattamente come Marta: batterai questo marciapiede, chiaro? E inizi subito, adesso!"
Ero, ovviamente, sotto shock ma...volevo dare un segnale forte e così:
"Certo, Padrone, farò tutto quello che vuoi..."
"Bene...ma che ore sono? Cazzo, le dieci?!? Mi hai fatto perdere un sacco di tempo, porca miseria!"
"Scusami, scu..."
"Forza, preparati che così vestita non vai bene. Togliti le calze e le scarpe e metti questi"
Da un borsone che avevi sui sedili posteriori, mi passi un paio di stivali, bianchissimi, a mezza coscia, con la zip e un tacco di almeno dieci centimetri
"Levati anche la pelliccia: è meglio questa"
Era dello stesso tipo di quella che avevo addosso: sintetica e corta in vita, ma era bianchissima come gli stivali
Mentre mi preparo, vedo che stai ancora messaggiando
"Sono pronta, Padrone. Vado Bene?"
Mi guardi un po' distrattamente: "Si, si, forza scendi..."
"Padrone, ma...cosa devo fare? Come mi devo comportare?"
"Oddio che palle..secondo te?!? Te l'ho detto, ho comprato tutto questo marciapiede. Tu adesso scendi e inizi a camminare, avanti e indietro. Muoviti molto lentamente: chi passa con la macchina deve poterti osservare. Non superare mai i due lampioni che ti ho indicato perché delimitano il marciapiede che ho comprato. Come vedi, vicino ad uno dei due lampioni c'è anche una sedia: considerati fortunata"
"Grazie Padrone, l'avevo vista"
"Tieni: una bottiglia d'acqua, ti servirà. Tra un cliente e l'altro, ovviamente, datti una sistemata al trucco. Hai l'occorrente nella borsetta?"
"Si, si...ma...se qualche macchina si ferma e mi chiede i prezzi? Io non ho idea..."
"Ah, guarda, questo è un problema tuo. A me interessa solo il risultato finale: di come fai per raggiungerlo non me ne frega assolutamente niente"
"Ma io non ho proprio idea di quanto posso chiedere..."
"Ah, bè, dipende da che valore vuoi dare alle tue prestazioni. Sei brava a succhiare cazzi? Fatti pagare...ahahah"
"Non lo so, non l'ho mai fatto. L'ho solo immaginato..."
"Senti, a me non me ne frega niente! Alla fine della serata, devi consegnarmi almeno 700 euro. Altrimenti ti lascio in strada finché non li hai guadagnati, chiaro?"
Esito
"Oh! Sveglia! È chiaro?!?"
"Ss.. Sì, Padrone: chiarissimo. 700 euro, ho capito benissimo..."
"Ah, e prima che tu mi faccia domande: no, a te non rimane niente: tu devi solo ringraziare per l'opportunità che ti offro".
"Certo Padrone. È giusto. Mi impegnerò tantissimo per ripagarti della fiducia che mi stai dando..."
"Tra un po' di tempo, se te lo meriterai, potrò prendere in considerazione l'idea di lasciarti una piccola percentuale delle somme che superano i 700 euro. Per essere ancora più chiari: fino a 700 euro, non ti resta niente. Se, ad esempio, alzi 1.000 euro, dei 300 in più posso darti...mah...un 10%, non di più: 30 euro. Certo, se tu riuscissi ad alzare, che so, 2.000 euro in una serata, allora anche per te le cose potrebbero migliorare un pochino e potrei arrivare a lasciarti anche un paio di centinaia di euro. Ma, non corriamo troppo".
"Non ti preoccupare, Padrone: i soldi non mi interessano per niente. L'unica cosa che conta per me è non deluderti"
"Ecco, brava, allora adesso scendi e datti da fare, troia... ahahah..."
Ero arrivata al "dunque" e, sapete? Mentre aprivo la portiera ero felice. Felice anche di quella parola che Franco aveva appena utilizzato: troia. La sua troia: quante volte lo avevo sognato? E ora avevo la possibilità di dimostrare a lui e anche a me stesso che potevo esserlo
11.
"Ma tu adesso vai a prendere Marta?" dico prima di chiudere la portiera. Non so perché, ma mi è uscita così, d'improvviso
"Chi? Ah, no: Marta stasera ha un lavoro extra da fare"
"Posso chiederti di cosa si tratta?"
"No, non puoi chiedermelo ma...lo hai già fatto. Non so che differenza possa fare per te, ma se proprio lo vuoi sapere: Marta stasera è stata comprata da due camionisti Albanesi che sono appena arrivati. Quindi, in questo momento, la tua cara mogliettina è in uno di quei Tir là in fondo che si fa sbattere per bene e penso che ne avrà ancora per un bel po'. Del resto, l'hanno comprata e l'hanno pure pagata bene: avranno il diritto di fare un po' quello che gli pare, no?"
"Immagino di sì..."
"Ora che lo sai, che differenza fa? O sei invidioso? Se lavori bene e la voce si sparge, magari tra un po' succederà anche a te, chissà... ahahah!"
"Nessuna, Padrone: hai ragione e ti chiedo scusa: imparerò ad essere più attenta"
È vero, non fa nessuna differenza. In questo momento, l'unica cosa che conta per me è concentrarmi su quello che devo fare
Ma la tua sicurezza e la calma con cui mi dici certe cose un effetto ce l'hanno: aumentano la consapevolezza che, ormai, sia io che Marta siamo cose tue che tu può usare come vuoi
Ed è giusto così: nessuno ci ha forzato. È stata ed è una nostra scelta: siamo adulti e consenzienti
"Ah, un'ultima cosa: dammi il portafoglio e i documenti: quando batti non hai bisogno né di soldi né di identità. Te li restituirò quando mi consegnerai il tuo incasso di stasera. Che ore sono? Dieci e mezzo...uhm: qui dopo mezzanotte il movimento rallenta un bel po', ma poi, dopo l'una, riprende con una utenza diversa ma molto interessante...te ne accorgerai. Il tuo turno finisce alle due e mezzo: 4 ore, 700 euro, non un centesimo di meno"
"Va bene, Padrone. Ma torni te a prendermi?"
"Ma figurati! Non ci penso nemmeno. Fatti portare al Motel dall'ultimo cliente. Hai la stanza prenotata fino a domani a mezzogiorno, ricordi?"
"Ah...ok...va bene..."
"Ci sentiamo domani mattina...forse ci sarà una piccola sorpresa per te, sei contenta?"
"Una sorpresa? Ma certo, Padrone, sono contentissima. Grazie"
(continua)
9.
Sto aspettando, in silenzio, che tu mi dica cosa vuoi che io faccia per te
Qui, in questo spiazzo lungo il marciapiede nella zona artigianale della città, nelle vicinanze della Vecchia Aurelia
Stai messaggiando con qualcuno e io, lo confesso, sono curiosissima. Ma non mi azzardo a parlare
"Allora" dici d'improvviso "voglio prima raccontarti come sono andate le cose con Marta"
"Va bene, Padrone"
"Dimmi un po': che percezione hai del rapporto che ho con lei?"
"Ma...sai...dopo quello che ho visto stasera non..."
"No, no, intendo prima di stasera"
"Ah, ok. Bè, come ti dicevo prima, vedo che Marta è davvero coinvolta. Capisco che deve incontrarsi con te fin dalla mattina: è più allegra, sorride, va al lavoro volentieri, cura il suo look con pazienza. Insomma, si percepisce che è molto, molto coinvolta"
"Fin troppo!"
"Cosa vuoi dire, Padrone?"
"Voglio dire che era diventata fastidiosa e petulante. Pretendeva sempre più spazio e io certe cose proprio non le reggo. Appena mi sono accorto della piega che stava prendendo il nostro rapporto, le ho subito detto che volevo interrompere: voglio un'amante non una compagna di vita, è chiara la differenza?"
"Bè, certo... è chiara. Chissà come c'è rimasta male..."
"Mamma mia, non ti dico le storie che ha fatto...due palle...ai limiti dello stalking..."
Mentre ti ascolto è impossibile, per me, non pensare a tutte le storie che, per mesi,
anche io ho fatto per poter avere questa possibilità che stasera mi stai offrendo...
"Alla fine, mi sono stufato e l'ho messa di fronte ad un bivio: avrebbe fatto la puttana per me: questa era l'unica possibilità che le offrivo se veramente voleva ancora essere la mia amante e continuare a frequentarmi. Fare la puttana di strada. Punto"
"E lei?"
"Era scioccata e, all'inizio, ha pure avuto il coraggio di arrabbiarsi pensando che avrei cambiato idea. Ma le è passato subito, quando ha capito che o faceva così oppure poteva pure tornare a fare la mogliettina a casa tua...dovevi sentire come implorava quando ha realizzato che facevo sul serio..."
Già...ed io, allora? Che cosa facevo poco fa se non implorare, penso tra di me?
10.
"Ma veniamo a noi. Ascolta attentamente. Io sono un uomo d'affari: quando faccio un investimento, mi aspetto un ritorno economico. Se arriva, continuo ad investire per migliorare costantemente. Altrimenti, abbandono senza pensarci troppo e mi dedico ad altro, hai capito?"
"Certo, Padrone: mi sembra il giusto atteggiamento"
"Hai notato qual è la differenza tra i due marciapiedi delle due carreggiate?
"No, Padrone"
"Nella carreggiata di fronte ci sono le puttane come Marta, mentre su questo lato trovi solo trans e trav; li vedi ora, là in fondo?"
"Sì, Padrone"
Iniziavo, ovviamente, a capire dove voleva arrivare e...tremavo, dalla paura e dall'eccitazione
"Sono distanti perché tutto questo pezzo di marciapiede, fino al lampione, è mio. L'ho comprato perché mi sono reso conto che esiste un gran bel movimento intorno ai trans e ai trav e lo voglio sfruttare. Così ho fatto questo investimento e adesso tu, se vuoi davvero che io continui a frequentarti, farai esattamente come Marta: batterai questo marciapiede, chiaro? E inizi subito, adesso!"
Ero, ovviamente, sotto shock ma...volevo dare un segnale forte e così:
"Certo, Padrone, farò tutto quello che vuoi..."
"Bene...ma che ore sono? Cazzo, le dieci?!? Mi hai fatto perdere un sacco di tempo, porca miseria!"
"Scusami, scu..."
"Forza, preparati che così vestita non vai bene. Togliti le calze e le scarpe e metti questi"
Da un borsone che avevi sui sedili posteriori, mi passi un paio di stivali, bianchissimi, a mezza coscia, con la zip e un tacco di almeno dieci centimetri
"Levati anche la pelliccia: è meglio questa"
Era dello stesso tipo di quella che avevo addosso: sintetica e corta in vita, ma era bianchissima come gli stivali
Mentre mi preparo, vedo che stai ancora messaggiando
"Sono pronta, Padrone. Vado Bene?"
Mi guardi un po' distrattamente: "Si, si, forza scendi..."
"Padrone, ma...cosa devo fare? Come mi devo comportare?"
"Oddio che palle..secondo te?!? Te l'ho detto, ho comprato tutto questo marciapiede. Tu adesso scendi e inizi a camminare, avanti e indietro. Muoviti molto lentamente: chi passa con la macchina deve poterti osservare. Non superare mai i due lampioni che ti ho indicato perché delimitano il marciapiede che ho comprato. Come vedi, vicino ad uno dei due lampioni c'è anche una sedia: considerati fortunata"
"Grazie Padrone, l'avevo vista"
"Tieni: una bottiglia d'acqua, ti servirà. Tra un cliente e l'altro, ovviamente, datti una sistemata al trucco. Hai l'occorrente nella borsetta?"
"Si, si...ma...se qualche macchina si ferma e mi chiede i prezzi? Io non ho idea..."
"Ah, guarda, questo è un problema tuo. A me interessa solo il risultato finale: di come fai per raggiungerlo non me ne frega assolutamente niente"
"Ma io non ho proprio idea di quanto posso chiedere..."
"Ah, bè, dipende da che valore vuoi dare alle tue prestazioni. Sei brava a succhiare cazzi? Fatti pagare...ahahah"
"Non lo so, non l'ho mai fatto. L'ho solo immaginato..."
"Senti, a me non me ne frega niente! Alla fine della serata, devi consegnarmi almeno 700 euro. Altrimenti ti lascio in strada finché non li hai guadagnati, chiaro?"
Esito
"Oh! Sveglia! È chiaro?!?"
"Ss.. Sì, Padrone: chiarissimo. 700 euro, ho capito benissimo..."
"Ah, e prima che tu mi faccia domande: no, a te non rimane niente: tu devi solo ringraziare per l'opportunità che ti offro".
"Certo Padrone. È giusto. Mi impegnerò tantissimo per ripagarti della fiducia che mi stai dando..."
"Tra un po' di tempo, se te lo meriterai, potrò prendere in considerazione l'idea di lasciarti una piccola percentuale delle somme che superano i 700 euro. Per essere ancora più chiari: fino a 700 euro, non ti resta niente. Se, ad esempio, alzi 1.000 euro, dei 300 in più posso darti...mah...un 10%, non di più: 30 euro. Certo, se tu riuscissi ad alzare, che so, 2.000 euro in una serata, allora anche per te le cose potrebbero migliorare un pochino e potrei arrivare a lasciarti anche un paio di centinaia di euro. Ma, non corriamo troppo".
"Non ti preoccupare, Padrone: i soldi non mi interessano per niente. L'unica cosa che conta per me è non deluderti"
"Ecco, brava, allora adesso scendi e datti da fare, troia... ahahah..."
Ero arrivata al "dunque" e, sapete? Mentre aprivo la portiera ero felice. Felice anche di quella parola che Franco aveva appena utilizzato: troia. La sua troia: quante volte lo avevo sognato? E ora avevo la possibilità di dimostrare a lui e anche a me stesso che potevo esserlo
11.
"Ma tu adesso vai a prendere Marta?" dico prima di chiudere la portiera. Non so perché, ma mi è uscita così, d'improvviso
"Chi? Ah, no: Marta stasera ha un lavoro extra da fare"
"Posso chiederti di cosa si tratta?"
"No, non puoi chiedermelo ma...lo hai già fatto. Non so che differenza possa fare per te, ma se proprio lo vuoi sapere: Marta stasera è stata comprata da due camionisti Albanesi che sono appena arrivati. Quindi, in questo momento, la tua cara mogliettina è in uno di quei Tir là in fondo che si fa sbattere per bene e penso che ne avrà ancora per un bel po'. Del resto, l'hanno comprata e l'hanno pure pagata bene: avranno il diritto di fare un po' quello che gli pare, no?"
"Immagino di sì..."
"Ora che lo sai, che differenza fa? O sei invidioso? Se lavori bene e la voce si sparge, magari tra un po' succederà anche a te, chissà... ahahah!"
"Nessuna, Padrone: hai ragione e ti chiedo scusa: imparerò ad essere più attenta"
È vero, non fa nessuna differenza. In questo momento, l'unica cosa che conta per me è concentrarmi su quello che devo fare
Ma la tua sicurezza e la calma con cui mi dici certe cose un effetto ce l'hanno: aumentano la consapevolezza che, ormai, sia io che Marta siamo cose tue che tu può usare come vuoi
Ed è giusto così: nessuno ci ha forzato. È stata ed è una nostra scelta: siamo adulti e consenzienti
"Ah, un'ultima cosa: dammi il portafoglio e i documenti: quando batti non hai bisogno né di soldi né di identità. Te li restituirò quando mi consegnerai il tuo incasso di stasera. Che ore sono? Dieci e mezzo...uhm: qui dopo mezzanotte il movimento rallenta un bel po', ma poi, dopo l'una, riprende con una utenza diversa ma molto interessante...te ne accorgerai. Il tuo turno finisce alle due e mezzo: 4 ore, 700 euro, non un centesimo di meno"
"Va bene, Padrone. Ma torni te a prendermi?"
"Ma figurati! Non ci penso nemmeno. Fatti portare al Motel dall'ultimo cliente. Hai la stanza prenotata fino a domani a mezzogiorno, ricordi?"
"Ah...ok...va bene..."
"Ci sentiamo domani mattina...forse ci sarà una piccola sorpresa per te, sei contenta?"
"Una sorpresa? Ma certo, Padrone, sono contentissima. Grazie"
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