L'amica di mia nipote - Quinta parte
di
RackHammer
genere
trio
La mattina facciamo colazione in silenzio senza nemmeno guardarci in faccia.
Siamo entrambi confusi. Non so lei, ma io non so nemmeno dire cosa provo.
Quando esce per andare a lezione e io mi dedico al lavoro per non pensarci.
Il pomeriggio so già che lo passeranno in giro insieme, quindi non sto a preoccuparmi per il pranzo.
Verso le 17 mi arriva un messaggio da Lisa.
I suoi l’hanno chiamata e invitate, entrambe, a cena da loro.
Forse mio fratello si è deciso di fare pace con la figlia. Meglio così.
Dopo cena mi arriva una chiamata da Silvia.
Mi avvisa che Lisa resta a dormire dai suoi.
Sembra infastidita per qualcosa, ma quando provo a chiedere mi dice di non volerne parlare al momento.
Non insisto, limitandomi a dirle che, se e quando vorrà parlarne sarò disponibile ad ascoltare. Mi ringrazia.
Sospetto che mio fratello abbia detto qualcosa di troppo, ma se Lisa è rimasta li non deve successo niente di troppo grave.
La mattina dopo mi rendo conto quanto mi sono abituato alla presenza di Lisa in casa.
La casa mi sembra più silenziosa e fare colazione da solo mi sembra strano.
La giornata passa tranquilla. A metà pomeriggio mi arriva un messaggio da Silvia.
Non passeranno nemmeno oggi. La ringrazio di avermi avvisato, senza aggiungere altro.
Dopo cena ricevo una chiamata da Lisa.
“Ciao Zio, posso disturbarti un attimo?”
“Non disturbi mai. Dimmi pure. Tutto bene lì?”
“Si tutto bene. Papà si è scusato e non abbiamo avuto altre discussioni.”
“Mi fa piacere che abbiate risolto tra di voi.”
“Più o meno si. Però vorrei comunque evitare di tornare a vivere qui, chiamavo proprio per questo. Ti andrebbe bene se mi trasferissi in modo definitivo lì da te?” la cosa mi sorprende un po’, poi penso al nostro piccolo triangolo amoroso e non sono certo su cosa sia meglio fare.
“Per me va bene. Averti qui mi fa piacere. Ma perché questa decisione?”
“Un po’ perché mi sono abituata ad avere una certa autonomia e poi.. ho l’impressione che.. non so.. credo che alla lunga sia meglio così.”
“L’importante che sia quello che vuoi fare tu. Lascia perdere me, i tuoi e Silvia. Ok?”
“Si, grazie. Domani ti faccio sapere se ho bisogno una mano per portare le mie cose. Grazie ancora Zio.”
“A domani allora. Buona notte.”
“Notte.”
Devo ammettere di essere felice che voglia stare da me ma resto combattuto.
Ho anche l’impressione che non mi abbia detto tutto e mi chiedo quale sia il problema. Forse ha a che fare con l’atteggiamento di Silvia del giorno prima?
Sto riflettendo se sia il caso di chiedere direttamente a Silvia quando mi arriva un altra chiamata.
Questa volta è mia cognata.
“Pronto.”
“Ciao, scusa se chiamo a quest’ora. Lisa mi ha detto che per te va bene se si trasferisce lì.”
“Si e non c’e nessun problema. Anzi averla qui mi fa piacere. Mi ero abituato alla sua presenza e ora la casa mi sembra vuota.”
“Mi fa piacere saperlo. Grazie di tutto. Probabilmente è la scelta migliore da fare. Sopratutto visto.. Be non importa.”
“C’e qualcosa che non va?”
“No, no.. e che. Diciamo che credo sia meglio che tuo fratello stia lontano il più possibile dall’amica di Lisa.”
“Da Silvia? Hanno avuto una discussione?”
“No, non è successo niente. Forse all’inizio ha fatto qualche allusione di troppo, ma poi è stato abbastanza diplomatico. Solo che, sia ieri che oggi l’ho sorpreso a guardarla in un modo.. non so se anche loro lo hanno notato.. è stato solo per un attimo ma.. diciamo che è meglio tenerli lontani tanto per evitare.. inconvenienti.”
“Magari è stata solo un impressione. Ad ogni modo se saperla da me ti fa essere serena va bene così.”
“Si. Grazie ancora.”
“Figurati. Buona notte.”
Terminata la chiamata mi sedetti a riflettere.
Era stata un po’ vaga e parlarne sembrava metterla a disagio, quindi non avevo insistito chiedendo chiarimenti.
Lo aveva sorpreso a guardarla in modo strano. Con Odio? non credevo, non giustificava il disagio a parlarne. Con desiderio? forse. Magari il sapere che lei si fa la figlia gli ha acceso qualche strana fantasia. Nella mia posizione non credevo di poterlo biasimare. Sopratutto visto quanto avevo fatto e probabilmente avrei fatto ancora.
Ad ogni modo era inutile starci a pensare.
Il pomeriggio del giorno dopo Lisa mi chiamò per aiutarla a portare qualche scatolone di effetti personali.
Dopo aver caricato la macchina e aver salutato i genitori, con la promessa di passare spesso a trovarli, riportai Lisa a casa con me.
Poco dopo aver riposto le scatole in casa,arrivò Silvia per cenare con noi.
Portò anche una torta per festeggiare il trasloco.
Mangiammo, bevemmo e chiacchierammo per un po’.
Ad un certo punto Silvia inizia a sfogarsi con me.
“Senza offesa, ma tuo fratello è uno stronzo.” io sorrido.
“Diciamo che non sempre è una persona amabile.”
“No, è proprio stronzo. All’inizio ha insinuato che io avessi sedotto sua figlia, come se fossi tipo un lupo famelico che divora le povere innocente pecorelle.”
“Lo ha detto proprio?”
“No, non è stato così esplicito, ma il senso era quello senza nessun dubbio.”
Guardo Lisa che annuisce confermando quanto detto da Silvia.
“Poi si è seduta con noi anche quella santa donna della moglie e ha iniziato ad essere più cortese. Si sono informati sulla nostra relazione, tipo da quando è iniziata o se avevamo progetti per il futuro. Io ad un tratto ho specificato di non essere lesbica, ma che semplicemente il mio affetto non è vincolato dal genere. Non lo avessi fatto. Da quel momento lo stronzo è diventato anche viscido. Ogni tanto mi guardava come se.. fossi qualcosa di gustoso a cui avrebbe volentieri dato un morso.”
“Addirittura?” guardo Lisa
“Non l’avrei messa così, ma ho notato anch’io che in certi momenti la guardava in modo.. strano.”
“Capisco. A dirla tutta ho parlato con tua madre e anche lei mi ha detto di aver notato qualcosa. Chissà cosa gli è passato per la testa quella sera. Dubito che si spingerà mai oltre a qualche sguardo un po’ lascivo ma, Silvia, evita di stare da sola con lui se dovessi incontrarlo in giro.”
“Geloso? Hai paura che possa allungare le mani o saltarmi addosso?” mi sorride maliziosamente.
“Non credo che sia il tipo di persona da farlo. Ma potrebbe mettersi in ridicolo provandoci. Magari visto che hai detto che non ti dispiacciano gli uomini, pensa che in questo periodo ne senti la mancanza e di avere buone possibilità. Il problema è che rifiutato, dall’imbarazzo, potrebbe iniziare a fare qualche scenata.”
Lasciammo morire il discorso e ci spostammo su argomenti più sereni e la serata arrivò alla fine.
Quella notte Silvia si fermò a dormire da noi. Precisamente con Lisa.
Mi propose, con suo solito fare scherzoso/malizioso, di unirmi a loro ma rifiutai gentilmente e lei non insistette.
La mattina dopo era sabato e rimasi a letto ad oziare, le sentii alzarsi e fare colazione.
Prima di uscire Silvia passò in camera a salutarmi con un bacio.
Io me la presi comoda e rimasi a letto fino a metà mattinata.
Verso l’una iniziai a preparare il pranzo, quando rientrarono mangiammo insieme e fatto il caffè ci spostammo a berlo in sala.
Loro due si sedettero sul divano e io di fronte a loro su una poltrona.
Mentre palavamo, Silvia non perdeva occasione di toccare Lisa.
La gamba, la schiena, il braccio, ad un tratto le baciò il collo. Lei non sembrava infastidita, ma ogni tanto mi lanciava un occhiata per vedere la mia reazione.
Io facevo l’impassibile anche se vederla stuzzicata da Silvia mi stava un po’ eccitando.
Mentre Lisa si assentò per andare in bagno, Silvia mi disse di raggiungerla sul divano.
Appena mi sedetti lei si alzò e si accomodò sulle mie gambe.
Messe le braccia introno al mio collo mi baciò con passione.
Quando Lisa tornò, ci trovò ancora intenti a baciarci con trasporto e arrivata al divano esitò un attimo ma Silvia, lasciate le mie labbra, la fece sedere accanto a me e iniziò a baciarla.
Quando alla fine si staccarono Silvia ci guardò un attimo e poi sorrise.
“Ora per chiudere il cerchio dovreste baciarvi voi due.”
Io e Lisa ci guardammo in faccia.
Mi aspettavo sentirla lamentarsi e protestare con Silvia ma invece si protese verso di me.
Mentre le nostre labbra si univano avvertì le sue mani appoggiarsi al mio petto.
Sul momento fui preso alla sprovvista e mi limitai a farmi baciare a stampo da lei, poi preso dall’eccitazione spinsi la lingua tra le sue labbra. Lei mi assecondò e in breve il bacio divenne particolarmente appassionato.
Silvia si mise a ridere, noi riprendemmo il controllo e ci separammo.
“Scusate, ma ho sentito muoversi qualcosa di duro qua sotto.” e si mise a ridere di nuovo, poi si alzò dalle mie gambe e si mise in ginocchio davanti a me.
Dopo aver trafficato un attimo con i miei pantaloni, me lo tirò fuori.
“Eh si. Baciare Lisa ti ha fatto un certo effetto.” Guardandomi negli occhi gli diede un paio di baci poi si voltò verso Lisa cha la stava fissando, rossa in volto.
“Ti andrebbe di giocarci un po’ con me?” Lisa spostò lo sguardo da Silvia al mio membro, poi di nuovo su Silvia e senza risponderle si mise in ginocchio accanto a lei.
“Brava. Iniziamo a bacialo. Tu da quel lato e io da questo.”
Finito di dirlo iniziò a baciare li mio membro e Lisa la imitò.
Sentire le loro labbra mi fece fremere .
“Sentito come gli piace? Ora con la lingua.” Iniziarono a leccarmi l’asta. Silvia scese anche a stuzzicarmi i genitali, poi fatto cenno a Lisa di aspettare, me lo prese tutto in bocca. Lo pompò un paio di volte prima di tiralo fuori dalla bocca.
“Dai ora fallo tu.” Lisa esitò un attimo ma poi lo prese in bocca e iniziò a muoversi e a me sfuggì un gemito.
Continuarono ad alternarsi un paio di volte, io ero già al limite e le avvisai. Silvia mi sorrise.
“Bene, così ora ti potrà assaporare. Dai Lisa, continua tu finché non viene.”
Mentre Lisa continuava a succhiarmelo, lei tornò a stuzzicare i miei genitali.
Non ci volle molto. Le avvisai un attimo prima di venire e riversai tutto il mio seme in bocca a Lisa.
Lei, pur avvisata, non era preparata a quello e liberato il mio membro di colpo, iniziò a tossire ritrovandosi anche con il viso imbrattato.
Finito di tossire, Silvia la bacia con passione. Quando si separano le accarezza il viso pulendolo e le sorride.
“Un bacio con il suo sapore non è male vero?” Lisa annuisce anche se forse solo per darle corda.
Silvia si alza e aiuta Lisa ad alzarsi, poi guarda me.
“Ora devi ricambiare” mi fa alzare, fa mettere sul divano Lisa e le si mette accanto.
“Dai in ginocchio e toglile pantaloni e slip” Io ubbidisco. Lisa mi lascia fare assecondando i miei sforzi e in breve mi ritrovo la sua intimità davanti.
Silvia le accarezza il viso e facendola voltare verso di se, la bacia dolcemente per poi guardare me
“Cosa aspetti? Dalle piacere.” Guardo Lisa che mi fa un cenno di consenso, quindi mi piego su di lei.
Inizio a baciarle le cosce, alternando un lato dall’altro e spostando verso la sua intimità.
Raggiunta inizio ad accarezzarla con la lingua, insinuandola lentamente tra le labbra.
Silvia nel frattempo le solleva la maglietta e inizia a baciarle il seno.
Lisa è ferma, passiva, con gli occhi chiusi, ma sembra apprezzare le nostre attenzioni.
Quando, spingo la lingua dentro di lei e glie la succhio, sento il suo corpo tendersi per il piacere.
Sento una mano tra i capelli, penso che sia quella Lisa ma invece è Silvia, che mi esorta a impegnarmi di più.
Vuole che la faccia godere. Afferro le gambe di Lisa e inizio a darmi da fare.
Non ci vuole molto prima di iniziare a sentirla gemere e poco dopo venire.
Continuo a leccarla finche non sento finire i spasmi dell’orgasmo, poi mi rimetto dritto.
Silvia bacia sul collo Lisa, ne accarezza il corpo accaldato e mi guarda.
“Sei stato bravo. Il tuo amichetto si è ripreso? Perché ora ne ho proprio voglia.”
Senza rispondere mi metto in piedi mettendo ben in mostra il mio membro eccitato.
Lei mi sorride e si mette in piedi anche lei.
Ci liberiamo dei vestiti.
La faccio sdraiare sul divano e mi posiziono in ginocchio tra le sue gambe.
Lisa si è ripresa e ci guarda seduta sul divano poco sopra la testa di Silvia.
Con un colpo deciso penetro Silvia. Mentre mi muovo in lei, mi guarda e mi sorride.
Lisa si china su di lei e la bacia, staccandosi però non sembra soddisfatta.
Si alza e si sposta di lato a noi. Accarezza il corpo di Silvia. Lo bacia.
Per un attimo se ferma a guardare il mio membro muoversi in Lei.
Si toglie la maglietta e sale su Silvia che la abbraccia mentre la faccio godere.
Si baciano. I loro seni premono l’uno contro l’altro.
Non resisto e mentre mi muovo in Silvia inizio a toccare Lisa, i glutei, la schiena.
In quella posizione mi sembra quasi di stare scopando anche con lei.
Preso dall’eccitazione le afferro i fianchi tenendola ferma mentre do dei colpi decisi a Silvia ma facendoli sentire pure a Lisa.
“Si.. dai Zio.. scopa anche me.. mettimelo dentro.. lo voglio..”
Non me lo aspettavo ma ormai non ragiono più e non me lo faccio ripetere.
Lo tiro fuori da Silvia e lo spingo dentro a Lisa.
“Sii.. sii.. scopami.. cosi.. dai Zio..” Sentirle dire certe cose mi manda fuori di testa e inizio a spingere con vigore.
Silvia però non sembra contenta.
“Non vale Lisa. Era il mio turno di..” Lisa non la fa finire. La bacia con passione.
“A te ci penso io” la vedo spostare una mano tra le gambe di lei e iniziare a penetrarla con le dita.
Silvia riprende a gemere.
“Sii.. ma non è la stessa cosa..” la vedo abbracciare Lisa
Sono al limite.
Lo tiro fuori da Lisa e lo appoggio contro Silvia.
Spingo Lisa ad abbassare il bacino per ritrovarmi il membro premuto tra di loro.
Mi muovo in fretta, facendolo strofinare contro di loro e alla fine vengo sui loro corpi.
Anche loro vengono e ci ritroviamo abbracciati sul divano.
Le bacio entrambe e sento di non poter più fare a meno di loro.
Siamo entrambi confusi. Non so lei, ma io non so nemmeno dire cosa provo.
Quando esce per andare a lezione e io mi dedico al lavoro per non pensarci.
Il pomeriggio so già che lo passeranno in giro insieme, quindi non sto a preoccuparmi per il pranzo.
Verso le 17 mi arriva un messaggio da Lisa.
I suoi l’hanno chiamata e invitate, entrambe, a cena da loro.
Forse mio fratello si è deciso di fare pace con la figlia. Meglio così.
Dopo cena mi arriva una chiamata da Silvia.
Mi avvisa che Lisa resta a dormire dai suoi.
Sembra infastidita per qualcosa, ma quando provo a chiedere mi dice di non volerne parlare al momento.
Non insisto, limitandomi a dirle che, se e quando vorrà parlarne sarò disponibile ad ascoltare. Mi ringrazia.
Sospetto che mio fratello abbia detto qualcosa di troppo, ma se Lisa è rimasta li non deve successo niente di troppo grave.
La mattina dopo mi rendo conto quanto mi sono abituato alla presenza di Lisa in casa.
La casa mi sembra più silenziosa e fare colazione da solo mi sembra strano.
La giornata passa tranquilla. A metà pomeriggio mi arriva un messaggio da Silvia.
Non passeranno nemmeno oggi. La ringrazio di avermi avvisato, senza aggiungere altro.
Dopo cena ricevo una chiamata da Lisa.
“Ciao Zio, posso disturbarti un attimo?”
“Non disturbi mai. Dimmi pure. Tutto bene lì?”
“Si tutto bene. Papà si è scusato e non abbiamo avuto altre discussioni.”
“Mi fa piacere che abbiate risolto tra di voi.”
“Più o meno si. Però vorrei comunque evitare di tornare a vivere qui, chiamavo proprio per questo. Ti andrebbe bene se mi trasferissi in modo definitivo lì da te?” la cosa mi sorprende un po’, poi penso al nostro piccolo triangolo amoroso e non sono certo su cosa sia meglio fare.
“Per me va bene. Averti qui mi fa piacere. Ma perché questa decisione?”
“Un po’ perché mi sono abituata ad avere una certa autonomia e poi.. ho l’impressione che.. non so.. credo che alla lunga sia meglio così.”
“L’importante che sia quello che vuoi fare tu. Lascia perdere me, i tuoi e Silvia. Ok?”
“Si, grazie. Domani ti faccio sapere se ho bisogno una mano per portare le mie cose. Grazie ancora Zio.”
“A domani allora. Buona notte.”
“Notte.”
Devo ammettere di essere felice che voglia stare da me ma resto combattuto.
Ho anche l’impressione che non mi abbia detto tutto e mi chiedo quale sia il problema. Forse ha a che fare con l’atteggiamento di Silvia del giorno prima?
Sto riflettendo se sia il caso di chiedere direttamente a Silvia quando mi arriva un altra chiamata.
Questa volta è mia cognata.
“Pronto.”
“Ciao, scusa se chiamo a quest’ora. Lisa mi ha detto che per te va bene se si trasferisce lì.”
“Si e non c’e nessun problema. Anzi averla qui mi fa piacere. Mi ero abituato alla sua presenza e ora la casa mi sembra vuota.”
“Mi fa piacere saperlo. Grazie di tutto. Probabilmente è la scelta migliore da fare. Sopratutto visto.. Be non importa.”
“C’e qualcosa che non va?”
“No, no.. e che. Diciamo che credo sia meglio che tuo fratello stia lontano il più possibile dall’amica di Lisa.”
“Da Silvia? Hanno avuto una discussione?”
“No, non è successo niente. Forse all’inizio ha fatto qualche allusione di troppo, ma poi è stato abbastanza diplomatico. Solo che, sia ieri che oggi l’ho sorpreso a guardarla in un modo.. non so se anche loro lo hanno notato.. è stato solo per un attimo ma.. diciamo che è meglio tenerli lontani tanto per evitare.. inconvenienti.”
“Magari è stata solo un impressione. Ad ogni modo se saperla da me ti fa essere serena va bene così.”
“Si. Grazie ancora.”
“Figurati. Buona notte.”
Terminata la chiamata mi sedetti a riflettere.
Era stata un po’ vaga e parlarne sembrava metterla a disagio, quindi non avevo insistito chiedendo chiarimenti.
Lo aveva sorpreso a guardarla in modo strano. Con Odio? non credevo, non giustificava il disagio a parlarne. Con desiderio? forse. Magari il sapere che lei si fa la figlia gli ha acceso qualche strana fantasia. Nella mia posizione non credevo di poterlo biasimare. Sopratutto visto quanto avevo fatto e probabilmente avrei fatto ancora.
Ad ogni modo era inutile starci a pensare.
Il pomeriggio del giorno dopo Lisa mi chiamò per aiutarla a portare qualche scatolone di effetti personali.
Dopo aver caricato la macchina e aver salutato i genitori, con la promessa di passare spesso a trovarli, riportai Lisa a casa con me.
Poco dopo aver riposto le scatole in casa,arrivò Silvia per cenare con noi.
Portò anche una torta per festeggiare il trasloco.
Mangiammo, bevemmo e chiacchierammo per un po’.
Ad un certo punto Silvia inizia a sfogarsi con me.
“Senza offesa, ma tuo fratello è uno stronzo.” io sorrido.
“Diciamo che non sempre è una persona amabile.”
“No, è proprio stronzo. All’inizio ha insinuato che io avessi sedotto sua figlia, come se fossi tipo un lupo famelico che divora le povere innocente pecorelle.”
“Lo ha detto proprio?”
“No, non è stato così esplicito, ma il senso era quello senza nessun dubbio.”
Guardo Lisa che annuisce confermando quanto detto da Silvia.
“Poi si è seduta con noi anche quella santa donna della moglie e ha iniziato ad essere più cortese. Si sono informati sulla nostra relazione, tipo da quando è iniziata o se avevamo progetti per il futuro. Io ad un tratto ho specificato di non essere lesbica, ma che semplicemente il mio affetto non è vincolato dal genere. Non lo avessi fatto. Da quel momento lo stronzo è diventato anche viscido. Ogni tanto mi guardava come se.. fossi qualcosa di gustoso a cui avrebbe volentieri dato un morso.”
“Addirittura?” guardo Lisa
“Non l’avrei messa così, ma ho notato anch’io che in certi momenti la guardava in modo.. strano.”
“Capisco. A dirla tutta ho parlato con tua madre e anche lei mi ha detto di aver notato qualcosa. Chissà cosa gli è passato per la testa quella sera. Dubito che si spingerà mai oltre a qualche sguardo un po’ lascivo ma, Silvia, evita di stare da sola con lui se dovessi incontrarlo in giro.”
“Geloso? Hai paura che possa allungare le mani o saltarmi addosso?” mi sorride maliziosamente.
“Non credo che sia il tipo di persona da farlo. Ma potrebbe mettersi in ridicolo provandoci. Magari visto che hai detto che non ti dispiacciano gli uomini, pensa che in questo periodo ne senti la mancanza e di avere buone possibilità. Il problema è che rifiutato, dall’imbarazzo, potrebbe iniziare a fare qualche scenata.”
Lasciammo morire il discorso e ci spostammo su argomenti più sereni e la serata arrivò alla fine.
Quella notte Silvia si fermò a dormire da noi. Precisamente con Lisa.
Mi propose, con suo solito fare scherzoso/malizioso, di unirmi a loro ma rifiutai gentilmente e lei non insistette.
La mattina dopo era sabato e rimasi a letto ad oziare, le sentii alzarsi e fare colazione.
Prima di uscire Silvia passò in camera a salutarmi con un bacio.
Io me la presi comoda e rimasi a letto fino a metà mattinata.
Verso l’una iniziai a preparare il pranzo, quando rientrarono mangiammo insieme e fatto il caffè ci spostammo a berlo in sala.
Loro due si sedettero sul divano e io di fronte a loro su una poltrona.
Mentre palavamo, Silvia non perdeva occasione di toccare Lisa.
La gamba, la schiena, il braccio, ad un tratto le baciò il collo. Lei non sembrava infastidita, ma ogni tanto mi lanciava un occhiata per vedere la mia reazione.
Io facevo l’impassibile anche se vederla stuzzicata da Silvia mi stava un po’ eccitando.
Mentre Lisa si assentò per andare in bagno, Silvia mi disse di raggiungerla sul divano.
Appena mi sedetti lei si alzò e si accomodò sulle mie gambe.
Messe le braccia introno al mio collo mi baciò con passione.
Quando Lisa tornò, ci trovò ancora intenti a baciarci con trasporto e arrivata al divano esitò un attimo ma Silvia, lasciate le mie labbra, la fece sedere accanto a me e iniziò a baciarla.
Quando alla fine si staccarono Silvia ci guardò un attimo e poi sorrise.
“Ora per chiudere il cerchio dovreste baciarvi voi due.”
Io e Lisa ci guardammo in faccia.
Mi aspettavo sentirla lamentarsi e protestare con Silvia ma invece si protese verso di me.
Mentre le nostre labbra si univano avvertì le sue mani appoggiarsi al mio petto.
Sul momento fui preso alla sprovvista e mi limitai a farmi baciare a stampo da lei, poi preso dall’eccitazione spinsi la lingua tra le sue labbra. Lei mi assecondò e in breve il bacio divenne particolarmente appassionato.
Silvia si mise a ridere, noi riprendemmo il controllo e ci separammo.
“Scusate, ma ho sentito muoversi qualcosa di duro qua sotto.” e si mise a ridere di nuovo, poi si alzò dalle mie gambe e si mise in ginocchio davanti a me.
Dopo aver trafficato un attimo con i miei pantaloni, me lo tirò fuori.
“Eh si. Baciare Lisa ti ha fatto un certo effetto.” Guardandomi negli occhi gli diede un paio di baci poi si voltò verso Lisa cha la stava fissando, rossa in volto.
“Ti andrebbe di giocarci un po’ con me?” Lisa spostò lo sguardo da Silvia al mio membro, poi di nuovo su Silvia e senza risponderle si mise in ginocchio accanto a lei.
“Brava. Iniziamo a bacialo. Tu da quel lato e io da questo.”
Finito di dirlo iniziò a baciare li mio membro e Lisa la imitò.
Sentire le loro labbra mi fece fremere .
“Sentito come gli piace? Ora con la lingua.” Iniziarono a leccarmi l’asta. Silvia scese anche a stuzzicarmi i genitali, poi fatto cenno a Lisa di aspettare, me lo prese tutto in bocca. Lo pompò un paio di volte prima di tiralo fuori dalla bocca.
“Dai ora fallo tu.” Lisa esitò un attimo ma poi lo prese in bocca e iniziò a muoversi e a me sfuggì un gemito.
Continuarono ad alternarsi un paio di volte, io ero già al limite e le avvisai. Silvia mi sorrise.
“Bene, così ora ti potrà assaporare. Dai Lisa, continua tu finché non viene.”
Mentre Lisa continuava a succhiarmelo, lei tornò a stuzzicare i miei genitali.
Non ci volle molto. Le avvisai un attimo prima di venire e riversai tutto il mio seme in bocca a Lisa.
Lei, pur avvisata, non era preparata a quello e liberato il mio membro di colpo, iniziò a tossire ritrovandosi anche con il viso imbrattato.
Finito di tossire, Silvia la bacia con passione. Quando si separano le accarezza il viso pulendolo e le sorride.
“Un bacio con il suo sapore non è male vero?” Lisa annuisce anche se forse solo per darle corda.
Silvia si alza e aiuta Lisa ad alzarsi, poi guarda me.
“Ora devi ricambiare” mi fa alzare, fa mettere sul divano Lisa e le si mette accanto.
“Dai in ginocchio e toglile pantaloni e slip” Io ubbidisco. Lisa mi lascia fare assecondando i miei sforzi e in breve mi ritrovo la sua intimità davanti.
Silvia le accarezza il viso e facendola voltare verso di se, la bacia dolcemente per poi guardare me
“Cosa aspetti? Dalle piacere.” Guardo Lisa che mi fa un cenno di consenso, quindi mi piego su di lei.
Inizio a baciarle le cosce, alternando un lato dall’altro e spostando verso la sua intimità.
Raggiunta inizio ad accarezzarla con la lingua, insinuandola lentamente tra le labbra.
Silvia nel frattempo le solleva la maglietta e inizia a baciarle il seno.
Lisa è ferma, passiva, con gli occhi chiusi, ma sembra apprezzare le nostre attenzioni.
Quando, spingo la lingua dentro di lei e glie la succhio, sento il suo corpo tendersi per il piacere.
Sento una mano tra i capelli, penso che sia quella Lisa ma invece è Silvia, che mi esorta a impegnarmi di più.
Vuole che la faccia godere. Afferro le gambe di Lisa e inizio a darmi da fare.
Non ci vuole molto prima di iniziare a sentirla gemere e poco dopo venire.
Continuo a leccarla finche non sento finire i spasmi dell’orgasmo, poi mi rimetto dritto.
Silvia bacia sul collo Lisa, ne accarezza il corpo accaldato e mi guarda.
“Sei stato bravo. Il tuo amichetto si è ripreso? Perché ora ne ho proprio voglia.”
Senza rispondere mi metto in piedi mettendo ben in mostra il mio membro eccitato.
Lei mi sorride e si mette in piedi anche lei.
Ci liberiamo dei vestiti.
La faccio sdraiare sul divano e mi posiziono in ginocchio tra le sue gambe.
Lisa si è ripresa e ci guarda seduta sul divano poco sopra la testa di Silvia.
Con un colpo deciso penetro Silvia. Mentre mi muovo in lei, mi guarda e mi sorride.
Lisa si china su di lei e la bacia, staccandosi però non sembra soddisfatta.
Si alza e si sposta di lato a noi. Accarezza il corpo di Silvia. Lo bacia.
Per un attimo se ferma a guardare il mio membro muoversi in Lei.
Si toglie la maglietta e sale su Silvia che la abbraccia mentre la faccio godere.
Si baciano. I loro seni premono l’uno contro l’altro.
Non resisto e mentre mi muovo in Silvia inizio a toccare Lisa, i glutei, la schiena.
In quella posizione mi sembra quasi di stare scopando anche con lei.
Preso dall’eccitazione le afferro i fianchi tenendola ferma mentre do dei colpi decisi a Silvia ma facendoli sentire pure a Lisa.
“Si.. dai Zio.. scopa anche me.. mettimelo dentro.. lo voglio..”
Non me lo aspettavo ma ormai non ragiono più e non me lo faccio ripetere.
Lo tiro fuori da Silvia e lo spingo dentro a Lisa.
“Sii.. sii.. scopami.. cosi.. dai Zio..” Sentirle dire certe cose mi manda fuori di testa e inizio a spingere con vigore.
Silvia però non sembra contenta.
“Non vale Lisa. Era il mio turno di..” Lisa non la fa finire. La bacia con passione.
“A te ci penso io” la vedo spostare una mano tra le gambe di lei e iniziare a penetrarla con le dita.
Silvia riprende a gemere.
“Sii.. ma non è la stessa cosa..” la vedo abbracciare Lisa
Sono al limite.
Lo tiro fuori da Lisa e lo appoggio contro Silvia.
Spingo Lisa ad abbassare il bacino per ritrovarmi il membro premuto tra di loro.
Mi muovo in fretta, facendolo strofinare contro di loro e alla fine vengo sui loro corpi.
Anche loro vengono e ci ritroviamo abbracciati sul divano.
Le bacio entrambe e sento di non poter più fare a meno di loro.
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