Una notte imprevista

di
genere
saffico

Lisa si sentiva a disagio.
Aveva appena passato una bella serata con Silvia.
Così bella che si erano attardate troppo al pub e aveva finito per perdere l’ultima metropolitana.
A quel punto Silvia le aveva offerto di dormire da lei visto che abitava da quelle parti .
Le dispiaceva disturbarla ma visto che l’alternativa sarebbe stata quella di chiamare un taxi, e chissà quando sarebbe arrivato, aveva accettato di buon grado.
Conosceva Silvia da anni ed erano ottime amiche ma, pur avendo visitato casa sua diverse volte, quella era la prima volta che si fermava a dormire da lei.
Di per se la cosa non le dispiaceva.
Anche Silvia sembrava contenta di quell’imprevisto e, mentre percorrevano la strada verso casa, si era messa a parlare di cosa poteva preparare per colazione o su dove potevano andare a farla dopo sveglie.
Arrivate a casa le aveva lasciato il bagno per struccarsi, mentre lei le recuperava un pigiama e della biancheria per dopo essersi lavata.
Avevano circa la stessa corporatura quindi i pantaloncini e la magliettina di cui era costituito il pigiama andavano bene, anche gli slip le stavano, anche se mettere la biancheria di un altra persona le dava una strana sensazione. Invece aveva dovuto rinunciare al reggiseno, visto che Silvia aveva delle misure più abbondanti delle sue.
Mentre Silvia si preparava, lei era rimasta in sala ad aspettare e si era guardata un po’ in giro.
Dall’ultima volta che era stata lì era passato un po’ di tempo, ma non era cambiato quasi nulla, fatta eccezione per le foto con il fidanzato che una volta teneva in bella mostra su un mobile e che ora erano sparite, cosa naturale visto che avevano rotto diverse settimana prima.
Non ne sapeva il motivo, lei non aveva detto niente e lei non aveva indagato, però già prima sembrava un po’ insofferente con lui e la loro separazione non l’aveva stupita più di tanto.
Andate a letto avevano continuato a chiacchierare ancora un po’, finché Silvia non si era addormentata.
Lei invece stava facendo fatica a prendere sonno, sentendosi a disagio con lei sdraiata lì accanto.
Quando le aveva offerto di dormire a casa sua, lei aveva dato per scontato che avrebbe dormito sul divano ma arrivate a casa, quando lo aveva detto a Silvia, lei si era messa a ridere e aveva insistito nel condividere il letto.
Non che ci fosse qualcosa di male, ma non era abituata ad avere qualcuno accanto nel letto.
Percepiva distintamente il suono del suo respiro leggero e dei suoi movimenti.
Silvia era quel tipo di persona vivace e sempre in movimento .
Lisa si voltò di lato verso di lei e mentre la guardava si girò su se stessa per l’ennesima volta.
Le venne da ridere. Non riusciva a stare ferma nemmeno da addormentata.
Era una notte calda e stavano dormendo sul letto senza coperte.
Silvia aveva legato i lunghi capelli prima di coricarsi, ma a via di muoversi avevano già iniziato a sparpagliasi sul cuscino.
Anche la maglietta del pigiama mostrava segni di cedimento, aprendosi un po’ sul seno.
Le si era anche sollevata sopra l’ombelico, mettendo il mostra il ventre piatto con un accenno di addominali. Doveva ammettere che aveva proprio un bel fisico.
Mentre continuava a guardarla, Silvia si girò di nuovo,ma questa volta verso di lei.
Lisa si ritrovò a trattenere il respiro.
Silvia le si era fermata molto vicino, tanto che i loro nasi quasi si toccavano e poteva sentirne il respiro sul volto.
Ripresasi dalla sorpresa fece per allontanasi, ma una gamba di Silvia si spostò sopra le sue bloccandola.
Non volendola svegliare si ritrovò senza sapere che fare.
La gamba di Silvia si strofino contro le sue per un attimo.
Avvertì una mano di Lei posarsi sul suo fianco e scivolare verso la schiena.
In breve tempo se la ritrovò abbracciata a se, con il corpo di lei che premeva contro il suo.
Si sentì avvampare per l’imbarazzo e il cuore iniziò a battergli all’impazzata.
Forse doveva svegliarla? Tentare di allontanarla?
Il viso di lei si avvicinò ancora di più al suo. Le sue labbra sfioravano pericolosamente le sue.
Voltò il viso di lato per evitarle, piegandosi un po’ sul lato.
La mano sulla schiena scivolò sul fianco e lei riuscì a girarsi, ritrovandosi sdraiata sulla schiena.
Fece un sospiro di sollievo, ma Silvia si mosse ancora.
Se la ritrovò con una gamba tra le sue, il corpo di lei premeva contro il fianco bloccandole un braccio.
Aveva il suo viso appoggiato contro la spalla e il suo respiro le solleticava il collo.
Una sua mano, era riuscita in qualche modo a scivolare dentro la sua maglietta e le stava accarezzando l’addome.
Quelle leggere e lente carezze sulla sua pelle le stavano procurando dei strani brividi.
Sentiva la mano di lei risalire lungo il suo corpo fino ad arrivare quasi tra i seni.
Un ennesimo brivido le attraversò il corpo quando sentì il ginocchi di Silvia strofinasi contro l’interno della sua coscia.
La mano di lei si mosse ancora e le sue dita iniziavano ad accarezzarle un seno.
Quando le labbra di lei iniziarono a baciarle il collo, un altro brivido le attraversò il corpo e si ritrovò a chiudere gli occhi.
Si sentiva accaldata.
Le labbra di lei continuavano a darle leggeri baci sul collo, salendo verso l’orecchio.
La sua mano stava risalendo il suo seno e le sue dita ora le stavano sfiorando un capezzolo che sentiva reagire.
Doveva svegliarla e fermarla, ma non riusciva a muoversi.
Sentire il proprio corpo reagire in quel modo a quelle carezze la stupiva e imbarazzava, ma stava provando anche dell’altro.
Desiderava veramente fermarla?
Quando le dita di lei le strinsero il capezzolo le sfuggi un gemito.
Si stava eccitando. Non era giusto o corretto, ma non poteva negarlo.
Si sentì mordere delicatamente il lobo dell’orecchio e un altro fremito attraversò il suo corpo.
La mano di lei le strinse il seno e le sue labbra le baciarono una guancia.
Voltò il viso verso quello di lei e le loro labbra si trovarono.
La strinse a se mentre si perdeva in quel lungo e profondo bacio.
Non aveva mai avuto esperienze con altre donne, non aveva mai nemmeno considerato l’idea, ma quel bacio non le stava dispiacendo.
Non sapeva bene cosa fare.
Quando le loro labbra si separarono riaprì gli occhi e trovò Silvia a fissarla sorridente.
Lei riprese a baciarle il collo scendendo verso il suo petto, le slaccio rapidamente la maglietta del pigiama scoprendole il seno e iniziò a baciarlo.
Mentre si perdeva in quel turbine di eccitazione e piacere che lei le stava dando, una parte della sua mente si chiese da quanto tempo lei fosse sveglia o se lo era sempre stata.
Quando la mano di Silvia si insinuò dentro i pantaloncini, ogni altro pensiero o dubbio svanì.
Sentì il proprio corpo tendersi mentre le dita di lei iniziarono a darle piacere.
Le loro labbra tornarono ad unirsi e le loro lingue ad intrecciarsi.
Lisa spinse le proprie mani dentro la maglietta dell’amica.
Voleva toccare la sua pelle. La voleva sentire contro la propria, su tutto il corpo.
Non riuscì a trattenersi oltre e venne.
Silvia le diede un dolce bacio e, mentre lei si riprendeva, si spogliò completamente.
Tolse tutto anche a Lisa, poi si mise su di lei con la testa rivota vero le gambe di Lisa.
Iniziò a baciarle le cosce per poi spingersi tra le gambe e iniziare a darle piacere con la lingua.
Lisa era eccitata. Decise di imitare l’amica, che sapeva darle certe sensazioni, e iniziò a darle piacere a sua volta.
Era la sua prima volta e sperò di riuscire ad essere brava come lei.
Quando la sentì gemere provò una fitta di piacere.
Raggiunto il culmine dell’eccitazione, Silvia si sollevò e tornò a sdraiarsi accanto a Lisa.
Ripresero a baciarsi, toccarsi, strofinarsi e darsi piacere.
Insaziabili del contatto con l’altro.
Vennero almeno altre due volte prima di crollare nel sonno per la stanchezza.
Lisa si svegliò nuda e da sola nel letto.
Quando entrò in cucina, trovò Silvia che stava finendo di preparare la colazione.
Chiacchierarono un po’ mentre mangiavano, ma nessuna delle due toccò l’argomento di quanto successo la notte prima.
Era tutto come sempre e Lisa non sapeva se esserne sollevata o dispiaciuta.
Solo al momento di salutarsi, quando Silvia la salutò abbracciandola e dandole un lungo bacio, si rese conto che non era esattamente tutto come prima e che desiderava ripetere quella notte imprevista al più presto.
scritto il
2025-12-10
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