Buon anniversario tesoro
di
G.I.B
genere
tradimenti
Il ristorante era uno di quelli dove il tempo sembra rallentare. Luci calde, tovaglie di lino, posate che brillavano come gioielli.
Alba sedeva al tavolo 14, di fronte al marito Marco, in una cena che avrebbe dovuto celebrare il loro anniversario.
Ma quella sera, al tavolo accanto, sedeva Antonio. Solo, elegante, con lo sguardo curioso di chi osserva il mondo come fosse un romanzo aperto.
Alba lo notò mentre sorseggiava il suo vino bianco, e lui la notò mentre accarezzava il bordo del calice con un dito, distante dalla conversazione con suo marito.
Marco parlava di lavoro, di investimenti, di cose che Alba aveva smesso di ascoltare da tempo.
Lei si voltò appena, incrociando lo sguardo di Antonio. Un sorriso, un secondo di troppo, un gioco che Marco non poteva ignorare.
Alba si alzò per andare in bagno e passò accanto al tavolo di Andrea. “Il Sauvignon qui è delizioso,” disse, senza fermarsi.
Lui la seguì con lo sguardo, incantato dalle sue curve. Chiamò il cameriere e ordinò lo stesso vino.
Al ritorno, Alba, trovò un biglietto piegato accanto al suo piatto. “Grazie per il consiglio. Il vino è buono, ma il tuo sguardo è meglio.” Firmato A.
Alba porse il biglietto a Marco, lui lo lesse. Non disse nulla.
Alba lo guardò. “Ti dispiace se cambio tavolo per il dessert?” chiese, con un sorriso che non ammette repliche.
Marco la fissò. “Fai pure” disse, con voce ferma, sorridendole.
Lei si alzò, si sedette accanto ad Antonio ed ordinò un dolce al cioccolato.
Marco rimase a guardare, mentre sua moglie, usava le sue armi di seduzione.
Il gioco era cominciato.
Marco, da quel momento, non smise di guardare.
Fra i due c'era un’incredibile confidenza, fatta di risate e parole sussurrate all'orecchio.
Alba accavallò le gambe e si sfilò una scarpa. Con naturalezza, iniziò a strofinare il suo stupendo piede curato sulla gamba di Antonio.
Guardò suo marito con un'espressione che lui conosceva bene.
Con discrezione si tirò un po' su la gonna. Sfacciata, baciò Antonio sulla bocca, mentre apriva le gambe e guidava la mano di lui sotto la gonna.
Antonio per un attimo esitò.
Marco osservò l'uomo sussurrare qualcosa in un orecchio ad Alda.
Lei annuì, mentre entrambi guardavano Antonio. Quest'ultimo , eccitato, fece di si con la testa, dando così il suo benestare.
Antonio non riusciva a vedere bene la mano di lui, mentre violava la sua sposa. Ma poteva vedere perfettamente l'espressione di godimento sul volto di Alba.
Gli sembrò anche di sentire i suoi gemiti di piacere, ovattati dal rumore della sala.
Lei si spinse oltre, mettendo la mano fra le gambe di Marco.
“Fammelo toccare”, parve di leggere ad Antonio, sulle labbra di sua moglie.
Marco, protetto dalla luce soffusa del locale, libero la sua virilità, mettendola a disposizione della mano vogliosa di Alba.
Nessuno, a parte Marco, poteva vedere quel gioco di mani fra i due.
Nemmeno il cameriere, tornato al tavolo per ritirare i piatti, si accorse di cosa stava accadendo. E loro, non si fermarono nemmeno in quel momento.
Sul volto di Alba apparve l'espressione che tutte le donne desiderano. Si mise una mano davanti alla bocca. Marco guardò il suo corpo tremare, le dita del piede nudo arricciarsi, la sua mano muoversi più velocemente fra le gambe di Antonio. E poi….
L'orgasmo era stato raggiunto.
Alba si girò verso Marco, con il cuore che le batteva forte nel petto, e il respiro quasi affannato.Gli sorrise maliziosamente.
Lui alzò il bicchiere di vino, come a voler fare un brindisi.
Alba sussurrò nuovamente qualcosa ad Antonio.
Lui si sistemò i pantaloni e si alzò, andando verso la cassa del ristorante.
Alba tornò a sedersi con suo marito.
“Soddisfatta?” le chiese.
Lei allungò il piede sotto al tavolo, mettendolo fra le gambe di lui.
“Non ancora” rispose, rimettendosi la scarpa e alzandosi. Andando verso la porta di uscita, dove Antonio la stava aspettando.
Lei si girò verso di lui un ultima volta.
“Farò tardi, non aspettarmi sveglio” disse.
Marco la guardò allontanarsi, prendere per mano Antonio e uscire dal ristorante.
“Buon anniversario, tesoro” disse, alzando il calice di vino.
2
voti
voti
valutazione
1.5
1.5
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Il gioco delle ombre
Commenti dei lettori al racconto erotico