Poca pietà

di
genere
sadomaso

POCA PIETÀ
L'altra sera sono stato rinchiuso nudo in uno scatolone con una finestra di forma un po' elittica dentro la quale ho premuto il culo come mi è stato ordinato per farlo sporgere e metterlo al servizio di tre cazzuti attivi che a turno mi hanno aperto e devastato l'ano e il retto. Ci sudavo come un maiale e ho ricevuto in premio a litri il seme che mi hanno schizzato, da colare goccia a goccia sul pavimento come una cagna mentre loro mi deridevano e mi chiamavano vacca, troietta, frocio da asporto. Sono stato tenuto sigillato da nastro adesivo sepolto lì dentro a languire per delle ore che mi sono sembrate giorni interi. Sono tornati alla carica a fucili spianati e mi hanno cucinato un'altra volta e fecondato e ancora sono stato deriso per come gocciolavo. Uno schiavo come sono io non ha diritti ma solo doveri e cose da fare e penosi ruoli da assolvere a testa bassa in tanto ossequio dei maschi molto maschi al cospetto dei quali sentirsi una femminuccia e un lurido inferiore. Fatto uscire da quella tana sono stato fotografato a viso aperto in diverse pose vergonosamente laide. Mostratemi tali foto dietro minaccia di finire sputtanato in rete non ho potuto fare altro che arrendermi a confermarmi la cavia ubbidiente di colui che per adesso mi tiene in pugno, le cui insane voglie si spingono fino a dilatarmi nel fisting. Accetto di subirlo anche se è una pratica che mi ha sempre fatto orrore e che per quanto sapone venga impiegato mi risulta dolorosa fino allo strazio. Sentire una mano a pugno che ti entra nell'intestino centimetro dopo centimetro e ti fruga per un buon tratto fino ad arrivare al gomito non è un'esperienza da poco ma solo un passo avanti verso la più nera disperazione. Se mi lamento vengo picchiato. Il mio despota è poi un gran fumatore e quando è nervoso spegne le sue sigarette sul mio sedere che è ormai pieno di bozzi e ustioni. Mi dice che se non lo soddisfo mi cederà e mi darà in pasto a uno più sadico per essere certo che non mi mancherà proprio niente dei trattamenti che mi competono. È un suo amico e me lo descrive come un tipaccio in cerca di lisci come sono io schiavizzato dal quale potrò dire addio ai pochissimi peli che mi fioriscono sul derma. Verranno inventariati uno per uno e biasimati per essere alcuni strappati a urlo altri bruciati a fiamma a totale scomparsa di quei clandestini che deturpano le mie membra qua e là, che pur sparuti sono inutili e senz'altro di troppo alla sua vista. Spero di stare abbastanza alla larga da un simile padrone che per come mi è stato descritto è un maschio pelosissimo e ruvido da adorare, annusare e leccare quanto basta per dimostrargli completa fedeltà e totale devozione nutrito a sborra tanto di bocca quanto di sedere ogni volta che mi desidera e mi pretende. Mi faccio nausea da solo e a dirla tutta non mi meraviglio più di niente per come sono sfruttato alla stregua di un animale senza senso e di scarsissimo pregio. Non giudicatemi ma almeno vi prego, vi supplico in ginocchio, vi imploro di compatirmi e di accettarmi per quello che continuamente vengo fatto diventare nel delirio di tanti soprusi i quali solo un masochista come sono io li può reggere e ringraziare di ottenere in tanta grazia di uno o più sadisti assatanati su di me a frusta di muso da infimo succube e servo col guizzo dei loro magnifici uccelloni in resta. Dormo nudo sul nudo e freddo pavimento di marmo del sottoscala o se mi va bene ai piedi del letto del mio Signore, di giorno vivo sul pavimento del corridoio e del salotto attento a non recare disturbo e sempre vigile a rispondere ai richiami. Mangio a pavimento nel bagno di servizio fra il piedistallo del bidet e quello del WC. Il menu non è molto vario ma in compenso è di qualità a salvaguardia delle mie cartilagini. Faccio i bisogni piccoli ad alzazampa dentro il piatto della doccia. Quelli grandi li defeco in giardino dove ho il permesso di usare la pompa per lavarmi e dove finisco spesso in castigo sempre che non mi tocchi di espiare le mie colpe nel misero spazio di un terrazzino che mi fa da prigione tante volte quante sono stato inadeguato. A ribellarmi non ci penso proprio per paura di essere venduto come una merce chissadove a chissachi cadendo dalla padella nella brace. Tutto sommato se rigo dritto vengo curato, custodito, allevato, usato e abusato in modo abbastanza sopportabile e perché no ragionevole. Voi che ne dite? Poteva andarmi meglio ma anche davvero peggio.
scritto il
2025-11-10
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