Lezione di anatomia
di
IL MICROBO
genere
esibizionismo
LEZIONE DI ANATOMIA
In spiaggia nudista che spasso, dove il biglietto da visita di ognuno sono i suoi genitali in bellavista e di retro la sfacciata opulenza dei glutei. Da seduti o all'impiedi, da fermi o in movimento, ciascuno fa le solite cose. C'è che beve, chi fa merenda, chi chiacchiera, chi prende il sole e riposa, chi passeggia oppure corre, chi gioca o si immerge nelle calde acque del mare, ma i cervelli all'unanimità macinano un solo argomento che suonerebbe indecente, osceno, immorale e lubrico se non fosse che tutto in questo luogo diventa lecito nella splendore svestito dei corpi madidi per la calura estiva, dei gesti e dei pensieri maliziosi, più o meno intenzionali, delle erezioni improvvise a scena aperta come annuncio di sesso, per cucinare il quale non occorre nemmeno nascondersi e trovare un riparo perché lo si può desiderare e poi cominciare e portare avanti e terminare come animali selvatici in mezzo agli altri del branco che gustosamente osservano e danno i voti agli stalloni migliori e alle giumente più promettenti, i quali e le quali diventano i più richiesti e le più riuchieste per fare il bis, passando di mano in mano, di uccello in uccello e di patata in patata fino a prorompere in una indigestione di coiti. Sul tardi poi al tramonto del sole quando inizia lo sgombero da quella piaggia libera e gioconda dove bene o male e per forza di cose siamo tutti esibizionisti e tutti diventiamo guardoni, arriva il momento di ritirarsi e di tornare nel mondo normale e castigato dove sembra quasi un di più indossare quelle strane bardature che si chiamano abiti, dentro i quali si infagottano sottotraccia i richiami tutti a curve e i rigonfiamenti dinamitardi di un erotismo che si fa prudente, ottocentesco e tacito e castigato, ma pur sempre vigile e pronto a risvegliare e stuzzicare i nostri sensi come se nemmeno per un attimo potessimo smettere di concupire e di muoverci all'incrocio fra l'alfa e l'omega della eccitazione e dell'orgasmo.
In spiaggia nudista che spasso, dove il biglietto da visita di ognuno sono i suoi genitali in bellavista e di retro la sfacciata opulenza dei glutei. Da seduti o all'impiedi, da fermi o in movimento, ciascuno fa le solite cose. C'è che beve, chi fa merenda, chi chiacchiera, chi prende il sole e riposa, chi passeggia oppure corre, chi gioca o si immerge nelle calde acque del mare, ma i cervelli all'unanimità macinano un solo argomento che suonerebbe indecente, osceno, immorale e lubrico se non fosse che tutto in questo luogo diventa lecito nella splendore svestito dei corpi madidi per la calura estiva, dei gesti e dei pensieri maliziosi, più o meno intenzionali, delle erezioni improvvise a scena aperta come annuncio di sesso, per cucinare il quale non occorre nemmeno nascondersi e trovare un riparo perché lo si può desiderare e poi cominciare e portare avanti e terminare come animali selvatici in mezzo agli altri del branco che gustosamente osservano e danno i voti agli stalloni migliori e alle giumente più promettenti, i quali e le quali diventano i più richiesti e le più riuchieste per fare il bis, passando di mano in mano, di uccello in uccello e di patata in patata fino a prorompere in una indigestione di coiti. Sul tardi poi al tramonto del sole quando inizia lo sgombero da quella piaggia libera e gioconda dove bene o male e per forza di cose siamo tutti esibizionisti e tutti diventiamo guardoni, arriva il momento di ritirarsi e di tornare nel mondo normale e castigato dove sembra quasi un di più indossare quelle strane bardature che si chiamano abiti, dentro i quali si infagottano sottotraccia i richiami tutti a curve e i rigonfiamenti dinamitardi di un erotismo che si fa prudente, ottocentesco e tacito e castigato, ma pur sempre vigile e pronto a risvegliare e stuzzicare i nostri sensi come se nemmeno per un attimo potessimo smettere di concupire e di muoverci all'incrocio fra l'alfa e l'omega della eccitazione e dell'orgasmo.
1
voti
voti
valutazione
10
10
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Il cambio di passoracconto sucessivo
La tripla del Gigio
Commenti dei lettori al racconto erotico