Il cambio di passo
          
            
              di
IL MICROBO
            
            
              genere
dominazione
            
          
        
        
          IL CAMBIO DI PASSO
Tutto stava marciando per il meglio quando all'improvviso, da un giorno all'altro, ogni cosa sembrò andare a rotoli con l'entrata in scena di due squinternati che si facevano chiamare Gigio e Gigia, fotografi provetti, marito e moglie di facciata, lei lesbicona e affamata di femmine, lui gay attivo e fornitissimo di una verga così enorme che non ne avevo mai vista una simile di 24 cm in perenne erezione, per sfondare culetti, i nostri che lo spasimarono da subito, quello di Sigfrid il coniuge della nostra scrofa, quello di Albertuccio il fotografo e infine il mio, da lungo tempo chiuso al transito dei mezzi pesanti ma pur sempre memore delle grandiose inculate che avevo patito in regime di schiavitù. Al loro arrivo noi tre all'unisono siamo rimasti esterefatti e siamo stati posseduti in fila indiana uno dopo l'altro da quell'insaziabile che ci ha portato ai vertici del godimento anale. La Gigia si è subito indispettita, ha fatto la gelosa e l'offesa e per ripicca ha iniziato a strusciarsi dalle tette alla fica sulla madama dando luogo a una masturbazione orrenda e laida donna su donna che ci ha lasciati tutti sconcertati, al termine della quale ci disse:
-”non sono mai stata così bene in vita mia e di sicuro ho goduto più di voi tre porci e schifosi rotti in culo”.
La situazione era critica ma non disperata: uomini con uomini con fiche in disparte in masturbazione per i fatti loro, senza rimpianti e in sequenza di orgasmi. Mentre loro due si palpavano senza tregua noi tre ci siamo arresi alla potenza di chi ce l'aveva assai più grosso e duro e ci faceva fuori senza scampo lasciandoci estasiati per come e quanto a lungo durava in furia a raffica amministrandoci a turno la sua formidabile minchia. Ne nacque un reportage porno che fu molto gettonato, di cui facemmo molte repliche con le due nostre, si fa per dire, amiche dalla patata lessa e tettone sconce del tutto fradice e noi tre derelitti impenitenti pieni di sborra del nostro guzzatore che ci colava a filo dal culo sul pavimento travolti dallo spasmo dell'ano dopo ogni chiavata a rullo.
        
        Tutto stava marciando per il meglio quando all'improvviso, da un giorno all'altro, ogni cosa sembrò andare a rotoli con l'entrata in scena di due squinternati che si facevano chiamare Gigio e Gigia, fotografi provetti, marito e moglie di facciata, lei lesbicona e affamata di femmine, lui gay attivo e fornitissimo di una verga così enorme che non ne avevo mai vista una simile di 24 cm in perenne erezione, per sfondare culetti, i nostri che lo spasimarono da subito, quello di Sigfrid il coniuge della nostra scrofa, quello di Albertuccio il fotografo e infine il mio, da lungo tempo chiuso al transito dei mezzi pesanti ma pur sempre memore delle grandiose inculate che avevo patito in regime di schiavitù. Al loro arrivo noi tre all'unisono siamo rimasti esterefatti e siamo stati posseduti in fila indiana uno dopo l'altro da quell'insaziabile che ci ha portato ai vertici del godimento anale. La Gigia si è subito indispettita, ha fatto la gelosa e l'offesa e per ripicca ha iniziato a strusciarsi dalle tette alla fica sulla madama dando luogo a una masturbazione orrenda e laida donna su donna che ci ha lasciati tutti sconcertati, al termine della quale ci disse:
-”non sono mai stata così bene in vita mia e di sicuro ho goduto più di voi tre porci e schifosi rotti in culo”.
La situazione era critica ma non disperata: uomini con uomini con fiche in disparte in masturbazione per i fatti loro, senza rimpianti e in sequenza di orgasmi. Mentre loro due si palpavano senza tregua noi tre ci siamo arresi alla potenza di chi ce l'aveva assai più grosso e duro e ci faceva fuori senza scampo lasciandoci estasiati per come e quanto a lungo durava in furia a raffica amministrandoci a turno la sua formidabile minchia. Ne nacque un reportage porno che fu molto gettonato, di cui facemmo molte repliche con le due nostre, si fa per dire, amiche dalla patata lessa e tettone sconce del tutto fradice e noi tre derelitti impenitenti pieni di sborra del nostro guzzatore che ci colava a filo dal culo sul pavimento travolti dallo spasmo dell'ano dopo ogni chiavata a rullo.
            
            
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