Usato ad oltranza
di
IL MICROBO
genere
dominazione
USATO AD OLTRANZA
Di nascosto continuo il mio diario. Tengo il conto di ciò che mi succede. Il Padrone mi ha addestrato per due buoni mesi ad usare la bocca e l'ano per dargli il massimo del piacere. La sua verga è un incanto che mi imbambola. Ogni minimo errore mi viene rimproverato e punito a sberle. I ceffoni del Padrone sono un ottimo incentivo a migliorare. Ogni tanto ha ospiti a cena con i quali mi condivide. Sono suoi amici di vecchia data, tutti un po' sul sadico e sul perverso. Prima di fare sesso alla loro maniera mi riscaldano le natiche col frustino godendosi i miei gemiti, i miei urli, le mie lacrime, senza mai mostrare un minimo di compassione. La loro sborra è diventata il mio nutrimento. Il Padrone mi dice che è un buon ricostituente. Le loro pisciate mi colano addosso e mi fanno gocciolare dalla testa ai piedi. Ne bevo anche tanta a garganella e un po' la sputo a spruzzo. Sono diventato bravo anche nell'adorazione dei piedi e molto disinvolto nel bacio nero stampato al centro dei loro culi al termine di ogni sessione in segno di ringraziamento per come mi strapazzano e mi conciano. Mi insultano in continuazione in maniera pesante e io devo reagire profondendomi in lodi e adulazioni sperticate per esaltare la loro potenza maschia, la stratosferica grossezza delle loro minchie, le straordinarie dimensioni delle loro palle, la bellezza delle stupende e selvagge praterie che ornano i loro pubi, i pettorali e i capezzoli ben sviluppati e da campioni che mi fanno succhiare e insalivare allo sfinimento mentre per umiliarmi mollettano e torcono i miei fino allo strazio. Sono anche diventato bravo a sopportare lo schiacciamento spesso praticato sulle mie misere palline e lo strozzo del pistolino che mi fa lanciare improvvisi e acuti guaiti di loro grande soddisfazione. Mi legano come un salame appeso al soffitto oscenamente esposto agli sputi e al ludibrio senza misura che mi vengono riservati, pizzicato, unghiato e tormentato dappertutto fino a quando svengo e perdo i sensi. Loro si divertono un sacco, io un po' meno anzi per niente ma godono anche ad osservare quanta rabbia mi monta dentro, che loro moderano e reprimono sempre e solo usando le maniere forti. Accasciato sul pavimento mi busco ancora qualche pedata mentre loro si salutano e si danno appuntamento “alla prossima”. Non so quanto riuscirò a reggere il peso di tutto ciò. Ne ho parlato col Padrone che per ora non mi ascolta e tira dritto per la sua strada usandomi e abusandomi senza misura da solo o in compagnia e senza alcuna ricompensa che non sia il disprezzo suo e dei suoi compari. gli unici titolati a gestirmi a modo loro per farmi continuamente fare la figura del lagnoso, dell'immondo, del zozzo, del cagasotto, del pigliapiscio in tanta delizia di sevizia.
NON TUTTO È ORO QUEL CHE LUCCICA
Un giorno di soppiatto ho sbirciato il sito dei “Padroni Maledetti” che il Mio Signore e Sovrano frequenta, dove ho trovato diversi commenti entusiastici chiaramenti riferiti a me e alle mie prestazioni. Ne trascrivo alcuni.
-”Strepitoso”.
-”Mi accontenta sempre”.
-”È una esperienza stratosferica e davvero indimenticabile”.
Passa il tempo e in casa arriva per sfruttarmi anche gente del tutto sconosciuta e completamente estranea al giro di amici soliti che per volontà del mio Despota mi hanno goduto. In una mail confidenziale scopro uno strano tariffario, che qui trascrivo.
-”Adorazione dei piedi: 30 euro”.
-”Ano a spalanco: con preservativo 50 euro; a pelle 100 euro”.
-”Bocca avida: 50 euro”
-”trattamento sadomaso: soft 25 euro; medio 50 euro; hard 200 euro”
-”Pioggia dorata a piacere: 40 euro”.
-”Cagna che mangia e beve da ciotola sul pavimento: 50 euro”.
-”Giornata intera con lo schiavo senza riserve: 500 euro”.
E via discorrendo. In quel momento mi sono reso conto che venivo venduto e sfruttato e quasi messo all'asta nell'ambiente torbido degli aspiranti Domini in cerca di avventure erotiche condite dalla soppraffazione a buon mercato o meglio a esborso e costoso pagamento. Ne ho parlato a viso aperto col Mio Massimo e non ha potuto negare che le cose stavano così. Mi ha detto che avrebbe accantonato il 10 % delle ingenti somme che incassava sulla mia pelle destinandole ad un fondo che mi sarebbe servito da liquidazione nel momento in cui mi avrebbe ripudiato e scacciato perché esausto. Ho contrattato molto e mi sono impuntato. A furia di rimostranze sono arrivato ad alzare il prezzo della mia collaborazione ai suoi disegni non oltre il 30 %, che sulla base dei 500 euro di media ai quali venivo mercanteggiato fanno 150 volta per volta. Lui lo ha chiamato “premio di consolazione” e mi sono accontentato e arreso al Suo volere. Per due anni mi sono prostituito con la gentaglia più diversa ed estrosa, calcolando di mettere da parte circa 300.000 euro. Il mio corpo porta i segni di una così prolungato esercizio della sottomissione che mi è toccata. Il Padrone non vuole sganciarmi la somma che ho totalizzato. Mi sono ribellato e alla fine l'ho messo all'angolo e ha versato il dovuto sul mio IBAN. Dopodiché l'ho salutato e mi sono augurato di non incontralo mai più minacciandolo di denunciarlo per prolungata riduzione in schiavitù. Aveva paura. Mi è sembrato una larva e prima di lasciarlo definitivamente mi sono preso il lusso di svillaneggiarlo e incularlo a sangue rovesciando i nostri ruoli e, detto fra noi, mi ha anche confidato fra lacrime e sospiri che gli è piaciuto molto.
Di nascosto continuo il mio diario. Tengo il conto di ciò che mi succede. Il Padrone mi ha addestrato per due buoni mesi ad usare la bocca e l'ano per dargli il massimo del piacere. La sua verga è un incanto che mi imbambola. Ogni minimo errore mi viene rimproverato e punito a sberle. I ceffoni del Padrone sono un ottimo incentivo a migliorare. Ogni tanto ha ospiti a cena con i quali mi condivide. Sono suoi amici di vecchia data, tutti un po' sul sadico e sul perverso. Prima di fare sesso alla loro maniera mi riscaldano le natiche col frustino godendosi i miei gemiti, i miei urli, le mie lacrime, senza mai mostrare un minimo di compassione. La loro sborra è diventata il mio nutrimento. Il Padrone mi dice che è un buon ricostituente. Le loro pisciate mi colano addosso e mi fanno gocciolare dalla testa ai piedi. Ne bevo anche tanta a garganella e un po' la sputo a spruzzo. Sono diventato bravo anche nell'adorazione dei piedi e molto disinvolto nel bacio nero stampato al centro dei loro culi al termine di ogni sessione in segno di ringraziamento per come mi strapazzano e mi conciano. Mi insultano in continuazione in maniera pesante e io devo reagire profondendomi in lodi e adulazioni sperticate per esaltare la loro potenza maschia, la stratosferica grossezza delle loro minchie, le straordinarie dimensioni delle loro palle, la bellezza delle stupende e selvagge praterie che ornano i loro pubi, i pettorali e i capezzoli ben sviluppati e da campioni che mi fanno succhiare e insalivare allo sfinimento mentre per umiliarmi mollettano e torcono i miei fino allo strazio. Sono anche diventato bravo a sopportare lo schiacciamento spesso praticato sulle mie misere palline e lo strozzo del pistolino che mi fa lanciare improvvisi e acuti guaiti di loro grande soddisfazione. Mi legano come un salame appeso al soffitto oscenamente esposto agli sputi e al ludibrio senza misura che mi vengono riservati, pizzicato, unghiato e tormentato dappertutto fino a quando svengo e perdo i sensi. Loro si divertono un sacco, io un po' meno anzi per niente ma godono anche ad osservare quanta rabbia mi monta dentro, che loro moderano e reprimono sempre e solo usando le maniere forti. Accasciato sul pavimento mi busco ancora qualche pedata mentre loro si salutano e si danno appuntamento “alla prossima”. Non so quanto riuscirò a reggere il peso di tutto ciò. Ne ho parlato col Padrone che per ora non mi ascolta e tira dritto per la sua strada usandomi e abusandomi senza misura da solo o in compagnia e senza alcuna ricompensa che non sia il disprezzo suo e dei suoi compari. gli unici titolati a gestirmi a modo loro per farmi continuamente fare la figura del lagnoso, dell'immondo, del zozzo, del cagasotto, del pigliapiscio in tanta delizia di sevizia.
NON TUTTO È ORO QUEL CHE LUCCICA
Un giorno di soppiatto ho sbirciato il sito dei “Padroni Maledetti” che il Mio Signore e Sovrano frequenta, dove ho trovato diversi commenti entusiastici chiaramenti riferiti a me e alle mie prestazioni. Ne trascrivo alcuni.
-”Strepitoso”.
-”Mi accontenta sempre”.
-”È una esperienza stratosferica e davvero indimenticabile”.
Passa il tempo e in casa arriva per sfruttarmi anche gente del tutto sconosciuta e completamente estranea al giro di amici soliti che per volontà del mio Despota mi hanno goduto. In una mail confidenziale scopro uno strano tariffario, che qui trascrivo.
-”Adorazione dei piedi: 30 euro”.
-”Ano a spalanco: con preservativo 50 euro; a pelle 100 euro”.
-”Bocca avida: 50 euro”
-”trattamento sadomaso: soft 25 euro; medio 50 euro; hard 200 euro”
-”Pioggia dorata a piacere: 40 euro”.
-”Cagna che mangia e beve da ciotola sul pavimento: 50 euro”.
-”Giornata intera con lo schiavo senza riserve: 500 euro”.
E via discorrendo. In quel momento mi sono reso conto che venivo venduto e sfruttato e quasi messo all'asta nell'ambiente torbido degli aspiranti Domini in cerca di avventure erotiche condite dalla soppraffazione a buon mercato o meglio a esborso e costoso pagamento. Ne ho parlato a viso aperto col Mio Massimo e non ha potuto negare che le cose stavano così. Mi ha detto che avrebbe accantonato il 10 % delle ingenti somme che incassava sulla mia pelle destinandole ad un fondo che mi sarebbe servito da liquidazione nel momento in cui mi avrebbe ripudiato e scacciato perché esausto. Ho contrattato molto e mi sono impuntato. A furia di rimostranze sono arrivato ad alzare il prezzo della mia collaborazione ai suoi disegni non oltre il 30 %, che sulla base dei 500 euro di media ai quali venivo mercanteggiato fanno 150 volta per volta. Lui lo ha chiamato “premio di consolazione” e mi sono accontentato e arreso al Suo volere. Per due anni mi sono prostituito con la gentaglia più diversa ed estrosa, calcolando di mettere da parte circa 300.000 euro. Il mio corpo porta i segni di una così prolungato esercizio della sottomissione che mi è toccata. Il Padrone non vuole sganciarmi la somma che ho totalizzato. Mi sono ribellato e alla fine l'ho messo all'angolo e ha versato il dovuto sul mio IBAN. Dopodiché l'ho salutato e mi sono augurato di non incontralo mai più minacciandolo di denunciarlo per prolungata riduzione in schiavitù. Aveva paura. Mi è sembrato una larva e prima di lasciarlo definitivamente mi sono preso il lusso di svillaneggiarlo e incularlo a sangue rovesciando i nostri ruoli e, detto fra noi, mi ha anche confidato fra lacrime e sospiri che gli è piaciuto molto.
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