Ninfomania

di
genere
etero

Inginocchiata davanti a quello sconosciuto uomo, nascosta in un vicolo della grande città di Milano, Elena succhiava il generoso cazzo di lui, infilandosi tutta quell'asta in bocca fino alle palle e sbavando come una cagna in calore.
Affermata manager e madre di due figli, con un grosso problema di ninfomania, amava adescare uomini sconosciuti e farsi scopare come una puttana nei luoghi pubblici.
Quel suo nuovo amante, lo aveva sedotto in metropolitana, muovendo in modo erotico i suoi stupendi piedi sexy e attirando la sua attenzione.

“ Mmm siii che buon sapore che ha “ disse, mentre in piena frenesia, leccava e succhiava ogni centimetro di quel cazzo peloso.
La sua bocca era impregnata dell'odore e del sapore forti di cazzo sudato, sporco, arrapato. Le piaceva, la eccitava.
Bagnata fra le cosce, già immaginava di sentirlo dentro in ogni suo largo buco, quando lo sconosciuto ansimando disse
“ Oh siii vengo vengo “, sborrando copiosamente nella sua bocca vogliosa.
Elena ingoiò tutto quello sperma denso e caldo senza batter ciglio, gustandone il sapore amaro.
Delusa e frustrata per non essere stata scopata come voleva, la donna se ne andò senza dire nemmeno una parola, lasciando l'uomo incredulo.
Con passo veloce si avviò verso l'ufficio.
Si sentiva ancora calda e bagnata fra le cosce, la figa le pulsava dal desiderio di prendere un cazzo grosso.
“ Devo farmi scopare tutta “ disse a se stessa. Il suo sguardo fu catturato da una insegna.
“ Il bar degli universitari “.
La sua mente da ninfomane elaborò subito una teoria. Universitari, giovani, arrapati e vogliosi di scopare, “ perfetto “, disse a bassa voce, entrando subito nel locale.
Il posto era abbastanza affollato di giovani maschi.
Si guardò in torno alla ricerca del suo stallone.
“ Carino” si disse, posando gli occhi su un ragazzo moro dal fisico muscoloso.
Decisa e sicura di sé, andò a sedersi su uno sgabello al bancone del bar e ordinò un gin tonic.
Si mise a fissarlo, e quando lui alzò gli occhi dai suoi libri e la vide, lei gli sorrise maliziosamente, mettendo in bella vista le sue gambe e i suoi piedi scalzi.
Il ragazzo, un po' imbarazzato, le sorrise a sua volta, tornando con gli occhi sul libro, non prima però di averla osservata dalla testa ai piedi.
Quando lui tornò con gli occhi su di lei, Elena si fece trovare girata con le gambe leggermente aperte. Lesse chiaramente sul volto del giovane uomo, lo stupore nel vedere che lei non portava le mutandine sotto la gonna.
Abbassò nuovamente lo sguardo.
Come una leonessa che va verso la preda, Elena scese dallo sgabello e andò verso di lui con passo sinuoso.
“ Posso sedermi? “ chiese al giovane.
Lui disse subito di si.
Bramava il cazzo come una pazza, non aveva tempo e voglia di sedurlo troppo e così, con disarmante semplicità gli disse
“ ti piace quello che ho fra le gambe, vero? Sarò sincera, mi piaci. Voglio vedere anche io cosa hai fra le gambe ed essere scopata da te. Vieni fuori nella via qui di dietro che ho voglia di prendere un bel cazzo “.
Allungò il piede nudo sul cazzo del giovane, per rassicurarlo che non stava assolutamente scherzando.
Il ragazzo si guardò attorno e le mise una mano sul piede accarezzandolo.
“ Ok ” disse.
Cinque minuti dopo Elena era nel vicolo dietro al bar,
con la lingua del giovane in bocca, intenta a baciarlo appassionatamente.
Lui la face girare con la faccia contro al muro, le aprì la cerniera del suo elegante vestito e glielo sfilò, lasciandola completamente nuda.
Scese con la faccia sul suo sedere e, allargandole leggermente le sode natiche, iniziò a leccarle il buco del culo e la figa come un cane eccitato, infilandole la lingua dentro.
“ Ohhh Dio siii così, quanto sei porco “ disse eccitata, sentendo la lingua dentro al suo ano.
Lui le diede piacere con la bocca e con le dita per alcuni minuti, poi senza esitazione, le spinse tutto il suo generoso cazzo dentro la figa, iniziando a scoparla da subito con forza.
“ Ti piace puttana vero? “le sussurrò in un orecchio, mentre la montava come un toro in calore.
Elena, travolta da un orgasmo,
rispose con voce strozzata “ siii mi piace siiii, sfondami la figa con il tuo cazzo, sono una puttana, una troia, siii!!!“
Se la scopò con irruenza per alcuni minuti, afferrandola poi per i capelli e, con tono rude, le tirò indietro la testa dicendole.
“ Ora ti sfondo anche il tuo bel culetto stretto, troia “.

“ Ahhh Dio siii spaccami il culo“, urlò qualche secondo dopo, sentendo il cazzo del giovane entrarle dentro in profondità e aprirle il buco del culo.
Provò un piacevole dolore.
Il ragazzo la fece mettere alla pecorina, con le ginocchia e le mani appoggiate al terreno sporco, come una vera prostituta scopata per strada.
Tenendola sempre per i capelli, la inculò con forza, spingendole a ritmo sostenuto il cazzo nel sedere.
“ Siii porco siii sfondami, fammi male siiii “ urlò la donna, sconquassata da orgasmi multipli.
“ Dai succhia “ disse il giovane, sbattendole poi il cazzo sporco del suo sedere in bocca.
Elena succhiò il suo cazzo fradicio e maleodorante, impastandosi la bocca di un sapore nauseante, ma tanto piacevole per lei.
“ Alzati “ le ordinò, facendola sedere a gambe aperte su di un muretto, leccandole la figa per alcuni secondi, per poi tornare a scoparla energicamente, passando dal culo alla figa e dalla figa al culo, palpandole e succhiandole il seno.
Sudata e stanca, con le parti intime dolaranti, Elena disse
“ Ti prego vieni “.
Lui, sorridendole con fare da dominatore, aumento il ritmo spingendo ancor più velocemente il cazzo nel suo sedere.
“ Ahhh siii cazzo siii “ urlò lei, venendo per l'ennesima volta.
“ Ahh siii troia siiii!!! “ gridò il ragazzo, sborrando sulla pancia della donna e sui suoi peli della figa, svuotandosi le palle fino all'ultima goccia di sperma.

Il giovane si rimise le mutande e i pantaloni e, come se nulla fosse successo, se ne andò, lasciando Elena nuda e sfinita sul quel muretto, con la figa e il culo che le bruciavano,
Guardò in fondo alla via e sorrise, vedendo le persone passare inconsapevoli di cosa era accaduto in quel vicolo.
“ Dovevi essere il predatore e invece sei stata la preda “ disse parlando a se stessa.
Si rivesti, e soddisfatta di essere stata scopata come una prostituta da strada, andò verso il suo ufficio, camminando a piedi nudi per tutto il tragitto.



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scritto il
2025-10-20
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