La serata delle ragazze

di
genere
feticismo

Ogni tanto mia sorella, Silvia organizza degli incontri con le sue amiche pervertite per chiaccherare e condivedere i loro desideri depravati.
Durante questi incontri io sono utilizzata come materia da derisione e spasso per le ragazze.
Devo riconoscere che quando le femmine sono veramente capaci di distruggermi mentalmente.
Per stasera mia sorella ha organizzatto un incontro con tre o quattro amiche.
Io come al solito vengo posta al centro del salotto nuda e pronta a subire ogni genere di oltraggio e sopruso.
Amo queste riunioni, perchè di solito vengo veramente offesa nel profondo; subisco ogni genere di umiliazione mentale ed anche fisica; le ragazze ci sanno fare!
Nuda al centro del salotto attendo che le invitate si presentino.
Suona il campanello mia sorella và ad aprire la porta; sento i squillanti convenevoli tra le ragazze.
Poi mia sorella fà accomodare sul divano le due tizie; le conosco, sono due lesbiche irriducibili che odiano il maschio; Gioia e Martina, due vere stronze.
E vedendomi inerme, nuda con il mio cazzetto moscio, si complimentano con mia sorella per averle fatto trovare un maschietto frocio pronto ad essere tormentato.
Mia sorella chiede se desiderano qualcosa da bere, le due lesbiche chiedono qualcosa di alcolico.
Silvia si reca in cucina per per preparare la bevanda.
Intanto le due lesbiche cominciano ad approcciarmi.
Mi dicono ironicamente, sapendo di provocarmi, che disprezzano i maschi violentatori come me.
Io rispondo che sono un maschio effeminato, frocio e masochista e che di solito sono io ad essee violentata.
Loro, risero e cominciarono burlarsi di me dicendo che volevo fare la innocentina.
Con un contorto pensiero dissero che amavo essere stuprata dai maschi perchè come maschio amavo lo stupro; e che fossi io lo stupratore o che fossi il soggetto dello stupro tutto derivava dal piacere che come maschio provavo per lo stupro.
Quelle parole mi confondevano; avrei voluto replicare in qualche modo; ma accettai senza condizioni quelle opinioni assurde, ed affermai che avevano ragione sperando di provocarle ed ottenere un maltrattamento.
Cosa che arrivvò subito, prima una e poi l'altra mi diedero dei poderosi calci nei coglioni.
Mentre mi contorcevo per il dolore entrò Silvia con un vassoio con dei bicchieri; mia sorella con entusiasmo vedendo come mi contorcevo disse alle ragazze che avevano fatto bene a cominciare a divertirsi.
Mentre le ragazze godevano di liquori i mio riprendevo dal dolore ai coglioni e mi rimettevo in posizione in ginocchio davanti a loro.
Silvia chiese alle lesbiche cosa le aveva fatte incazzare, loro risposero con cattiveria che io avevo negato di essere uno stupratore.
Mia sorella rispose che effettivamente io non avevo mai stuprato nessuna e che anzi come frocia masochista ero io ad essere stuprata continuamente.
Le ragazze si misero a ridere tutte assieme follemente, evidentemente divertite da quella assurdità che avevano concepito.
Squillò di nuovo il campanello, Silvia corse ad aprire, sentii confabulare alla porta.
Poi mia sorella e la nuova arrivata entrarono.
Era Sonia, la conoscevo bene, una ragazza dal fisico esile, esile, bisessuale, sadica ma anche masochista.
Mi piaceva moltissimo, in passato mi aveva torturata con sapienza, ci sapeva fare.
Ero entusiasta per la sua presenza sperando di poter essere seviziata dalla sua mano capace.
Sonia disse che la sua amica, Maria non era potuta venire per certi suo problemi.
Le altre ragazze si addolorarono per la mancanza di Maria.
Io ne fui indifferrente Maria era una ragazza piuttosto scialba che non mi diceva niente.
Sonia venne fatta accomodare sullapoltrona mentre mia sorella andò a prendere altre bevande in cucina.
Le ragazze cominciaro a cinguettare tra di loro, indifferenti della mia oscena presenza al loro centro.
Mia sorella si unì al gruppo e sedendosi su un altra poltrona continuando a sorseggiare liquori le ragazze cominciarono a sciogliersi raccontando delle loro ultime esprienze sessuali.
Io cominciai ad eccittarmi ascoltandole.
Martina vedendo il mio cazzo eccittao si indignò profondamente perche mi ero eccittata ascoltando le loro confidenze e mi diede un forte calcio nei coglioni.
Le altre ragazze già un poco brille annuirono che Martina aveva ragione ed ordinandomi di esporre i genitali cominciarono a prendermi a calci nelle palle una dopo l'altra, urlandomi offese tipo stupratore schifoso, sadico torturatore di fanciulle, e poi atre tipo pezzo di merda, animale, stronzo e così via.
Una volta sfogate le ragazze si calmarono ed io tutta felice del trattamento, appena ripresami dal dolore ai coglioni mi rimisi in posizione davanti a loro tuttacontenta di come si stava svolgendo la serata.
Le ragazze ripresero a bere e tutte piuttosto brille, cominciarono a guardarmi con fare curioso.
Una, Martina mi pare,cominciò a sputare in un bicchiere, poi lo passò alla ragazza accanto che salivò nel bicchiere.
Le ragazze cominciarono a passarsi il bicchiere una dopo l'altra riempiendolo della loro saliva.
Io guardavo entusiasmata ed eccitata quell'attività osservando con desiderio quegli sputi che riempivano il bicchiere.
Cominciai a masturbarmi e le ragazze tutte prese dalla loro attività ed un poco incosapevoli per l'ubriacateza non ci fecero caso.
Riempito il bicchiere della loro deliziosa saliva me lo porsero dicendomi che dovevo ingoiare tutto.
Io non aspettavo altro, agguantai quel calice come una cosa santa e cominciai a centellinare quell'osceno contenuto assaporandone ogni goccia.
Le ragazze con gli occhi brillanti cominciarono a coprimrmi di commenti osceni mentre io mi gustavo ogni goccia di liqudo prodotta dalle lore bocche.
Mentre con una mano reggevo il calice con l'altra mano masturbavo.
E le ragazze aggiungevano sempre di più offese e commenti osceni alla mia depravazione.
I loro oltraggi verbali mi facevano eccitare ancora di più e mentre finii di ingoiare l'osceno liquido arrivai.
Le ragazze sempre più brille si misero a ridere sguaiatamente.
E poi cominciaro a baciarsi ed ad amoreggiare tra di loro.
Mentrre io rimanevo al centro del salotto, assistevo alle loro effusioni.
Cominciarono a spogliarsi a baciarsi ed a toccarsi tra loro.
I loro atteggiamenti diventarono sempre più intensi cominciando a godere una dopo l'altra, intensamente e sempre più prepotentemte.
Soddisfatte, esauste, stanche, ed ebbre cominciarono ad addormentarsi una dopo l'altra, chi sul divano, chi sulla poltrona, chi per terra.
Io rimasi li in ginocchio al centro del salotto, passando la notte attorniato da quei corpi femminili nudi e masturbandomi irrorandoli di sperma.











scritto il
2025-10-11
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