La Scopata Epocale di Angelo & Thaise
di
Angelo B
genere
prime esperienze
Prefazione
Ci sono fantasie che si trasformano in realtà all’improvviso, senza preavviso. Thaise, sorella di Nicole e nipote di Gis, era la mia tentazione proibita. Più giovane, ma donna fatta e consapevole, con un corpo che sembrava nato per il peccato: pelle liscia, gambe lunghe, tette piene, un culo che sembrava scolpito per essere preso a mani piene e una figa che immaginavo stretta e calda.
Ogni volta che mi guardava con quel sorriso malizioso, il cazzo mi si induriva di colpo. Bastava uno sguardo per farmi capire che, prima o poi, sarebbe successo. E quando accadde, fu davvero la scopata epocale che non dimenticherò mai.
Il racconto
Tutto iniziò quasi per caso. Eravamo vicini, troppo vicini. Una battuta sottovoce, una risata che finì in un tocco più lungo del dovuto, e da lì in un bacio di fuoco. La presi subito contro il muro, stringendo il suo culo sodo tra le mani, mentre la mia lingua si incollava alla sua. Lei gemeva già, graffiandomi la schiena e sussurrando parole sporche che mi facevano perdere la testa.
Il mio cazzo era duro come pietra, spingeva forte contro la stoffa finché non trovò il suo ingresso. E quando finalmente scivolai dentro, fu un colpo al cuore: calda, bagnata, stretta. La figa di Thaise mi strinse fino a farmi gemere. Lei urlò il mio nome, avvolgendomi le gambe attorno ai fianchi e cavalcando i miei affondi come una puttana affamata.
Ogni colpo era più profondo, più sporco, più violento. Le sue tette rimbalzavano contro il mio petto, i suoi gemiti si mescolavano ai miei colpi, e io continuavo a spingere senza freni, con una rabbia di piacere che non avevo mai sentito.
La girai e la presi da dietro, piegata sul letto, il suo culo perfetto che rimbalzava a ogni spinta. La figa gocciava, mi succhiava dentro a ogni affondo, e lei non smetteva di chiedere “più forte, più forte”. E io glielo davo, senza pietà, con un ritmo animalesco che ci portava entrambi al limite.
Thaise venne prima di me, tremando, urlando come una pazza, stringendomi il cazzo con la figa in un orgasmo furioso. Ma non mollai: continuai a scoparla finché sentii l’ondata arrivare, potente, devastante.
Epilogo
Quando esplosi, fu un’eruzione. Una sborrata epocale, gettata tutta dentro di lei, mentre lei gemeva e veniva di nuovo insieme a me. Ci stringemmo forte, urlando, sudati, scossi da un piacere che ci svuotò il corpo e ci incendiò l’anima.
Restammo stesi, ansimanti, ancora intrecciati. Lei mi guardò con quel sorriso sporco e complice, come a dire: “Ora sei mio”. Non servivano parole. Sapevamo entrambi che quella non era stata una scopata qualsiasi. Era stata LA scopata. Quella che marchia, che resta per sempre.
E dentro di me rimase una certezza incrollabile: nessuna, mai, mi avrebbe fatto godere come Thaise.
Ci sono fantasie che si trasformano in realtà all’improvviso, senza preavviso. Thaise, sorella di Nicole e nipote di Gis, era la mia tentazione proibita. Più giovane, ma donna fatta e consapevole, con un corpo che sembrava nato per il peccato: pelle liscia, gambe lunghe, tette piene, un culo che sembrava scolpito per essere preso a mani piene e una figa che immaginavo stretta e calda.
Ogni volta che mi guardava con quel sorriso malizioso, il cazzo mi si induriva di colpo. Bastava uno sguardo per farmi capire che, prima o poi, sarebbe successo. E quando accadde, fu davvero la scopata epocale che non dimenticherò mai.
Il racconto
Tutto iniziò quasi per caso. Eravamo vicini, troppo vicini. Una battuta sottovoce, una risata che finì in un tocco più lungo del dovuto, e da lì in un bacio di fuoco. La presi subito contro il muro, stringendo il suo culo sodo tra le mani, mentre la mia lingua si incollava alla sua. Lei gemeva già, graffiandomi la schiena e sussurrando parole sporche che mi facevano perdere la testa.
Il mio cazzo era duro come pietra, spingeva forte contro la stoffa finché non trovò il suo ingresso. E quando finalmente scivolai dentro, fu un colpo al cuore: calda, bagnata, stretta. La figa di Thaise mi strinse fino a farmi gemere. Lei urlò il mio nome, avvolgendomi le gambe attorno ai fianchi e cavalcando i miei affondi come una puttana affamata.
Ogni colpo era più profondo, più sporco, più violento. Le sue tette rimbalzavano contro il mio petto, i suoi gemiti si mescolavano ai miei colpi, e io continuavo a spingere senza freni, con una rabbia di piacere che non avevo mai sentito.
La girai e la presi da dietro, piegata sul letto, il suo culo perfetto che rimbalzava a ogni spinta. La figa gocciava, mi succhiava dentro a ogni affondo, e lei non smetteva di chiedere “più forte, più forte”. E io glielo davo, senza pietà, con un ritmo animalesco che ci portava entrambi al limite.
Thaise venne prima di me, tremando, urlando come una pazza, stringendomi il cazzo con la figa in un orgasmo furioso. Ma non mollai: continuai a scoparla finché sentii l’ondata arrivare, potente, devastante.
Epilogo
Quando esplosi, fu un’eruzione. Una sborrata epocale, gettata tutta dentro di lei, mentre lei gemeva e veniva di nuovo insieme a me. Ci stringemmo forte, urlando, sudati, scossi da un piacere che ci svuotò il corpo e ci incendiò l’anima.
Restammo stesi, ansimanti, ancora intrecciati. Lei mi guardò con quel sorriso sporco e complice, come a dire: “Ora sei mio”. Non servivano parole. Sapevamo entrambi che quella non era stata una scopata qualsiasi. Era stata LA scopata. Quella che marchia, che resta per sempre.
E dentro di me rimase una certezza incrollabile: nessuna, mai, mi avrebbe fatto godere come Thaise.
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