Adriana, la Sconosciuta del Desiderio
di
Angelo B
genere
prime esperienze
Prefazione
C’è una voglia che non puoi spiegare, quella che ti prende lo stomaco e ti fa battere il cuore più forte: scopare una sconosciuta.
Non per amore, non per dolcezza, ma solo per istinto. Carne che cerca carne. Cazzo che vuole figa.
Io quella voglia l’ho sempre avuta. Fantasie che mi accompagnavano, immagini che mi facevano durare poco quando ero solo. Poi, una notte, la fantasia prese corpo.
Lei si chiamava Adriana.
Non sapevo chi fosse davvero. Vidi solo il suo culo stretto in un vestito nero, due gambe che sembravano infinite, e un sorriso che prometteva guai. E in quell’istante capii: quella sarebbe stata la mia notte.
⸻
Il Racconto
Primo Round: Il Pompino
Ci incrociammo in un locale. Non servì parlare molto. Bastarono gli sguardi.
«Ti piaccio?» mi chiese, con una voce che sapeva già la risposta.
«Da impazzire» sibilai, già duro nei pantaloni.
Arrivammo in una stanza d’albergo. Appena la porta si chiuse, lei mi spinse sul letto e si inginocchiò davanti a me. Mi aprì i pantaloni, tirò fuori il cazzo duro e se lo infilò in bocca con una fame selvaggia.
«Succhialo bene, puttana» le mormorai, afferrandole i capelli.
La sua lingua correva sulla cappella, le labbra strette mi facevano gemere. Succhiava come se volesse prosciugarmi lì, subito.
⸻
Secondo Round: La Scopata Animalesca
Non resistevo più. La sollevai di peso, le strappai le mutandine e la piegai sul letto. La sua figa era già bagnata, calda, pronta. Ci entrai dentro con un colpo solo.
«Ahhh cazzo sì!» urlò, spingendo il culo indietro.
Ogni colpo faceva tremare il materasso, le sue urla riempivano la stanza. La sua figa mi stringeva, sembrava non voler lasciarmi andare.
«Più forte! Fammi tua!» gridava, graffiando le lenzuola.
Spingevo senza sosta, sbattevo il mio cazzo a fondo nella sua figa, mentre lei godeva senza freni.
⸻
Terzo Round: Il Delirio Finale
Credevo di aver finito, ma Adriana era insaziabile. Mi cavalcò con violenza, urlando come una pazza, le tette che rimbalzavano contro il mio petto. Io la prendevo per i fianchi e la spingevo giù sul cazzo con tutta la forza che avevo.
«Sborra dentro di me! Voglio tutto!» urlava.
E lì esplodemmo insieme.
Io venni con una sborra violenta e infinita, svuotandomi dentro di lei, mentre Adriana tremava, veniva e si bagnava tutta, urlando come se stesse impazzendo di piacere.
⸻
Epilogo
Restammo lì, sudati, i corpi incollati, il mio cazzo ancora dentro la sua figa che grondava. Adriana mi guardò, sorrise e disse:
«Adesso lo sai. Una scopata così non la dimenticherai mai.»
Poi si rivestì e se ne andò, lasciandomi nudo sul letto, svuotato e felice.
E aveva ragione: Adriana era solo sesso. Selvaggia, sporca, proibita.
E ogni volta che ci penso, il cazzo mi si rialza come quella notte.
C’è una voglia che non puoi spiegare, quella che ti prende lo stomaco e ti fa battere il cuore più forte: scopare una sconosciuta.
Non per amore, non per dolcezza, ma solo per istinto. Carne che cerca carne. Cazzo che vuole figa.
Io quella voglia l’ho sempre avuta. Fantasie che mi accompagnavano, immagini che mi facevano durare poco quando ero solo. Poi, una notte, la fantasia prese corpo.
Lei si chiamava Adriana.
Non sapevo chi fosse davvero. Vidi solo il suo culo stretto in un vestito nero, due gambe che sembravano infinite, e un sorriso che prometteva guai. E in quell’istante capii: quella sarebbe stata la mia notte.
⸻
Il Racconto
Primo Round: Il Pompino
Ci incrociammo in un locale. Non servì parlare molto. Bastarono gli sguardi.
«Ti piaccio?» mi chiese, con una voce che sapeva già la risposta.
«Da impazzire» sibilai, già duro nei pantaloni.
Arrivammo in una stanza d’albergo. Appena la porta si chiuse, lei mi spinse sul letto e si inginocchiò davanti a me. Mi aprì i pantaloni, tirò fuori il cazzo duro e se lo infilò in bocca con una fame selvaggia.
«Succhialo bene, puttana» le mormorai, afferrandole i capelli.
La sua lingua correva sulla cappella, le labbra strette mi facevano gemere. Succhiava come se volesse prosciugarmi lì, subito.
⸻
Secondo Round: La Scopata Animalesca
Non resistevo più. La sollevai di peso, le strappai le mutandine e la piegai sul letto. La sua figa era già bagnata, calda, pronta. Ci entrai dentro con un colpo solo.
«Ahhh cazzo sì!» urlò, spingendo il culo indietro.
Ogni colpo faceva tremare il materasso, le sue urla riempivano la stanza. La sua figa mi stringeva, sembrava non voler lasciarmi andare.
«Più forte! Fammi tua!» gridava, graffiando le lenzuola.
Spingevo senza sosta, sbattevo il mio cazzo a fondo nella sua figa, mentre lei godeva senza freni.
⸻
Terzo Round: Il Delirio Finale
Credevo di aver finito, ma Adriana era insaziabile. Mi cavalcò con violenza, urlando come una pazza, le tette che rimbalzavano contro il mio petto. Io la prendevo per i fianchi e la spingevo giù sul cazzo con tutta la forza che avevo.
«Sborra dentro di me! Voglio tutto!» urlava.
E lì esplodemmo insieme.
Io venni con una sborra violenta e infinita, svuotandomi dentro di lei, mentre Adriana tremava, veniva e si bagnava tutta, urlando come se stesse impazzendo di piacere.
⸻
Epilogo
Restammo lì, sudati, i corpi incollati, il mio cazzo ancora dentro la sua figa che grondava. Adriana mi guardò, sorrise e disse:
«Adesso lo sai. Una scopata così non la dimenticherai mai.»
Poi si rivestì e se ne andò, lasciandomi nudo sul letto, svuotato e felice.
E aveva ragione: Adriana era solo sesso. Selvaggia, sporca, proibita.
E ogni volta che ci penso, il cazzo mi si rialza come quella notte.
1
3
voti
voti
valutazione
6.5
6.5
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
24 ore di passione a Itapuã con Nicoleracconto sucessivo
La Scopata Epocale di Angelo & Thaise
Commenti dei lettori al racconto erotico