Schiava ma libera parte 5
di
Franco85
genere
dominazione
Passarono un paio di giorni, in tranquillità, il pensiero di far diventare quel zerbino di mio marito Marco un cuckold stava diventando un ossessione.
Cominciai a cercare informazioni, iniziai dai classici siti porno, vedere mariti completamente torturati emotivamente non mi diceva molto, ma immaginare Marco in quella situazione mi faceva impazzire.
Marco lo conobbi l’ultimo anno di maturità, classico bravo ragazzo, gentile, normale, niente di più e niente di meno.
Credo che piacesse più ai miei genitori che a me, come spesso accade quando si è giovani donne, si sceglie l’uomo che piace ai genitori inconsciamente.
Questo portò a creare una famiglia bellissima ma con grandi frustrazioni e piattezza. La relazione nei anni si sbilanciò, totalmente e senza che lo volessimo.
Io diventai ai suoi occhi una dea che tutto poteva, e senza volerlo io ero la parte dominante della coppia.
Marco divenne uno zerbino, un giorno addirittura tornado dal lavoro lo vidi con i guanti in lattice pulire con uno spazzolino le fughe fra le piastrelle.
- amore, guarda so che ti da fastidio lo sporco e sto facendoti una sorpresa. Mi disse raggiante mentre era in ginocchio
Negli anni in me era nato sempre più il desiderio di un uomo, un vero uomo.
Tutti questi anni hanno creato in me forti frustrazioni e rabbia nei suoi confronti, profondamente lo odiavo.
Perciò immaginarlo nei video che guardavo umiliato dalla moglie e il suo bull mi faceva impazzire, decisi che era l’unica strada da percorrere.
I vari video hard, poi i forum infine chat con varie coppie che già praticavano mi diedero il là per iniziare.
Come prima cosa avrei tolto a Marco qualsiasi possibilità di fare sesso o atteggiamento sessuale da parte mia, contemporaneamente mi sarei comportata sempre più libertina e vestita in maniera succinta.
Dovevo portarlo a far sì che fosse lui a volerlo.
Quella stessa sera mi scrisse Alessandro, il mio padrone
“ Alessia, sta sera alle 20 fatti trovare al solito bar”
Cavoli, erano giorni che non lo sentivo, mi mancava.
Cominciai ad eccitarmi al pensiero di cosa poteva aver in mente.
Alla lettura del messaggio mi trasformai in una ragazzina, andai a preparami in bagno.
Mi truccai, mascara e rossetto rosso fuoco e mi misi un minigonna in pelle beige, maglietta bianca leggera e intimo bianco di pizzo, paio di sandali neri tacco 12.
Ero appena stata dall estetista, avevo uno smalto bianco estivo sui piedi e le mani e mi piaceva un sacco, avevo anche depilato tutta la zona intima.
Cavoli vedendomi allo specchio era una gran figa
40anni, 1,80 di altezza, longilinea, seno bello rotondo e gambe da urlo.
I miei capelli mori cadevano leggeri sulle spalle, occhi verdi.
- Marco stasera esco!
- Ok amore, ma fatti un po’ vedere… wow che figa che sei, hai i capelli un po’ spettinati… vado a prendere la spazzola che te li rassetto disse Marco.
Cazzo che zerbino, vedrai cosa ti combino! Dissi fra me e me
- certo amore, ma guarda che se mi fai troppo bella poi rischi che un qualche maschione dotato ci provi con me. Ammiccai
- Certo ma sai che non sono geloso, e mi piace l’idea che ti guardano gli altri uomini. Disse Marco
Ah però bene bene, la strada si sta spianando pensai
- allora se dovesse succedere? Sai che sono una bella donna, se succedesse che uno ci provasse e mi piacesse? Magari un bacetto, o addirittura un lavoretto di bocca… chissà..
Marco mi guardò un po’ spiazzato, come se stesse cercando di capire se la cosa gli piacesse, pene era in erezione, lo vedevo spingere nei pantaloni all idea.
Marco sorrise, e mentre mi pettinava mi disse:
- guarda sono fiero che ho una bella moglie ed è giusto che piaci agli altri, non sono geloso. Se dovesse succedere tu fai pure ma non dirmi nulla.
Lo vidi eccitatissimo all idea.
- eheh tranquillo amore, ora esco con la mia bella Vitto, ci vediamo dopo se sei ancora sveglio.
Uscii di casa come se avessi appena fatto un gol da metà campo, stava filando tutto come volevo.
Arrivai al bar, Alessandro il mio padrone si fece un attimo attendere.
Alessandro arrivo, con tutto il suo charme e stile, polo blu scura, pantalone celeste e scarpa bianca.
Lui era come me un 40 enne super sportivo alto e con la barba, un po’ vichingo Sia nel fisico che nell’ aspetto.
Fu sposato per anni con moglie e figli ma tutto finì. Ora era libero, per quel poco che sapevo e da quando era divorziato aveva scoperto questo suo lato dominante, represso per anni in un matrimonio piatto.
Finimmo il nostro aperitivo e Marco mi fece salire sulla sua auto, una bella uro sportiva molto potente.
- Dove mi porti. Chiesi un po’ incuriosita e un po’ eccitata visto che non avevo idea di dove saremmo andati.
- Ora faremo una passeggiata in auto, ho organizzato una cosa, ma tu dovrai fare tutto ciò che ti dico, capito?
Cavolo, e adesso che diavolo stava per succedere? Che dovevo fare?
- ok padrone. Risposi.
- Comincia con il toglierti le mutandine e il reggiseno, mettili via dopo non ti serviranno.
Mi eccitati e spaventai allo stesso tempo, mi ero già bagnata all idea di cosa aveva in mente questo vichingo così maschio per me.
Cominciai col sfilarmi il reggiseno, decisi di farlo lentamente, mi piaceva troppo obbedire e vedevo che il suo pene era già in erezione,
Poi mi tolsi le mutandine sfilandole dalle gambe lunghe e lisce, e togliendole dai tacchi.
Avevo già le mutandine bagnate
Rimasi con minigonna in pelle beige e magliettana con spalline bianca, i miei capezzoli erano già duri come chiodi, spuntavano dalla magliettina.
- ecco ora comincia a toccarti!
Spostai il sedile completamente indietro, Appoggiai miei bellissimi sandali tacco 12 al cruscotto, i miei piedini con le unghie bianche spinsero leggermente e allargai le gambe, la minigonna si alzo automaticamente e cominciai a toccarmi con un dito dolcemente, il vedere le mie gambe con i sandali spalancate davanti a me in auto mi eccitava, mentre il paesaggio esterno scorreva.
- siamo arrivati, ora fermati! Mi ordinò
Non capivo, arrivammo in un area di servizio, qualche video al riguardo lo avevo visto, ma di sfuggita, avevo cominciato da poco a scoprire i siti hard e di conseguenza tutte le tipologie di video.
La cosa mi spaventò un po’ ma mi eccitava. nell’ area di servizio completamente buia, solo qualche lampione acceso, posteggiammo.
C’era qualche auto e un paio di camion a qualche metro da noi.
- Alessia, adesso tu farai ciò che ti dico capito?
- Si padrone.
- Questa sera è per te, sarai la star della serata
La mia vagina pulsava, i miei capezzali durissimi spingevano sempre di più.
- ora ti metti in ginocchio sul tuo sedile e mi fai una pompa, qualsiasi cosa succeda tu continui ed esegui solo i miei ordini.
- Si padrone
La mia mente viaggia a mille km orari, non sapevo più cosa aspettarmi, che sarebbe successo? Dov eravamo esattamente? Chi erano quelle persone in piedi fuori dalla loro auto? Io ero completamente bagnata
Mi inginocchiai sul sedile ed iniziai a succhiargli il suo enorme cazzo.
Senti i finestrini abbassarsi e dei passi, mi bloccai per un momento.
- che cazzo fai?! Continua, fai come ti ho detto!
- Disse Alessandro.
mi prese per i capelli e bruscamente mi spinse la testa sul suo enorme cazzo fino in gola, ebbi un conato, ma lui mi tenne lì in profondità, aggiunse anche la seconda mano per fare più forza. Mi rilassai ed i conati passarono e cominciai a fare su e giù fino in profondità, sentivo i mei umori colarmi sull interno coscia, ero eccitatissima.
Mi ero quasi scordata di dov eravamo e sentii una voce dire:
- posso toccare?
- Certo, lei è la mia puttana, fai pure. Ma sii delicato e chiedi permesso a me per ogni cosa! Disse Alessandro
Tutte dovremmo avere un uomo come Alessandro, che ti tratta da troia ma ti protegge! Mi fece se ride sicura e mi lasciai fare.
Sentii una mano sfiorarmi il sedere, lentamente, passava dall interno coscia al sedere, una mano callosa da uomo.
Io continuavo col mio pompino cercando di far contento il mio padrone, sapevo che c’era un uomo che mi stava tocca dal finestrino… cazzo ma che stava succedendo?!? Dio che bello!
- posso infilare delle dita? Chiese la voce maschile
- prima pulisciti con questo.
Alessandro aveva sempre in auto un disinfettante per mani.
L’uomo comincio ad infilare le dita nella figa, era gentile bei movimenti, prima un dito poi di più.. non riuscivo a tenere il conto..
Avevo un cazzo in bocca enorme del mio padrone, il quale gestiva me la sua troia, ed un uomo che mi stava infilando le sue dite in figa.
Arrivò un altro voce maschile, questa volta dalla finestra di Alessandro.
- posso giocare con voi? Sussurro con tono di riverenza
- Si. Disse Alessandro, ricordandogli che era lui a comandare ed io ero la sua troia.
Mi immaginavo la scena che vide il secondo signore appena arrivato.
Io in ginocchio sul sedile a pecorina, minigonna in pelle, magliettina con spalline bianca, sandali tacco 12, con Alessandro che mi spingeva la mia testa sul suo enorme cazzo, con salva ovunque e dietro, fuori dal finestrino un signore che mi masturbava.
Sì che spettacolo che sono. E che uomo Alessandro, mi sentivo al sicuro, sicura di essere libera di fare cosa volevo anche in mezzo a più uomini e lui mi proteggeva.
Sentii aprirsi la porta dietro di me, i due confabulare e Alessandro dirigere l’orchestra ma i miei gemiti e rumori da gola profonda con saliva a litri non mi fecero capire cosa gli disse.
Ad un certo una lingua, si credo fosse una lingua iniziò a leccarmi l’ano. Cazzo che per fortuna ero appena stata dall estetista, ero liscia come un vetro.
Sentii due dita nella mia figa spingere verso il mio ventre, verso il punto G e la lingua leccare l’ano, a cerchi dolcemente. Era fantastico ricevevo sensazione da tutto il corpo, piccole scosse nella vagina, il punto G ingrossarsi, l’ano mandarmi contrazioni di piacere, la gola distrutta.
Mi sentivo una dea
Alessandro mi tolse dal cazzo. Ero tutta salvata rossetto probabilmente sgualcito e occhi in lacrime, mi guardò e mi bacio mentre gli altri due dietro continuavano come soldatini agli ordini del mio padrone.
Alessandro allungò la mando sul sedile posteriore e prese un nastro di seta, me lo mise sugli occhio, non vedevo più nulla.
- shhh tranquilla ci sono io che comando qui, lasciata andare. Disse Alessandro accarezzandomi il viso. Mi sentivo al sicuro e protetta il che mi rendeva disinibita
Smisero tutti per un attimo, la mano di Alessandro mi prese e mi fece scendere dall auto, io un po’ vedevo sotto la benda, non era posiziona ta bene.
Scesi dall auto, un sandalo era rimasto attaccato solo per il cinturino della caviglia ed era uscito dal piede. L’altro ancora intatto. Ciò mi faceva zoppicare.
Mi portò davanti, dove c’è il cofano, l’auto aveva le luci accese, mi inginocchiò davanti ai fari, mettendo un tappetino dell auto sotto le mie ginocchia.
Senti Alessandro dare agli altri salviette per pulirsi, credo le parti intime.
Per come avevo posizionato la benda vedevo solo le scarpe, erano di Alessandro e di altri 2 uomini.
Senti un primo cazzo in bocca
- schiava, adesso impegnati, voglio che godano tutti
Iniziai a succhiare, andavo in profondità. Ero sempre più esperta, gli altri due uomini mi presero la mano sinistra uno e destra l’altro e se la misero sul cazzo.. succhiavo un cazzo E masturbavo gli altri due.
- tranquilla puoi fare la troia anche con loro, hanno messo il preservativo . Disse Alessandro
Allora a turno spompinavo tutti e tre, avevano un erezione impressionante.. io mi sentivo una gran troia. I miei umori continuavano a colarmi sull interno coscia.
Ad un certo punto uno si staccò e cominciò a toccarmi la vagina. Ebbi una scossa di piacere con piccolo urlo di piacere.
Alessandro rivolgendosi ai due uomini disse
- Tu masturbala come se non ci fosse un domani, e tu accarezzarle tutto il corpo, specialmente i seni, lei è la vostra regina e la vostra missione è farla impazzire di piacere.
Entrambi ubbidirono, fu la cosa più eccitante che avevo mai fatto. Il mio padrone che me lo infilava in gola, e due sottomessi che mi trattavano come una regina.
Uno mi torturò i capezzoli, l’altro come un forsennato mi infilava dita come se non ci fosse un domani, erano diverse le dita, almeno 4.
Io venni con un orgasmo pazzesco, urlai dal piacere e mi accasciai in terra in preda a convulsioni da orgasmo, spruzzai anche.
Ero lì accasciata davanti alle auto con le luci accese, con un sandalo staccato e uno ancora infilato, magliettina strappata e minigonna arrotolata sulla vita, lì sdraiata in una pozza fatta dai miei umori e saliva.
Il tempo si fermò. Ero estasiata.
Sentii gli uomini confabulare e Alessandro dire
- si potere, venitegli sul petto, tu vai in auto e prendile il reggiseno.
- Troia mettiti il reggiseno che i nostri amichetti vogliono impiastricciarlo per x bene, un souvenir per tuo marito.
Così feci, sentii che qualcuno mi passò il reggiseno in pizzo bianco, lo misi.
Mi inginocchiai davanti all auto e strisi i seni, vedevo solo le scarpe, il primo venne sul petto, sentivo lo sperma colare fra i seni e sul reggiseno.
Poi tocco al secondo, anche lui venne quasi subito, mi sporcò tutto il reggiseno
Pensavo a mio marito, quel cornuto come
Avrei voluto spalmargli in faccia quel reggiseno pieno di sperma di sconosciuti.
- bene troia, adesso tocca a me, adesso ti alzi e ti metti a pancia sul cofano, voi due tenetela per le mani, così che io possa divertirmi.
Era arrivato il momento del mio padrone, mi immaginavo la scena, io sdraiata a pancia sul cofano, gambe divaricate con i mei fantastici sandali a spillo, culo all aria con due uomini a tenermi ferma.
Ero già eccitatissima.
Sentii Alessandro appoggiare la punta del suo enorme cazzo sul mio buco del culo, e iniziò a spingere, All inizio il mio ano oppose un po’ di resistenza, era un cazzo di una certa importanza, ma poi si lasciò andare e quel cazzone entro nel mio culo come un treno.. inizio a scoparmi il culo, ero eccitatissima, gemevo come una pazza.
Dopo pochissimo venni e sentii i liquidi della mia figa scivolare sulle gambe.
- giratela, tenetela qui davanti voglio venirle in faccia
Disse Alessandro ai due uomini.
Mi misero in ginocchio e Alessandro si scopò per un attimo la mia gola finché non mi venne in faccia.
Alessandro congedò i due, mi tolse la benda e mi alzò da terra. Ero sua, la sua schiava.
Mi fece sedere in auto, arrivò anche lui, mi diede qualche asciugamano e salvietta.
- no, lo sperma lo tieni, stasera in mezzo a quel seno ci metti la faccia di tuo marito.
- Si padrone
Sulla strada del ritorno verso casa mi sentivo la donna più felice del mondo. Ancora eccitata dalla scena del posteggio.
Arrivai a casa, un po’ tutto sciupata, magliettina con una spallina rotta, reggiseno bagnato con un odore di sperma e petto tutto appiccicoso.
La mia vagina ancora umida
Entrai in casa, Marco appena mi sentii mi raggiunse, nemmeno il tempo di togliermi i tacchi che subito mi chiese:
- allora? Com’è andata? Divertita? Hai poi fatto la furbetta con qualche giovane maschione?
Lo disse con tono scherzoso e con un sorrisetto, il sono piccolo pene era in erezione nei pantaloni, lo vidi
- si amore, un ragazzone mi ha approcciata al ristorante. Sai la cosa mi ha particolarmente eccitato. Dissi
- E poi? Dimmi tutto dai dai
- Poi niente un po’ mi sono bagnata lì sotto a pensare a quel uomo muscoloso che mi possedeva.
Vidi mio marito eccitatissimo da quello che stavo dicendo
- e se ci fossi andata con lui? Come l’avresti presa?
- beh mi sarebbe piaciuto vedere la mi stupenda moglie con un altro uomo
Mentre lo diceva si toccava il cazzo
- no amore, non so se sono pronta, io amo te non riuscirei a fare una cosa così, ho paura di ferirti. Dall emozione del ragazzone mentre mi parlava mi son rovesciata il gelato sul petto, reggiseno e tette piene di gelato mmmh, guarda!
Tolsi la magliettina e quel zerbino di mio marito già eccito spalancò gli occhi alla vista del reggiseno, erano ancora umidi di sperma, dal collo fin sotto le tette cera un liquido biancastro.
- amore mio, visto che sei così gasato, se mi leccassi il gelato che mi sono rovesciata addosso? Lo dissi ammiccando.
Lui ci cascò in pieno
- certo amore!
Comincio a leccare lo sperma
- no amore non solo leccare lo devi deglutire, con quello che l’ho pagato quel gelato. Pensa al maschione cosa mi avrebbe fatto
A quell immagina Marco, mio marito iniziò a leccare e deglutire lo sperma biancastro, gli piaceva, leccava tutto
- tutto amore, non voglio né lavare il reggiseno le lavarmi io. Devi pulirmi completamente.
Così fece Lecco via lo sperma dal mio il seno, era proprio uno zerbino, e lo stavo umiliando tantissimo. Succhiò anche il reggiseno, come fosse una spugna.
- lo dico sempre che sono contento quando esci. Dovresti versarti il gelato addosso più spesso.
Baci il mio maritino zerbino, lecca lo sperma di altri uomini, pulisci tutto bene.
Marco continuò a leccarmi, prima i seni poi le gambe e la vagina. Nel mentre si masturbava. Quando stava per voler fare sesso lo bloccai.
- sono stanca ora vado a dormire, ci vediamo domani.
Lui venne masturbandosi, io ero eccitata all idea di avere un Marito così zerbino da leccare lo sperma di altri uomini pensando sia gelato
Continua…
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