Il fidanzato di mia moglie 2 - Una proposta indecente

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Dalla mia posizione alla guida, non riuscivo più a vedere dallo specchietto la testa di mia moglie della quale peraltro intuivo benissimo i movimenti essendo il pompino, una delle sue specialità molto apprezzata dai maschi che hanno la fortuna di incontrare le sue labbra e la sua lingua.

Arturo poi, con le mani sulla testa ne accompagnava il ritmo in un crescendo di ansimi in cui, con le labbra dischiuse e tumide anche i suoi occhi lucidi e trasparenti, colpiti dai fari delle macchine che incrociavo, parevano lanciare saette di lussuria.

Mia moglie sicuramente gli strizzava i testicoli mentre con l'altra mano stretta sull'asta, ne controllava le contrazioni per fermarsi in caso di pericolo ed umettarlo con la saliva e piccoli colpi sul frenulo con la lingua stretta a mo di dardo.

Poi, superato il rischio di una sborrata precoce, aveva ripreso in un crescendo che aveva condotto il maschio ad un esplosivo orgasmo in cui il getto di sperma nella sua bocca, era accompagnato da una specie di grugnito seguito da un lungo respiro per riprendere fiato.

Naturalmente sapevo che, mentre l'uomo ansimante, cercava di riprendersi, lei da sotto, dopo aver ingoiato tutto, continuava a strizzargli il cazzo per estrarne le ultime stille di sperma prima di ripulirglielo tutto con la lingua sin sotto i testicoli ed anche oltre il perineo.

Riemergendo con la testa, mia moglie aveva offerto le labbra bagnate di sperma ad Arturo il quale, contrariamente alle sue attese, le aveva portato una mano dietro la nuca e con un movimento secco, l'aveva tirata a se congiungendo le labbra in un bacio voluttuoso ed osceno al tempo stesso.

In quel preciso istante avevo capito che tra Arturo e mia moglie stava iniziando una storia importante.

Mia moglie infatti, quando decideva di offrire le labbra e la lingua ancora intrise di sperma all'uomo al quale aveva appena fatto un pompino con ingoio, in base alla sua reazione, capiva se doveva troncare li e cercare altri maschi o se doveva dedicarsi solo a lui per l'intera serata e magari anche oltre.

Con Arturo, stava cominciando una storia!

Giunti a casa, mia moglie mi aveva chiesto di preparare da bere e subito gli si era inginocchiata davanti per prenderglielo ancora in bocca.

Quando ero tornato col vassoio dei bicchieri e la bottiglia di Whisky, tale era stata la mia sorpresa che per poco non rovesciavo tutto per terra.

Arturo completamente nudo era seduto sul divano mentre mia moglie in ginocchio davanti a lui, gli teneva la verga con entrambe le mani come fosse un strumento musicale.

Se non l'avessi visto coi miei occhi, mai avrei potuto credere allo spettacolo che si presentava davanti ai miei occhi.

Mai avevo visto mia moglie alle prese con un cazzo così!

Era lungo, spesso, nodoso e duro come il ramo di un albero ma la cosa più impressionate era il colore di un bruno scurissimo sormontato da gonfie vene violacee e trasparenti...vitrei direi!

In testa una cappella gonfia livida come una prugna rossa matura.

Due testicoli penduli come palle da tennis il tutto scurissimo ed in contrasto con la rada peluria bionda che lo circondava.

Solo una volta in un club privé, mi era capitato di vedere mia moglie alle prese con un cazzo così grosso.

Era un nero sulla cinquantina, piuttosto in carne, con un po' di pancia sotto la quale pendeva il cazzo come una proboscide e come l'appendice di un elefante, non gli era mai venuto davvero duro.

Mia moglie comunque se lo era godutolo lo stesso guindolo e mantenendolo dentro di se con entrambe le mani gestendone lei stessa i movimenti riuscendo così a raggiungete diversi orgasmi prima di sfilarselo e farselo venire in bocca.

Davvero poca cosa da ingoiare quella volta rispetto alla quantità di sperma che Arturo le aveva sparato in gola quella prima volta in macchina.

Uno spruzzo talmente copioso e potente che in parte, era schizzato fuori dai lati serrati delle labbra di mia moglie.

Dio che spettacolo!

Mentre servivo da bere, Arturo era venuto ancora davanti ai miei occhi e mia moglie per avere la conferma che cercava, anziché ingoiare, aveva versato il contenuto della sua bocca nei tre bicchieri che avevo preparato.

-Benvenuto Arturo!-

Aveva esclamato mia moglie mentre brindavamo col cocktail di Whisky e sperma.

Poi avevano chiavato ed Arturo era riuscito ancora a sborrare tanto da riempirle la fica.

Nonostante le insistenze di mia moglie affinché rimanesse a dormire da noi (Con lei!), Arturo si era cambiato e riassumendo, col vestito gessato e la cravatta l'aria di manager con la quale lo avevamo incontrato al ristorante, era andato a casa sua dalla moglie che lo stava aspettando di rientro da uno dei suoi frequenti viaggi all'estero.

Al mattino mia moglie era raggiante per quell'incontro ma anche delusa per il fatto che non avevamo il suo telefono ne alcun altro riferimento per contattarlo.

A fine mattinata, proprio mentre il suo entusiasmo tendeva a sparire, avevano suonato il campanello della nostra villetta in una zona di campagna vicino alla città.

Era un fattorino di Euroflora con un enorme bouquet di rose rosse per mia moglie.

Lo aveva mandato Arturo con un biglietto di accompagnamento indirizzato agli pseudonimi che usiamo quando ci caliamo nel ruolo di troia e cornuto:

"Cari
scritto il
2025-08-12
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