Guardarla godere

di
genere
esibizionismo

Prefazione

A volte amare una donna significa lasciarla libera.
Altre volte, significa guardarla venire con un altro, vederla tremare, urlare, mentre un altro la scopa come tu non puoi più fare.

Veronica è la mia donna.
La amo, la desidero, la proteggo.
Ma sapevo che c’era qualcosa che ardeva dentro di lei.
Quel fuoco aveva un nome: Angelo.

Per due anni l’ho vista desiderarlo. Non l’ho mai fermata. Anzi, l’ho aiutata ad arrivare lì. Perché non c’è niente di più eccitante che vedere la donna che ami essere presa da un altro e restare tua lo stesso.

Quel giorno, quando siamo saliti su quel camion, non ho perso niente.
Ho avuto tutto.



Il racconto

L’ho vista seduta sul sedile della Zafira, con la gonna troppo corta e nessuna mutanda. Lo faceva apposta, lo sapeva.
Angelo si è avvicinato. La sua voce era roca.
— Veronica…
— Angelo… — ha risposto lei. E io ho capito: era il momento.

Ho guardato negli occhi mia moglie mentre lui le infilava le dita tra le gambe. Lei gemeva. La figa già fradicia, le cosce che si aprivano da sole.
Non ho detto nulla. Le ho passato un braccio attorno alle spalle e l’ho baciata piano sulla guancia. Un gesto che diceva:
“Vai. Sei libera. Ma sei mia.”

Poi siamo saliti sul camion.

Veronica non ha esitato. Si è piegata a quattro come una troia che sa esattamente cosa vuole. Angelo l’ha presa subito, le ha infilato il cazzo nel culo senza chiedere.
E lei ha urlato. Forte.
— Scopami il culo, fammi male… voglio tutto!

Lui la sballottava come una puttana, e lei glielo restituiva tutto, godendo come non l’avevo mai vista.
Io li guardavo.
Non ero geloso.
Ero eccitato da morire.

Mi sono abbassato la zip. Guardavo il culo di mia moglie sbattuto da un altro, e mi toccavo. Le dicevo quanto era bella, quanto era troia, quanto mi rendeva fiero.

Quando Angelo le è venuto dentro per la prima volta, lei si è girata e l’ha leccato pulendolo con la lingua, come una cagna fedele.
Io le ho accarezzato la figa mentre lo faceva. Era gonfia, tremante, viva.

Il secondo giro è stato ancora più animalesco.
Angelo le ha fatto squirtare l’anima. Il materasso era fradicio, e io ero lì, spettatore e amante, marito e complice.

Alla terza venuta, le ho tenuto il viso mentre cavalcava il suo cazzo, guardandomi negli occhi.
— Ti amo, — mi ha detto.
E io ho sorriso.



Epilogo

Veronica era distrutta. Sudata, spettinata, con il culo ancora rosso e il sorriso stampato in faccia.
Angelo ci guardava fumando.
— Che troia meravigliosa… — ha sussurrato.

Io non ho risposto. Mi bastava vederla così.
Mia moglie, sì. Ma anche la donna più libera, più viva, più scopata del mondo.

E l’ho pensato forte, senza vergogna:
Quando la scopa lui, vengo anch’io.
E non smetterò mai di guardarla.
scritto il
2025-06-28
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