Capitolo 1 – Percorso di sottomissione di una moglie schiava

di
genere
sadomaso

Sono la moglie schiava di mio marito da ormai 3 anni. Vi racconto il mio percorso che mi ha portato ad annullarmi completamente ma a raggiungere, nonostante le privazioni, uno stato di serenità e di gioia interiore che auguro a tutte le donne che come me sono schiave per natura.
Sin da piccola quando i miei genitori mi dicevano vari no per i giocattoli o per tutto ciò che limitava la mia libertà ero contenta perché mi sentivo di loro proprietà e questo mi dava un grande senso di appagamento.
Durante la mia giovinezza sono sempre stata molto servizievole in parrocchia a scuola e sul lavoro dove non mi sono mai tirata indietro anche quando dovevo lavorare per le mie colleghe più lazzarone.
Poi ad un compleanno di una mia amica conobbi un ragazzo che poi devenne mio marito.
I due anni di fidanzamento procedettero normalmente infatti sia io che lui non siamo mai riusciti a confidare o a far emergere la nostra vera indole all’altro.
Poi arrivò il matrimonio durante il quale la vita sessuale + libera ha fatto emergere piano piano i nostri veri caratteri.
La prima notte di nozze diversamente da quando eravamo fidanzati mio marito mi ha letteralmente strappato i vestiti di dosso e mi ha penetrato con violenza.
È stata la prima volta da quando ero con lui che mi sono sentita una donna, oggetto del desiderio di un uomo che mi amava come non mai.
Ero felice e non vedevo l’ora che arrivasse la sera per essere nuovamente posseduta con vigore.
Poi una sabato mi disse di mettermi a 4 zampe per penetrarmi da dietro … mentre mi scopava inizio a sculacciarmi prima piano a poi sempre con più foga.
Questo provoco in me per la prima volta un orgasmo spaventoso ….il flusso di godimento che scendeva lungo le mie cosce era enorme il cuore palpitava a mille e la mia mente era come stravolta dal godimento.
Dopo il rapporto ero come impazzita appena finito presi in bocca il membro di mio marito e lo ripulii di ogni traccia di sperma …ero come assatanata.
Mio marito rimase stupefatto e mi chiese cosa mi stesse succedendo.
Gli confessai i miei desideri più reconditi circa la sottomissione e che il sentirmi sculacciata mi aveva fatto impazzire.
A quel punto anche mio marito mi confessò che anche per lui era stato bellissimo;
Vidi gli occhi di mio marito bagnarsi di lacrime di gioia in quanto lui aveva l’indole opposta di maschio dominante che non aveva mai voluto esternare perché pensava che a me non piacesse.
Lui era un dominante desideroso di avere una schiava e io non vedevo l’ora di essere posseduta usata privata in tutto o in parte della mia libertà; questo mi dava una gioia e un appagamento che solo chi come me è nata schiava nel proprio io può capire. Per noi le umiliazioni le privazioni sono il massimo del godimento.
Dopo quella prima sera iniziò il mio percorso reso sempre più duro ma appagante almeno per me.
Mio marito dettò le regole che dovevo rispettare; una schiava deve:
1) portare un collare
2) obbedire senza se e senza ma al padrone
3) chiedere il permesso per ogni cosa

Una sera mio marito arrivò a casa con un pacchetto che mise sul tavolo mi chiese di aprirlo… dentro c’era un collare con un grosso anello per agganciare un guinzaglio.
Scoppiai a piangere di gioia . Subito mi ordinò di spogliarmi poi mi fece voltare e mi allaccio il collare. Mi mise una mano fra le cosce e non vi dico cosa trovò un fiume di godimento ero bagnata sino alle caviglie.
Poi mi disse da oggi sei una schiava ..la mia schiava e farai tutto ciò che ti verrà ordinato senza esitare.
Io risposi si padrone lo voglio…. voglio essere tue e renderti felice in tutto.
Lui mi disse di andare in camera da letto di mettermi a 4 zampe . ero un brodo e mi aspettavo la solita scopata vigorosa da dietro invece mi prese i fianchi mi infilo un dito nel culo e poi dopo averlo tolto mi inculo.
Ero vergine in quell’orifizio e devo dirvi che il dolore è stato forte gridavo ma lui non si fermò continuo a sfondarmi senza curarsi di me.
Quando ebbe finito io mi stesi a pancia in giù per riposarmi e subito ricevetti una forte sculacciata.
Poi un ordine perentorio schiava cosa fai d’ora in avanti ogni volta che finisco di scoparti devi ripulire sempre il membro del padrone hai capito.
Si padrone iniziai a leccare e a pulire con la lingua il suo membro solo che oltre allo sperma questa volta c’erano anche pezzetti di cacca …. la mia cacca.
Il padrone mi vide riluttante mi prese per i capelli e mi diede uno schiaffo.
Schiava iniziamo male. Sei o non sei un oggetto nelle mie mani. Si padrone lo sono e allora non mi dirai che ti fa schifo leccare qualche pezzetto della tua merda.
Mi prese con forza dietro alla nuca e mi spinse violentemente contro il suo pene pulisci e sbrigati.
La prima volta fu molto difficile perché psicologicamente non ero ancora pronta a tanto ma lo feci.

scritto il
2025-06-24
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