“Il Risveglio di Nicole – La colazione del piacere infinito”

di
genere
prime esperienze

Prefazione

Alcuni risvegli non si dimenticano. Non perché accade qualcosa di speciale fuori. Ma perché accade tutto dentro un letto, una cucina, una bocca e una figa. Nicole non è una donna qualsiasi. Nicole è quella che trasforma il tuo cazzo in un dio da adorare ogni mattina. E questa mattina… questa è la vostra.



Capitolo Unico – Una mattina da animali

Ti svegli di scatto. Non per la luce del mattino, ma per qualcosa di più intenso. La sua bocca è lì, già presa sul tuo cazzo duro, a succhiartelo con fame vera, con voglia di porca sveglia e calda. Non ti ha nemmeno dato il buongiorno: ti ha trovato duro e ha deciso che la sua colazione sarebbe stata quella.

Senti le labbra morbide che ti ingoiano tutto, fino in fondo, la lingua che ti gira attorno al glande e la mano che ti accarezza le palle mentre lo succhia piano, poi sempre più forte. Sbava, geme, si muove come una vera troia felice. E ti guarda. Ti guarda con quegli occhi da puttana brasiliana che sa di essere irresistibile.

«Hai la figa che mi pulsa da stanotte», dice quando esce a respirare, con un filo di saliva che le scende dalla bocca. «E ora voglio sentirti dentro, tutto.»

Si gira di scatto e si mette a quattro zampe. Il culo perfetto in aria, la figa bagnata che luccica tra le cosce. Te la apre da sola con due dita. «Guardala. È pronta, è tua. Riempila, scopami da bestia.»

La prendi. Senza pietà. Entri in un colpo solo nella sua figa calda, stretta, bagnatissima. Ti accoglie come se ti stesse aspettando da ore. La scopata è brutale: le sbatti il bacino contro le chiappe, la prendi per i capelli, la fai urlare e ansimare come un’ossessa. Il tuo cazzo esce e rientra, scivolando in quella figa che gocciola e schiocca ad ogni colpo.

«Sì, sì, così! Scopami forte! Fammi godere! Aprimi la figa!» urla lei mentre ti spinge indietro il culo per prenderlo ancora più profondo. Le sbatti il palmo sul culo. Schiocca. Rosso. Lei gode.

Le infili un dito in bocca mentre la scopi. Lei lo succhia, se lo ciuccia come se fosse il tuo cazzo. Poi si gira e ti guarda. «Fammi venire sulla bocca. Dai, vieni. Ma poi me lo ficchi di nuovo, nella figa, e non ti fermi finché non grondo.»

Scendi, ti inginocchi, le apri le cosce, e cominci a leccarla. La tua lingua scivola nella sua figa caldissima, le labbra morbide e gonfie che si aprono al tuo tocco. Le succhi il clitoride, le infili due dita dentro e la lecchi come un dannato. Nicole si contorce, geme, si tocca i capezzoli.

«Sì, leccami bene quella figa! Così! Dio, che lingua hai…»

Lei esplode, ti bagna tutta la faccia. Squirt. Ti afferra i capelli, si spalanca. Tu le lecchi tutto, senza staccarti. Sorridi, col viso zuppo del suo godimento.

Poi la prendi di nuovo. In piedi, la sollevi contro il muro, la figa che ti prende di nuovo il cazzo come un guanto su misura. La scopata è veloce, forte, rovente. Le tette che ti rimbalzano contro il petto, la bocca che cerca la tua, le lingue che si mangiano.

La metti sul letto, le allunghi le gambe sulle spalle e affondi ancora, fino al fondo della sua figa. Le mordi il collo. Lei geme piano, poi grida.

«Vieni dentro. Voglio sentirtelo esplodere dentro la figa! Fammi tua, cazzo!»

E tu vieni. Tutto, profondo, caldo, nella sua figa ancora contratta dalle onde del suo orgasmo. Restate così, appiccicati, ansimanti, sudati, sporchi.

Lei ti lecca l’orecchio e dice: «Non mi basta. Dopo colazione, ti voglio ancora… in bocca, in figa, ovunque.»



Secondo Round – La colazione del piacere infinito

Nicole si alza nuda, con il tuo seme che le cola lentamente tra le cosce. Va in cucina, ma non è una pausa. È solo un altro rituale.

Appoggiata al bancone, si gira a guardarti. Ti mostra la figa da dietro, ancora lucida, ancora assetata. Ti chiama senza voce, solo con quel gesto. Le labbra aperte. Il culo teso.

«Il tuo caffè è pronto… ma prima voglio un’altra sorsata del tuo piacere.»

Ti alzi e la prendi di nuovo, lì, sulla cucina. Entri in un colpo secco nella figa che ti accoglie ancora più calda di prima. Le afferri i fianchi, la sbatti con colpi profondi. I gemiti rimbombano nella stanza, mescolati al rumore del caffè che sale.

«Oh sì… la mia colazione sei tu… il tuo cazzo nella mia figa… vieni, fammi urlare di nuovo!»

Quando la giri e la metti seduta sul tavolo, ti trovi davanti alla sua figa spalancata. La lecchi, la baci, la succhi fino a farla tremare. Lei squirtando urla il tuo nome, ti tira i capelli. E poi ti prende in bocca.

«Riempimi la bocca, ti prego… vieni, voglio tutto… voglio ingoiarti fino all’ultima goccia.»

La fai venire e vieni. Nella sua gola, nella sua lingua, nella sua anima. E quando ti guarda con quel sorriso sporco, sai che non è ancora finita.



Epilogo – Finale di puro abbandono

Vi trascinate di nuovo sul letto, esausti ma ancora affamati. Il sole è alto. Nicole si mette sopra di te, si abbassa lentamente, prendendosi di nuovo tutto il tuo cazzo dentro la sua figa zuppa.

Questa volta è lento. Bestiale. Un ondeggiare morbido, ma profondo. Lei gode con il tuo nome in bocca, ti bacia con lingua e ti scopa col bacino.

Poi lo dice. Te lo sussurra. Te lo regala.

«Ti voglio sempre dentro. Sempre nella mia figa. Non voglio più nient’altro che questo. Io, te… e cazzo… tutto il giorno.»

E tu non rispondi. La prendi. Le mordi il seno. La ribalti. E la scopi ancora.

È il mattino che non finisce.
È la colazione del piacere infinito.
È Nicole.
La tua.
Per sempre.
scritto il
2025-06-11
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