Nietta
di
Bastino9
genere
etero
Si infila il moncler tirando fino a mezzo busto la cerniera, è stata una bella scopata che l’ha svuotato per bene anche se la stronza ha cominciato con la solita solfa ma con le buone maniere l’ha subito zittita, si da una smanacciata tra le gambe esce di casa sbattendo la porta.
Nietta non si sta ancora riprendendo, gli occhi sono gonfi e qualche livido si vede sulle braccia, non sono quelli che le fanno male perché a lei piace il maschio deciso e poi sono ormai cinque anni che l’avventura con Domenico si trascina così e lei vuole che non cambi.
Mariella la sorella di Nietta ha chiuso i rapporti con lei da anni, l’ha sempre consigliata a chiudere quella tossica relazione perché prima o poi sarebbe finita male, ha continuato a dirle che sarebbe stata abbandonata, ma lei è stata sempre una stupida testarda, ha trentaquattro anni di cui dieci passati con pochi giorni sereni e tanti…tanti altri tempestosi.
Nietta lo sa che Domenico non è affidabile ma lei non può farne a meno, quando sente la chiave nella toppa prova una eccitazione pazzesca, il sesso per loro non deve essere molle fatto di troppe carezze,di baci e bacini ma di penetrazioni forti, di pompini tipo deepthroat di cui lui in questo è maestro.
Domenico è assente da dieci giorni lei telefona ma il telefono resta muto, messaggi scritti e vocali restano senza risposta, sta dando fuori di testa, mille sono i pensieri tristi che affollano la sua mente: che fine ha fatto? quel bastardo ha una compagnia fatta da uomini tutti borderline e di donne come lei.
Non ce la fa!. Alla fine si decide; va in un bar dove spera di trovarlo là o che sia almeno passato di là, chiede ma nessuno le risponde positivamente solo un certo Maikol la chiama e la fa sedere al suo tavolo.
-Maikol: sei Nietta cerchi Menico?
-Nietta: SI!!, sai dove si trova?.
-Maikol: è occupato per un affare ma per quanto tempo sarà lontano non te lo so dire,
-Nietta: il mio uomo non mi ha mai lasciato così a lungo,
-Maikol: Nietta Menico non è il tuo uomo e per essere più chiaro tu per lui non sei la sua donna, adesso resta qui con noi poi ce ne andiamo tutti insieme a casa mia.
Nietta conosce Maikol più per sentito dire che per esperienza diretta, sa però che è un tipo meglio starci molto lontano, l’altro, un negro segaligno, non lo conosce e non ne ha mai sentito parlare .
Va con loro, la casa di Maikol si trova in una periferia nella quale una donna sola non deve trovarsi là di notte e forse neanche di giorno. Da un auto sgangherata scendono Nietta e i suoi compagni
-Maikol: allora Nietta adesso e per sempre ti spiego come vanno le cose, a te ti manca il Menico: un tipo dalla mano pesante e bastone duro che a certe donne come te piace. Al bar non potevo parlare ma ti dico che Menico è stato pizzicato e, per come stanno le cose, non potrà tornare all’aperto prima di sette otto mesi se gli va tutto bene e se gli altri lo aiutano, comunque non tornerà né qui né con te.
Questa è la realtà perciò fattene una ragione tu sei una bella donna e un uomo dal manico pesante lo troverai.
Non ti preoccupare fino a che sei sola tu sarai sotto la nostra protezione e qualunque cosa ti serve chiedi, quando ti chiederemo qualche cosa tu sai quello che devi fare.
Questo è il messaggio di Menico.
-Nietta: quando l’hai visto?
-Maikol: una settimana fa prima che sparisse abbiamo parlato di affari e poi lui ha parlato di te lasciando per te il messaggio che ti ho riferito.
Detto questo Maikol si alza e sta per andarsene ma prima fa un cenno al negro che lo segue: vacci piano con Nietta, Menico aveva una dotazione mignon non è ancora abituata alla proboscide, un sorriso e sparisce.
La casa di Maikol è poco più di una stamberga.
Il negro, un perticone segaligno, si alza per sistemare la camera e dare una ripulita al bagno ed all’angolo cucina, finito si va a sedere vicino a Nietta
-il negro: con noi puoi stare serena ti teniamo al caldo fino a quando Menico non torna, stai tranquilla lui un giorno forse ti riprenderà.
Nietta sente la manone del negro che scivola sotto la camicetta, le strizza il capezzolo per vedere come reagisce, vorrebbe gridare che non ci sta e grida:
-Nietta:il mio uomo mi vendicherà e ti taglierà le palle,
il nero è come non avesse sentito perciò continua a tastarla, lei si convince che il ritorno e la vendetta del Menico non ci sarà.
Il negro le infila l’altra mano e strizza tutte e due capezzoli percepisce il fremito della figa, ha la conferma di quanto gli hanno detto: vai sicuro che a quella donna gli piaceva il Menico che le lisciava il pelo per farla piegare la schiena e poi pare che le piace il cazzo.
La strattona facendola alzare spingendola verso una camera dove si trova un lettone sfatto, le sgancia la cintura del jeans facendoglielo scendere alle caviglie senza essere brutale, si stendono sul lettone lei sa cosa le aspetta perciò si denuda stendendosi di nuovo sul lettone.
Già altre volte era successo che Menico le portava amici per farli divertire lei non si rifiutava altrimenti dopo le avrebbe lisciato per bene il pelo quindi obbediva; qualche volta si divertiva.
Il negro la guarda è una donna piacente alta, proporzionata con due belle gambe affusolate le cose da prendere subito sono: la figa il culo con due natiche toste e le tette leggermente abbondanti una delle cose da prendere subito affondare è aprirgli per bene il culo, detto fatto;
dal glande del cappellone scende già un filo di precum si avvicina a portata di bocca
-Il Negro gentile: so che sei brava e ubbidiente fallo anche con me.
Il pene quasi duro e viscido glielo poggia sulle labbra aspettando che lei lo prenda in bocca lei brava ed ubbidiente l’apre, in poche slinguate il membro è duro e glielo sbatte in gola e poi se la scopa.
Non regge il membro che le occupa tutta la bocca arrivando subito al palato, le mani del negro guidano la sua testa e la spingono facendole penetrare il pene il più possibile a fondo, rigurgita la saliva così’ il cazzo è sempre più scivoloso, riesce a rantolare quando la bocca è vuota, respira profondamente per riprendersi; a differenza di Menico il suo cazzetto non arrivava nemmeno al palato questo bastone dalla cappella rosa è enorme, solo la metà arriva già alla gola,
-Nietta: vuoi strozzarmi?
–il negro: No! ma ci provo perché tu non collabori se ti strozzi sarai tu a volerlo.
Il negro insiste nello spingere ma se continua a spingere veramente la strozza, rallenta anche perché lei con le mani lo picchia sulle gambe e sulle natiche lo spinge per farlo allontanare, le da il tempo di respirare, quanto diventa barzotto riprende a farsi leccare e succhiare, lei ubbidiente si dà da fare con gusto lui riprende a spingere il glande per una parte scivola ma non spinge, lei si riprende e parte leccando i testicoli mordicchiando lo scroto che sono belli infilandosene uno alla volta in bocca succhiandoli delicatamente tanto che il negro freme per l’eccitazione ed alla fine non riesce a trattene l’eiaculazione.
È soddisfatto il negro Nietta è ottima per la monta .
Lui vuole provare tutto il resto ma per adesso devono recuperare sia le forze che il desiderio di scopare, restano in silenzio stesi sul letto fianco a fianco, il negro stende sui loro corpi un lenzuolo.
Nietta per come l’ha trattata il negro si sente soddisfatta, Nietta invece piange per quello che Domenico le ha fatto in passato, ora il calore del corpo del negro la stuzzica e lei gli offre la vagina umidiccia, prende il suo membro flaccido con due mani lo massaggia, presto lo sente inturgidirsi si accosta ancora di più, lui la mette supina le slarga le cosce infilando con un colpo secco il suo pene oramai rigido che la penetra facendola uscire dalla gola una specie di grido ma lui continua a muoversi dentro decisamente rapido a nulla valgono i lamenti di Nietta anzi servono ad eccitarlo maggiormente.
La sua vagina si è slargata ed i lamenti diventano mugolii quando lui comincia a prenderla da dietro lei si offre ai suoi movimenti sente il membro entrare de uscire con una foia che le procura il primo fantastico orgasmo.
Lui continua a trattenersi perché vuole godersi quella vagina così ospitale quella donna è così collaborativa e provocante con abbracci sensuali, quando le sue dita e le sue unghie scivolano sulla pelle umida di sudore lo fanno vibrare, la bacia infilando la lingua che si muove rapida e riuscendo a succhiare la sua, instancabile lei lo cintura i fianchi per una penetrazione profonda. Preso dall’eccitazione in quella posizione lui ha a disposizione sia la vagina che l’ano e senza indecisione glielo punta sullo sfintere e la penetra.
Questa volta l’urlo è stato e un latrato ma obbediente se lo tiene oltre lo sfintere, quel meraviglioso pene si muovo più a suo aggio che nella vulva così che le sta procurando ancora un altro godimento e questa volta lui non si risparmia le sta devastando l’ano, la posizione è favorevole riuscendo a farglielo sentire tutto, lei geme più di godimento che di dolore i suoi spruzzi di sperma sono finiti sia nell’ano che in vagina.
Il negro l’ha conquistata giacciono sfiniti si stringe a lui che ricambia quel momento di languido piacere.
Nietta guarda quell’uomo al suo fianco non ha niente in comune con Domenico: ha il fisico, ha il modo di fare sesso duro ma mai violento, ha la potenza ha le misure extra del suo attrezzo.
Le settimane passano veloci e anche i mesi di Domenico nessuna traccia ma lei l’ha cancellato dalla sua vita e se dovese ritornare il negro la proteggerà lo sente e ne sicura.
Quella mattina all’alba squilla il telefono il negro si alza e velocemente si veste ed esce torna a sera tarda, quando lo vede sente un fremito nella vagina è quasi pronta per essere montata
ma lui non sembra disponibile a niente, perciò gli porta la cena mangia in silenzio esce sul balconcino e fuma due sigarette una dietro l’altro, lei cerca il contatto per capire cose lo rende intrattabile
–il negro: non sono cazzi tuoi poco sai meglio è.
Si rintana nella camera e si rannicchia sotto il lenzuolo e mette a cuccia le sue voglie, ma lui non è d’accordo la rivolta a pancia in giù ruvido e deciso le slarga le natiche lascia cadere la saliva sull’ano si insaliva il pene e poi duro entra
-Nietta: No..Nooooo…. così no! mi fai male troppo male, sei troppo violento basta bastardo
-Il negro: sta’ zitta puttana! dai slarga questo cazzo di culo e taci l’hai già preso tante volte lo dovresti avere slargato da prenderne due insieme,
-Nietta: no non lo voglio …..mi brucia sento i dolori, per la prima volta adesso mi hai fatto male troppo male, il cazzo che mi hai dato allora non me l’hai mai dato con tanta brutalità sei troppo animale stai scaricando nel mio culo tutta la tua rabbia
-Il negro: stai zitta puttana! se parli ancora ti sventro?
-Nietta: si, per quello che valgo per te me sventrami!.
Lo tira fuori lo insaliva di nuovo poi ancora un colpo duro una spinta un altro lamento, è alla pecorina scivola e comincia a muoversi con spinta dure sempre più forti, le dita della mano cercano la vagina ed il clitoride lo trova gonfio ci gioca.
Sembra che voglia sventrarla veramente mentre lei obbediente si tiene nel culo un cazzoXXL
che la sta sventrando, tutto dura solo poco poi si affloscia su di lei dopo averla riempita di sperma.
Nietta si alza cammina ripiegata va in bagno per una doccia si sente meglio e torna a letto lui se la tira a sé tenendosela abbracciata e così dormono per ore.
La mattinata è buona il negro dorme, il sesso duro è ormai un ricordo, sente che si è svegliato rapida prepara e gli porta il caffè, lui la guarda:
-il Negro: bella la mattinata?
-Netta: azzurro fa anche caldo
-Il negro: vieni se la tira a se
-Nietta: quanto tempo dobbiamo vivere insieme? Domenico non si sa se è vivo e morto e allora io?
-Il negro: fino a quando non ci sono le prove tutto resta così.
Se la tira a se l’attrezzo è già duro glielo spinge in vagina dopo una serie di colpi glielo tira fuori viscido punta l’ano scivola tutto dentro, gli piace quando stringe il buco nel possederla analmente lo eccita animalescamente lei si torce ma non si lamenta più.
Nietta sente il liquido seminale che le riempie la figa quella sensazione la fa sbrodolare ma
questa volta lui la bacia con sentimento e sente che quell’uomo è il suo uomo, si sente come una moglie ma si chiede sarà vero e per quanto? .
-Maikol: negro accompagnala a casa, vengo domani a trovarti hai capito? lei risponde si.
Maikol arriva puntuale,
-Nietta: hai notizie di Domenico?
-Maikol: hai rotto il cazzo! Domenico è sparito non c’è più, fai come se fosse morto! Ti ho detto se sei viva e sei obbediente sarai protetta non ti mancherà di che vivere ovunque sarai.
È stata ricoverata per una settimana ma ora deve tornare a casa ma la sorpresa è il negro
-il negro: vieni ti accompagno a casa, giù c’è il taxi
-Nietta: sai non sono stata bene, come l’hai saputo? Mi porti a casa mia? Tu non mi lasci vero?.
Il pianto è dirotto, il negro la fa scendere dal taxi e l’accompagna a casa e la mette a letto.
-Nietta: vuoi scopare? hai famiglia?
- Il negro: NO! ora è come se scopassi una bambola di pezza, si ho famiglia non qui
-Nietta: Domenico?
-il negro: non lo so.
-Nietta: Tu non sei come Domenico tu sei buono e rispettoso ti voglio ringraziare se vuoi prendi il mio corpo
-il negro: NO!
Nietta si è completamente ripresa non chiede più notizie di Domenico, lui l’ha dimenticata
lei lo sente anzi l’ha capito da quel vitalizio che arriva ogni mese.
Maikol ed il Negro la proteggono anzi il negro fa coppia con lei. Si è rigenerata si da tutta al negro gli vuole bene anche se il futuro non si vede ma almeno sessualmente è particolarmente
soddisfatta.
Il negro se la scopa perché la Nietta gli attizza le palle ed il cazzo e lei sa come farlo arrapare e godere, non dice mai no anche se il culo le brucia per come lui se la sfanga; quando la monta nella vagina lui si rilassa e gode perché la trova a misura giusta per il suo cazzo, non è da cavallo ma ha la misura extra large che poche vagine gradiscono
-Nietta: hai più di una moglie e figli?, come fai a mantenerle per i soldi e per il sesso?
-ll negro: si può, per il sesso invece una a settimana, se fossi tu avrei te sola per moglie solo tu, perché mi svuoteresti i coglioni tutti i giorni e faresti tanti figli cappuccini: detto fatto, si spogliano rapidi uno con il pene già in erezione e l’altra con la vagina umida, la prende subito di dietro se la ingroppa facendola gridare un po’ per il dolore ma alla grande per il piacere, poi la monta nella vagina che lei gli offre per il suo godimento orgiastico al quale non resiste.
La sua vita totalmente cambiata era una vita sbagliata ma questa che le si presenta è ignota lei comunque è la donna del negro e lo seguirà ovunque andrà.
Con frequenza quotidiana fanno sesso sia dolce che duro sempre senza precauzioni ovviamente Nietta rimane incinta è del negro, ma come farà con lui quando dovrà dirglielo?
Eccolo che arriva.
:Nietta è pronto ho fame dove sei?
metta la cena a tavola aspetta che finisce di mangiare e rigoverna ma non resiste e cade sul divano sgangherato
-il negro: che hai? ehi sto parlando con te ci sei? se vengo ti faccio parlare lisciandoti bene e a lungo
Nietta: scoppia in lacrime singhiozzando
-il negro: allora? che hai?
-Nietta: che tu voglia o non voglia io vado via
-il negro: vuoi andare via? Perché e dove vai ?
-Nietta: ho una sorella
-Il negro: tua sorella ti prende con lei? prende te e quello che hai in quella pancia?
-Nietta; sbanda tu…tu sai?
-il negro: SI! tu pensi che perché faccio una vita di merda perchè sono negro che non capisce niente? sono una bestia e come tale devo fare sempre e solo lavori da bestia? valgo solo perché ho un cazzo che piace sia alle donne che ancor più ai finocchi ma non l’hanno mai visto, forse se l’avessi usato avrei fatto tanti soldi, se non fossi venuto avrei fatto la vita come tutti gli altri ma non sarei qui a galleggiare nella merda. Sei stata una donna stupida dovevi risolvere prima il problema quanti sono i mesi?
-Nietta: quattro
-il negro: disgraziata non potevi interrompere? ti piace avere un figlio dalla carne nera? Non posso portarti con me, tu la faresti la puttana e tuo figlio? avanti vai di la che adesso vengo.
-Nietta: io non posso.
Il negro la colpisce a man rovescio Nietta che era in piede stramazza sul divano.
-il negro: cosa ti ho detto? Vai a letto e aspettami pronta.
Il negro se la incula con disperata rabbia con un erotismo acuto, lo eccitano le mammelle ingrossate i capezzoli maturi, lei che si offre con piacere torcendo il collo per un bacio, alla fine a quella disgraziata come lui gli infila il cazzo in figa gli da una sborrata lussuriosa.
Le sussurra all’orecchio
-Nietta: non ho altro da darti se non questo mi dispiace meriti di più.
Per il negro Nietta non è più una persona da controllare e forse anche da sopprimere, l’idea lo atterisce.
Maikol lo trova in quelle condizioni disperate e chiede perché.
Maikol va nella stanza dove Nietta aspetta il Negro e vedendo l’altro si atterrisce.
Maikol ha già parlato col negro,parla con Nietta: fai la tua valigia devi partire questo è il paese questo è l’indirizzo del casolare ti accompagna il negro e non resta per controllarti.
Dalla corriera scende una coppia squinternata che si avvia fuori paese alla ricerca del casolare.
Nietta non si sta ancora riprendendo, gli occhi sono gonfi e qualche livido si vede sulle braccia, non sono quelli che le fanno male perché a lei piace il maschio deciso e poi sono ormai cinque anni che l’avventura con Domenico si trascina così e lei vuole che non cambi.
Mariella la sorella di Nietta ha chiuso i rapporti con lei da anni, l’ha sempre consigliata a chiudere quella tossica relazione perché prima o poi sarebbe finita male, ha continuato a dirle che sarebbe stata abbandonata, ma lei è stata sempre una stupida testarda, ha trentaquattro anni di cui dieci passati con pochi giorni sereni e tanti…tanti altri tempestosi.
Nietta lo sa che Domenico non è affidabile ma lei non può farne a meno, quando sente la chiave nella toppa prova una eccitazione pazzesca, il sesso per loro non deve essere molle fatto di troppe carezze,di baci e bacini ma di penetrazioni forti, di pompini tipo deepthroat di cui lui in questo è maestro.
Domenico è assente da dieci giorni lei telefona ma il telefono resta muto, messaggi scritti e vocali restano senza risposta, sta dando fuori di testa, mille sono i pensieri tristi che affollano la sua mente: che fine ha fatto? quel bastardo ha una compagnia fatta da uomini tutti borderline e di donne come lei.
Non ce la fa!. Alla fine si decide; va in un bar dove spera di trovarlo là o che sia almeno passato di là, chiede ma nessuno le risponde positivamente solo un certo Maikol la chiama e la fa sedere al suo tavolo.
-Maikol: sei Nietta cerchi Menico?
-Nietta: SI!!, sai dove si trova?.
-Maikol: è occupato per un affare ma per quanto tempo sarà lontano non te lo so dire,
-Nietta: il mio uomo non mi ha mai lasciato così a lungo,
-Maikol: Nietta Menico non è il tuo uomo e per essere più chiaro tu per lui non sei la sua donna, adesso resta qui con noi poi ce ne andiamo tutti insieme a casa mia.
Nietta conosce Maikol più per sentito dire che per esperienza diretta, sa però che è un tipo meglio starci molto lontano, l’altro, un negro segaligno, non lo conosce e non ne ha mai sentito parlare .
Va con loro, la casa di Maikol si trova in una periferia nella quale una donna sola non deve trovarsi là di notte e forse neanche di giorno. Da un auto sgangherata scendono Nietta e i suoi compagni
-Maikol: allora Nietta adesso e per sempre ti spiego come vanno le cose, a te ti manca il Menico: un tipo dalla mano pesante e bastone duro che a certe donne come te piace. Al bar non potevo parlare ma ti dico che Menico è stato pizzicato e, per come stanno le cose, non potrà tornare all’aperto prima di sette otto mesi se gli va tutto bene e se gli altri lo aiutano, comunque non tornerà né qui né con te.
Questa è la realtà perciò fattene una ragione tu sei una bella donna e un uomo dal manico pesante lo troverai.
Non ti preoccupare fino a che sei sola tu sarai sotto la nostra protezione e qualunque cosa ti serve chiedi, quando ti chiederemo qualche cosa tu sai quello che devi fare.
Questo è il messaggio di Menico.
-Nietta: quando l’hai visto?
-Maikol: una settimana fa prima che sparisse abbiamo parlato di affari e poi lui ha parlato di te lasciando per te il messaggio che ti ho riferito.
Detto questo Maikol si alza e sta per andarsene ma prima fa un cenno al negro che lo segue: vacci piano con Nietta, Menico aveva una dotazione mignon non è ancora abituata alla proboscide, un sorriso e sparisce.
La casa di Maikol è poco più di una stamberga.
Il negro, un perticone segaligno, si alza per sistemare la camera e dare una ripulita al bagno ed all’angolo cucina, finito si va a sedere vicino a Nietta
-il negro: con noi puoi stare serena ti teniamo al caldo fino a quando Menico non torna, stai tranquilla lui un giorno forse ti riprenderà.
Nietta sente la manone del negro che scivola sotto la camicetta, le strizza il capezzolo per vedere come reagisce, vorrebbe gridare che non ci sta e grida:
-Nietta:il mio uomo mi vendicherà e ti taglierà le palle,
il nero è come non avesse sentito perciò continua a tastarla, lei si convince che il ritorno e la vendetta del Menico non ci sarà.
Il negro le infila l’altra mano e strizza tutte e due capezzoli percepisce il fremito della figa, ha la conferma di quanto gli hanno detto: vai sicuro che a quella donna gli piaceva il Menico che le lisciava il pelo per farla piegare la schiena e poi pare che le piace il cazzo.
La strattona facendola alzare spingendola verso una camera dove si trova un lettone sfatto, le sgancia la cintura del jeans facendoglielo scendere alle caviglie senza essere brutale, si stendono sul lettone lei sa cosa le aspetta perciò si denuda stendendosi di nuovo sul lettone.
Già altre volte era successo che Menico le portava amici per farli divertire lei non si rifiutava altrimenti dopo le avrebbe lisciato per bene il pelo quindi obbediva; qualche volta si divertiva.
Il negro la guarda è una donna piacente alta, proporzionata con due belle gambe affusolate le cose da prendere subito sono: la figa il culo con due natiche toste e le tette leggermente abbondanti una delle cose da prendere subito affondare è aprirgli per bene il culo, detto fatto;
dal glande del cappellone scende già un filo di precum si avvicina a portata di bocca
-Il Negro gentile: so che sei brava e ubbidiente fallo anche con me.
Il pene quasi duro e viscido glielo poggia sulle labbra aspettando che lei lo prenda in bocca lei brava ed ubbidiente l’apre, in poche slinguate il membro è duro e glielo sbatte in gola e poi se la scopa.
Non regge il membro che le occupa tutta la bocca arrivando subito al palato, le mani del negro guidano la sua testa e la spingono facendole penetrare il pene il più possibile a fondo, rigurgita la saliva così’ il cazzo è sempre più scivoloso, riesce a rantolare quando la bocca è vuota, respira profondamente per riprendersi; a differenza di Menico il suo cazzetto non arrivava nemmeno al palato questo bastone dalla cappella rosa è enorme, solo la metà arriva già alla gola,
-Nietta: vuoi strozzarmi?
–il negro: No! ma ci provo perché tu non collabori se ti strozzi sarai tu a volerlo.
Il negro insiste nello spingere ma se continua a spingere veramente la strozza, rallenta anche perché lei con le mani lo picchia sulle gambe e sulle natiche lo spinge per farlo allontanare, le da il tempo di respirare, quanto diventa barzotto riprende a farsi leccare e succhiare, lei ubbidiente si dà da fare con gusto lui riprende a spingere il glande per una parte scivola ma non spinge, lei si riprende e parte leccando i testicoli mordicchiando lo scroto che sono belli infilandosene uno alla volta in bocca succhiandoli delicatamente tanto che il negro freme per l’eccitazione ed alla fine non riesce a trattene l’eiaculazione.
È soddisfatto il negro Nietta è ottima per la monta .
Lui vuole provare tutto il resto ma per adesso devono recuperare sia le forze che il desiderio di scopare, restano in silenzio stesi sul letto fianco a fianco, il negro stende sui loro corpi un lenzuolo.
Nietta per come l’ha trattata il negro si sente soddisfatta, Nietta invece piange per quello che Domenico le ha fatto in passato, ora il calore del corpo del negro la stuzzica e lei gli offre la vagina umidiccia, prende il suo membro flaccido con due mani lo massaggia, presto lo sente inturgidirsi si accosta ancora di più, lui la mette supina le slarga le cosce infilando con un colpo secco il suo pene oramai rigido che la penetra facendola uscire dalla gola una specie di grido ma lui continua a muoversi dentro decisamente rapido a nulla valgono i lamenti di Nietta anzi servono ad eccitarlo maggiormente.
La sua vagina si è slargata ed i lamenti diventano mugolii quando lui comincia a prenderla da dietro lei si offre ai suoi movimenti sente il membro entrare de uscire con una foia che le procura il primo fantastico orgasmo.
Lui continua a trattenersi perché vuole godersi quella vagina così ospitale quella donna è così collaborativa e provocante con abbracci sensuali, quando le sue dita e le sue unghie scivolano sulla pelle umida di sudore lo fanno vibrare, la bacia infilando la lingua che si muove rapida e riuscendo a succhiare la sua, instancabile lei lo cintura i fianchi per una penetrazione profonda. Preso dall’eccitazione in quella posizione lui ha a disposizione sia la vagina che l’ano e senza indecisione glielo punta sullo sfintere e la penetra.
Questa volta l’urlo è stato e un latrato ma obbediente se lo tiene oltre lo sfintere, quel meraviglioso pene si muovo più a suo aggio che nella vulva così che le sta procurando ancora un altro godimento e questa volta lui non si risparmia le sta devastando l’ano, la posizione è favorevole riuscendo a farglielo sentire tutto, lei geme più di godimento che di dolore i suoi spruzzi di sperma sono finiti sia nell’ano che in vagina.
Il negro l’ha conquistata giacciono sfiniti si stringe a lui che ricambia quel momento di languido piacere.
Nietta guarda quell’uomo al suo fianco non ha niente in comune con Domenico: ha il fisico, ha il modo di fare sesso duro ma mai violento, ha la potenza ha le misure extra del suo attrezzo.
Le settimane passano veloci e anche i mesi di Domenico nessuna traccia ma lei l’ha cancellato dalla sua vita e se dovese ritornare il negro la proteggerà lo sente e ne sicura.
Quella mattina all’alba squilla il telefono il negro si alza e velocemente si veste ed esce torna a sera tarda, quando lo vede sente un fremito nella vagina è quasi pronta per essere montata
ma lui non sembra disponibile a niente, perciò gli porta la cena mangia in silenzio esce sul balconcino e fuma due sigarette una dietro l’altro, lei cerca il contatto per capire cose lo rende intrattabile
–il negro: non sono cazzi tuoi poco sai meglio è.
Si rintana nella camera e si rannicchia sotto il lenzuolo e mette a cuccia le sue voglie, ma lui non è d’accordo la rivolta a pancia in giù ruvido e deciso le slarga le natiche lascia cadere la saliva sull’ano si insaliva il pene e poi duro entra
-Nietta: No..Nooooo…. così no! mi fai male troppo male, sei troppo violento basta bastardo
-Il negro: sta’ zitta puttana! dai slarga questo cazzo di culo e taci l’hai già preso tante volte lo dovresti avere slargato da prenderne due insieme,
-Nietta: no non lo voglio …..mi brucia sento i dolori, per la prima volta adesso mi hai fatto male troppo male, il cazzo che mi hai dato allora non me l’hai mai dato con tanta brutalità sei troppo animale stai scaricando nel mio culo tutta la tua rabbia
-Il negro: stai zitta puttana! se parli ancora ti sventro?
-Nietta: si, per quello che valgo per te me sventrami!.
Lo tira fuori lo insaliva di nuovo poi ancora un colpo duro una spinta un altro lamento, è alla pecorina scivola e comincia a muoversi con spinta dure sempre più forti, le dita della mano cercano la vagina ed il clitoride lo trova gonfio ci gioca.
Sembra che voglia sventrarla veramente mentre lei obbediente si tiene nel culo un cazzoXXL
che la sta sventrando, tutto dura solo poco poi si affloscia su di lei dopo averla riempita di sperma.
Nietta si alza cammina ripiegata va in bagno per una doccia si sente meglio e torna a letto lui se la tira a sé tenendosela abbracciata e così dormono per ore.
La mattinata è buona il negro dorme, il sesso duro è ormai un ricordo, sente che si è svegliato rapida prepara e gli porta il caffè, lui la guarda:
-il Negro: bella la mattinata?
-Netta: azzurro fa anche caldo
-Il negro: vieni se la tira a se
-Nietta: quanto tempo dobbiamo vivere insieme? Domenico non si sa se è vivo e morto e allora io?
-Il negro: fino a quando non ci sono le prove tutto resta così.
Se la tira a se l’attrezzo è già duro glielo spinge in vagina dopo una serie di colpi glielo tira fuori viscido punta l’ano scivola tutto dentro, gli piace quando stringe il buco nel possederla analmente lo eccita animalescamente lei si torce ma non si lamenta più.
Nietta sente il liquido seminale che le riempie la figa quella sensazione la fa sbrodolare ma
questa volta lui la bacia con sentimento e sente che quell’uomo è il suo uomo, si sente come una moglie ma si chiede sarà vero e per quanto? .
-Maikol: negro accompagnala a casa, vengo domani a trovarti hai capito? lei risponde si.
Maikol arriva puntuale,
-Nietta: hai notizie di Domenico?
-Maikol: hai rotto il cazzo! Domenico è sparito non c’è più, fai come se fosse morto! Ti ho detto se sei viva e sei obbediente sarai protetta non ti mancherà di che vivere ovunque sarai.
È stata ricoverata per una settimana ma ora deve tornare a casa ma la sorpresa è il negro
-il negro: vieni ti accompagno a casa, giù c’è il taxi
-Nietta: sai non sono stata bene, come l’hai saputo? Mi porti a casa mia? Tu non mi lasci vero?.
Il pianto è dirotto, il negro la fa scendere dal taxi e l’accompagna a casa e la mette a letto.
-Nietta: vuoi scopare? hai famiglia?
- Il negro: NO! ora è come se scopassi una bambola di pezza, si ho famiglia non qui
-Nietta: Domenico?
-il negro: non lo so.
-Nietta: Tu non sei come Domenico tu sei buono e rispettoso ti voglio ringraziare se vuoi prendi il mio corpo
-il negro: NO!
Nietta si è completamente ripresa non chiede più notizie di Domenico, lui l’ha dimenticata
lei lo sente anzi l’ha capito da quel vitalizio che arriva ogni mese.
Maikol ed il Negro la proteggono anzi il negro fa coppia con lei. Si è rigenerata si da tutta al negro gli vuole bene anche se il futuro non si vede ma almeno sessualmente è particolarmente
soddisfatta.
Il negro se la scopa perché la Nietta gli attizza le palle ed il cazzo e lei sa come farlo arrapare e godere, non dice mai no anche se il culo le brucia per come lui se la sfanga; quando la monta nella vagina lui si rilassa e gode perché la trova a misura giusta per il suo cazzo, non è da cavallo ma ha la misura extra large che poche vagine gradiscono
-Nietta: hai più di una moglie e figli?, come fai a mantenerle per i soldi e per il sesso?
-ll negro: si può, per il sesso invece una a settimana, se fossi tu avrei te sola per moglie solo tu, perché mi svuoteresti i coglioni tutti i giorni e faresti tanti figli cappuccini: detto fatto, si spogliano rapidi uno con il pene già in erezione e l’altra con la vagina umida, la prende subito di dietro se la ingroppa facendola gridare un po’ per il dolore ma alla grande per il piacere, poi la monta nella vagina che lei gli offre per il suo godimento orgiastico al quale non resiste.
La sua vita totalmente cambiata era una vita sbagliata ma questa che le si presenta è ignota lei comunque è la donna del negro e lo seguirà ovunque andrà.
Con frequenza quotidiana fanno sesso sia dolce che duro sempre senza precauzioni ovviamente Nietta rimane incinta è del negro, ma come farà con lui quando dovrà dirglielo?
Eccolo che arriva.
:Nietta è pronto ho fame dove sei?
metta la cena a tavola aspetta che finisce di mangiare e rigoverna ma non resiste e cade sul divano sgangherato
-il negro: che hai? ehi sto parlando con te ci sei? se vengo ti faccio parlare lisciandoti bene e a lungo
Nietta: scoppia in lacrime singhiozzando
-il negro: allora? che hai?
-Nietta: che tu voglia o non voglia io vado via
-il negro: vuoi andare via? Perché e dove vai ?
-Nietta: ho una sorella
-Il negro: tua sorella ti prende con lei? prende te e quello che hai in quella pancia?
-Nietta; sbanda tu…tu sai?
-il negro: SI! tu pensi che perché faccio una vita di merda perchè sono negro che non capisce niente? sono una bestia e come tale devo fare sempre e solo lavori da bestia? valgo solo perché ho un cazzo che piace sia alle donne che ancor più ai finocchi ma non l’hanno mai visto, forse se l’avessi usato avrei fatto tanti soldi, se non fossi venuto avrei fatto la vita come tutti gli altri ma non sarei qui a galleggiare nella merda. Sei stata una donna stupida dovevi risolvere prima il problema quanti sono i mesi?
-Nietta: quattro
-il negro: disgraziata non potevi interrompere? ti piace avere un figlio dalla carne nera? Non posso portarti con me, tu la faresti la puttana e tuo figlio? avanti vai di la che adesso vengo.
-Nietta: io non posso.
Il negro la colpisce a man rovescio Nietta che era in piede stramazza sul divano.
-il negro: cosa ti ho detto? Vai a letto e aspettami pronta.
Il negro se la incula con disperata rabbia con un erotismo acuto, lo eccitano le mammelle ingrossate i capezzoli maturi, lei che si offre con piacere torcendo il collo per un bacio, alla fine a quella disgraziata come lui gli infila il cazzo in figa gli da una sborrata lussuriosa.
Le sussurra all’orecchio
-Nietta: non ho altro da darti se non questo mi dispiace meriti di più.
Per il negro Nietta non è più una persona da controllare e forse anche da sopprimere, l’idea lo atterisce.
Maikol lo trova in quelle condizioni disperate e chiede perché.
Maikol va nella stanza dove Nietta aspetta il Negro e vedendo l’altro si atterrisce.
Maikol ha già parlato col negro,parla con Nietta: fai la tua valigia devi partire questo è il paese questo è l’indirizzo del casolare ti accompagna il negro e non resta per controllarti.
Dalla corriera scende una coppia squinternata che si avvia fuori paese alla ricerca del casolare.
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