Luca ed Elisa 27° Capitolo
di
Nandostar
genere
incesti
Luca, sapendo che la sorella avrebbe dormito fuori per lavoro, ebbe la fortuna di passare una serata e la nottata con Paola, l’amica lesbica di Elisa, che però si era lasciata andare.
Svegliati la mattina, si fecero un pò di coccole, poi Paola si voltò dando le spalle a Luca.
Luca aveva capito che Paola in quel momento, non aveva voglia di essere scopata, ma lui ne aveva, e come.
Si avvicinò a Paola, accarezzandola e palpeggiandola.
Paola non lo allontanò, diceva di no, ma con fare scherzoso.
Mentre Luca aveva solo i boxer, che non servivano a niente da gran che ce l’aveva duro, lei aveva una canottiera e degli slip.
Alla fine Luca riuscì a trovarsi sopra Paola, girata con la pancia sotto.
Paola dibatteva le gambe e si muoveva, ma sempre scherzosamente.
Luca trovandosi a 4 zampe sopra lei, le tolse gli slip del tutto, molto agilmente.
Paola: “Ma guarda che sei un impudente, non ne ho voglia e tu cerchi di scopare lo stesso, se non fossi un amico penserei che vuoi violentarmi.”
Luca: “Io proprio perchè sono un amico ho voglia di scopare.”
Con due dita, andò dritto nella vagina di Paola da dietro e cominciò a stimolarla.
Lei si sollevò con i gomiti.
Paola: “Dai Luca che fai? Una volta va bene, però ora basta.”
Lei allargò un pò le gambe perchè le venne automatico e lui entrò di più con le dita, tanto da farle alzare il pube e farla ansimare.
Luca: “Secondo me tu non sei più lesbica.”
Paola: “Vi odio voi uomini, perchè il nostro corpo vi risponde come noi non vorremmo. ………mmmmm ……….mmmmm ……….mmmmm ……….mmmmm ……….mmmmm ………. cazzo come muovi bene le dita.”
Luca le tolse le dita dalla vagina e puntò il pene e spinse.
Appena la cappella cominciò ad entrare dentro Paola, si mise proprio a quattro zampe e ferma, lasciava Luca spingere.
Paola ansimava, ma era ferma mentre quel maschio la stava impalando lentamente.
Luca: “Uno …… due ……. tre …… Senti i centimetri di cazzo entrare e senti quanto ti sta allargando.” e continuava con la numerazione.
Paola era sdraiata con il pube alzato che si stava facendo impalare, mugugnando e ansimando.
Luca cominciò presto a pomparla e lei rimaneva li ferma a farsi montare.
Luca: “Sei una bella vitellina da monta, dai sta bella ferma che ti monto per bene e ti insemino.”
Paola: “No Luca non lasciarmi incinta, per piacere. .”
Luca: “Le belle puledre come te mi dispiace vanno montate per bene.”
Luca se la stava proprio guastando mentre Paola si vedeva che secondo dopo secondo era sempre più sfatta da quel stallone.
Paola: “No dai, no dai, non venirmi dentro per piacere. mmmmm ……….mmmmm ……….mmmmm ……….mmmmm ……….mmmmm ……….mmmmm ……….Luca, per piacere non venirmi dentro mmmmm ……….mmmmm ……….mmmmm ……….Se mi vieni dentro mi compri la pillola del giorno dopo mmmmm ……….mmmmm ……….mmmmm ………. Cazzo, perchè il mio corpo reagisce così.“
Luca però volle osare.
Estrasse il pene dalla vagina e lo puntò al culo.
Paola cominciò a dire di no che non voleva essere scopata nel culo, ma presto sentì la cappella di Luca allargarle per bene l’orifizio anale ed entrare.
Subito urlò e poi si mise a mordere il cuscino.
Luca: “Cazzo ti faccio passare la voglia di essere lesbica sul serio.”
Tenendo Paola da un fianco e con l’altro sorreggendosi cominciò a stantuffarle lentamente il culo.
Luca: “Dai cazzo, senti che duro, che bel paletto.”
Paola: “Basta Luca dai basta, mmmmm ……….mmmmm ……….mmmmm ……….mmmmm ……….Ahi ………. Ahi ………. Ahi ………. Ahi ………. Ahi ………. Ahi ………mmmmm ……….mmmmm ……….mmmmm ……….mmmmm ……….mmmmm ……….mmmmm ……….Luca fermati dai mmmmm ……….mmmmm ……….mmmmm ……….”
Luca proseguiva lentamente e si divertiva a sentirla stretta.
Luca: “Cazzo questo buco non cede”
Continuando a stantuffarla.
Paola rimase ferma, finchè quel maschio non le esplose dentro al sedere.
Alla fine Paola le era piaciuto essere scopata così.
Lasciò che Luca terminasse la sua tempesta ormonale e quando lui uscì da lei, si distese rilassata sul letto a pancia in giù, sotto il caldo delle lenzuola.
Si alzarono e salutarono ad orario di andare al lavoro.
CARISSIMI AMICI, GRAZIE PER AVER LETTO IL MIO RACCONTO.
SPERO CHE VI SIA PIACIUTO.
VISITATE IL MIO BLOG COMPLETAMENTE GRATUITO:
Nel salotto di Fernando (fernandozorzella.blogspot.com)
OPPURE IL MIO PROFILO FACEBOOK (Fernando Zorzella).
Scrivo per far divertire le persone e farvi rilassare, perchè di momenti difficili nella vita ce ne sono tanti.
SE VOLETE DIALOGARE CON ME VIA MAIL:
raccontitop@gmail.com
Svegliati la mattina, si fecero un pò di coccole, poi Paola si voltò dando le spalle a Luca.
Luca aveva capito che Paola in quel momento, non aveva voglia di essere scopata, ma lui ne aveva, e come.
Si avvicinò a Paola, accarezzandola e palpeggiandola.
Paola non lo allontanò, diceva di no, ma con fare scherzoso.
Mentre Luca aveva solo i boxer, che non servivano a niente da gran che ce l’aveva duro, lei aveva una canottiera e degli slip.
Alla fine Luca riuscì a trovarsi sopra Paola, girata con la pancia sotto.
Paola dibatteva le gambe e si muoveva, ma sempre scherzosamente.
Luca trovandosi a 4 zampe sopra lei, le tolse gli slip del tutto, molto agilmente.
Paola: “Ma guarda che sei un impudente, non ne ho voglia e tu cerchi di scopare lo stesso, se non fossi un amico penserei che vuoi violentarmi.”
Luca: “Io proprio perchè sono un amico ho voglia di scopare.”
Con due dita, andò dritto nella vagina di Paola da dietro e cominciò a stimolarla.
Lei si sollevò con i gomiti.
Paola: “Dai Luca che fai? Una volta va bene, però ora basta.”
Lei allargò un pò le gambe perchè le venne automatico e lui entrò di più con le dita, tanto da farle alzare il pube e farla ansimare.
Luca: “Secondo me tu non sei più lesbica.”
Paola: “Vi odio voi uomini, perchè il nostro corpo vi risponde come noi non vorremmo. ………mmmmm ……….mmmmm ……….mmmmm ……….mmmmm ……….mmmmm ………. cazzo come muovi bene le dita.”
Luca le tolse le dita dalla vagina e puntò il pene e spinse.
Appena la cappella cominciò ad entrare dentro Paola, si mise proprio a quattro zampe e ferma, lasciava Luca spingere.
Paola ansimava, ma era ferma mentre quel maschio la stava impalando lentamente.
Luca: “Uno …… due ……. tre …… Senti i centimetri di cazzo entrare e senti quanto ti sta allargando.” e continuava con la numerazione.
Paola era sdraiata con il pube alzato che si stava facendo impalare, mugugnando e ansimando.
Luca cominciò presto a pomparla e lei rimaneva li ferma a farsi montare.
Luca: “Sei una bella vitellina da monta, dai sta bella ferma che ti monto per bene e ti insemino.”
Paola: “No Luca non lasciarmi incinta, per piacere. .”
Luca: “Le belle puledre come te mi dispiace vanno montate per bene.”
Luca se la stava proprio guastando mentre Paola si vedeva che secondo dopo secondo era sempre più sfatta da quel stallone.
Paola: “No dai, no dai, non venirmi dentro per piacere. mmmmm ……….mmmmm ……….mmmmm ……….mmmmm ……….mmmmm ……….mmmmm ……….Luca, per piacere non venirmi dentro mmmmm ……….mmmmm ……….mmmmm ……….Se mi vieni dentro mi compri la pillola del giorno dopo mmmmm ……….mmmmm ……….mmmmm ………. Cazzo, perchè il mio corpo reagisce così.“
Luca però volle osare.
Estrasse il pene dalla vagina e lo puntò al culo.
Paola cominciò a dire di no che non voleva essere scopata nel culo, ma presto sentì la cappella di Luca allargarle per bene l’orifizio anale ed entrare.
Subito urlò e poi si mise a mordere il cuscino.
Luca: “Cazzo ti faccio passare la voglia di essere lesbica sul serio.”
Tenendo Paola da un fianco e con l’altro sorreggendosi cominciò a stantuffarle lentamente il culo.
Luca: “Dai cazzo, senti che duro, che bel paletto.”
Paola: “Basta Luca dai basta, mmmmm ……….mmmmm ……….mmmmm ……….mmmmm ……….Ahi ………. Ahi ………. Ahi ………. Ahi ………. Ahi ………. Ahi ………mmmmm ……….mmmmm ……….mmmmm ……….mmmmm ……….mmmmm ……….mmmmm ……….Luca fermati dai mmmmm ……….mmmmm ……….mmmmm ……….”
Luca proseguiva lentamente e si divertiva a sentirla stretta.
Luca: “Cazzo questo buco non cede”
Continuando a stantuffarla.
Paola rimase ferma, finchè quel maschio non le esplose dentro al sedere.
Alla fine Paola le era piaciuto essere scopata così.
Lasciò che Luca terminasse la sua tempesta ormonale e quando lui uscì da lei, si distese rilassata sul letto a pancia in giù, sotto il caldo delle lenzuola.
Si alzarono e salutarono ad orario di andare al lavoro.
CARISSIMI AMICI, GRAZIE PER AVER LETTO IL MIO RACCONTO.
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