Il collega di mio marito

di
genere
tradimenti

Il giovane collega di mio marito era seduto di fianco a me.
Avrei dovuto strillare come una pazza e alzarmi di colpo, appena lui appoggiò la mano sulla mia gamba, ma non feci anzi, lo lasciai accarezzarmi.
Nascosto dal tavolo agli sguardi degli altri commensali, muoveva la sua mano sulla mia coscia, andando sempre più verso l'interno.
Mi sentivo accaldata ed eccitata, così allargai leggermente le gambe per aiutarlo a raggiungere il mio intimo.
Un brivido intenso attraversò tutto il mio corpo, nell'istante in cui mi sfiorò con un dito la figa da sotto la gonna. Mi bagnai.
Sussurrai al suo orecchio “vieni in bagno con me”.
Mi allontanai dal tavolo, lasciando mio marito a chiacchierare con gli altri suoi colleghi e andai verso la toilette.
Il giovane e bel ragazzo mi seguì subito, e prendendomi per mano, mi guidò dentro una stanza.
Ebbi solo il tempo di leggere la scritta “privato” sulla porta, prima di ritrovarmi sola con lui in uno sgabuzzino semi buio.
Come un leone che si lancia sulla preda, il giovane si gettò su di me, infilandomi la lingua in bocca e baciandomi con passione.
Muoveva le mani su tutto il mio corpo, palpando energicamente il mio seno e il mio sedere.
Mi aprì la cerniera del vestito che scivolò ai miei piedi, sfilandomi poi le mutandine, mentre io mi toglievo il reggiseno. Rimasi completamente nuda con solo addosso le mie scarpe.
Mi sollevò prendendomi dai glutei, e mi fece sedere su di un mobiletto, inginocchiandosi poi davanti a me.
Mi tolse le scarpe e iniziò a leccarmi i piedi e succhiarmi le dita. Fui scossa da brividi per tutto il corpo.
Lentamente salì a leccarmi le gambe, fino ad arrivare con la faccia in mezzo alle mie cosce calde.
“Mmm Dio siii così” gemetti, mentre con la lingua leccava ogni centimetro della mia figa bagnata, facendomi provare un piacere intenso.
Andò con la bocca a baciarmi la pancia e poi sempre più su, sino a raggiungere le mie grosse tette e succhiare i miei capezzoli turgidi, mentre appoggiando il cazzo sulla mia figa, si preparava a scoparmi.
Rimasi un secondo senza respiro nell'istante in cui mi penetrò con tutta la sua grossa asta, fino a sbattere il suo pube contro di me e facendomi godere.
Iniziò a possedermi subito con forza, aumentando il ritmo per poi rallentare di colpo e poi ancora veloce.
Godevo come una porca, le mie urla di piacere risuonavano forti in quello stanzino, mentre il mio corpo veniva scosso da intensi orgasmi. Lui mi palpava le tette, sussurrandomi all'orecchio parole spinte.
Dopo alcuni minuti mi fece scendere da quel mobiletto e mettermi piegata a novanta.
“Lo vuoi nel tuo bel culo?” mi disse con voce autoritaria.
Arrapata gli risposi semplicemente di “si”.
Leccò il mio ano lubrificandolo bene con la sua saliva da porco e poi lentamente, spinse il suo cazzo nel mio sedere.
Strinsi i denti e trattenni le urla di dolore, mentre il suo grosso uccello entrava nel mio culo.
Spinta dopo spinta il dolore si trasformò in piacere intenso.
“Ohhh siii, così, così sfondarmi il culo porco” gridai in preda all'orgasmo, mentre lui si prendeva la parte più proibita del mio corpo, sodomizzandomi come una puttana qualunque.
“Sto venendo, sto venendo” gridò il giovane liberando il suo orgasmo.
Sentii chiaramente il forte getto del suo sperma colpire le pareti interne del mio sedere, mentre anche io venivo insieme a lui.
Ci vestimmo e mi baciò con la lingua un'ultima volta.
“Tieni, magari la prossima con più calma” mi disse, lasciandomi il suo biglietto da visita.


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2025-03-28
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