Tre giorni di lavoro e due notti di ...

di
genere
feticismo

Per diverso tempo avevo sperato ci fosse la possibilità di fare una trasferta con P. Non che lei fosse giovane e particolarmente bella, ma aveva un carattere forte, era abbastanza disinibita, aveva un fisichino da paura ed indossava sempre dei tacchi abbastanza alti. Finalmente arrivò quel giorno e ci ritrovammo a lavorare assieme per un progetto per tre giorni da un cliente. P vestiva sempre con pantaloni molti attillati od abitini che esaltavano il suo bel culetto, i suoi seni sproporzionati e le sue gambe (corte ma perfette); il primo giorno si presentò tutta in nero con questi pantaloni così attillati che non lasciavano spazio all'immaginazione, tra l'altro erano corti alla caviglia ed esaltavano un paio di tacchi alti nero lucido dai quali sbucavano le dita dei piedi dove notai subito delle unghie finte rosse che fecero volare le mie fantasie perverse. La osservai più volte durante la giornata e spesso il mio pene sussultava... Tra l'altro nella parte finale facemmo una specie di riunione in cui P si posizionò in una poltroncina proproprio di fronte a me, accavallò le gambe e prese a far dondolare la caviglia in modo molto naturale e rilassato, ma io lo vedevo come un richiamo per animali..... se avessi potuto mi sarei inginocchiato di fronte a lei, le avrei baciato un pò la scarpa, le avrei sfilato la scarpa, le avrei baciato il piede ... ecc. ecc.
Alla fine dell'incontro andammo in albergo. Per praticità un'auto la lasciammo dal cliente e P salì con me. Trasferii la sua valigia nel mio bagagliaio e constatai che era enorme e pesante per due sole notti ... P disse con sorriso ambiguo: mi porto sempre qualcosina in più quando viaggio perchè voglio farmi trovare pronta per ogni occasione (e mi strizzò l'occhio). In albergo ci assegnarono le camere e poi ci accordammo per cenare assieme. Scesi nella hall dell'albergo qualche minuto prima dell'orario concordato, poco dopo arrivò P. Si presentò di fronte a me e fece una giravolta su se stessa, sorridendo e mi disse: come sto ? Io deglutii ... e quasi balbettando le dissi che era splendida e le chiesi di perdonarmi il fatto che mi sarebbe potuto cascare l'occhio durante la serata. Lei rise e fece strada. (era devastante .... indossava un semplice abitino nero, ma tra le gambe in vista, spalle scoperte, seno che stava per esplodere fuori dalla scollatura e dei tacchi ancora più dei precedenti ... mi faceva morire). Saliti in auto arrivò un altro mezzo infarto, infatti l'abito era così corto che l'occhio mi cascò in modo evidente sulle sue gambe completamente scoperte... P lo notò e si limitò a sorridere e fece per abbassarlo un pò, ma era davvero corto. Andammo a cena e rientrammo in hotel nel giro di un paio d'ore al massimo. P nella hall propose di bere qualcosa perchè era troppo per andare a dormire... ci sedemmo su delle poltroncine in un angolo appartato e lei accavallò nuovamente le gambe e prese di nuovo a far dondolare la caviglia... Tra l'altro i tacchi che indossava ora erano veramente alti e facevano risaltare tutte le sue dita dei piedi con quelle cavolo di unghie finte rosse che mi arrapavano incredibilmente ... e potei notare anche le vene leggermente in rilievo del piede (altra cosa che mi eccitava moltissimo). P in modo spiazzante mi disse ... va bene che mi hai chiesto scusa in anticipo se ti fosse cascato l'occhio, ma mi guardi come se avessi di fronte una modella ventenne di due metri ... ed invece hai qui solo me che sono una tardona da un metro e mezzo ... e rise ...
Io rosso come un peperone mi scusai e ne approfittai per farle alcuni complimenti che in un certo senso andarono a segno. P disse: questa sera sono molto stanca e voglio solo dormire, però dato che domani dal cliente abbiamo appuntamento alle 10, se ti va possiamo vederci presto ed andare a fare quattro passi... ero un pò frustrato, nella mia mente pensavo che me la sarei scopata tutta la notte ... ed invece mi liquidò così.

Effettivamente ero stanco anche io, tanto è vero che in camera una volta che mi sdraiai sul letto presi sonno quasi subito ... dimenticando di mettere la sveglia. La mattina sentii bussare alla porta e mi resi conto che ero in ritardo... mezzo addormentato corsi alla porta ed aprii ... P mi guardò e rise. Io ero in mutande e maglietta tutto mezzo ritornato ... Lei era con cannottierina tecnica, pantaloncini cortissimi e scarpe sportive. P Posso entrare o devo aspettarti fuori ? Io entra entra ... scusami ... mi sono dimenticato di mettere la sveglia. Appena entrata P si fermò, porto un dito sulle labbra in modo infantile e con l'altra mano indicò in direzione delle mie gambe e disse: ti svegli sempre così? Abbassati lo sguardo e sentii contemporaneamente salire il rossore al mio viso... ero in piena erezione. P fece due passi verso di me, con una mano mi spinse sulla spalla con l'altra strinse il mio pacco ed il pene si irrigidì ancora di più, spinse ancora e caddi sul letto. Lei con leggiadria mi sfilò le mutande e in modo assolutamente inatteso prese il pene con due mani, lo strizzò fino a far gonfiare al massimo la capppella e lo prese tutto in un solo colpo in bocca e prese a succhiarlo e segarlo con voracità. Ogni tanto alzava gli occhi e sorrideva, ma non mollava il suo ritmo. Io andai in affanno molto velocemente ... ma lei proseguì imperterrita. Io: basta P ... basta ... no no ... spostati ... tirati via ... ma lei invece di spostarsi aumentò il ritmo, poi una frazione di secondo prima che stessi per sborare nella sua bocca, arretrò appena ed il mio pene schizzò violento sei o sette schizzi che finirono un pò ovunque indirizzati dalla mani sapienti di P. Quando uscì l'ultima goccia che P leccò avida dalla cappella aveva diversi schizzi sul viso, un paio sui capelli altri sulla spalla ... P aveva un sorriso raggiante e disse wow ! Non credevo di farti questo effetto. Io ero imbambolato. P dai infilati qualcosa ed andiamo in camera mia che voglio chiederti un consiglio su come vestirmi oggi, poi già che sarai lì ... ....
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scritto il
2022-05-29
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