Tiziana ed il cavallo

di
genere
zoofilia

Ho l'hobby di trascinare un apposito rastrello nel mare per la pesca delle telline in una zona poco frequentata. Solitamente questa attività si fa in primavera inoltrata e l'acqua del mare è ancora abbasta fredda ed ogni tanto devo uscire per riscaldarmi al sole. Vedevo una ragazza quasi tutte le mattine che sedeva su un rottame di barca e leggeva un libro. Ero tentato dall'avvicinarla non feci in tempo perché fu prima lei a farlo chiedendomi cosa pescavo. Dopo tutte le spiegazioni mi disse che non le aveva mai mangiate. Ne preparai una discreta quantità per dargliele, mi disse che non era capace di prepararle e mi invitò nella casa dove alloggiava perché stava preparando degli esami e si era isolata da tutti. Diedi la mia disponibilità ma chiesi tempo per cambiarmi, disse che potevo andare così e che neanche lei si cambiava perché la casa era molto vicina. In tre minuti eravamo già li, durante il tragitto mi spiegò che abitava in un'altra provincia e che aveva un cavallo a cui era molto affezionata.
Iniziai subito la pulizia delle telline mentre lei andò in bagno e tornò senza reggiseno. Rimasi sorpreso ed il mio cazzo avvertì subito la nuova situazione. Vedendomi eccitato mi invitò a togliermi il costume per stare più comodo e mentre lo diceva lei slacciò lo slip e mi precedette. Si prospettava bene la giornata e volle scopare subito. Era eccitatissima, senza preliminari volle subito il cazzo e mi spiegò che era di diverse mattine che sperava di scoparmi. La sborra la volle dentro e dopo venti minuti tornammo in cucina entrambi nudi. Mi rimisi all'opera con le telline che cucinandole emanavano un invitante odore, li amalgamai con gli spaghetti, che poi erano la morte loro, e mangiammo un delizioso piatto. Lei ne rimase entusiasta e prenotò per tutti gli altri giorni lo stesso pranzo.
Il pomeriggio mi prosciugò, ed altre tre volte raggiungemmo l'orgasmo. Precisai che quattro scopate al giorno oltre alla pesca delle telline ed alla cucina forse non ero in grado di sostenerle. Bene disse "Ormai so come si fa cucino io" Quindi le quattro scopate e la pesca restavano a mio carico. Lo stress durò sette giorni e lei tornò nella sua città. Mi chiese di andare a trovarla il mercoledì successivo perché era in casa da sola ed avremmo potuto scopare ma soprattutto per farmi conoscere il cavallo. Perfetto avevo cinque giorni per recuperare. Il mercoledì puntuale andai a trovarla, eravamo stati senza vederci ed appena arrivai mi saltò letteralmente addosso e volle scopare sulla poltrona. Mi confessò che era fidanzata con un ragazzo del posto e si augurava che non venisse.
Naturalmente avevo portato delle telline ma lei volle subito portarmi a conoscere il cavallo. Scendemmo nella stalla ed il cavallo appena la vide sfoderò un cazzo pauroso. Dissi "Non credo di essere stato io ad eccitare il cavallo" "No ora ti faccio vedere cosa vuole spino(il nome del cavallo) si avvicinò prese il cazzo in mano e con due carezze il cavallo sborrò a fontana. Lei lo pulì gli fece due carezze e tornammo sopra. Mi portò sul letto ed eccitatissima volle scopare ancora ed immaginava un giorno di avere nella figa il cazzo del cavallo. "Scherzi" ? le chiesi "No" fu la risposta. "Ho bisogno di una persona che mi aiuti ed il mio ragazzo non è in grado di farlo" "Hai pensato a me magari" "Esatto, non oggi perché dovrebbero tornare i miei ma appena possibile ti faccio sapere" Pensai questa mi fa fare cento km all'andata ed altri cento al ritorno per scopare col cavallo. Dopo l'ottimo pranzo altra scopata che poteva essere anche l'ultima perché se si faceva scopare dal cavallo io non l'avrei più toccata. Passarono altri giorni e venne quello fatidico, non ero felicissimo ma curioso si. Scelse la domenica che i suoi genitori erano fuori. Mi ponevo il problema che se fosse andata dal cavallo con i suoi genitori e questo sfoderava il cazzo come si sarebbe comportata? Comunque erano cazzi suoi, anzi cazzo suo.
Senza alcuna cerimonia appena arrivai aveva già preparato l'occorrente ed appena entrammo nella stalla il cavallo ci salutò a modo suo. Lei si avvicinò , fece appoggiare il cavallo con i piedi anteriori su un ripiano, salì anche lei su un rialzo e mi ordinò di prendere il cazzo del cavallo e avvicinarlo alla figa raccomandandomi di toglierlo appena iniziava a sborrare. Misi i guanti per impugnare il cazzo del cavallo e questo mi accolse con un nitrito che mi fece un po' paura. Si tolse la camicia che aveva addosso, lubrificò per bene la figa e feci altrettanto io col cavallo e lo puntai. Appena appoggiato il cazzo lei venne. Forse per l'eccitazione, forse per la lubrificazione non riuscì a resistere ed il cavallo agitava il cazzo e mi spostai per evitare equivoci e lei nuda com'era prese il cazzo del cavallo e lo fece venire come al solito. Non ci eravamo accorti che sulla porta della stalla c'era un ragazzo che si faceva una sega: "Mario che cazzo fai"? Era il suo ragazzo che ancora col cazzo in mano stava sborrando tanta era l'eccitazione.
Però quando presi in mano il cazzo del cavallo senti un rimescolamento nelle parti basse. Giustificai me stesso pensando che non tutti possono avere in mano il cazzo di un cavallo. Con lei ci demmo appuntamento per la giornata successiva giornata disponibile, ma cercavo sempre scusanti per non andare fino a quando lei si rese conto che non doveva rompermi più i coglioni.
di
scritto il
2022-05-13
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