Diventai Voyeur per puro caso!

Scritto da , il 2021-06-24, genere voyeur

Ero a Roma in cerca di una stanza o simile perchè avevo trovato lavoro come impiegato di Ministero e, mentre ad un bar stavo consultando un giornale d'inserzioni "Porta Portese" mi si avvicina una signora anziana molto cortese che, visto cosa stavo cercando, mi dice di andare a pochi passi da lì dove un Collegio femminile, un grande palazzo antico, aveva restaurato da poco stanze che affittavano con un ingresso indipendente ed a pochi soldi. Ringraziai molto la signora e volai letteralmente a quel Collegio. Mi ricevette la Madre Superiore e, dopo un breve colloquio uscii da lì accompagnato da lei che mi condusse alla mia stanza dove arrivammo dopo tre rampe di scale. La stanza era bella con una finestra che dava sul parco di...non ricordo il nome, ed aveva bagno con doccia indipendente...ottima cosa! Mi lasciò lì ed andò via, dandomi il suo numero di cell. per eventuali mie necessità. Sistemai la valigia e mi feci una doccia ma poi, essendo in Inverno, non sentivo il riscaldamento. Richiamai la Madre che rispose di provare a fare partire l'aria forzata nella griglia in alto e dove poi avrei trovato una scalandrino. Provai subito ad armeggiare ma non partiva, allora decisi di smontarla io e, fortunatamente provai a sbloccarla riuscendoci bene ma poi sentii dall'altra parte, voci femminili che m'incuriosirono. In pratica erano due ragazze che stavano aspettando una Suora e parlavano che quella era senza dubbio lesbica perchè non era infermiera e nemmeno Medico, così voleva mettere le mani addosso a loro due. La mia curiosità si accese al massimo ed allora pensai a smontare la griglia della stanza comunicante la tubazione sulla parete e lì, senza potere essere notato nell'osservare, potei vedere le ragazze,... gran pezzi di fica... con la uniforme del Collegio che risaltava le arrapanti cosce scoperte un bel pò con la gonna corta ed i calzettoni bianchi che "staccavano i polpacci dorati dalla abbronzatura della passata estate. Poco dopo arrivò la Suora che fece spogliare una di loro due e, dopo che ascoltò il battito del cuore col fonendoscopio, tastò a lungo i seni palpandoli stringendo pure un poco; le infilò un dito in vagina e commentò che era presto a diciottanni per non essere più vergine. Poi la fece girare a pancia sotto e le sentì le sode natiche ed infine la fece rivestire, invitandola a lasciare la stanza e la bella ragazza se ne andò via, lasciandola con la sua compagna di classe. La Suora chiese alla ragazza di spogliarsi anche lei e, mentre le sentiva il cuore, le posò sul seno l'altra mano, palpandolo a lungo, poi potè constatare che la morettina un pò cicciottella era ancora illibata ed allora, avvicinatasi al viso le sussurrò all'orecchio che le piaceva moltissimo e se sarebbe stata sempre disponibile a "giocare" con lei, già da quel momento poteva telefonare ai suoi a casa per annunciare la sua promozione alla maturità. Lucia, così sentii che si chiamava la bambolina, disse alla Suora che non aveva mai avuto storie con donne ma (certamente lo disse con astuzia!), era molto curiosa di sentire cosa si provava tra donne. La Suora di tutta risposta le sfiorò le labbra con le sue e dopo con la sua lingua divaricò la bocca alla ragazzina ed infilò interamente la lingua e la bambolina sussultò ma poi notai che si dava da fare anche lei rispondendole con piacere. La Suora che seppi poi chiamarsi Susanna, scese a stringerle i capezzoli e poi arrivò alla fighetta che già era luccicante dagli argentei umori e la leccò fino a farmi sentire Lucia gemere quasi gridando ma la formosa e ben soda Susanna le disse che lì poteva urlare di piacere a squarciagola perchè la stanza era in posizione separata dai locali del collegio e si sentiva quasi nulla. Poi la rigirò e le leccò l'ano ma la ragazza non sembrava coinvolta in quel gioco così Susanna tornò a baciarla in bocca e, prima di congedarla, le disse che dopo cena l'avrebbe attesa in camera sua per giocare ancora di più. La ragazza andò via baciandola ancora sulle guance ed io lasciai la mia "postazione di controllo". Mi tenni in camera mia lo scalandrino per eventuali futuri controlli alla griglia e rimasi a pensare cosa avrei potuto vedere per domani al prezioso buco.

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