Piccoli lavori in casa grande sorpresa

di
genere
gay

Dopo tanto tergiversare mi sono deciso di dover dare una rinfrescata alle pareti di casa ma al solo pensarci imi spauro non solo per il costo da sostenere ma per il trambusto che dovrò sopportare.
Rimando di settimana in settimana, alla fine mi convinco e comincio la ricerca dell’imbianchino, la faccio via internet ma immediatamente sospendo il tentativo perché mi risulta insoddisfacente, faccio venire qualche azienda artigiana che mi sparano dei prezzi come se dovessi rinfrescare la volta della Sistina.
La persona che fa le pulizie condominiali titubante mi domanda “se ha bisogno di un buon imbianchino bravo nel lavoro e modico nei prezzi ti ne porto uno io” “ tu ne conosci qualcuno?” “Si” “allora venite domani che e sabato e ne parliamo”.
Puntuali sabato pomeriggio si presentano a casa Mohamed e Kalhid l’imbanchino un ometto anche lui di origine egiziana che rapidamente fa il sopralluogo e senza perdere tempo mi chiede “imbiancatura artistica?, con materiale biologico? Semplice tradizionale?” la più rapida, la meno sporchevole, mediamente economica” “sono circa 100mq giusto?” “ Si. Per essere esatti 110” “Tre giorni di lavoro e 800 euro compreso movimentazione dei mobili e pulizia delle parti sporcate” “Ok va bene! quando iniziate? “Venerdì prossimo”.
Decisamente trovo accettabile il preventivo altrettanto decisamente rovo inaccettabile dal punto di vista sessuale l’ometto.
È venerdì sono in attesa di Khalid che tarda, mi innervosisco poi alla fine vibra il citofono: è lui, arriva solo con due borsoni prima ancora che io possa riprendermi dalla perplessità mi chiede “lei ha la scala, i teli in plastica para spruzzi per gli sgocciolamenti di vernice,?” pur non sapendo di doverglieli mettere a disposizione li ho procurati, sono deluso da questo artigiano che lavoro senza gli attrezzi,
sono furioso ed arrabbiato con me stesso: lo sapevo che sarebbe finito in schifio.
Venerdì, sabato e domenica li passo con Khalid che oltre ad essere sessualmente insignificante è deprimente a suo favore c’è da dire che nel lavoro è silenzioso, efficiente e rapido.
Oggi è Lunedì e dovrebbe essere finalmente l’ultimo giorno del lavoro ma ho i miei dubbi che ce la possa fare quindi dovrò sopportare Kalhid ed il trambusto che per casa.
Sono le Otto e suona il citofono : è lui.
Non è Kalhid ma mi trovo dinanzi una pertica di giovane tra i 25/30 anni quasi black : “buon giorno!“ “desidera?” “sono Amal l’aiuto di Khalid” non rispondo subito perché sono rimasto colpito da questo giovane dagli occhi neri come la pece ma particolarmente vivaci ed attraenti, “entra, entra e Khalid?” “arriverà più tardi ma io comincio subito così finiremo in giornata poi domani, ci resterà solo da sistemare e dare una pulita” “va bene fai quello devi fare” “vorrei cambiarmi gli abiti” “Si certo, vai nella camera da letto che è già finita”.
Naturalmente l’ho dirottato là perché la porta non si chiude del tutto e ci sono specchi contrapposti in modo che io potrò spiarlo, lui si toglie tranquillo i pantaloni mostrando due gambe lunghe da fenicottero, due belle natiche tenute da un jock strap stretch nero targato Nike, resto a bocca aperta e scioccato e chi se lo sarebbe aspettato che l’egiziano andasse a lavoro con quelle mutande!.
Sta per uscire dalla stanza ed io scappo lontano cercando di nascondere il mio arrapamento che comunque non gli è passato inosservato perché nei suoi occhi mi sembra di leggere il messaggio: ho sgamato che sei gay.
La giornata trascorre normale per loro ma non per me, alla fine saluto Khalid in modo più caloroso mentre con Amal mantengo un evidente e falso atteggiamento distaccato e lui mi risponde con un impercettibile sorriso.
“Buongiorno Khalid oggi finiamo? “ “No, mi dispiace ma non ce la faccio” con tono neutro chiedo “ e l’aiuto di Amal non basta?” “si ma oggi forse viene forse non viene chi lo sa? lui non è fisso, lavora con me quando può e per arrotondare il suo obiettivo è l’università”.
BANG!!
Tutto era partito da una mia illusione, da una fasulla e quindi sbagliata interpretazione dei segni, Amal ha sgamato la mia “frocitudo” e con un sottinteso sorriso mi ha fatto capire che non c’è trippa per me.
“Si Amal allora? bene sono contento quindi non vieni ? e a che ora? allora ci portiamo avanti …ah…se te la senti ,,,be allora glielo dici tu stesso… se le cose stanno così…chiudiamo, ti aspetto” guardando verso di me “anche il Signor Maurizio ti aspetta”.
“Kalhid a chi aspetto io?” “era Amal ha fatto il suo esame è andato benissimo e tra poco arriva darmi una mano” “Amal è suo figlio o un suo parente?” “né l’uno né l’altro abita in un mono locale a qualche chilometro da casa mia ha iniziato al lavorare saltuariamente con me.”
Nel tardo pomeriggio rientro e trovo Khalid che sta montando in auto mi vede e si avvicina ”l’abbiamo aspettato a lungo è rimasto Amal che sta chiudendo il lavoro, passo domani sera per la verifica finale e per il saldo. Buona sera”
Cazzo è rimasto a casa quel figlio di puttana! Che cazzo vuole da me?
Entro in casa agitato “qualche cosa che non va?” mi giro di scatto e lo vedo seduto sul divano divento aggressivo ma lui continua a ragguagliarmi “ho pulito e messo in ordine tutto eccetto la stanzetta degli ospiti”.
Non vedo l’ora che vada fuori di casa “perché non ti rilassi un poco? Prova a bere una birra una coca cola” , se potessi gli salterei addosso per dargli tanti schiaffi “forse è meglio che me ne vado vedo che ti stai caricando di una rabbia che non ha motivo di esistere” si alza prende lo scamiciato buttato sulla poltroncina e si avvicina per uscire, mi guarda e questa volta il suo sguardo è dolce lascia cadere lo scamiciato a terra si avvicina ancora siamo vis-à-vis mi butta quelle lunghe braccia e mi attira a sé “ che stupido che sei” e mi bacia ma sta baciando una statua di sale spero che mi dia il tempo di riprendermi per dirgli hai ragione.
A forza di spintoni e sorrisi mi spinge sul divano, si fa scivolare rapido il pantalone e copre con le mani la parte anteriore del jock strap “vuoi questo?” o, tirandosi su i pantaloni “questo?” indicandosi.
“Si sono gay come te e come te ma non faccio coming-out, vivo accettando la mia omosessualità senza mettere la bandiera sul cazzo ma non sono come te una checca isterica; alzati e andiamo a scopare perché mi piaci stupido!”.
Siamo nudi sul letto sgranelliamo mozziconi di conversazione e ci piace connettere le sinapsi prima scopare come due cammelli arrapati, alla fine però ci guardiamo e Amal si presenta “ sono solo attivo, non lo prendo e non succhio..” “che cosa è il tuo menù? Io sono versatile tendente al passivo ma sono mesi che non faccio sesso”.
Mi salta sul petto “adesso facciamo sul serio” mi presenta la salciccia nera non circoncisa e l’agguanto: è morbida, me la infilo in bocca e le scappello il glande è magnificamente rosa, s’avanza di quel tanto da spingermi il rotolone di carne in gola, gli piace essere succhiato perché gli cresce rapidamente e mi strozza, mi piace sentirmi soffocare per arrivare al limite.
Lo respingo con forza “ oh cazzo!! che vuoi fare vuoi strozzarmi veramente?” “scusami!!” “ dai fottimi in gola, fammi assaporare il tuo sperma” mi scopa con delicatezza spinge ma non affonda ed io mi arrapo le mie braccia lo cingono e gli danno il ritmo e la sua cappella si fa strada, riesco a farfugliare “bastardo sei grande, fottimi ti voglio”, la nostra eccitazione è sale mi sta scoppiando il cazzo ma una sua mano lo raggiunge e mi masturba mentre muove il suo bacino spingendomi il cazzo sempre più in fondo ora è troppo duro per passare allora mi riempie il gargarozzo di dolciastro sperma.
I preliminari sono stati lunghi e laboriosi ma la goduria finale è stata sublime per entram
di
scritto il
2021-05-03
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