Ero un ragazzino ma imparai tante cose 2.

Scritto da , il 2021-03-29, genere etero

Dopo il bacio che mi eccitò moltissimo, mi disse che ora dovevo essere io a fare godere leie si sfilò le mutandine spalancando le cosce espinse poi la mia testa al suo inguine, spiegandomi che avrei dovuto leccarle la figa proprio come si fà con un gelato facendo su e giù poi infilando dentro la lingua e stuzzicando il clitoride fino a sentirmi inzuppato letteralmente dai suoi umori di piacere che avrebbe provato grazie al lavoro della mia lingua. Iniziai quindi a dare bacetti e poi a leccare la figa e con l'Indice le carezzavo il "grilletto" (clitoride) così lo chiamava anche lei. Mentre io leccavo lei si girò su se stessa ed andò a prendersi in bocca il cazzo già di nuovo svettante in alto e quando la sentii gemere forte, vidi e sentii i getti di umore al mio viso poi fu lei a chiedermi di mettermi col cazzo difronte alla figa e lei lo prese in mano guidandolo dentro la figa ed io provai un piacere che mai avevo neanche pensato, immaginato: che goduria sentire scorrere in figa il cazzo! Quando sentii che stavo per sborrare, le dissi che stavo per godere, venirmene ma lei mi disse che potevo liberamente schizzarle tutta la sborra dentro perchè prendeva la pillola e potevamo quindi scopare come e quanto volevamo ed allora le diedi anche da inesperto in materia, dei colpi decisi infilandola a ritmo veloce e lei mi strinse i fianchi con le sue meravigliose, sode e muscolose cosce e così mi stimolò ancora di più a sborrare infatti credo che dentro di lei avevo lasciato un lago di sperma e rimasi abbracciato a lei che a sua volta mi abbracciò al collo e m'infilò la lingua in bocca facendomi godere ancora di più ed io non smisi più di dirle" grazie, Giovanna, grazie del piacere che mi hai insegnato a fare provare ed a godere, grazie per sempre, per l'eternità! ". Lei sorrise e mi diede bacetti sulle guance ed io mi sentivo coccolato meravigliosamente da lei. Dopo che rimanemmo abbracciati ed in silenzio osservandoci con dolci sguardi, sentimmo la voce di Ilaria che stava chiamando sua madre. Giovanna corse da sua figlia ed io mi rivestii andando poi in casa e vidi Giovanna che aveva misurato la febbre ad Ilaria e la aveva molto alta: trentanove, quindi chiamò ilMedico che le disse di farle alcune punture ed allora lei mi chiese di andare in Farmacia per lei, cosa che feci subito ed in pco tempo tornai in casa. Giovanna preparò la siringa e poi mi chiese se avevo paura delle iniezioni oppure nò e le risposi che non certo le gradivo ma le sopportavo bene, invece mi rispose che a farle ad Ilaria era una vera impresa e dopo se ne andò da sua figlia e subito sentii la protesta di Ilaria e poco dopol'indesiderata operazione le si concluse con un sonoro ed acuto "ahi" e dopo eccoti Giovanna tornare in cucina dicendomi che la prossima volta la avreo dovuto aiutare a tenerle ferma Ilaria ed al solo pensiero di potere osservare il culetto che prevedevo fosse ben tondo e sodo, peccato che un ago lo avrebbe deturpato anche se minimamente, mi sentii tremendamente eccitato. Giovanna poi mi baciò in bocca e mi accarezzò il cazzo sopra i calzoni, così mi svettò nuovamente ed allora lei, per stare tranquilla e sicura, andò a vedere se Ilaria stava già dormendo per l'effetto della puntura ed infatti tornò dicendomi che stava già quasi lievemente russando, quindi mi slacciò i pantaloni e, toltesi le mutandine che caddero in terra, si sdraiò sul tavolo a cosce aperte spalancate ed io, senza indugio le infilai il cazzo in figa e lei sussultò e poco dopo eravamo ambedue nel pieno della scopata ed arrivammo a godere insieme. Dopo che le avevo scaricato dentro tanto sperma, lei mi prese il cazzo in bocca e mi fece nuovamente godere, così mi sentii in dovere di ricambiare il pensiero e mi misi a leccarle la figa sdraiandola sul tavolo. Ebbi, durante la leccata, la strana sensazione che ero osservato da chissà chi ma mi rimase quell'impressione. I giochi durarono per tutti i giorni che Ilaria si trovava a letto febbricitante ma poi lei potè alzarsi dal letto ed i nostri movimenti erano divenuti molto limitati ed un pomeriggio che con Ilaria si studiava Greco, trovai l'occasione di dirle che mi piaceva moltissimo e ci scambiammo un bacio intensamente in bocca. Dopo giorni che "studiavamo insieme", le dissi che volevo fare sesso con lei e senza esitare mi rispose che però dovevo, prima di infilarle il cazzo in figa, leccarle la figa ed allora le chiesi come lei sapeva certe cose di sesso se non lo aveva fatto mai prima d'ora e mi fissò negli occhi e poi rispose che lo aveva visto fare ed io, curiosissimo di sapere chi aveva visto fare ciò, mi rispose con sorrisetto ghignoso, di avermi visto fare alla sua mammina che sapeva benissimo era una gran troia a discapito di suo padre che spesso stava assente da casa col suo lavoro di Imprenditore, comunque almeno sarei stato un buon amante per lei dopo che avevo ricevuto lezioni dalla sua mammina. Decidemmo di avere quindi il nostro primo incontro di amore, di sesso, per domani che Giovanna sarebbe stata fuori casa per riunioni di beneficenza ma Ilaria mi spiegò che le riunioni erano un espediente perchè Giovanna si incontrava con uno dei suoi tanti amanti per tutta la mattinata e quindi noi due potevamo scoprire il nostro mondo del sesso.

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