Il nuovo contadino 3.

Scritto da , il 2021-02-05, genere etero

Un giorno Kabiria disse che voleva farmi conoscere sua cugina Salima, poco più giovane di lei e sottolineò che era vergine ancora...ancora perchè da loro a quasi vent'anni non si era più una primizia del sesso perchè al proprio paese vengono deflorate anche a tredici anni e non ci sono leggi che tutelano i minorenni ed anche lì se si sodomizza un minorenne nessuno ti manda in galera. Dopo alcuni giorni arrivò da noi Salima, la cugina, e naturalmente era possibile solo apprezzare la bellezza dei soli suoi occhi dato che indossava il Burqua. Un giorno però ne parlai con Kabiria chiedendole perchè la cuginetta non si vestiva alla nostra maniera e lei si propose di proporglielo ma i giorni passavano ed io non ancora avevo potuto constatare con molta curiosità se Salima era una bella figa oppure una racchiona da tenere ben nascosta nel Burqua. Però il destino mi aiutò molto, infatti, un giorno che Salima era sola in casa, (io e Kabiria eravamo a fare spesa alimentare), io tornai a casa da solo perchè Kabiria andava dalla parrucchiera ed entrando mi incontrai nel corridoio con Salima che usciva dal bagno solamente avvolta da un asciugamano ai fianchi, lasciando scoperto il seno che però coprì subito con la mano ma si capiva che era di misura abbondante. Così potei costatare che aveva un viso delizioso, bellissimo e le cosce erano belle sode affusolate da darmi subito una scarica di adrenalina ed il mio povero cazzo, imprigonato nei calzoni, tentava di fare saltare la patta ma la cucitura era resistente alle sollecitazioni. Lei, imbarazzatissima mi salutò e poi corse in camera sua diventando rossa nel viso e chiudendo la porta a chiave... . Dopo un ora Salima era ancora in camera sua ed io mi sorseggiavo una birra fresca ma arrivò in casa Kabiria che subito, dopo essersi fatta vedere da me coi capelli ben messi, andò da Salima e, dopo un breve disuctere le vidi uscire ambedue dalla stanza e Salima vestita all'italiana e con una minigonna che lasciava scoperte le belle cosce e risaltava un culetto da sogno: tondo di mezza misura e al solo vederlo vniva spontaneo l'acciuffarlo a due mani palpandoglielo a lungo ed io stavo pensando proprio quello. Vennero a sedersi sul divano accanto a me e Kabiria mi disse seriamente che data la loro religione io potevo avere rapporti sessuali con Salima perchè al loro paese un uomo poteva avere più di una moglie sola ed allora mi proponeva di dedicarmi a sverginare Salima. Io, nell'ascoltare tale discorso ingoiavo saliva in gran quantità ed osservavo la bellissima Salima che ricambiava lo sguardo osservandomi in particolare all'inguine che presentava un pauroso gonfiore. Kabiria tagliò corto e mi disse che dopo cena ci saremmo messi a letto tutt'e tre ed io certamente non mi rifiutai considerando che non trasgredivo le "leggi religiose" del misterioso Oriente. Io rimasi vicino a Salima che subito si adoperò ad abbracciarmi, carezzarmi sul viso e poi la vidi con lo sguardo puntato al gonfiore inguinale e, per rompere il suo pudore, fui io a prenderle la manina e appoggiarla sulla patta. Lei iniziò a palpare e poi, dopo avermi fissato negli occhi, si mise a slacciare la patta ed abbassò gli slip, poi, impressionata dalle dimensioni per lei molto esagerate, chiamò con voce tremante Kabiria e esprimendosi in arabo, poi lei tradusse per me, ma poi mi spiegò che l'aveva tranquillizzata che la fighina per natura si adattava a tutte le dimensioni del cazzo e ambedue sorrisero al pensare ai giochi che avrebbero provato con me. La cena fu superba ed in onore a Salima, quindi, dopo un rituale liquore che Kabiria aveva fatto con erbe arabe, mi dissero di andare a farmi la doccia ed all'uscita dal bagno le trovai ambedue nude sul lettone. Mi piazzai in mezzo a loro e baciai appassionatamente la mia Kabiria e poi fu lei a dirmi di dedicarmi solo a Salima ed allora iniziai subito a baciarla in bocca slinguandola facendola subito eccitare ed infatti notavo che le si addrizzavano i pelini sulle braccia, poi scesi a leccarle i seni e ciucciandole i capezzoli come un bimbo che prende il suo latte; baciai l'ombelico e stuzzicai col dito il clitoride che subito si irrigidì come un cazzetto mignon e le infilai in figa metà di un dito accarezzandole il canale vaginale. Le feci prendere in mano il cazzo e la guidai a masturbarlo con la sua tremante manina e quando mi lascia andare sborrandole sulla mano, schizzandola anche sui seni, lei spalancò gli occhi dandomi così una tale eccitazione da farmi rialzare lo svuotato cazzo bene in piedi e, dopo averla di nuovo baciata in bocca, allora le insegnai l'arte del bocchino che lei seppe eseguire magistralmente e grazie anche alla guida di Kabiria che si sgrillettava intanto che mi lavoravo la cuginetta. Dopo che il cazzo si armò quasi impaurendo Salima, io lo piazzai tra le cosce di lei e lo accostai alla fighina spingendolo dentro con una lentezza che la fece rilassare un poco proprio perchè era tesissima ed allora le infilai dentro un pezzetto del batacchione e lei subito sussultò quasi gridando che aveva paura del dolore ma Kabiria la abbracciò e le andò a sbaciucchiare i lobi delle orecchie e subito salima si rilassò ed io approfittai per spingere ancora un pochino dentro ma lei sussultò nuovamente ed io mi fermai però subito dopo, mentre le infilavo la lingua in bocca, le diedi una spinta più energica e lei subito urlò perchè così ero arrivato all'imene che s'infranse sanguinando copiosamente ed io potei vedere il cazzo ben insanguinato e tale visone mi eccitò scatenando in me lo scopare simile a quello di un cavallo. Stantuffai Salima fino a sentire che stavo per sborrare a lungo e mi lasciai andare così, finalmente godendo pazzamente me ma anche lei nonostante il dolore che provava insieme al piacere. Dopo quella scopata sverginante, scopai altre volte in serata, sia con Salima che con Kabiria e, dopo, mentre mi riposavo un poco, le due si misero a fare tra loro un sessantanove e la visone mi ridiede nuovamente l'eccitazione necessaria e subito penetrai in culo Kabiria e scopai ancora Salima la quale mi chiese quando la avrei, come a Kabiria, inculata. Le dissi che anche il culo esigeva una preparazione così potei finalmente dormire, rimandando al Domani.

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