Investigazioni in Paradiso 2

Scritto da , il 2018-09-21, genere sentimentali

Chico Pipa sedeva nel suo studio con le gambe stravaccate sulla scrivania e un bicchiere di Canadian in mano. Era uno studio piccolo, poco più di uno sgabuzzino quadrato, una sola porta, una lampadina penzolante dal soffitto, uno schedario con i cassetti di ferro.
Poi il tavolino corto, messo contro il muro a fare angolo retto con la scrivania, ci sedeva l'angelo.
O Angela, visto che continuava a manifestarsi in forma femminile, e ora si era autoproclamata sua segretaria, accampandosi in quel buco già stretto per Chico da solo e passando il tempo più che altro a farsi la manicure.

Si era congedato da Bartezzani ostentando sicurezza, come se già sapesse cosa fare, ma in realtà il Paradiso è troppo diverso dal mondo corporale perchè si possano applicare gli stessi sistemi di investigazione.
Comunque aveva potuto verificare che nel Paradiso esiste veramente un mercato dell'arte basato sul baratto.
Statistiche alla mano, mentre gli artisti tendono a superare facilmente il giudizio, critici e mercanti d'arte sono tra le categorie meno presenti in Cielo, avvicinandosi al primato negativo degli avvocati, nondimeno alcuni c'erano e avevano organizzato un sistema di quotazioni.
Uno di questi, Moeller, era un habituè di villa Bartezzani, nel parco stesso aveva tenuto almeno due vernissages con diversi autori e aveva potuto assistere alla lavorazione della Regina delle Fate. Era insomma un sospetto, aveva il movente, la possibilità e la conoscenza necessaria, negava però di essere coinvolto nel furto e non c'era modo di controllare se avesse un alibi.

Nel Paradiso il tempo non è un dato fisso e uguale per tutti, ma è consensuale. Il concerto cui Chico aveva assistito, per esempio, si teneva alle ore 22 perchè tutti i presenti concordavano che dovessero essere le 22 e fuori dovessero esserci buio e freddo. Ma dopo il concerto era passato a villa Bartezzani dove erano le 11.40 di un giorno estivo in quanto piaceva al padrone di casa che fosse così. Confrontare i tempi era ridicolo, oltre che impossibile.

E anche lo spazio.. non esistevano lontano o vicino.. Chico stesso ora che aveva visto il posto doveva solo aprire la porta del suo ufficio e desiderare che dall'altra parte ci fosse il parco della villa con la sua ghiaia bianca e le statue. Lo fece, doveva essere mezzogiorno o poco prima, la Regina delle Fate aspettava ancora la sua testa, lo scultore col solito basco blu stava lavorando un'altra opera di minore impatto.
Chiuse la porta, gli era venuto un dubbio, la riaprì desiderando entrare di notte quando il padrone di casa non si trovasse li.
Doveva essere mezzogiorno o poco prima, la Regina delle Fate aspettava ancora la sua testa, lo scultore col solito basco blu stava lavorando un'altra opera di minore impatto.

" Già ! Il desiderio del padrone di casa prevale su quello dell'ospite. "

Gli era venuta voglia di accendere una sigaretta, ma passò oltre e andò a salutare il suo cliente.

" Signor Pipa, benvenuto. Ha novità ? "

Pipa passò al dunque senza rispondere.
" Non glielo avevo chiesto, ma la sua creazione non è sempre aperta agli altri, vero ? "

" No, chiaramente, trattandosi di un mio spazio personale lascio arrivare ospiti solo quando tengo degli eventi pubblici o nei miei momenti di lavoro, qui o all'interno, ma quasi sempre qui. "

" E se un Viandante entrasse nella sua creazione per caso, mentre lei è nella villa, non sarebbe subito cosciente della presenza estranea ? "

Lo scultore abbassò il capo.
" Si, capisco bene cosa mi dice, forse l'ho chiamata solo perchè non avevo la forza di dirmelo da solo allora, deve essere stato un amico che conosca le mie abitudini. "

" Il signor Moeller per esempio ? "

" Beh si, è venuto a trovarmi anche quel giorno ! Però ci ho parlato dopo e mi è parso sinceramente dispiaciuto. "

" Signor Bartezzani, chi altro ha incontrato poco prima del furto ? Ho bisogno dell'elenco completo. "

" Ecco, Frate Rodrigo viene sempre a passeggiare qui quando non è nel suo eremo, gli piace molto questo posto, poi inoltre.. si.. lui e basta insomma.. Se passate dietro la villa vedrete un labirinto di siepi con un arco di pietra alla fine, attraversatelo e sarete nella creazione di Frate Rodrigo, chiedete pure a lui, ma non lo crederei capace di rubare nemmeno se vedessi la testa in mano sua ! "

Chico era infastidito, sentiva che il cliente era sulle spine e non stava dicendo tutta la verità, ma sapeva per esperienza che non era il caso di insistere subito.
Fece cenno con la testa verso la villa.
" Posso andare dentro a vedere ? "

" Si accomodi, le porte sono tutte aperte, prenda pure qualcosa da bere se vuole, però non voglio disturbare il suo lavoro, se non le dispiace resto qui. "

Il parco era a terrazzamenti, si avviò per la scalinata che saliva alla villa in cima, in silenzio la sua aiutante angelica gli si fece a fianco, aveva questa volta un abito lungo nero che la faceva sembrare la strega regina di Biancaneve. Alle loro spalle risuonava lo scalpello.

" Ha fretta di vederci lontani " - disse Chico all'angelo - " Nasconde qualcosa. "

" Decisamente. "

L'interno della villa era da paradiso, stanze su due piani belle spaziose, superfici dritte e nitide, colori vivaci che si scioglievano nella luce dorata, oggetti belli disposti con parsimonia per non cadere nell'effetto vetrina. E nessuna cosa fuori posto che potesse appartenere a una persona diversa dal proprietario. Tranne che in un salotto, ma non si trattava di un oggetto, era nell'aria.

" Angela. E' il tuo profumo questo ? "

Lei alzò all'indietro la testa e inspirò a occhi chiusi, quel movimento metteva in risalto tutta la silouhette a partire dalla curva del collo.

" Ma proprio no. Però è da donna. C'è Bergamotto, Ambra, Mandorla amara, una coda di Anice alla fine, è un tipo di profumo antico, almeno rispetto al tuo tempo. "

" Allora, a meno che questo Frà Rodrigo non sia un travone, la reticenza del nostro cliente comincia a spiegarsi. La proprietaria del profumo deve essersene andata da poco, ma si stavano intrattenendo anche al momento del furto, ecco perchè non vuole parlare. "

Tirò fuori la sigaretta, che le anime incorruttibili non hanno problemi di salute. Nella mano della segretaria subito si materializzò lo zippo per accendere.

" Andiamo a sentire cos'ha da dire il frate adesso. "

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