Il patto di Ahmid

Scritto da , il 2017-02-18, genere gay

Non avrei creduto di poter avere una storia così coinvolgente alla mia età,sì perché non sono più un giovanissimo ma sono un uomo di mezza età più sui cinquanta. Abito da tanti anni sempre nello stesso stabile e quando il mio vecchio vicino di casa si è trasferito ho provato un poco di malinconia;ora mi infastidisce il fatto che mi toccherà conoscere e avere di fianco degli estranei.
Sono passati diversi mesi da quando il mio vecchio vicino è andato via e da altrettanti diversi mesi sento un via via di persone nell'appartamento accanto e questo significa che i nuovi abitanti hanno preso possesso della casa, ma io mi sono sempre guardato bene dall’incontrarli anzi ho fatto di tutto per evitarli.
Però un primo pomeriggio di alcuni mesi fa stavo entrando nell’ascensore quando una voce di un giovane mi chiese se avesse potuto salire con me, grande fu la mia sorpresa nello scoprire che il tipo,un bel ragazzone nero,si fermasse al mio stesso piano; il giovanotto educatamente mi salutò ed entrò in casa sua.
Subito fui colpito dalla sua fisicità e dal fatto che fosse di colore; trassi quindi la deduzione che se lui era di colore quasi sicuramente anche la sua famiglia doveva essere di colore, per cui mi decisi, vinto dalla curiosità, ad indagare;rapidamente scoprii che era una famiglia di senegalesi composta dal marito e dalla moglie,che entrambi lavoravano come personale sanitario nell’ospedale di zona, che il figlio ventenne Ahmid frequentava l’università,che avevano anche una bambina di 6 anni.
Da allora ho cercato di trovare qualsiasi pretesto per incontrarli e tentare di fare la conoscenza con questa famiglia ma soprattutto con il ragazzo;Ahmid educatissimo non mi filava per niente; non è che io mi sia fatto mai grandi illusioni su di lui anzi francamente non ne nutrivo affatto,ma mi piaceva fantasticare .
Una mattina presto uscendo di casa incontrai Ahmid che con il solito garbo ed educazione mi chiese se io avessi un computer ed un linea Adsl e quando gli risposi di si dandogli tutti i dettagli sul computer ed i suoi accessori lui rimase meravigliato e mi chiese se avesse potuto usarlo finché il suo non fosse riparato; da quel pomeriggio Ahmid ha iniziato a frequentare la mia casa.
Non c’è stato né da parte mia né da parte sua, durante tutto questo periodo di frequentazione,nessuno accenno a fatti di natura sessuale.
Come al solito questo pomeriggio Ahmid è venuto a trovarmi e si è messo subito a lavorare al computer mentre io mi sono sprofondato sulla poltrona a leggere e mi sono fatto prendere da un leggero abbiocco. “signor Marco scusi se la disturbo posso avere un bicchiere di acqua fresca?” sono sobbalzato e sono rimasto anche imbarazzato per essermi fatto trovato abbioccato, “certo” ho risposto e solo allora ho notato che indossa una canottiera che gli fascia il bel torace ed il giro vita stretto; torno con un bicchiere e con una bottiglia di acqua fresca e lo trovo seduto sul divano che sfoglia un dépliant di viaggi “ le piace l’Africa?” “ si ma con moderazione per due motivi : per l’età e per l’allergia alle punture deli insetti” “ non credo che sia un problema la sua età piuttosto la sua allergia” “ da quanto tempo manchi dall’Africa ?” “ da due anni, quando andai a festeggiare in Senegal l’ottenimento della cittadinanza italiana;veramente aggiunse, non ho mai perso i contatti perché i miei genitori andavano e vanno ogni quattro cinque anni” .
Mentre parlavamo tranquillamente salta fuori da una piccola e antica libreria a muro , non so come, un vecchio giornalino gay che io lestamente, ma comunque inutilmente, cerco di occultare ed il mio imbarazzo fu talmente evidente che Ahmid sorridendo mi disse : “non si deve sentire in imbarazzo Signor Marcoperché io non nutro nessun pregiudizio e poi l’avevo già capito che lei è un gay d’antan che vive sotto traccia” “hai ragione Ahmid il mio comportamento è stato ed è quello di un gay del mio tempo ma adesso che condividiamo questo piccolo segreto,in privato, non chiamarmi più Signor Marco ma solo Marco”. Quello che non mi aspettavo invece è che Ahmid alzandosi mi ha steso la mano dicendomi “ Va bene Marco” e si è seduto sul bracciolo della poltrona poggiando la mano sulla spalla.
“ Marcello ma stai sudando sei bagnato come avessi fatto una doccia!” “ si è un problema di tensione , di agitazione “ Tu sei in tensione, in agitazione per me? Per un ragazzo di 20 anni ? se c’è qualcuno che dovrebbe agitarsi dovrei essere io di fronte a te!!!” “per me invece è così”.
Ahmid si è accoccolato, ha preso dalla sua tasca un fazzolettino, mi asciuga la fronte sudaticcia e vi appone un furtivo bacio; poi si è alzato si è tolta la canottiera e il pantalone della tuta rimanendo in slip; io lo guardo e non riesco a realizzare che davanti a me c’è un gran pezzo di ragazzo in mutande che aspetta che io mi spogli. Quando siamo rimasti entrambi nudi sono rimasto a bocca aperta nel vedere cosa gli pende tra le gambe, mi ha fatto inginocchiare e mi ha messo il suo bel cazzo in bocca.
Ho cominciato a leccare la sua rosea cappella, facendogli girare la lingua intorno alla corona, lo succhio lentamente, gli infilo delicatamente la lingua nell’apertura,ritorno a succhiare sempre con maggiore decisione facendo attenzione a non toccarlo con i denti, ora il suo cazzo comincia ad andare in tiro,voglio farmelo scendere lungo la gola, voglio sentirlo il più possibile, voglio dargli piacere il più possibile,gli lecco le palle, gliele succhio;il ragazzo non è scafato ma impara molto presto e bene; le sue mani sono sulla mia testa per guidarla e darle un ritmo, il suo cazzo mi scende sempre più in profondità ed io lo aiuto trattenendo il respiro e appiattendo la lingua, ora che i muscoli si sono distesi la strada è più scorrevole e lui pompa e come pompa bene!!; io regolo il mio respiro sul suo ritmo, abbiamo trovato una giusta sintonia, lui mi sta scopando mentre sento le sue palle sbattere sulle mia labbra, le mie mani scivolano lungo le sue gambe accarezzando i muscoli rigidi per l’eccitazione; ormai è prossimo a venire le sue palle sono strette e gonfie nella pelle tesa dello scroto, il suo ritmo diventa sempre dinamico e forte come il suo respiro che si fa più breve ed ansimante finché non sento il suo grido strozzato “ vengo “ allora io poggio le mani sulle sue natiche dure per bloccargli qualsiasi movimento e farlo venire dentro, finalmente esplode; il suo sperma intasa la mia gola ed esce in parte dal naso e cola dalla mia bocca; quanto ne tira fuori!, il suo cazzo fermo nella mia gola non mi fa respirare,sto soffocando le lacrime mi scendono lungo il viso:sto svenendo! allora lo spingo lontano così il suo cazzo esce ed io respiro buttando fuori quasi tutto lo sperma che avevo ingoiato. C'è voluto un po' di tempo perché mi riprendessi.Lui è steso sulla poltrona con le gambe divaricate ed il cazzo moscio che gli pende ancora coperto di sperma e saliva; lui mi guarda e mi dice “ io e la mia ragazza stiamo insieme da due anni ma un pompino così non me l’ha mai fatto tu mi hai asciugato le palle”; io lo guardo ma non posso parlare: lui mi ha slabbrato la gola. Lo accompagno in bagno perché si faccia una doccia mentre io mi ripulisco la bocca e faccio dei gargarismi, uscendo dal bagno ci sprofondiamo sul divano. Sento l’afrore del suo corpo e come una vacca comincio ad andare in calore ma mi tengo controllato fin quando non vedo che lui si comincia a toccare, la smania cresce in me: lo voglio nel culo. Come se mi avesse letto nel pensiero mi guarda e mi chiede “ sei bravo a prenderlo nel culo come a fare i pompini?” “ ci possiamo provare poi mi dirai; però tu di carica ne hai da vendere! solo due ore fa ti ho asciugato le palle e già sei pronto di nuovo!” “due scopate al giorno riesco a farle tranquillamente ma se mi sanno eccitare anche di più”. Prima che cambi idea vado in bagno, con le mie creme mi lubrifico dentro e fuori, porto di là i preservativi e trovo Ahmid già con il cazzo in tiro, gli infilo il preservativo e mi metto subito alla pecorina sul pavimento e aspetto ma lui, invece, mi fa mettere alla pecorina poggiando le ginocchia sui braccioli della poltrona e spingendo il corpo in giù. In questa posizione il culo viene a trovarsi completamente esposto e alla giusta altezza del suo cazzo;lui si spalma ancora del gel sulla cappella me la centra e poi con un colpo secco me la spinge dentro. Lancio un grido che riesco in perte a trattenere, lui è fermo, allora mi rilasso ma lui con altri colpi decisi mi spinge tutto il cazzo dentro; il dolore è lancinante ma nello stesso sentirmi dentro quel magnifico pezzo di carne mi eccita e mi fa rilassare i muscoli,a questo punto Ahmid è padrone di chiavarmi come crede e come vuole e lo fa in fa maniera forte anche violenta,esce ed entra con colpi secchi, spinge fino a portare le palle vicino al buco del culo, lo tira fuori e poi entra scaricando una gragnuola di colpi veloci; mi fa veramente male allora gli prendo le dita della mano e me la porto sul capezzolo e gli dico di “strizzamelo” e lui capisce subito quello che io voglio e mentre mi monta mi strizza, ormai il mio culo è a sua disposizione ne può fare quello che vuole. Godo come una porca. Gli faccio cambiare posizione in modo che io sono supino con le gambe sollevate e divaricate con lui in mezzo che mi sfonda tutto ma alla mia età quella posizione non riesco a reggerla che per pochi minuti ; cambiamo ancora questa volta è lui a stare supino ed io sopra così me lo sento tutto dentro e posso gestire i movimenti ma lui non la gradisce per cui torniamo alla posizione della pecorinasulla poltrona, mi strizza tutte e due i capezzoli con colpi ne culo veloci e profondi: non ce la faccio più spero che sborri presto. Il trattamento dura altri cinque minuti abbondanti,ormai il culo è aperto come una figa,me lo sfila dal culo, mi siedo sulla poltrona e lui mi sborra addosso ed in faccia e poi cade esausto.
“ Marcello, comincia Ahmid, io non sono gay ho avuto una sola esperienza a 14 anni e non l’ho mai più ripetuta, poi sono stato sempre fidanzato con ragazzine della mia età; non sono nemmeno bisex anche se tu farai difficoltà a crederci, io ho avuto questa esperienza con te perché a me piace il sesso in tutti i suoi buchi e la mia donna non mi soddisfa con la bocca e non mi da il culo. Tu come persona mi sei simpatico e farò sesso con te fin quando la mia ragazza, che sarà anche mia moglie, non sarà capace di soddisfarmi come mi succede con te dopodiché possiamo rimanere in ottimi rapporti ma non faremo più sesso “.
Io spero solo che questa eventualità arrivi il più tardi possibile

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