La confessione
di
Andrea 25
genere
tradimenti
Mancavano due giorni alla vigilia di Natale e, come ovvio nei giorni precedenti quella santa festività, avevo trovato la coda davanti al confessionale.
Francamente non me l'aspettavo anche se, era la prima volta che mettevo piede in quella chiesa.
Tutte donne!
Quasi tutte Mature, evidentemente madri di famiglia tutte casa e chiesa.
La coda era ordinata e tutte aspettavano pazientemente il loro turno.
Chissà poi cosa avevano da confessare per impiegare tanto tempo per ottenere l'assoluzione.
Anch'io dovevo confessarmi ma, soprattutto dovevo parlare col sacerdote per il mio prossimo matrimonio che mia madre voleva organizzare proprio in quella parrocchia e con quell'officiante.
Mia madre abitava proprio in quel quartiere di quella città quando, pochi mesi prima di partorirmi, aveva deciso di cambiare paese e regione.
Il trasferimento era risultato piuttosto agevole ed anche conveniente dal punto di vista economico giacché mio padre era un tecnico specializzato in un lavoro svolto da pochissime persone e dunque, assai richiesto e ben pagato.
Lui passava molto del suo tempo al lavoro, in Italia ed all'estero e questo permetteva a mia madre di fare una vita libera ed agiata.
Io avevo da poco compiuto 18 anni, ero fidanzata con Antonio un bravo ragazzo che mi aveva messa incinta e per questo, avevamo deciso di sposarci.
Nell'attesa del mio turno, mi ero seduta su una panca e mi ero addormentata.
Quando il prete aveva finito di confessarle tutte, si era ricomposto e mentre si recava verso l'uscita, notandomi appisolata nella penombra della chiesa, mi aveva svegliata:
-Che fai figliola?-
-Mi scusi padre, sono stata una stupida, mi dovevo confessare e mi sono addormentata.-
-Ma sai che ore sono figliola, io ho finito adesso e sono molto stanco.
Tu sei così giovane e di certo non avrai tanti peccati da farti perdonare, vieni, accomodati che ti confesso e poi, ce ne andiamo tutti a casa.-
In ginocchio davanti alla grata che li separava il prete aveva esordito:
-In nome del padre ..etc. etc. - Non ti avevo mai vista figliola, sei nuova di questa parrocchia?-
-Si padre, è la prima volta che vengo dal sud in questo paese ed in questa chiesa.-
-Sono contento di avere tra i miei nuovi fedeli una ragazza giovane e bella come te.
Avremo sicuramente occasione di conoscerci ma adesso dimmi figliola, cosa mi vuoi confessare?-
-Padre, io dovrò sposarmi, perché sono incinta del mio promesso sposo ma ho paura.-
-Paura di che figliola?
Sai che nostro Signore è molto buono con noi e ci perdona ogni cosa se ci pentiamo dei nostri peccati.
Se poi il vostro peccato è il frutto del vostro amore, non devi temere nulla e men che mai le ire del Signore.-
-Padre, non sono sicura che il bambino sia del mio fidanzato perché ultimamente ho frequentato altri ragazzi e....-
-Ahi ahi! La cosa si complica.
Pensavo di poterti assolvere subito ma temo che dovremo rivederci per approfondire la gravità della cosa e capire come potervi porre rimedio.
Vieni domani pomeriggio in canonica dove non saremo disturbati da nessuno.-
segue
Francamente non me l'aspettavo anche se, era la prima volta che mettevo piede in quella chiesa.
Tutte donne!
Quasi tutte Mature, evidentemente madri di famiglia tutte casa e chiesa.
La coda era ordinata e tutte aspettavano pazientemente il loro turno.
Chissà poi cosa avevano da confessare per impiegare tanto tempo per ottenere l'assoluzione.
Anch'io dovevo confessarmi ma, soprattutto dovevo parlare col sacerdote per il mio prossimo matrimonio che mia madre voleva organizzare proprio in quella parrocchia e con quell'officiante.
Mia madre abitava proprio in quel quartiere di quella città quando, pochi mesi prima di partorirmi, aveva deciso di cambiare paese e regione.
Il trasferimento era risultato piuttosto agevole ed anche conveniente dal punto di vista economico giacché mio padre era un tecnico specializzato in un lavoro svolto da pochissime persone e dunque, assai richiesto e ben pagato.
Lui passava molto del suo tempo al lavoro, in Italia ed all'estero e questo permetteva a mia madre di fare una vita libera ed agiata.
Io avevo da poco compiuto 18 anni, ero fidanzata con Antonio un bravo ragazzo che mi aveva messa incinta e per questo, avevamo deciso di sposarci.
Nell'attesa del mio turno, mi ero seduta su una panca e mi ero addormentata.
Quando il prete aveva finito di confessarle tutte, si era ricomposto e mentre si recava verso l'uscita, notandomi appisolata nella penombra della chiesa, mi aveva svegliata:
-Che fai figliola?-
-Mi scusi padre, sono stata una stupida, mi dovevo confessare e mi sono addormentata.-
-Ma sai che ore sono figliola, io ho finito adesso e sono molto stanco.
Tu sei così giovane e di certo non avrai tanti peccati da farti perdonare, vieni, accomodati che ti confesso e poi, ce ne andiamo tutti a casa.-
In ginocchio davanti alla grata che li separava il prete aveva esordito:
-In nome del padre ..etc. etc. - Non ti avevo mai vista figliola, sei nuova di questa parrocchia?-
-Si padre, è la prima volta che vengo dal sud in questo paese ed in questa chiesa.-
-Sono contento di avere tra i miei nuovi fedeli una ragazza giovane e bella come te.
Avremo sicuramente occasione di conoscerci ma adesso dimmi figliola, cosa mi vuoi confessare?-
-Padre, io dovrò sposarmi, perché sono incinta del mio promesso sposo ma ho paura.-
-Paura di che figliola?
Sai che nostro Signore è molto buono con noi e ci perdona ogni cosa se ci pentiamo dei nostri peccati.
Se poi il vostro peccato è il frutto del vostro amore, non devi temere nulla e men che mai le ire del Signore.-
-Padre, non sono sicura che il bambino sia del mio fidanzato perché ultimamente ho frequentato altri ragazzi e....-
-Ahi ahi! La cosa si complica.
Pensavo di poterti assolvere subito ma temo che dovremo rivederci per approfondire la gravità della cosa e capire come potervi porre rimedio.
Vieni domani pomeriggio in canonica dove non saremo disturbati da nessuno.-
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