Fiamme di desiderio e dominazione
di
Angelo B
genere
trio
Aurora rimase lì, in piedi in mezzo alla cucina, il respiro affannoso e il corpo ancora tremante per il desiderio insoddisfatto. La gonna alzata e le mutandine abbassate la facevano sentire esposta, vulnerabile, ma anche eccitata. Il culo le pulsava, desideroso di essere riempito, e la figa bagnata le scottava, chiedendo attenzione. Angelo si era allontanato, lasciandola in sospeso, con il cuore che batteva all’impazzata e la mente che cercava di anticipare i suoi prossimi piani.
“Dove stai andando?” chiese Aurora, la voce roca per il bisogno. “Non puoi lasciarmi così.”
Angelo si voltò lentamente, un sorriso enigmatico sulle labbra. “Oh, piccola puttana, non ti sto lasciando. Sto solo preparando qualcosa di speciale per te. Qualcosa che ti farà urlare il mio nome ancora più forte.”
Aurora deglutì, il corpo già teso in attesa. Sapeva che con Angelo non c’erano limiti, che ogni volta spingevano oltre, esplorando desideri sempre più sporchi. Si mordicchiò il labbro inferiore, immaginando cosa avesse in mente.
Lui scomparve in soggiorno, lasciandola sola con i suoi pensieri e il suo desiderio crescente. Aurora si guardò intorno, il cuore che batteva all’impazzata. La cucina era un caos di piatti sporchi e bicchieri mezzi vuoti, testimoni silenziosi delle loro precedenti avventure. Ma in quel momento, non le importava di nulla se non di Angelo e di ciò che stava per accadere.
Pochi minuti dopo, Angelo tornò, un’espressione determinata sul volto. In mano aveva una cintura di pelle nera, che fece scorrere tra le dita con un gesto lento e deliberato. Aurora sentì un brivido percorrerle la schiena. Sapeva cosa significava quella cintura.
“Vieni qui,” le ordinò, la voce profonda e autoritaria.
Aurora si avvicinò, gli occhi fissi sui suoi, il corpo già pronto a obbedire. Angelo la afferrò per il polso, tirandola verso di sé, e la spinse con forza contro il tavolo della cucina. La gonna si alzò ulteriormente, esponendo il suo culo nudo e la figa bagnata.
“Sei pronta a fare la brava ragazza?” le chiese, la voce carica di promessa.
Aurora annuì, il respiro già affannoso. “Sì,” sussurrò, desiderosa di qualsiasi cosa avesse in mente.
Angelo non disse altro. Sollevò la cintura e la fece scendere con un colpo secco sul suo culo. Il dolore si mescolò al piacere, facendola gemere. La pelle le bruciò, ma il calore si diffuse rapidamente, trasformandosi in un’ondata di eccitazione.
“Ancora,” mormorò, spingendo il culo verso di lui.
Angelo sorrise, soddisfatto della sua reazione, e colpì di nuovo, questa volta con più forza. Il suono della cintura che fischiava nell’aria e il contatto con la sua pelle la fecero tremare. Aurora gemette, il corpo arcuato, il culo offerto mentre il piacere cresceva con ogni colpo.
“Sei una puttana così brava,” le sussurrò Angelo, la voce calda e piena di desiderio. “Ti piace essere punita, vero? Ti piace sentire il dolore che si trasforma in piacere?”
“Sì,” ansimò Aurora, il corpo già sudato. “Mi piace. Mi piace tutto ciò che fai.”
Angelo colpì di nuovo, questa volta più in basso, vicino alla figa. Aurora urlò, il piacere che si irradiava in tutto il corpo. La figa le pulsava, bagnata e pronta, e il culo le chiedeva di essere riempito.
“Basta,” disse improvvisamente Angelo, posando la cintura sul tavolo. “Ora è il momento di darti ciò che desideri davvero.”
Aurora si voltò, gli occhi pieni di desiderio. Angelo le afferrò i fianchi, tirandola verso di sé, e senza preamboli, le infilò due dita nella figa bagnata. Aurora gemette, il corpo che si arcuava per incontrare il suo tocco.
“Sei così stretta,” mormorò Angelo, pompando le dita dentro di lei con forza. “Così calda e bagnata. Sei pronta per il mio cazzo, piccola puttana?”
“Sì,” ansimò Aurora, il corpo già sul punto di esplodere. “Ti prego, scopami. Ho bisogno di te.”
Angelo estrasse le dita, leccandole con un gemito di approvazione, e si slacciò i pantaloni, liberando il suo cazzo duro e pulsante. Aurora lo guardò, gli occhi pieni di desiderio, mentre lui si posizionava dietro di lei.
“Questa volta,” le sussurrò all’orecchio, “ti scopro il culo. Voglio sentire il tuo buco stretto che mi avvolge, che mi succhia dentro.”
Aurora tremò, il corpo già pronto. Si era sempre eccitata all’idea di essere scopata nel culo, ma con Angelo era diverso. Con lui, ogni esperienza era più intensa, più profonda.
Angelo afferrò il suo cazzo, guidandolo verso il buco stretto di Aurora. Lei trattenne il respiro, il corpo teso in attesa. Poi, con un movimento lento e deliberato, lui la penetrò, il cazzo che scivolava dentro di lei, riempiendola completamente.
Aurora urlò, il piacere che la travolse come un’onda. Il culo le si contrasse intorno al cazzo di Angelo, stretto e avvolgente, mentre lui iniziava a pomparla con forza.
“Oh, cazzo,” gemette Angelo, la voce roca per il piacere. “Sei così stretta, piccola puttana. Il tuo culo mi sta succhiando dentro.”
Aurora non riuscì a rispondere, il corpo già sul punto di esplodere. Il cazzo di Angelo la riempiva completamente, il culo che pulsava intorno a lui mentre lui la scopava con forza.
“Guarda,” le sussurrò Angelo, afferrandole il mento e girandole il volto verso lo specchio della cucina. “Guarda quanto sei puttana. Guarda come ti scopo il culo, come ti riempio di cazzo.”
Aurora guardò, gli occhi pieni di desiderio. Vide se stessa, la gonna alzata, il culo offerto, e Angelo dietro di lei, il cazzo che entrava e usciva dal suo buco stretto. Era un’immagine che la eccitò ancora di più, il corpo già sul punto di raggiungere l’orgasmo.
“Non venire,” le ordinò Angelo, leggendo i suoi pensieri. “Non ancora. Ho altri piani per te.”
Aurora gemette, frustrata ma eccitata. Sapeva che con Angelo non c’erano limiti, che ogni volta spingevano oltre, esplorando desideri sempre più sporchi.
Angelo estrasse il cazzo dal suo culo, lasciandola vuota e desiderosa. Aurora si voltò, gli occhi pieni di domanda, ma lui le sorrise, enigmatico.
“Non è finita, piccola puttana,” le disse, afferrandole il polso e trascinandola verso il soggiorno. “Ho qualcos’altro in mente per te.”
Aurora lo seguì, il corpo tremante per il desiderio insoddisfatto. Sapeva che con Angelo ogni esperienza era unica, che ogni volta scopriva nuovi limiti, nuovi piaceri. E mentre entrava nel soggiorno, vide che non era sola.
Due uomini, amici di Angelo, erano seduti sul divano, gli occhi pieni di desiderio mentre la guardavano. Aurora sentì il cuore accelerare, il corpo già pronto per ciò che stava per accadere.
“Ho pensato che avresti apprezzato un po’ di compagnia,” le disse Angelo, un sorriso malizioso sulle labbra. “Questi sono i miei amici. E oggi, piccola puttana, sarai la loro giocattolo.”
Aurora deglutì, il corpo già eccitato all’idea. Un gangbang. Con Angelo e i suoi amici. Era più di quanto avesse mai sognato.
“Vieni qui,” le ordinò Angelo, spingendola verso gli uomini. “Mostra loro quanto sei puttana.”
Aurora si avvicinò, gli occhi bassi, il corpo offerto. Sapeva cosa si aspettavano da lei, e non vedeva l’ora di soddisfare i loro desideri.
Uno degli uomini le afferrò i capelli, tirandola verso di sé, e le infilò il cazzo in bocca. Aurora lo succhiò con avidità, il gusto del pre-sperma che le riempiva la bocca mentre l’altro uomo le si posizionava dietro, pronto a scoparla.
Angelo si sedette su una poltrona, osservando la scena con un sorriso soddisfatto. “Ecco la mia piccola puttana,” disse, la voce carica di orgoglio. “È tutta per voi.”
Aurora gemette intorno al cazzo che le riempiva la bocca, il corpo già pronto per essere scopato, usato, riempito di cazzo. Sapeva che quella notte sarebbe stata indimenticabile, che avrebbe raggiunto piaceri mai provati prima.
E mentre il primo uomo la penetrava con forza, il culo che si contraeva intorno al suo cazzo, Aurora sorrise, sapendo che con Angelo ogni desiderio diventava realtà.
“Dove stai andando?” chiese Aurora, la voce roca per il bisogno. “Non puoi lasciarmi così.”
Angelo si voltò lentamente, un sorriso enigmatico sulle labbra. “Oh, piccola puttana, non ti sto lasciando. Sto solo preparando qualcosa di speciale per te. Qualcosa che ti farà urlare il mio nome ancora più forte.”
Aurora deglutì, il corpo già teso in attesa. Sapeva che con Angelo non c’erano limiti, che ogni volta spingevano oltre, esplorando desideri sempre più sporchi. Si mordicchiò il labbro inferiore, immaginando cosa avesse in mente.
Lui scomparve in soggiorno, lasciandola sola con i suoi pensieri e il suo desiderio crescente. Aurora si guardò intorno, il cuore che batteva all’impazzata. La cucina era un caos di piatti sporchi e bicchieri mezzi vuoti, testimoni silenziosi delle loro precedenti avventure. Ma in quel momento, non le importava di nulla se non di Angelo e di ciò che stava per accadere.
Pochi minuti dopo, Angelo tornò, un’espressione determinata sul volto. In mano aveva una cintura di pelle nera, che fece scorrere tra le dita con un gesto lento e deliberato. Aurora sentì un brivido percorrerle la schiena. Sapeva cosa significava quella cintura.
“Vieni qui,” le ordinò, la voce profonda e autoritaria.
Aurora si avvicinò, gli occhi fissi sui suoi, il corpo già pronto a obbedire. Angelo la afferrò per il polso, tirandola verso di sé, e la spinse con forza contro il tavolo della cucina. La gonna si alzò ulteriormente, esponendo il suo culo nudo e la figa bagnata.
“Sei pronta a fare la brava ragazza?” le chiese, la voce carica di promessa.
Aurora annuì, il respiro già affannoso. “Sì,” sussurrò, desiderosa di qualsiasi cosa avesse in mente.
Angelo non disse altro. Sollevò la cintura e la fece scendere con un colpo secco sul suo culo. Il dolore si mescolò al piacere, facendola gemere. La pelle le bruciò, ma il calore si diffuse rapidamente, trasformandosi in un’ondata di eccitazione.
“Ancora,” mormorò, spingendo il culo verso di lui.
Angelo sorrise, soddisfatto della sua reazione, e colpì di nuovo, questa volta con più forza. Il suono della cintura che fischiava nell’aria e il contatto con la sua pelle la fecero tremare. Aurora gemette, il corpo arcuato, il culo offerto mentre il piacere cresceva con ogni colpo.
“Sei una puttana così brava,” le sussurrò Angelo, la voce calda e piena di desiderio. “Ti piace essere punita, vero? Ti piace sentire il dolore che si trasforma in piacere?”
“Sì,” ansimò Aurora, il corpo già sudato. “Mi piace. Mi piace tutto ciò che fai.”
Angelo colpì di nuovo, questa volta più in basso, vicino alla figa. Aurora urlò, il piacere che si irradiava in tutto il corpo. La figa le pulsava, bagnata e pronta, e il culo le chiedeva di essere riempito.
“Basta,” disse improvvisamente Angelo, posando la cintura sul tavolo. “Ora è il momento di darti ciò che desideri davvero.”
Aurora si voltò, gli occhi pieni di desiderio. Angelo le afferrò i fianchi, tirandola verso di sé, e senza preamboli, le infilò due dita nella figa bagnata. Aurora gemette, il corpo che si arcuava per incontrare il suo tocco.
“Sei così stretta,” mormorò Angelo, pompando le dita dentro di lei con forza. “Così calda e bagnata. Sei pronta per il mio cazzo, piccola puttana?”
“Sì,” ansimò Aurora, il corpo già sul punto di esplodere. “Ti prego, scopami. Ho bisogno di te.”
Angelo estrasse le dita, leccandole con un gemito di approvazione, e si slacciò i pantaloni, liberando il suo cazzo duro e pulsante. Aurora lo guardò, gli occhi pieni di desiderio, mentre lui si posizionava dietro di lei.
“Questa volta,” le sussurrò all’orecchio, “ti scopro il culo. Voglio sentire il tuo buco stretto che mi avvolge, che mi succhia dentro.”
Aurora tremò, il corpo già pronto. Si era sempre eccitata all’idea di essere scopata nel culo, ma con Angelo era diverso. Con lui, ogni esperienza era più intensa, più profonda.
Angelo afferrò il suo cazzo, guidandolo verso il buco stretto di Aurora. Lei trattenne il respiro, il corpo teso in attesa. Poi, con un movimento lento e deliberato, lui la penetrò, il cazzo che scivolava dentro di lei, riempiendola completamente.
Aurora urlò, il piacere che la travolse come un’onda. Il culo le si contrasse intorno al cazzo di Angelo, stretto e avvolgente, mentre lui iniziava a pomparla con forza.
“Oh, cazzo,” gemette Angelo, la voce roca per il piacere. “Sei così stretta, piccola puttana. Il tuo culo mi sta succhiando dentro.”
Aurora non riuscì a rispondere, il corpo già sul punto di esplodere. Il cazzo di Angelo la riempiva completamente, il culo che pulsava intorno a lui mentre lui la scopava con forza.
“Guarda,” le sussurrò Angelo, afferrandole il mento e girandole il volto verso lo specchio della cucina. “Guarda quanto sei puttana. Guarda come ti scopo il culo, come ti riempio di cazzo.”
Aurora guardò, gli occhi pieni di desiderio. Vide se stessa, la gonna alzata, il culo offerto, e Angelo dietro di lei, il cazzo che entrava e usciva dal suo buco stretto. Era un’immagine che la eccitò ancora di più, il corpo già sul punto di raggiungere l’orgasmo.
“Non venire,” le ordinò Angelo, leggendo i suoi pensieri. “Non ancora. Ho altri piani per te.”
Aurora gemette, frustrata ma eccitata. Sapeva che con Angelo non c’erano limiti, che ogni volta spingevano oltre, esplorando desideri sempre più sporchi.
Angelo estrasse il cazzo dal suo culo, lasciandola vuota e desiderosa. Aurora si voltò, gli occhi pieni di domanda, ma lui le sorrise, enigmatico.
“Non è finita, piccola puttana,” le disse, afferrandole il polso e trascinandola verso il soggiorno. “Ho qualcos’altro in mente per te.”
Aurora lo seguì, il corpo tremante per il desiderio insoddisfatto. Sapeva che con Angelo ogni esperienza era unica, che ogni volta scopriva nuovi limiti, nuovi piaceri. E mentre entrava nel soggiorno, vide che non era sola.
Due uomini, amici di Angelo, erano seduti sul divano, gli occhi pieni di desiderio mentre la guardavano. Aurora sentì il cuore accelerare, il corpo già pronto per ciò che stava per accadere.
“Ho pensato che avresti apprezzato un po’ di compagnia,” le disse Angelo, un sorriso malizioso sulle labbra. “Questi sono i miei amici. E oggi, piccola puttana, sarai la loro giocattolo.”
Aurora deglutì, il corpo già eccitato all’idea. Un gangbang. Con Angelo e i suoi amici. Era più di quanto avesse mai sognato.
“Vieni qui,” le ordinò Angelo, spingendola verso gli uomini. “Mostra loro quanto sei puttana.”
Aurora si avvicinò, gli occhi bassi, il corpo offerto. Sapeva cosa si aspettavano da lei, e non vedeva l’ora di soddisfare i loro desideri.
Uno degli uomini le afferrò i capelli, tirandola verso di sé, e le infilò il cazzo in bocca. Aurora lo succhiò con avidità, il gusto del pre-sperma che le riempiva la bocca mentre l’altro uomo le si posizionava dietro, pronto a scoparla.
Angelo si sedette su una poltrona, osservando la scena con un sorriso soddisfatto. “Ecco la mia piccola puttana,” disse, la voce carica di orgoglio. “È tutta per voi.”
Aurora gemette intorno al cazzo che le riempiva la bocca, il corpo già pronto per essere scopato, usato, riempito di cazzo. Sapeva che quella notte sarebbe stata indimenticabile, che avrebbe raggiunto piaceri mai provati prima.
E mentre il primo uomo la penetrava con forza, il culo che si contraeva intorno al suo cazzo, Aurora sorrise, sapendo che con Angelo ogni desiderio diventava realtà.
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