Alcova
di
Serena Rossi
genere
poesie
Il letto è vasto,
i nostri corpi distesi.
Nell'aldilà.
Parliamo.
Accarezzo il tuo sesso,
dolcemente.
Stanco,
abbandonato,
mi fa desiderare te.
La mia lingua
tocca il glande.
Gira intorno,
gioca con il frenulo.
Respiri.
Le tue dita scivolano
verso di me.
Mi accarezzi il sesso.
Dolcemente.
Attento.
Entri
, disegnando cerchi.
Restiamo lì,
ad ascoltarci
senza parlare,
a rispondere
senza parole.
Tu dentro di me.
Io intorno a te. Un
filo teso,
invisibile
, ci collega.
È ancora un dialogo,
una tensione,
un gioco.
Un gioco di nervi,
di pelle,
di lingua.
Chi farà cedere l'altro
per primo.
Senza perdere l'equilibrio.
Senza cedere a se stesso.
Basta tenere duro.
E stringere il filo.
i nostri corpi distesi.
Nell'aldilà.
Parliamo.
Accarezzo il tuo sesso,
dolcemente.
Stanco,
abbandonato,
mi fa desiderare te.
La mia lingua
tocca il glande.
Gira intorno,
gioca con il frenulo.
Respiri.
Le tue dita scivolano
verso di me.
Mi accarezzi il sesso.
Dolcemente.
Attento.
Entri
, disegnando cerchi.
Restiamo lì,
ad ascoltarci
senza parlare,
a rispondere
senza parole.
Tu dentro di me.
Io intorno a te. Un
filo teso,
invisibile
, ci collega.
È ancora un dialogo,
una tensione,
un gioco.
Un gioco di nervi,
di pelle,
di lingua.
Chi farà cedere l'altro
per primo.
Senza perdere l'equilibrio.
Senza cedere a se stesso.
Basta tenere duro.
E stringere il filo.
2
voti
voti
valutazione
5.5
5.5
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Estate
Commenti dei lettori al racconto erotico