Le consapevolezze

di
genere
dominazione

Dopo il club ci eravamo piantati in un cul de sac, uno stallo che aveva interrotto ogni tipo di comunicazione. Per settimane tutto sembrava essere tornata alla normalità ex ante, il Master come in altre occasioni era svanito e io non ero autorizzata a contattarlo per prima.La paralisi era già da tempo una ipotesi nemmeno tanto remota, io si, ero di più di una delle sue tante meteore ma ero anche tanto lontana dalla condizione di Luisa. Questo stato delle cose non poteva fare altro che provocare questa impasse dove le nostre posizioni erano di fatto cristallizzate in una inerzia che non prevedeva la rottura degli equilibri che sicuramente avrebbero portato con sé cambiamenti radicali.
Poi come spesso può accadere la casualità riesce dove le nostre volontà non arrivano o forse il fato non esiste e le cose accadono perché sono frutto dei nostri desideri.
Un tardo pomeriggio incrocio al supermercato Luisa, ci salutiamo con cordialità sincera e terminata la spesa entrambe ci spostiamo in un bar vicino per un aperitivo.
Le racconto del mio disagio che scopro subito essere anche il suo, forse il loro.
"Sai Camilla io non avevo mai visto Andrea felice e soddisfatto come nella serata al club. Ma è proprio questo appagamento che psicologicamente lo mette in crisi. Hai detto benissimo tu riguardo allo stallo, ormai è innegabile (mentre lo dice le si velano gli occhi di lacrime ndr) che tu non sia una di passaggio ma a me non vuole rinunciare.
Per la prima volta forse si sente fragile, cosa per lui impossibile da ammettere vista la maschera che si è costruita.
La tua assenza in queste settimane invece di riportarci al passato prima che ti conoscessimo ha creato un vuoto, manchi a lui e... anche a me.
"Luisa scusami la franchezza ma è dunque per questo che lui non mi da mai la sua sborra, per non mettermi alla tua stessa altezza?
"Annuisce per poi aggiungere,
"Ascolta Camilla forse sto facendo l'errore più grande della mia vita ma primo non me la sento di perderti, secondo ti chiedo dunque di provare a vederci da sole finché qualcosa non si sbloccherà. Raccoglierò la sborra di Andrea e la custodirò in congelatore e te la porterò ad ogni nostro incontro."

Ci congediamo con questo impegno da parte sua. Fissammo un incontro in settimana approfittando dell'assenza del Master per la sua abituale uscita con gli amici.
Scegliemmo comunque un luogo neutro andando in un albergo vicino alla stazione.
I nostri incontri iniziavano sempre allo stesso modo, estraeva dalla borsa il barattolo con la sborra di Andrea, ne rovesciava un po' nella mia bocca, il restante nella sua e iniziavamo a baciarci.
Facevamo sesso a volte in modo più aggressivo in altre meno.
Eravamo molto unite ma sempre con un piccolo sentimento strisciante di rivalità che ogni tanto emergeva.

È giovedì sera quando mi arriva una telefonata di Luisa, " ciao Camilla, Andrea ha scoperto dei nostri incontri e ancor più grave sa tutto della sua sborra. Sei convocata domani sera alle 19.
Non ti curare dell' outfit, troverai tutto qui", e seccamente riattacca.
Poche, pochissime le ore per arrovellarmi su cosa debba aspettarmi che mi trovo già davanti alla loro porta.
Viene ad aprirmi Luisa completamente nuda come il solito, questo mi rincuora ma appena dentro l'immagine che mi si para davanti è raggelante.
Seduti in soggiorno ci sono il Master e una giovane donna intenti a chiacchierare amabilmente, lui non mi degna nemmeno di uno sguardo mentre quello di lei è sprezzante e di derisione.
Luisa mi porta con rassegnazione in camera, leggendo il mio sgomento " è una nuova slave che ha invitato a cena, noi non potremo mangiare ma solo servirli a tavola, adesso anche tu capirai cosa si prova, ha organizzato questa serata per punirci".

Sul letto c'è il necessario, una striminzita divisa da porno cameriera, una ball gag per le nostre bocche, un grosso ovetto e un ancor più grosso plug, una palla da 7 cm di diametro e per concludere degli stringi capezzoli a corona con catenella e pesi attaccati.

Ci aiutiamo a vicenda abbondando con il lubrificante per inserire il plug che ci dilata spaventosamente e poi a stringerci l'un l'altra le corone attorno ai capezzoli fino a quando le viti non possono andare oltre.

"Ho preparato la cena per tutto il pomeriggio, ora vieni che vorranno mangiare.

"Appena siamo di la il Master fa partire la vibrazione al massimo provocandoci un gemito forte senza poter emettere suoni.

La cena è lunga e estenuante, ad ogni portata servita dobbiamo stare in piedi al loro fianco, alternandoci fra lei e lui, la vibrazione fortissima spinge l'ovetto a incontrare il grosso plug separati solo da un piccolo strato di carne.
Le nostre bocche e le nostre fiche emetto bave entrambe senza soluzione di continuità.
A più riprese riceviamo fortissime sculacciate sia da lui che da lei che sembra sempre più diverita.

Abbiamo perso entrambe suppongo il conto degli orgasmi indotti in un supplizio che sembra non avere fine. Terminata la cena siamo costrette a seguirli in camera da letto per assistere alla scopata, finita la quale la slave riceve una copiosa sborrata del Master.

Quest' ultimo spegne la vibrazione e con un cenno della mano ci invita ad allontanarci.

Mestamente ci allontaniamo levandoci tutto l'armamentario.

Luisa oramai legge ogni mio pensiero e dandogli corpo mi dice "ti stai chiedendo perché al primo incontro l'ha sborrata, perché sarà anche l'ultimo, mentre io e te siamo ancora qui.
So che è difficile da capire ma credo anche che per te sia sempre meno nebuloso da comprendere.

"Ci guardiamo intensamente, ci abbracciamo forte scambiandoci un lungo tenero bacio.

"Adesso vai Camilla, non puoi trattenerti oltre".La guardo un'ultima volta prima di uscire...
scritto il
2025-11-05
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