Black Halloween
          
            
              di
XXX-Comics
            
            
              genere
orge
            
          
        
        
          Per Halloween Lea s'è fatta truccare da Mirko.
È una cazzata, per Lea le feste in maschera sono tutte una cazzata, mai una volta che s'è divertita e se si è divertita non era certo per la maschera.
Il costume l'ha scelto Mirko per lei. È il ragazzo con cui ci scopa. È un artista da strada, disegna sui marciapiedi. Dividono la stessa camera da un mese. Mirko ci sa fare a letto ma è uno che la stressa troppo.
S'è fatta i capelli bianchi con un ciuffo nero che le cade sul volto.
“Non vuoi che ti trucchi anche il viso?”
“Sì, 'sto cazzo!”
Si pente. Lo bacia. “No, fammi solo bianca cadavere.”
Cerca di guadarsi la schiena. Mirko le ha disegnato un cazzo fra i denti di dracula. Lea si metterà un top allacciato dietro, che le lascia la schiena nuda. Top nero, slip nero, anfibi neri.
E cinturini di cuoio neri.
Luccicano solo i piercing alla lingua, narice, orecchio e ombelico. quello al capezzolo sinistro è nascosto sotto il top.
“Come ti sembra il ragno?”
Lea sorride. È una figata. Mirko le ha disegnato una ragnatela appesa all'ombelico che scende attorno alla figa. S'è prima depilata. Odia depilarsi per una festa del cazzo ma ne valeva le pena. La ragnatela è pazzesca e c'è pure un ragno nero disegnato sull'interno coscia, appeso ad un filo di ragnatela che scenda da sotto gli slip.
“È carino.” Gli dice. “Ma lo sai, per me le feste sono paranoie.”
“Sei già nello spirito giusto.”
Lea lo guarda interrogativa.
“Sei già nella parte: la figa cadavere.”
La festa è al Black Anchor. Un locale merdoso per squattrinati, fa un freddo del cazzo e c'è gente del cazzo. Ridono e ballano tutti, si salva solo per la musica. Lea pesca una pillola a caso è inghiotte. Proprio un freddo del cazzo, vorrebbe già andarsene.
Arriva il solito stronzo, ma almeno non è mascherato da zombie. S'è messo da selvaggio della giungla con gonnellino di paglia. Ha il fisico per farlo e non si è dovuto tingere di nero. Un giro con lui se lo farebbe.
Le palpa la tetta.
Lo stronzo comincia proprio male.
“Non mi sembri una con le ragnatele sulla fica.”
E va avanti peggio.
Cazzo, perché si ostinano sempre a fare i simpaticoni?
“T'ho offesa?”
“Tu? Figurati!”
“Uhuh, scusa madame!” S'inchina muovendo il braccio come nel settecento.
Ha i denti bianchissimi. Un giro ce lo farebbe proprio. Se lo squadra tutto. Muscoli da leccare.
Si lascia toccare, le mette la mano in testa e la fa girare su sé stessa per vederle il disegno sulla schiena, il cazzo tra i canini di dracula.
“Ahio! Sei una tipa pericolosa, tu!”
“Mettimi il cazzo tra i denti e lo scopri.”
“Whowww, mi leggi nel pensiero.” Le gratta la fica. “Sai anche a cosa sto pensando adesso?”
“Che vorresti spolverare ragnatele col cazzo.”
“Fai paura, sei una strega?”
“No, tu sei uno che pensa solo a quella.”
“Sbagliato, non solo a quella!... Guarda, io te lo dico, tanto più bianca non puoi diventare! Hai un culetto che è una sofferenza per un povero negro della giungla come me!”
Cazzo, Lea fa fatica a non ridere. Quel cazzone è simpatico e cazzo se è figo, le fa sangue.
Mette la mano sotto il gonnellino di paglia. Delusione! S'è mascherato solo a metà, sotto ha i boxer.
“Sopra c'è una camera, andiamo.”
Lea non toglie la mano. Vuole essere lei a decidere.
In realtà ha già deciso. Da quando le ha palpato il seno ha deciso, sono tre mesi che non si fa un cazzo nero.
"Cos'hai? E' troppo grosso?" Le fa ballare il piercing sotto il capezzolo.
Lea toglie la mano. "Fa' piano dietro."
"Non ci penso nemmeno a rovinarti il trucco, ahah!"
Che stronzo!
La spinge nella calca. Le amiche non la vedono, hanno già lo sguardo appannato. Mirko è con uno vestito da Joker, non le bada, ha occhi solo per la sua conquista. Sbatte contro un altro selvaggio in gonnellino di paglia. È amico del suo selvaggio, si battono le mani sopra la sua testa.
Lea afferra per la cintura il secondo selvaggio e se lo trascina dietro.
        
        È una cazzata, per Lea le feste in maschera sono tutte una cazzata, mai una volta che s'è divertita e se si è divertita non era certo per la maschera.
Il costume l'ha scelto Mirko per lei. È il ragazzo con cui ci scopa. È un artista da strada, disegna sui marciapiedi. Dividono la stessa camera da un mese. Mirko ci sa fare a letto ma è uno che la stressa troppo.
S'è fatta i capelli bianchi con un ciuffo nero che le cade sul volto.
“Non vuoi che ti trucchi anche il viso?”
“Sì, 'sto cazzo!”
Si pente. Lo bacia. “No, fammi solo bianca cadavere.”
Cerca di guadarsi la schiena. Mirko le ha disegnato un cazzo fra i denti di dracula. Lea si metterà un top allacciato dietro, che le lascia la schiena nuda. Top nero, slip nero, anfibi neri.
E cinturini di cuoio neri.
Luccicano solo i piercing alla lingua, narice, orecchio e ombelico. quello al capezzolo sinistro è nascosto sotto il top.
“Come ti sembra il ragno?”
Lea sorride. È una figata. Mirko le ha disegnato una ragnatela appesa all'ombelico che scende attorno alla figa. S'è prima depilata. Odia depilarsi per una festa del cazzo ma ne valeva le pena. La ragnatela è pazzesca e c'è pure un ragno nero disegnato sull'interno coscia, appeso ad un filo di ragnatela che scenda da sotto gli slip.
“È carino.” Gli dice. “Ma lo sai, per me le feste sono paranoie.”
“Sei già nello spirito giusto.”
Lea lo guarda interrogativa.
“Sei già nella parte: la figa cadavere.”
La festa è al Black Anchor. Un locale merdoso per squattrinati, fa un freddo del cazzo e c'è gente del cazzo. Ridono e ballano tutti, si salva solo per la musica. Lea pesca una pillola a caso è inghiotte. Proprio un freddo del cazzo, vorrebbe già andarsene.
Arriva il solito stronzo, ma almeno non è mascherato da zombie. S'è messo da selvaggio della giungla con gonnellino di paglia. Ha il fisico per farlo e non si è dovuto tingere di nero. Un giro con lui se lo farebbe.
Le palpa la tetta.
Lo stronzo comincia proprio male.
“Non mi sembri una con le ragnatele sulla fica.”
E va avanti peggio.
Cazzo, perché si ostinano sempre a fare i simpaticoni?
“T'ho offesa?”
“Tu? Figurati!”
“Uhuh, scusa madame!” S'inchina muovendo il braccio come nel settecento.
Ha i denti bianchissimi. Un giro ce lo farebbe proprio. Se lo squadra tutto. Muscoli da leccare.
Si lascia toccare, le mette la mano in testa e la fa girare su sé stessa per vederle il disegno sulla schiena, il cazzo tra i canini di dracula.
“Ahio! Sei una tipa pericolosa, tu!”
“Mettimi il cazzo tra i denti e lo scopri.”
“Whowww, mi leggi nel pensiero.” Le gratta la fica. “Sai anche a cosa sto pensando adesso?”
“Che vorresti spolverare ragnatele col cazzo.”
“Fai paura, sei una strega?”
“No, tu sei uno che pensa solo a quella.”
“Sbagliato, non solo a quella!... Guarda, io te lo dico, tanto più bianca non puoi diventare! Hai un culetto che è una sofferenza per un povero negro della giungla come me!”
Cazzo, Lea fa fatica a non ridere. Quel cazzone è simpatico e cazzo se è figo, le fa sangue.
Mette la mano sotto il gonnellino di paglia. Delusione! S'è mascherato solo a metà, sotto ha i boxer.
“Sopra c'è una camera, andiamo.”
Lea non toglie la mano. Vuole essere lei a decidere.
In realtà ha già deciso. Da quando le ha palpato il seno ha deciso, sono tre mesi che non si fa un cazzo nero.
"Cos'hai? E' troppo grosso?" Le fa ballare il piercing sotto il capezzolo.
Lea toglie la mano. "Fa' piano dietro."
"Non ci penso nemmeno a rovinarti il trucco, ahah!"
Che stronzo!
La spinge nella calca. Le amiche non la vedono, hanno già lo sguardo appannato. Mirko è con uno vestito da Joker, non le bada, ha occhi solo per la sua conquista. Sbatte contro un altro selvaggio in gonnellino di paglia. È amico del suo selvaggio, si battono le mani sopra la sua testa.
Lea afferra per la cintura il secondo selvaggio e se lo trascina dietro.
            
            
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