L'amica di mia nipote - Terza parte
di
RackHammer
genere
trio
E’ passato quasi un mese e la situazione tra noi tre si è stabilizzata, anche se qualche discussione c'è stata e probabilmente ci sarà ancora. Quella più soddisfatta sembra Silvia, ma immagino che sia normale avendo due persone che sono pazze di lei e che ne assecondano quasi ogni capriccio.
Io ho fatto il possibile per non andare in conflitto con mia nipote e lei, dopo un iniziale tentativo di relegarmi in un angolino delle vita di Silvia, ha rispettato i patti lasciandoci del tempo anche per noi.
Sembrava andare tutto bene e forse è stato questo a spingere mia nipote a rendere ufficiale in famiglia la sua relazione con Silvia.
Mio fratello e sua moglie, pur non nascondendo la loro contrarietà, non sembravano averla presa troppo male, ma si era creata una certa tensione in casa.
Tensione che tendeva a sfogarsi in discussioni o proprio litigate.
Dopo una di queste litigate particolarmente accese mi ritrovai Lisa davanti alla porta con una valigia.
Chiamai subito mio fratello per avvisarlo che sarebbe rimasta da me finché la situazione non si fosse calmata. Lui sembrò accattare la cosa, ma poi sbotto di colpo.
“Dimmi la verità. Tu lo sapevi di loro due vero? Le hai spesso lì a casa.. Lo avevi notato giusto? O forse si erano confidate con te. Perché non ci hai detto niente?”
“Cosa avrei dovuto dirvi? Si tratta della sua vita sentimentale e non è un argomento di discussione. Se si fosse messa con un ragazzo ti sarebbe cambiato qualcosa?”
“Probabilmente non l’avrei presa meglio, ma sarebbe stato più.. normale.. Cosa diranno gli altri parenti appena lo sapranno..”
“Ma cosa te ne frega di cosa diranno? Stiamo parlando di tua figlia. Senti prenditi del tempo per riflettere bene e schiarirti le idee. Lei può restare qui tutto il tempo che serve.”
“Si, tienitela lì. A te non è mai importato il parere degli altri.. Siete della stessa pasta voi due. Lo scapolone e la Lesbica..”
“Meglio chiudere qui prima che ti ritrovi a dire qualche altra stronzata e litigare anche con me. Chiama quando sarai più lucido.” riattaccai senza aspettare una sua replica.
Era sempre stato così. Quando gli andava il sangue alla testa iniziava a sparlare, dicendo cose di cui poi si pentiva” Non dubitavo che avrebbe chiamato di nuovo con un tono più riconciliante, ma ci sarebbe voluto un po’ di tempo.
Mi voltai e Lisa era ferma su la porta.
“Messo le tue cose nella camera degli ospiti?”
“Si.. scusa se ti sto creando dei problemi.”
“Non ci sono problemi. Ho a che fare con tuo padre da tutta la vita. So come è. Tranquilla. Andiamo in cucina a berci qualcosa di caldo dai.”
Lei annui e ci spostammo in cucina.
Entrati in cucina, mi venne da ridere e lei mi guardò perplessa.
“Scusa. Mi sono immaginato la reazione di tuo padre nel scoprire che frequento la tua stessa donna.”
Lei abbozzò un sorriso.
“Ha detto che siamo della stessa pasta.. visto che ci piace la stessa donna forse ha ragione.” Le feci l’occhiolino.
“La cosa non mi fa minimamente piacere, scemo.” lo disse dandomi un sberla su un braccio ma con bel sorriso sul volto.
Quando informiamo Silvia della novità lei si mette a ridere dicendo che averci nello stesso posto per lei era tutto di guadagnato.
Evitai di farle notare che anche prima erano praticamente sempre qui ma lasciai perdere, soprattutto perché secondo me la situazione non era così semplice come credevano.
Se ne resero conto la prima volta che fu il mio turno di stare con Silvia.
Lisa usci di casa dicendo di non farcela a restare mentre noi scopavamo nell’altra stanza.
Silvia dopo poco più di un oretta iniziò a essere in pensiero sapendola in giro da sola e per tranquillizzarsi dovette chiamarla.
Comunque dopo era evidente che non era particolarmente in vena di riprendere, quindi lasciai perdere e le dissi di richiamarla per farla pure tornare.
Lisa torno mezzora dopo di cattivo umore e Silvia decise di tornarsene a casa.
La volta successiva la storia si ripeté. Questa volta Silvia si sentiva particolarmente in colpa, si scusò con me prima di chiamare Lisa e dopo mi promise che la prossima volta si sarebbe fatta perdonare come si deve.
A cena quando Lisa, ancora di cattivo umore, mi diede una risposta brusca mi innervosì.
“Senti, dovrei essere io quello arrabbiato visto che è già il secondo mio incontro che rovini.”
“Lo so! Lo so!” lei distolse lo sguardo. io aspettai
“Lo so che vi sto rovinando gli incontri. E’ mi fa arrabbiare. Come mi fa arrabbiare il sentirmi stupida mentre vago in giro senza meta. E anche gli idioti che vedendomi da sola mi si avvicinano per provarci.. Mi sento frustrata. Scusa. Non so cosa fare.” Restiamo un attimo in silenzio, poi mi decido a parlare.
“Non è che per me sia facile sentirvi farlo nella stanza accanto.”
“Vedi che lo so che ti ecciti a sentirci. Me lo ha detto Silvia.”
“Si mi eccita, ma al tempo stesso mi da fastidio.. Voglio bene a Silvia quanto glie ne vuoi tu e non posso fare a meno di voler essere il solo a darle piacere, a farla sentire bene e felice. Credo che sia normale no?” lei annuisce.
“il fatto che solo al pensiero di voi due insieme.. mi torna in mente la volta che vi ho sorpresi e mi viene voglia di scappare via.”
“Ecco, scappare è l’unica cosa che non devi fare. Non riesci a restare in casa? Ok, ma organizzati prima. Decidi di andare da qualche parte.. non so.. al cinema ad esempio. E dillo a Silvia. Lei si preoccupa sopratutto perché ti sa a.. come avevi detto tu.. a vagare senza meta. Se le dici che vai in un posto almeno è più serena.”
“Va bene. Cercherò di seguire i tuoi consigli.. E di non rovinarvi un altro incontro.”
“Brava..” rimango un attimo in silenzio poi la guardo e le sorrido
“..se poi vuoi unirti a noi per me va bene.”
“Scemo” lo dice tirandomi un pezzo di pane e mi metto a ridere.
Nei giorni successivi Lisa riceve una chiama da sua madre.
Dopo una lunga chiacchierata, che sembra positiva, mi dice che vuole parlare anche con me e me la passa.
Mi ringrazia per la mia disponibilità ad ospitare la figlia e si scusa per la situazione, io la rassicuro che per me non è un problema e che la figlia può restare quanto vuole. Mi ringrazia ancora e mi dice che mio fratello è ancora combattuto tra le sue convinzioni e il senso di colpa per le cose che ha detto alla figlia.
Ci salutiamo e chiudo. Sembra che ci vorrà ancora un po’ per far tornare le cose alla normalità, se si può dire così.
Nel frattempo Lisa e Silvia fanno le fidanzate. Quando non sono a scuola escono insieme, avvolte cenano fuori, e quando restano a casa spesso fanno l’amore.
Come al solito in quei casi me ne resto nella mia stanza, anche se ora che ha una sua camera la sala è libera.
Dopo un oretta che sono insieme, Silvia viene a farmi visita.
Entra nella stanza con indosso una mia camicia, anche se non so dove l’ha presa, e mi si siede sulle gambe.
Ride nel notare che, come al solito, sono eccitato e mi bacia.
Resta una attimo tra le mie braccia, con il viso appoggiato ad una spalla, poi mi sussurra all’orecchi.
“Lascio la porta socchiusa. Se vuoi tra un po’ vieni a sbirciare.” senza darmi il tempo di dire qualcosa si alza e scappa via.
Passano alcuni minuti e inizio a sentire dei gemiti provenire dalla stanza accanto.
Esito un attimo, ma poi cedo all’eccitazione e mi alzo. Infondo è stata lei a dirmi di farlo.
Arrivo alla porta della stanza di mia nipote e la trovo semi aperta. Guardo dentro.
Silvia è seduta sul letto, nuda, con le gambe aperte.
Mia nipote mi da le spalle ed è inginocchiata davanti a Silvia, intenta a baciarle le cosce.
Sposta la testa più all’interno e dai movimenti è chiaro che ha iniziato a leccargliela.
Silvia appoggia una mano sulla testa di lei, poi il suo sguardo si sposta verso di me, mi nota e mi sorride.
Il suo corpo si tende. Inizia a gemere continuando a guardarmi.
Prende il volto di Lisa tra le mani e la attira più su.
Lei si solleva mentre le bacia il corpo. Vedo i glutei sodi di mia nipote e, mentre sale su Silvia, la sua intimità.
I loro corpi premono l’uno contro l’altro. Si baciano. Si accarezzano.
Lisa si tira su e aperte le gambe di Silvia si posiziona in modo da far toccare le loro intimità.
Inizia a muovere il bacino facendole strofinare. Le sento ansimare, gemere.
Silvia le afferra le gambe e la attira di più a se. Lisa si muove più in fretta.
La sento venire. Crolla sul corpo di Silvia che la bacia con passione.
Mentre le accarezza i capelli e l’abbraccia stringendola a se, mi guarda con il suo sorrisino malizioso e mi fa l’occhiolino.
Torno nella mia stanza. Ho necessità di sfogare l’eccitazione.
Nei giorni successivi passano i loro incontri fuori casa e forse è meglio così.
Sono ancora confuso per quell’eccitazione che ho provato nel vederle fare l’amore.
Non dovrei essere geloso? Ero eccitato perché erano due donne a godere? O perche erano Silvia e Lisa?
Mi sentivo un po’ in colpa per essermi eccitato vedendo mia nipote fare l’amore.
Però dovevo ammettere che aveva un bel corpo, per quello che avevo visto..
Stavo proprio degenerando. Mi chiesi se non fosse il caso di finirla lì prima di spingerci troppo oltre.
Infondo, a pensarci bene, senza di me la loro potrebbe essere una relazione quasi perfetta.
Poi però penso a Silvia e mi rendere conto di non poterlo fare.
Io ho fatto il possibile per non andare in conflitto con mia nipote e lei, dopo un iniziale tentativo di relegarmi in un angolino delle vita di Silvia, ha rispettato i patti lasciandoci del tempo anche per noi.
Sembrava andare tutto bene e forse è stato questo a spingere mia nipote a rendere ufficiale in famiglia la sua relazione con Silvia.
Mio fratello e sua moglie, pur non nascondendo la loro contrarietà, non sembravano averla presa troppo male, ma si era creata una certa tensione in casa.
Tensione che tendeva a sfogarsi in discussioni o proprio litigate.
Dopo una di queste litigate particolarmente accese mi ritrovai Lisa davanti alla porta con una valigia.
Chiamai subito mio fratello per avvisarlo che sarebbe rimasta da me finché la situazione non si fosse calmata. Lui sembrò accattare la cosa, ma poi sbotto di colpo.
“Dimmi la verità. Tu lo sapevi di loro due vero? Le hai spesso lì a casa.. Lo avevi notato giusto? O forse si erano confidate con te. Perché non ci hai detto niente?”
“Cosa avrei dovuto dirvi? Si tratta della sua vita sentimentale e non è un argomento di discussione. Se si fosse messa con un ragazzo ti sarebbe cambiato qualcosa?”
“Probabilmente non l’avrei presa meglio, ma sarebbe stato più.. normale.. Cosa diranno gli altri parenti appena lo sapranno..”
“Ma cosa te ne frega di cosa diranno? Stiamo parlando di tua figlia. Senti prenditi del tempo per riflettere bene e schiarirti le idee. Lei può restare qui tutto il tempo che serve.”
“Si, tienitela lì. A te non è mai importato il parere degli altri.. Siete della stessa pasta voi due. Lo scapolone e la Lesbica..”
“Meglio chiudere qui prima che ti ritrovi a dire qualche altra stronzata e litigare anche con me. Chiama quando sarai più lucido.” riattaccai senza aspettare una sua replica.
Era sempre stato così. Quando gli andava il sangue alla testa iniziava a sparlare, dicendo cose di cui poi si pentiva” Non dubitavo che avrebbe chiamato di nuovo con un tono più riconciliante, ma ci sarebbe voluto un po’ di tempo.
Mi voltai e Lisa era ferma su la porta.
“Messo le tue cose nella camera degli ospiti?”
“Si.. scusa se ti sto creando dei problemi.”
“Non ci sono problemi. Ho a che fare con tuo padre da tutta la vita. So come è. Tranquilla. Andiamo in cucina a berci qualcosa di caldo dai.”
Lei annui e ci spostammo in cucina.
Entrati in cucina, mi venne da ridere e lei mi guardò perplessa.
“Scusa. Mi sono immaginato la reazione di tuo padre nel scoprire che frequento la tua stessa donna.”
Lei abbozzò un sorriso.
“Ha detto che siamo della stessa pasta.. visto che ci piace la stessa donna forse ha ragione.” Le feci l’occhiolino.
“La cosa non mi fa minimamente piacere, scemo.” lo disse dandomi un sberla su un braccio ma con bel sorriso sul volto.
Quando informiamo Silvia della novità lei si mette a ridere dicendo che averci nello stesso posto per lei era tutto di guadagnato.
Evitai di farle notare che anche prima erano praticamente sempre qui ma lasciai perdere, soprattutto perché secondo me la situazione non era così semplice come credevano.
Se ne resero conto la prima volta che fu il mio turno di stare con Silvia.
Lisa usci di casa dicendo di non farcela a restare mentre noi scopavamo nell’altra stanza.
Silvia dopo poco più di un oretta iniziò a essere in pensiero sapendola in giro da sola e per tranquillizzarsi dovette chiamarla.
Comunque dopo era evidente che non era particolarmente in vena di riprendere, quindi lasciai perdere e le dissi di richiamarla per farla pure tornare.
Lisa torno mezzora dopo di cattivo umore e Silvia decise di tornarsene a casa.
La volta successiva la storia si ripeté. Questa volta Silvia si sentiva particolarmente in colpa, si scusò con me prima di chiamare Lisa e dopo mi promise che la prossima volta si sarebbe fatta perdonare come si deve.
A cena quando Lisa, ancora di cattivo umore, mi diede una risposta brusca mi innervosì.
“Senti, dovrei essere io quello arrabbiato visto che è già il secondo mio incontro che rovini.”
“Lo so! Lo so!” lei distolse lo sguardo. io aspettai
“Lo so che vi sto rovinando gli incontri. E’ mi fa arrabbiare. Come mi fa arrabbiare il sentirmi stupida mentre vago in giro senza meta. E anche gli idioti che vedendomi da sola mi si avvicinano per provarci.. Mi sento frustrata. Scusa. Non so cosa fare.” Restiamo un attimo in silenzio, poi mi decido a parlare.
“Non è che per me sia facile sentirvi farlo nella stanza accanto.”
“Vedi che lo so che ti ecciti a sentirci. Me lo ha detto Silvia.”
“Si mi eccita, ma al tempo stesso mi da fastidio.. Voglio bene a Silvia quanto glie ne vuoi tu e non posso fare a meno di voler essere il solo a darle piacere, a farla sentire bene e felice. Credo che sia normale no?” lei annuisce.
“il fatto che solo al pensiero di voi due insieme.. mi torna in mente la volta che vi ho sorpresi e mi viene voglia di scappare via.”
“Ecco, scappare è l’unica cosa che non devi fare. Non riesci a restare in casa? Ok, ma organizzati prima. Decidi di andare da qualche parte.. non so.. al cinema ad esempio. E dillo a Silvia. Lei si preoccupa sopratutto perché ti sa a.. come avevi detto tu.. a vagare senza meta. Se le dici che vai in un posto almeno è più serena.”
“Va bene. Cercherò di seguire i tuoi consigli.. E di non rovinarvi un altro incontro.”
“Brava..” rimango un attimo in silenzio poi la guardo e le sorrido
“..se poi vuoi unirti a noi per me va bene.”
“Scemo” lo dice tirandomi un pezzo di pane e mi metto a ridere.
Nei giorni successivi Lisa riceve una chiama da sua madre.
Dopo una lunga chiacchierata, che sembra positiva, mi dice che vuole parlare anche con me e me la passa.
Mi ringrazia per la mia disponibilità ad ospitare la figlia e si scusa per la situazione, io la rassicuro che per me non è un problema e che la figlia può restare quanto vuole. Mi ringrazia ancora e mi dice che mio fratello è ancora combattuto tra le sue convinzioni e il senso di colpa per le cose che ha detto alla figlia.
Ci salutiamo e chiudo. Sembra che ci vorrà ancora un po’ per far tornare le cose alla normalità, se si può dire così.
Nel frattempo Lisa e Silvia fanno le fidanzate. Quando non sono a scuola escono insieme, avvolte cenano fuori, e quando restano a casa spesso fanno l’amore.
Come al solito in quei casi me ne resto nella mia stanza, anche se ora che ha una sua camera la sala è libera.
Dopo un oretta che sono insieme, Silvia viene a farmi visita.
Entra nella stanza con indosso una mia camicia, anche se non so dove l’ha presa, e mi si siede sulle gambe.
Ride nel notare che, come al solito, sono eccitato e mi bacia.
Resta una attimo tra le mie braccia, con il viso appoggiato ad una spalla, poi mi sussurra all’orecchi.
“Lascio la porta socchiusa. Se vuoi tra un po’ vieni a sbirciare.” senza darmi il tempo di dire qualcosa si alza e scappa via.
Passano alcuni minuti e inizio a sentire dei gemiti provenire dalla stanza accanto.
Esito un attimo, ma poi cedo all’eccitazione e mi alzo. Infondo è stata lei a dirmi di farlo.
Arrivo alla porta della stanza di mia nipote e la trovo semi aperta. Guardo dentro.
Silvia è seduta sul letto, nuda, con le gambe aperte.
Mia nipote mi da le spalle ed è inginocchiata davanti a Silvia, intenta a baciarle le cosce.
Sposta la testa più all’interno e dai movimenti è chiaro che ha iniziato a leccargliela.
Silvia appoggia una mano sulla testa di lei, poi il suo sguardo si sposta verso di me, mi nota e mi sorride.
Il suo corpo si tende. Inizia a gemere continuando a guardarmi.
Prende il volto di Lisa tra le mani e la attira più su.
Lei si solleva mentre le bacia il corpo. Vedo i glutei sodi di mia nipote e, mentre sale su Silvia, la sua intimità.
I loro corpi premono l’uno contro l’altro. Si baciano. Si accarezzano.
Lisa si tira su e aperte le gambe di Silvia si posiziona in modo da far toccare le loro intimità.
Inizia a muovere il bacino facendole strofinare. Le sento ansimare, gemere.
Silvia le afferra le gambe e la attira di più a se. Lisa si muove più in fretta.
La sento venire. Crolla sul corpo di Silvia che la bacia con passione.
Mentre le accarezza i capelli e l’abbraccia stringendola a se, mi guarda con il suo sorrisino malizioso e mi fa l’occhiolino.
Torno nella mia stanza. Ho necessità di sfogare l’eccitazione.
Nei giorni successivi passano i loro incontri fuori casa e forse è meglio così.
Sono ancora confuso per quell’eccitazione che ho provato nel vederle fare l’amore.
Non dovrei essere geloso? Ero eccitato perché erano due donne a godere? O perche erano Silvia e Lisa?
Mi sentivo un po’ in colpa per essermi eccitato vedendo mia nipote fare l’amore.
Però dovevo ammettere che aveva un bel corpo, per quello che avevo visto..
Stavo proprio degenerando. Mi chiesi se non fosse il caso di finirla lì prima di spingerci troppo oltre.
Infondo, a pensarci bene, senza di me la loro potrebbe essere una relazione quasi perfetta.
Poi però penso a Silvia e mi rendere conto di non poterlo fare.
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