Il pacco di Natale
di
RackHammer
genere
trio
Era sera, mancavano un paio di giorni a Natale.
Ero da poco uscito da casa di amici, dopo una serata a festeggiare prima il natale con un gruppetto che conoscevo da anni.
Erano anche riusciti a convincermi a presentarmi vestito da Babbo Natale per poter distribuire i regali che ci eravamo fatti come ogni anno.
Come succedeva sempre, nelle rare serate in cui ci vedevamo, avevamo fatto tardi e stavo tornando a casa che erano quasi le 2, per fortuna il giorno dopo sarebbe stato sabato.
A metà strada mi si accende la spia della riserva e decido di fermarmi al primo distributore, tanto per non rischiare.
Sono li intento a far benzina quando arriva un altra macchina che si ferma proprio dietro la mia, anche se le altre pompe sono libere.
Noto che dentro ci sono due ragazze che mi indicano e ridono tra di loro.
Le vedo scendere dall’auto e mi si avvicinano con passo incerto, continuando a ridere.
Arrivate a qualche passo da me una quasi mi cade addosso, riuscendo però ad appoggiarsi con una mano al mio petto. Poi mi guarda e già dal viso arrossato capisco la situazione.
“Ehi Babbo, stai dissetando le renne?” Ride della sua battuta e anche l’altra fa altrettanto.
Mi arriva distintamente l’odore dell’alcol dal suo fiato.
Se non sono completamente ubriache ci manca poco.
“Ogni tanto bisogna farlo.” lo dico tanto per dire qualcosa, ma loro ridono.
“Babbo, Babbo.. ti va di farti una foto con me?”
“La voglio anch’io una foto con Babbo Natale”
Decido di darle corda, sempre meglio che farle rimettere al volante in quello stato.
“Certo Bimbe, ma lasciatemi finire un attimo.”
Nel frattempo avevo continuato a far benzina e aveva quasi finito.
Messa a posto la pompa mi rivolgo a loro.
“ Ok, Bimbe. Chi è la prima?”
Quella che mi era quasi caduta addosso mi si mette accanto. Mi afferra un braccio appoggiandosi contro e sorride all’amica, che nel frattempo ha tirato fuori il telefono e scatta un paio di foto.
Si invertono e faccio un paio di foto anche con l’altra ragazza.
Si mettono a guardarle, ma non sembrano soddisfatte.
“No, no. Così non vanno bene.. Sembriamo due turiste con un sagomato. Babbo che ne dici farne una con me seduta sulle tue gambe?”
“Bè.. si certo, ma come?” mi guardo in giro.
“Possiamo farla li. Vieni.” Mi prende per mano e mi porta ad un delimitatore in cemento messo davanti all’ingresso chiuso dell’edificio del distributore.
“Siediti qui.” faccio come ha detto e lei subito mi si siede su una gamba e mi passa un braccio sulle spalle. Come prima sorride all’amica che le scatta qualche foto.
“Queste sono belle. Ora tocca a me.” passa il telefono all’amica, fa per sedersi sulla mia gamba ma scivola e per evitare di cadere si appoggia con una mano proprio tra le mie gambe.
Per mia fortuna non ci si appoggia di peso, ma avverto distintamente la sua mano palparmelo per bene.
Si tira su di scatto rossa in viso
“Scusa, scusa.. ho toccato il pacco di Natale.” l’amica si mette a ridere.
“Lo volevi scartare in anticipo?” si mettono a ridere e fare altri giochi di parole sul pacco.
“Grazie Babbo, ricordati di passare da noi a natale” ridono e fanno per andare verso la macchina.
Esito un attimo, ma non me la sento di lasciarle andare in questo stato.
“Scusate. Ma siete sicure di volervi mettere al volante? Senza offesa, ma mi sembrate un po’ alticce.”
Loro ridacchiano.
“Ha detto alticce.. di pure ubriache” e ride.
“Ma dai, non sono poi così ubriaca. Al massimo allegramente brilla.” ridono ancora.
“Che ne dite, parcheggiate la macchina qui e io vi porto a casa. Ok?”
“Non so, farci portare a casa da uno sconosciuto.. anche se Babbo Natale” ridacchia
“Secondo me il Babbo vuole solo farci scartare il suo pacco a casa.” altre risate.
Vanno avanti per qualche minuto, parlando e ridendo tra di loro.
Riprendono fiato.
“Ok, si siamo un po’ alticce.. Grazie per l’offerta.. la accettiamo.”
“Io accetto anche altro se vuoi darmelo.” ride
“Mi sa che sei proprio andata.” ride anche l’altra.
Quella messa meglio sale nella loro macchina e la parcheggia abbastanza bene per essere ubriaca.
L’altra nel frattempo sale dietro nella mia auto e ci si sdraia.
Scopro che sono coinquiline e si chiamano Silvia e Lisa.
Non vivono lontano, in dieci minuti siamo già sotto casa loro.
Mi rendo conto che probabilmente non avrebbero avuto problemi a tornare a casa.
Per quanto “allegra” la ragazza seduta accanto a me, Lisa, sembra abbastanza lucida.
Quella dietro invece,Silvia, si è addormentata subito e mi tocca aiutare Lisa a portarla su in casa.
Entrati in casa la adagiamo sul divano e Lisa prova di nuovo a svegliarla.
“Niente da fare. Grazie dell’aiuto, non so come avrai fatto a portarla in casa da sola. Posso offrirti qualcosa?
Un drink? Un caffè? Un pompino?” ride
“Accetto il caffè e lo consiglio pure per te.” le sorrido.
Lei ride e si mette a preparare la macchinetta del caffè.
Io mi guardo in giro. E’ un appartamento carino e ordinato. Non sembra proprio la casa di due festaiole.
Qualche minuto dopo torna con due tazzine.
Me ne passa uno e, senza dire niente, mi si siede sulle gambe e inizia a sorseggiare il suo caffè.
Sono un po’ spiazzato ma faccio altrettanto.
Finito di bere lei prende le due tazzine e le appoggia sul tavolo lì accanto.
Mi mette le braccia intorno al collo.
“Sicuro di non volerlo il pompino?” Mi sorride e avvicina il volto al mio.
“Non mi dispiacerebbe. Il problema e che non so quanto sei lucida. Non vorrei problemi domani mattina.”
“Tranquillo, non ho bevuto così tanto.” Mi bacia e io ricambio. E’ un bacio lungo e profondo che sa di caffè.
Quando ci separiamo, si mette in ginocchio tra le mie gambe e me lo tira fuori dal costume e vestiti.
Il buon senso mi dice che sarebbe meglio fermarla e andare via, ma con il mio membro nelle sue mani ormai ho smesso di ragionare con la testa e la lascio fare.
Mentre me lo accarezza con le mani, stimola i miei genitali con la bocca e la lingua continuando a guardarmi in faccia.
Percorre il mio membro con la lingua, inizia a baciarlo in diversi punti.
Lo prende in bocca e inizia a pomparlo, prima lentamente, poi più in fretta. Me lo succhia con avidità.
E’ fantastica. Rischia di farmi venire subito e non voglio.
La faccio staccare dal mio membro e la bacio.
Le sollevo la maglietta scoprendole il seno.
Inizio a baciarglielo e a leccarlo.
Lei mi lascia fare ma con una mano inizia a segarmi lentamente.
Sembra proprio decisa a farmi venire.
Le slaccio i pantaloni e spingo una mano dentro, anche agli slip.
Trovo la sua intimità umida e inizio a stimolarla.
Quando le spingo due dita dentro le sfugge un gemito.
Ci stiamo masturbando a vicenda quando sentiamo una voce sbiascicare.
“E’ arrivato già Natale? Voglio anch’io il pacco.”
Ci troviamo Silvia accanto. Non sembra del tutto lucida, non so se perché ancora mezza addormentata o se ancora sotto l’effetto dell’alcol.
Prima di poter dire o fare qualcosa ha già preso in bocca il mio membro mentre è ancora stretto nella mano di Lisa.
Mi pompa in modo deciso, facendomi sentire bene anche la lingua.
Lisa sembra un po’ seccata dell’intromissione dell’amica ma mi basta muovere un po’ più in fretta le dita dentro di lei per distoglierla da pensieri inutili.
Mi dedico a lei con più decisione e inizia a godere per bene della mia bocca e le mie dita.
Silvia si sta impegnando così tanto nel succhiarmelo che ormai sono vicino al limite.
Avrei voluto farne venire almeno una prima, ma ormai non posso resistere oltre e vengo in bocca Silvia.
Lei ingoia tutto. Si passa la lingua sulle labbra e mi sorride.
“Ho fatto venire Babbo Natale” ride.
“Non vale. Volevo gustarmelo io.” e detto questo, Lisa, si china su di lei e le passa la lingua sulle labbra.
“Niente. Non me ne hai lasciato nemmeno una goccia.”
Lisa torna a sedersi sulle mie gambe e mi cinge il collo con le braccia.
“Caro Babbo, che ne dici di passare la notte qui? Ho voglia del tuo pacco natalizio.” mi sorride maliziosamente.
“Si, Babbo resta con noi e dacci il tuo bel pacco.”
“Siete proprio delle Bimbe cattive sapete?” ridiamo tutte e tre per poi spostarci in camera da letto.
Mi libero del costume e dei vestiti ma mi fanno tenere il cappello.
Iniziamo a dedicarci a Silvia.
Lisa la bacia e le palpa i seni mentre io spingo la testa tra le sue gambe e inizio a leccargliela.
Continuiamo così finche non mi torna duro e quando lei ripete per l’ennesima volta di volere il mio pacco la accontento infilandoglielo dentro senza tanti complimenti.
Lei geme e mi incita a muovermi e spingerlo di più.
Io le afferro i fianchi e la accontento facendola gemere.
“Allora non ringrazi per il bel pacco che ti sto dando?”
“Sii.. sii.. grazie Babbo per il pacco.. continua a darmelo.. sii..”
Lisa ridacchia. Si porta su Silvia e, messa la figa davanti alla faccia di Silvia, si china tra le sue gambe e inizia a leccargliela mentre io continuo a muovermi in lei.
Silvia inizia a sua volta a leccarla a Lisa in un spettacolare 69.
Continuiamo finche Silvia non raggiunge l’orgasmo, quindi esco da lei, faccio sdraiare Lisa accanto a Silvia e la penetro.
Mi chino su di lei e la bacio, poi mi tiro su e, presi i suoi fianchi inizio a muovermi in lei.
Poco dopo Silvia si riprende abbastanza da poter iniziare a palpare e baciare il seno di Lisa.
Si sposta su Lisa appoggiando il suo corpo su quello di lei e iniziano a baciarsi.
Il culo di Silvia è quasi appoggiato contro di me e, ogni volta che spingo dentro a Lisa, finisco per darle un colpo con il mio ventre e mi sembra quasi di starle scopando entrambe.
Alla fine anche Lisa viene e io ci sono quasi.
Faccio spostare Silvia e mi metto vicino al viso di Lisa.
“Non volevi assaggiarmi? Dai prendilo in bocca e succhia.”
Lei non se lo fa ripetere e lo prende tutto iniziando a succhiare con avidità.
Silvia si avvicina e inizia a leccarmi i genitali e a prenderli in bocca.
Non ci vuole molto prima che riverso tutto nella bocca di Lisa, che da brava lo ingoia tutto.
Quando lo lascia, Silvia lo lecca a sua volta per pulirlo del tutto e poi bacia Lisa.
Un lungo bacio che deve sapere di me.
Finito mi abbandono sul letto.
Loro li si mettono ai miei lati, mi abbracciano e ci addormentiamo così, sfiniti e soddisfatti.
Ero da poco uscito da casa di amici, dopo una serata a festeggiare prima il natale con un gruppetto che conoscevo da anni.
Erano anche riusciti a convincermi a presentarmi vestito da Babbo Natale per poter distribuire i regali che ci eravamo fatti come ogni anno.
Come succedeva sempre, nelle rare serate in cui ci vedevamo, avevamo fatto tardi e stavo tornando a casa che erano quasi le 2, per fortuna il giorno dopo sarebbe stato sabato.
A metà strada mi si accende la spia della riserva e decido di fermarmi al primo distributore, tanto per non rischiare.
Sono li intento a far benzina quando arriva un altra macchina che si ferma proprio dietro la mia, anche se le altre pompe sono libere.
Noto che dentro ci sono due ragazze che mi indicano e ridono tra di loro.
Le vedo scendere dall’auto e mi si avvicinano con passo incerto, continuando a ridere.
Arrivate a qualche passo da me una quasi mi cade addosso, riuscendo però ad appoggiarsi con una mano al mio petto. Poi mi guarda e già dal viso arrossato capisco la situazione.
“Ehi Babbo, stai dissetando le renne?” Ride della sua battuta e anche l’altra fa altrettanto.
Mi arriva distintamente l’odore dell’alcol dal suo fiato.
Se non sono completamente ubriache ci manca poco.
“Ogni tanto bisogna farlo.” lo dico tanto per dire qualcosa, ma loro ridono.
“Babbo, Babbo.. ti va di farti una foto con me?”
“La voglio anch’io una foto con Babbo Natale”
Decido di darle corda, sempre meglio che farle rimettere al volante in quello stato.
“Certo Bimbe, ma lasciatemi finire un attimo.”
Nel frattempo avevo continuato a far benzina e aveva quasi finito.
Messa a posto la pompa mi rivolgo a loro.
“ Ok, Bimbe. Chi è la prima?”
Quella che mi era quasi caduta addosso mi si mette accanto. Mi afferra un braccio appoggiandosi contro e sorride all’amica, che nel frattempo ha tirato fuori il telefono e scatta un paio di foto.
Si invertono e faccio un paio di foto anche con l’altra ragazza.
Si mettono a guardarle, ma non sembrano soddisfatte.
“No, no. Così non vanno bene.. Sembriamo due turiste con un sagomato. Babbo che ne dici farne una con me seduta sulle tue gambe?”
“Bè.. si certo, ma come?” mi guardo in giro.
“Possiamo farla li. Vieni.” Mi prende per mano e mi porta ad un delimitatore in cemento messo davanti all’ingresso chiuso dell’edificio del distributore.
“Siediti qui.” faccio come ha detto e lei subito mi si siede su una gamba e mi passa un braccio sulle spalle. Come prima sorride all’amica che le scatta qualche foto.
“Queste sono belle. Ora tocca a me.” passa il telefono all’amica, fa per sedersi sulla mia gamba ma scivola e per evitare di cadere si appoggia con una mano proprio tra le mie gambe.
Per mia fortuna non ci si appoggia di peso, ma avverto distintamente la sua mano palparmelo per bene.
Si tira su di scatto rossa in viso
“Scusa, scusa.. ho toccato il pacco di Natale.” l’amica si mette a ridere.
“Lo volevi scartare in anticipo?” si mettono a ridere e fare altri giochi di parole sul pacco.
“Grazie Babbo, ricordati di passare da noi a natale” ridono e fanno per andare verso la macchina.
Esito un attimo, ma non me la sento di lasciarle andare in questo stato.
“Scusate. Ma siete sicure di volervi mettere al volante? Senza offesa, ma mi sembrate un po’ alticce.”
Loro ridacchiano.
“Ha detto alticce.. di pure ubriache” e ride.
“Ma dai, non sono poi così ubriaca. Al massimo allegramente brilla.” ridono ancora.
“Che ne dite, parcheggiate la macchina qui e io vi porto a casa. Ok?”
“Non so, farci portare a casa da uno sconosciuto.. anche se Babbo Natale” ridacchia
“Secondo me il Babbo vuole solo farci scartare il suo pacco a casa.” altre risate.
Vanno avanti per qualche minuto, parlando e ridendo tra di loro.
Riprendono fiato.
“Ok, si siamo un po’ alticce.. Grazie per l’offerta.. la accettiamo.”
“Io accetto anche altro se vuoi darmelo.” ride
“Mi sa che sei proprio andata.” ride anche l’altra.
Quella messa meglio sale nella loro macchina e la parcheggia abbastanza bene per essere ubriaca.
L’altra nel frattempo sale dietro nella mia auto e ci si sdraia.
Scopro che sono coinquiline e si chiamano Silvia e Lisa.
Non vivono lontano, in dieci minuti siamo già sotto casa loro.
Mi rendo conto che probabilmente non avrebbero avuto problemi a tornare a casa.
Per quanto “allegra” la ragazza seduta accanto a me, Lisa, sembra abbastanza lucida.
Quella dietro invece,Silvia, si è addormentata subito e mi tocca aiutare Lisa a portarla su in casa.
Entrati in casa la adagiamo sul divano e Lisa prova di nuovo a svegliarla.
“Niente da fare. Grazie dell’aiuto, non so come avrai fatto a portarla in casa da sola. Posso offrirti qualcosa?
Un drink? Un caffè? Un pompino?” ride
“Accetto il caffè e lo consiglio pure per te.” le sorrido.
Lei ride e si mette a preparare la macchinetta del caffè.
Io mi guardo in giro. E’ un appartamento carino e ordinato. Non sembra proprio la casa di due festaiole.
Qualche minuto dopo torna con due tazzine.
Me ne passa uno e, senza dire niente, mi si siede sulle gambe e inizia a sorseggiare il suo caffè.
Sono un po’ spiazzato ma faccio altrettanto.
Finito di bere lei prende le due tazzine e le appoggia sul tavolo lì accanto.
Mi mette le braccia intorno al collo.
“Sicuro di non volerlo il pompino?” Mi sorride e avvicina il volto al mio.
“Non mi dispiacerebbe. Il problema e che non so quanto sei lucida. Non vorrei problemi domani mattina.”
“Tranquillo, non ho bevuto così tanto.” Mi bacia e io ricambio. E’ un bacio lungo e profondo che sa di caffè.
Quando ci separiamo, si mette in ginocchio tra le mie gambe e me lo tira fuori dal costume e vestiti.
Il buon senso mi dice che sarebbe meglio fermarla e andare via, ma con il mio membro nelle sue mani ormai ho smesso di ragionare con la testa e la lascio fare.
Mentre me lo accarezza con le mani, stimola i miei genitali con la bocca e la lingua continuando a guardarmi in faccia.
Percorre il mio membro con la lingua, inizia a baciarlo in diversi punti.
Lo prende in bocca e inizia a pomparlo, prima lentamente, poi più in fretta. Me lo succhia con avidità.
E’ fantastica. Rischia di farmi venire subito e non voglio.
La faccio staccare dal mio membro e la bacio.
Le sollevo la maglietta scoprendole il seno.
Inizio a baciarglielo e a leccarlo.
Lei mi lascia fare ma con una mano inizia a segarmi lentamente.
Sembra proprio decisa a farmi venire.
Le slaccio i pantaloni e spingo una mano dentro, anche agli slip.
Trovo la sua intimità umida e inizio a stimolarla.
Quando le spingo due dita dentro le sfugge un gemito.
Ci stiamo masturbando a vicenda quando sentiamo una voce sbiascicare.
“E’ arrivato già Natale? Voglio anch’io il pacco.”
Ci troviamo Silvia accanto. Non sembra del tutto lucida, non so se perché ancora mezza addormentata o se ancora sotto l’effetto dell’alcol.
Prima di poter dire o fare qualcosa ha già preso in bocca il mio membro mentre è ancora stretto nella mano di Lisa.
Mi pompa in modo deciso, facendomi sentire bene anche la lingua.
Lisa sembra un po’ seccata dell’intromissione dell’amica ma mi basta muovere un po’ più in fretta le dita dentro di lei per distoglierla da pensieri inutili.
Mi dedico a lei con più decisione e inizia a godere per bene della mia bocca e le mie dita.
Silvia si sta impegnando così tanto nel succhiarmelo che ormai sono vicino al limite.
Avrei voluto farne venire almeno una prima, ma ormai non posso resistere oltre e vengo in bocca Silvia.
Lei ingoia tutto. Si passa la lingua sulle labbra e mi sorride.
“Ho fatto venire Babbo Natale” ride.
“Non vale. Volevo gustarmelo io.” e detto questo, Lisa, si china su di lei e le passa la lingua sulle labbra.
“Niente. Non me ne hai lasciato nemmeno una goccia.”
Lisa torna a sedersi sulle mie gambe e mi cinge il collo con le braccia.
“Caro Babbo, che ne dici di passare la notte qui? Ho voglia del tuo pacco natalizio.” mi sorride maliziosamente.
“Si, Babbo resta con noi e dacci il tuo bel pacco.”
“Siete proprio delle Bimbe cattive sapete?” ridiamo tutte e tre per poi spostarci in camera da letto.
Mi libero del costume e dei vestiti ma mi fanno tenere il cappello.
Iniziamo a dedicarci a Silvia.
Lisa la bacia e le palpa i seni mentre io spingo la testa tra le sue gambe e inizio a leccargliela.
Continuiamo così finche non mi torna duro e quando lei ripete per l’ennesima volta di volere il mio pacco la accontento infilandoglielo dentro senza tanti complimenti.
Lei geme e mi incita a muovermi e spingerlo di più.
Io le afferro i fianchi e la accontento facendola gemere.
“Allora non ringrazi per il bel pacco che ti sto dando?”
“Sii.. sii.. grazie Babbo per il pacco.. continua a darmelo.. sii..”
Lisa ridacchia. Si porta su Silvia e, messa la figa davanti alla faccia di Silvia, si china tra le sue gambe e inizia a leccargliela mentre io continuo a muovermi in lei.
Silvia inizia a sua volta a leccarla a Lisa in un spettacolare 69.
Continuiamo finche Silvia non raggiunge l’orgasmo, quindi esco da lei, faccio sdraiare Lisa accanto a Silvia e la penetro.
Mi chino su di lei e la bacio, poi mi tiro su e, presi i suoi fianchi inizio a muovermi in lei.
Poco dopo Silvia si riprende abbastanza da poter iniziare a palpare e baciare il seno di Lisa.
Si sposta su Lisa appoggiando il suo corpo su quello di lei e iniziano a baciarsi.
Il culo di Silvia è quasi appoggiato contro di me e, ogni volta che spingo dentro a Lisa, finisco per darle un colpo con il mio ventre e mi sembra quasi di starle scopando entrambe.
Alla fine anche Lisa viene e io ci sono quasi.
Faccio spostare Silvia e mi metto vicino al viso di Lisa.
“Non volevi assaggiarmi? Dai prendilo in bocca e succhia.”
Lei non se lo fa ripetere e lo prende tutto iniziando a succhiare con avidità.
Silvia si avvicina e inizia a leccarmi i genitali e a prenderli in bocca.
Non ci vuole molto prima che riverso tutto nella bocca di Lisa, che da brava lo ingoia tutto.
Quando lo lascia, Silvia lo lecca a sua volta per pulirlo del tutto e poi bacia Lisa.
Un lungo bacio che deve sapere di me.
Finito mi abbandono sul letto.
Loro li si mettono ai miei lati, mi abbracciano e ci addormentiamo così, sfiniti e soddisfatti.
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