Nascita
di
Bellofiore2
genere
gay
Mi ricordo molto bene quando tutto cominciò... in estate mi recavo nella mia casa di campagna dove ci passavo la stagione... Era una proprietà divisa in tre parti, mio nonno aveva diviso la suddetta proprietà ai suoi tre figli, mio padre e i miei due zii, ero felice, potevo passare tre mesi con i miei cugini, Andrea, Carlo e Giovanni. Facevamo tutto assieme da mattina a sera, salivamo in montagna, andavamo a pesca, giravamo con le bici, la sera farci accompagnare in paese e poi farci venire a prendere alle 23. Non avevamo telefoni, ma era bellissimo...
Era l'estate del 2006, l anno in cui l'Italia vinse il mondiale, che successero molte cose, nuove per me e appaganti...
Io ero il più mingherlino, avevo paura del buio e sembravo il più debole di loro, Carlo il mio coetaneo era quasi il doppio di me in altezza, non avevo nessuno esperienze, ero molto innocente. Appunto un giorno io e Carlo eravamo nell'uliveto al limite delle nostre proprietà, nascosti da tutto e tutti, era un posto tranquillo, lui fumava e io gli facevo compagnia. Un giorno dopo aver fumato notai che mi guardava e domandai perché, e lui rispose: ma tu te la meni?
Io non sapevo nemmeno che volesse dire e non risposi, lui capì, mi prese in giro e allora io insistetti affinché mi spiegasse. Molto tranquillamente mi disse che mi avrebbe spiegato, e io rimasi in attesa.
Lui si alzò. Si abbassò il pantaloncini e le mutande, e uscì il suo cazzo, era diritto e largo, con la cappella proporzionata (per la sua età ora riconosco che era davvero grande) e comincio a fare avanti e indietro con la mano. Io guardavo sbalordito con interesse lui e il suo cazzo, lui mi spiegò che quello era la menata, e continuò fino a quando non mi chiese se volevo farlo io, io senza problemi annuii e gli e lo presi in mano e cominciai a fare avanti e indietro mentre lui mi guidava e mi diceva di sputarmi nella mano e continuare, ma dopo qualche minuto di avanti e indietro, lui cominciò ad ansimare a muoversi, fino a quando dal suo cazzo schizzò della roba bianca che mi sporcò, io tolsi la mano sporca lui continuò da solo ma sgrullò tutto sopra di me. Non sapevo che fare, se arrabbiarmi o restare impassibile. Lui di disse che quella cosa si chiamava sborra e che la dovevo assaggiare, non sono mai stato schizzinoso e lo feci. Niente di che, ma lui mi guardò intensamente e mi disse di non dire niente a nessuno
Era l'estate del 2006, l anno in cui l'Italia vinse il mondiale, che successero molte cose, nuove per me e appaganti...
Io ero il più mingherlino, avevo paura del buio e sembravo il più debole di loro, Carlo il mio coetaneo era quasi il doppio di me in altezza, non avevo nessuno esperienze, ero molto innocente. Appunto un giorno io e Carlo eravamo nell'uliveto al limite delle nostre proprietà, nascosti da tutto e tutti, era un posto tranquillo, lui fumava e io gli facevo compagnia. Un giorno dopo aver fumato notai che mi guardava e domandai perché, e lui rispose: ma tu te la meni?
Io non sapevo nemmeno che volesse dire e non risposi, lui capì, mi prese in giro e allora io insistetti affinché mi spiegasse. Molto tranquillamente mi disse che mi avrebbe spiegato, e io rimasi in attesa.
Lui si alzò. Si abbassò il pantaloncini e le mutande, e uscì il suo cazzo, era diritto e largo, con la cappella proporzionata (per la sua età ora riconosco che era davvero grande) e comincio a fare avanti e indietro con la mano. Io guardavo sbalordito con interesse lui e il suo cazzo, lui mi spiegò che quello era la menata, e continuò fino a quando non mi chiese se volevo farlo io, io senza problemi annuii e gli e lo presi in mano e cominciai a fare avanti e indietro mentre lui mi guidava e mi diceva di sputarmi nella mano e continuare, ma dopo qualche minuto di avanti e indietro, lui cominciò ad ansimare a muoversi, fino a quando dal suo cazzo schizzò della roba bianca che mi sporcò, io tolsi la mano sporca lui continuò da solo ma sgrullò tutto sopra di me. Non sapevo che fare, se arrabbiarmi o restare impassibile. Lui di disse che quella cosa si chiamava sborra e che la dovevo assaggiare, non sono mai stato schizzinoso e lo feci. Niente di che, ma lui mi guardò intensamente e mi disse di non dire niente a nessuno
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Commenti dei lettori al racconto erotico