Il nostro segreto.
di
pennabianca.
genere
incesti
Mi chiamo Carlo, ho 24 anni, sono alto, moro, occhi scuri, un bel fisico scolpito da oltre dieci anni di nuoto. Ho completato gli studi e sono geometra; lavoro per una grossa ditta di costruzioni, dove c'è anche Mario, mio padre con la qualifica di caposquadra. È un bell'uomo di 47 anni, alto, moro, con la carnagione un po' scura, dei bellissimi occhi azzurri ed un fisico ben strutturato da anni di cantiere e, soprattutto, è anche molto villoso. Nell'ambiente, le persone che lo conoscono lo definiscono uno "sciupa femmine", perché è spesso concupito dalle donne, forte del suo aspetto mascolino, dai suoi occhi azzurri e, per quello che si dice in giro, sarebbe anche fornito di una notevole dotazione, per cui riesce, spesso e volentieri, a infilarsi tra le cosce di più di una donna, rendendola felice. Da circa due anni, mia madre se n'è andata, stanca di portar ripetutamente le corna e, anche se tra essi la questione si è risolta nel migliore dei modi, io son rimasto un po' deluso, perché ero convinto che papà avrebbe fatto di tutto per salvare il suo matrimonio, ma, quando ho scoperto la verità, ho capito il perché ed anche per me tante cose son cambiate. Consapevole, a mia volta, dell'attrazione che esercita il mio aspetto fisico, mi son ritrovato spesso in situazioni alquanto intriganti con diverse ragazze, specie quelle del nostro gruppo, ma, in occasione di alcune mie trasferte per lavoro in altre città, ho potuto anche sperimentare contatti maschili, che mi hanno veramente intrigato e, alla fine, mi sono ritrovato ad essere un bisex convinto. Naturalmente, tutto questo è rimasto un segreto, tranne, probabilmente, per mio padre, che se n'è accorto soprattutto dopo che siamo rimasti io e lui da soli a casa. Il primo indizio che qualcosa era cambiato, si è verificato allorché, casualmente, mi son accorto che qualcuno aveva curiosato nel mio computer e, controllata la cronologia delle pagine da me aperte, ho notato che alcune erano state di nuovo aperte e chiuse, soprattutto quelle afferenti video bisex o gay. Dopo questo appena riferito, ho tenuto un po' d'occhio la situazione e mi son accorto che questa cosa si ripeteva con una certa frequenza, così son giunto alla conclusione che, trovandoci solo noi due in casa, non poteva esser stato altri che mio padre a venir a curiosare nel mio pc. Questa cosa mi ha intrigato e, nello stesso tempo, incuriosito molto, perché non capivo per quale motivo mio padre venisse a guardare gli stessi video porno, da me visti. Questa cosa si è ripetuta per un po' di tempo, fino all'inizio dell'estate e, un sabato mattina, quando mi son alzato ho deciso di fare una doccia, ma, prima ho controllato di nuovo la cronologia nel mio pc ed ho visto che la sera prima, che ero fuori, qualcuno era venuto proprio a vedere un paio di video porno che trattavano proprio del rapporto incestuoso tra padre e figlio. Passando davanti alla sua camera per andare in bagno a far la doccia, ho visto la porta accostata ed ho notato che lui era sdraiato sul letto, completamente nudo, voltato di spalle verso la porta; ho potuto ammirare che aveva un gran bel culo. Son rimasto per qualche istante ad ammirare quelle splendide chiappe, dure e toniche, oltre le sue cosce forti e robuste, ricoperte di peli, anche la schiena si presentava abbastanza villosa e la cosa mi ha un po' eccitato; quando son entrato nella doccia, ho iniziato lentamente a rilassarmi sotto il getto dell'acqua tiepida. Tenevo gli occhi chiusi e, dentro di me, riflettevo su tutta la situazione; la cosa mi stava man mano turbando ed ero quasi pronto a farmi una succulenta sega, quando ho sentito un rumore, ho aperto gli occhi e, guardando oltre il vetro della doccia, ho visto mio padre in piedi sulla soglia della porta. Ho ammirato il suo splendido corpo abbronzato e muscoloso, il suo petto e l'addome villoso, le sue gambe massicce poste in bella mostra davanti a me. Non era certo una novità per me che avevo visto tante volte mio padre in pantaloncini corti e basta, ma ciò che mi ha stupito e mi ha lasciato veramente a bocca aperta, è stato il fatto che era lì, sulla soglia della porta, completamente nudo e con il cazzo in mano, già perfettamente duro. Per la prima volta, ho visto il membro di mio padre e mi son reso conto che era davvero un arnese di tutto rispetto. Sicuramente un po' più lungo del mio, che arriva quasi ad una ventina di centimetri, ma abbastanza grande e, soprattutto, di notevole spessore, con un tronco venoso ed una cappella gonfia e lucida. Se lo menava con calma, senza fretta. Sono uscito dalla doccia ed ho visto che lui ha fatto un inchino con il capo, rivolto al mio fisico, con la conseguenza che anche il mio uccello stava prendendo a gonfiarsi. Ci siamo guardati per un lungo istante, poi lui mi ha sorriso ed ha fatto un passo verso di me, guardandomi dritto negli occhi.
«Carlo, va tutto bene! Asciugati e vieni in camera: ho voglia di parlarti!»
Mi son asciugato velocemente, in maniera alquanto sommaria e, incuriosito, oltreché molto eccitato, mi son avvicinato alla camera e, prima di entrarvi, ho riflettuto sul fatto che le mie uniche esperienze vissute con altri uomini le avevo sempre fatte con uomini maturi e, comunque, dall'aspetto molto simile al suo; questo, per un momento, mi ha fatto riflettere e mi ha lasciato un po' perplesso. Era la prima volta che succedeva una cosa del genere ed ero alquanto titubante. Ho fatto un profondo respiro e poi ho aperto la porta; quando son entrato, ho visto che era disteso completamente nudo sul letto, con le spalle appoggiate alla tastiera, stava a gambe larghe e con il membro che, in quel momento, mi è apparso ancora più grosso di prima. Lui mi ha rivolto un sorriso tranquillo e quanto mai affettuoso e poi, con un gesto della mano, mi ha fatto capire che dovevo mettermi seduto sul letto, accanto a lui. Senza nessuna esitazione, ho obbedito e, dopo ancora un ulteriore sorriso, in silenzio, ha chiuso gli occhi ed ha preso a masturbare lentamente quel suo cazzo ormai gonfio e duro come la pietra. Affascinato dallo spettacolo, anch'io ho chiuso gli occhi ed ho preso a segarmi. Mi sembrava una situazione veramente irreale! Nel silenzio della stanza si sentiva solo il rumore delle nostre mani che facevano su e giù sopra i nostri cazzi; si poteva sentir forte l'odore di sesso, di maschio che riempiva l'aria circostante. Ad un tratto ho sentito che lui si è avvicinato a me e così ho smesso immediatamente di masturbarmi ed ho sentito la sua mano che ha preso ad accarezzarmi la coscia ed a risalire su, fino ad arrivare al mio membro, che ha stretto in mano; allora ho aperto gli occhi ed i nostri sguardi si sono incrociati. Mi ha sorriso ancora ed io ho ricambiato, poi ho chiuso gli occhi e ho lasciato che la sua mano continuasse a segarmi lentamente; sentivo che era molto bravo nel portarmi fin quasi al piacere, per poi rallentare al fine di prolungarlo quanto più possibile. Era una sensazione sconvolgente; ho riaperto gli occhi quando ho sentito che ha allungato anche l'altra mano ed è venuto ad accarezzare e soppesare le mie palle, trovandole grosse e piene. Ci siamo di nuovo guardati in faccia, poi lui, sempre senza dir niente, si è piegato verso di me e, inopinatamente, la sua bocca calda ha accolto dentro di sé la mia cappella; ha spalancato le sue labbra umide ed il mio membro è lentamente scivolato tutto dentro la sua gola, fin in fondo. Poi ha lasciato scivolare il membro fuori dalla bocca e lo ha ripreso in mano, alternando mano e bocca mentre mi segava; provavo sensazioni veramente sconvolgenti! Ad un tratto, l'eccitazione ha avuto il sopravvento, lui se n’è reso conto ed ha preso a segarmi più velocemente fino a quando ho iniziato a sborrare con schizzi potenti; una quantità enorme di sbroda è partita dal cazzo ed è ricaduta sul mio petto.
«Così mi fai… oddio... sto sborrando! Non ti fermare che sborro!»
Non mi ricordo di aver mai goduto così tanto con una semplice sega! È stato qualcosa di veramente unico e irripetibile! Mi guarda soddisfatto e sorride, mentre io mi sento quasi stordito dal piacere provato; subito dopo, mi giro ed afferro con le mani, il suo membro caldo e pulsante. Lui socchiude gli occhi e mi lascia fare; mi rendo conto che la sua verga è talmente spessa che non riesco a congiunger le dita: è proprio un gran cazzone! Lo sego per un po' e vedo che, a seconda dei movimenti che gli propino, sarò in grado di fargli assaporare il piacere della mia bocca; così mi avvicino ed apro le labbra; quando do il primo colpo di lingua, vedo che lui apre gli occhi, mi sorride e poi li chiude di nuovo, mentre io cerco di infilarmi il più possibile in bocca quell’enorme fallo, duro come la pietra e grosso così tanto da non riuscire ad accogliere in bocca più della metà. Dentro di me, mi sentivo molto soddisfatto, perché mi è sempre piaciuto molto far godere i maschi di aspetto e presenza come mio padre e questo, ora me ne rendo conto, era sicuramente dovuto al fatto che l'ho sempre ammirato, così come il suo corpo e, ora, anche il suo cazzo, assaporandolo con la bocca! Anch'io alterno il piacere della sega e della succhiata e, ben presto, anche lui comincia a mugolare di piacere; poi, d'un tratto, vedo che il suo corpo sussulta e improvvisamente parte una serie di schizzi che, dall'alto, ricadono sul suo corpo, ma colpiscono anche la mia faccia; apro la bocca e ne prendo due direttamente in gola, scopro che la sua crema è veramente gustosa quanto buona. Continuo a mungerlo, fin quando quello splendido membro non schizza fuori l'ultima goccia; lui mi guarda e sorride soddisfatto. Mi prende il viso tra le mani e viene a leccare la sua stessa sbroda, che ha colpito la mia guancia e io, istintivamente, incollo le labbra alle sue; poi insinuo la lingua nella sua bocca e prendiamo a limonare come dei focosi amanti. Mentre mi bacia, mi accarezza e stringe il proprio corpo al mio; restiamo abbracciati per un lungo interminabile momento. Poi, sento forte l'impulso di tenerlo ancora in bocca e, così, mi abbasso e torno ad accogliere in gola quel suo membro, che sento esser calato poco di consistenza, nonostante l'orgasmo; anche lui si gira e ci uniamo in un 69, in cui diamo sfogo a tutta la nostra lussuria. Me lo succhia in maniera divina e poi, quando avverto che mi è ridiventato duro allo stesso modo di come sento il suo nella mia bocca, lui si gira e mi scruta in viso, sorridendo.
«Ho voglia di sentirti dentro: voglio che mi scopi!»
Si sdraia, allarga le cosce e le solleva; io mi inginocchio e porto i suoi talloni all'altezza del mio petto, così il mio membro si trova esattamente all'imbocco del suo fantastico culetto; lui dopo averlo lubrificato con della saliva, afferra il mio membro e, da sé stesso, lo indirizza contro quel buco grinzoso, che, appena inizio a spingere, si dilata e permette che possa entrare tutto dentro, fino in fondo. Spalanca la bocca e poi chiude gli occhi, mentre io, dopo esser giunti fin in fondo, comincio a far avanti/indietro; afferro il suo membro e prendo a segarlo, mentre ora lo pompo, portandolo al godimento. Una scopata bellissima! Vedo il suo viso sorridere contento e così lo scopo con più vigore, mentre lui mi esorta a non smettere.
«Bravo, così, Carlo! Così, pompami bene il culo! È bellissimo sentirti dentro di me! Non puoi immaginare da quanto tempo ne avevo voglia! Dai, fammi impazzire, sfondami per bene il culo! Dai, Carlo, riempimelo di sperma!»
Nonostante abbia sempre avuto una forte resistenza, questa volta sento che l'eccitazione mi porterà presto a godere; allora cerco di farlo venire, segando il suo cazzo; ma lui mi ferma e mi dice che vuole sentire il mio che si svuota nel suo culo.
«Vienimi dentro! Voglio sentire che me lo riempi! Scopami forte e sborrami nel culo!»
Lo sbatto con colpi sempre più forti e devastanti, poi, d'un tratto, mi fermo piantato dentro di lui e comincio a schizzargli dentro tutta la mia sbroda!
«Eccomi, papà! Sto sborrando! È bellissimo riempirti questo bel culo!»
Sento che contrae i muscoli anali, per spremere ogni singola goccia del mio piacere e poi, quando lo estraggo, lui mi sorride e, insieme, andiamo in bagno; lì si svuota, mentre, a mia volta, mi do una lavata. Torniamo insieme a letto; lui mi tiene con la testa appoggiata sul suo petto e, con una mano, accarezza i miei capelli. Mi parla con tono calmo e pacato.
«Ho esitato molto a giungere a questo, perché, sebbene avessi capito che anche tu fossi bisex, ancora non ne ero certo, fino ad una settimana fa. Ricordi? Ero andato a seguire quel lavoro nell'altra città, dove tu sei stato per più di un mese e, lì, ho incontrato Francesco, un mio carissimo amico, che, una sera, ti aveva visto assieme ad un tizio, di nome Antonio, vedendovi andar via insieme; così, per pura curiosità, vi ha seguito ed ha visto che tu gli facevi un magnifico pompino; così, poiché io e Francesco, spesso e volentieri ci prendiamo dei momenti di puro piacere tra noi, ho capito che era ora di farmi avanti anche con te. Ho scopato donne bellissime, ma ho anche succhiato e preso nel culo tanti cazzi!»
Sollevo lo sguardo, lui mi sorride.
«Sì è vero, con Antonio, spesso e volentieri, abbiamo avuto delle belle serate di sesso. È un gran porco anche lui ed ama possedere il mio culetto allo stesso modo di gradire il mio fallo dentro di sé. Mi ero accorto che controllavi la cronologia dei miei video sul PC ed allora ho capito che anche tu dovevi provar queste stesse emozioni; anch'io ho aspettato il momento giusto per raggiungere lo scopo appena vissuto.»
Mi son allungato verso l'alto e l'ho baciato in bocca, poi ho cominciato a scendere lungo il suo corpo, a succhiare i suoi capezzoli e poi giù, fino a riprendere in bocca il suo membro, che era rimasto alquanto barzotto; ho preso a succhiarlo con tutta la passione e la bravura di cui son capace e, ben presto, ha ritrovato la sua completa rigidità; così, mi sono girato e gli ho fatto capire che volevo provare la stessa emozione cui si era sottoposto lui poco prima. Mi ha fatto sistemare nella stessa posizione in cui era lui quando l'ho scopato. Mi ha guardato negli occhi sorridendo e, lentamente, è scivolato dentro di me; ho dovuto rilassarmi parecchio per riuscire ad accoglier dentro un membro di quelle dimensioni. Ha fatto tutto con estrema delicatezza e lentezza, senza fretta e, quando me lo sono sentito tutto dentro, ho afferrato il suo viso con entrambe le mani e l'ho baciato in bocca.
«Adesso fammi impazzire! Anch'io voglio sentire che mi scaldi l'intestino con la tua sbroda, dopo avermi fatto morire dal piacere.»
Mi ha pompato per diversi minuti, regalandomi tanto di quel piacere da provocarmi lacrime di gioia che spuntavano dagli occhi; lui se n'è accorto ed allora mi ha abbracciato, mi ha baciato ed ha preso a pomparmi ancor più forte, fino a che ho sentito un'ondata di calore che mi scaldava l'intestino, mentre lui urlava il suo piacere.
«Carlo! Carlo! Carlo, sto sborrando! È bellissimo riempirti questo culo stretto, che mi riempie di gioia, oltreché di piacere!»
Siamo rimasti abbracciati ancora un po', abbiamo continuato a limonare tra noi e poi, quando il suo membro si è sgonfiato, siamo andati in bagno ed abbiamo fatto una doccia insieme, insaponando e ripulendo i nostri corpi vicendevolmente; è capitato che , in quel frangente, mi son inginocchiato davanti a lui ed ho continuato a succhiare quel membro fantastico, fino a che, alla fine, ha messo una mano sul mio capo ed ha preso a scoparmi la bocca, avanti/indietro; infine, con un grido quasi animalesco, mi ha regalato quattro schizzi di sbroda, che ho ingoiato senza perderne neanche una goccia. Soddisfatti, abbiamo deciso di andare a pranzo insieme e, poiché abbiamo entrambi la passione della moto, abbiamo preso i nostri cavalli d'acciaio e, all’ora di pranzo, eravamo in riva al mare, seduti ad un comodo tavolo di ristorante, a gustare del pesce prelibato. Tra un manicaretto e l'altro, gli ho chiesto come mai non aveva cercato di salvare il suo rapporto con la mamma. Lui ha solo fatto un profondo respiro e poi mi ha risposto con la sua voce pacata.
«Devi sapere che tua madre se n'è andata per sua libera scelta, ma… di comune accordo, me ne sono assunto io la colpa della fine del nostro rapporto. La realtà è un po' diversa. Tua madre si era innamorata della sua miglior amica. Hai presente Fabiola, quella alta e bionda, ed aveva deciso di andare a vivere con lei; quindi se ne è andata via da casa perché loro due dormono insieme da diverso tempo. Le avevo detto che per me la cosa poteva comunque rimanere com'era, che non lo consideravo un problema, ma lei ha detto che tu non avresti capito; allora ha preferito adottare questa soluzione, così tanto radicale.»
Resto veramente stupito nel sentire le sue parole e mi rendo conto che ora mi tornano tanti atteggiamenti di mia madre, di certe sue molteplici confidenze con quell'amica.
«Io non avrei avuto nessun problema a veder mamma limonare con la sua amica!»
Rispondo a mia volta. Papà mi sorride e mi dice che, probabilmente, era la sua amica che si sentiva fuori posto dinanzi a noi. Da questo momento in poi, tra noi due si è stabilita una forte complicità e, insieme, passiamo dei momenti veramente unici; quando abbiamo avuto l'occasione di allontanarci dalla città e lavorare in altri ambienti, non abbiamo smesso di divertirci assieme a Francesco e Antonio, oltre anche altre persone conosciute nel tempo; però la cosa bella è che ho anche trovato una fidanzata che, quando ha scoperto che ero bisex, non solo ne è rimasta fortemente entusiasta, ma si è masturbata quasi a consumarsi le dita, una sera che, ha visto noi due scopare insieme, e sono certo che prima o poi finirà che vorrà essere scopata da noi due assieme.
«Carlo, va tutto bene! Asciugati e vieni in camera: ho voglia di parlarti!»
Mi son asciugato velocemente, in maniera alquanto sommaria e, incuriosito, oltreché molto eccitato, mi son avvicinato alla camera e, prima di entrarvi, ho riflettuto sul fatto che le mie uniche esperienze vissute con altri uomini le avevo sempre fatte con uomini maturi e, comunque, dall'aspetto molto simile al suo; questo, per un momento, mi ha fatto riflettere e mi ha lasciato un po' perplesso. Era la prima volta che succedeva una cosa del genere ed ero alquanto titubante. Ho fatto un profondo respiro e poi ho aperto la porta; quando son entrato, ho visto che era disteso completamente nudo sul letto, con le spalle appoggiate alla tastiera, stava a gambe larghe e con il membro che, in quel momento, mi è apparso ancora più grosso di prima. Lui mi ha rivolto un sorriso tranquillo e quanto mai affettuoso e poi, con un gesto della mano, mi ha fatto capire che dovevo mettermi seduto sul letto, accanto a lui. Senza nessuna esitazione, ho obbedito e, dopo ancora un ulteriore sorriso, in silenzio, ha chiuso gli occhi ed ha preso a masturbare lentamente quel suo cazzo ormai gonfio e duro come la pietra. Affascinato dallo spettacolo, anch'io ho chiuso gli occhi ed ho preso a segarmi. Mi sembrava una situazione veramente irreale! Nel silenzio della stanza si sentiva solo il rumore delle nostre mani che facevano su e giù sopra i nostri cazzi; si poteva sentir forte l'odore di sesso, di maschio che riempiva l'aria circostante. Ad un tratto ho sentito che lui si è avvicinato a me e così ho smesso immediatamente di masturbarmi ed ho sentito la sua mano che ha preso ad accarezzarmi la coscia ed a risalire su, fino ad arrivare al mio membro, che ha stretto in mano; allora ho aperto gli occhi ed i nostri sguardi si sono incrociati. Mi ha sorriso ancora ed io ho ricambiato, poi ho chiuso gli occhi e ho lasciato che la sua mano continuasse a segarmi lentamente; sentivo che era molto bravo nel portarmi fin quasi al piacere, per poi rallentare al fine di prolungarlo quanto più possibile. Era una sensazione sconvolgente; ho riaperto gli occhi quando ho sentito che ha allungato anche l'altra mano ed è venuto ad accarezzare e soppesare le mie palle, trovandole grosse e piene. Ci siamo di nuovo guardati in faccia, poi lui, sempre senza dir niente, si è piegato verso di me e, inopinatamente, la sua bocca calda ha accolto dentro di sé la mia cappella; ha spalancato le sue labbra umide ed il mio membro è lentamente scivolato tutto dentro la sua gola, fin in fondo. Poi ha lasciato scivolare il membro fuori dalla bocca e lo ha ripreso in mano, alternando mano e bocca mentre mi segava; provavo sensazioni veramente sconvolgenti! Ad un tratto, l'eccitazione ha avuto il sopravvento, lui se n’è reso conto ed ha preso a segarmi più velocemente fino a quando ho iniziato a sborrare con schizzi potenti; una quantità enorme di sbroda è partita dal cazzo ed è ricaduta sul mio petto.
«Così mi fai… oddio... sto sborrando! Non ti fermare che sborro!»
Non mi ricordo di aver mai goduto così tanto con una semplice sega! È stato qualcosa di veramente unico e irripetibile! Mi guarda soddisfatto e sorride, mentre io mi sento quasi stordito dal piacere provato; subito dopo, mi giro ed afferro con le mani, il suo membro caldo e pulsante. Lui socchiude gli occhi e mi lascia fare; mi rendo conto che la sua verga è talmente spessa che non riesco a congiunger le dita: è proprio un gran cazzone! Lo sego per un po' e vedo che, a seconda dei movimenti che gli propino, sarò in grado di fargli assaporare il piacere della mia bocca; così mi avvicino ed apro le labbra; quando do il primo colpo di lingua, vedo che lui apre gli occhi, mi sorride e poi li chiude di nuovo, mentre io cerco di infilarmi il più possibile in bocca quell’enorme fallo, duro come la pietra e grosso così tanto da non riuscire ad accogliere in bocca più della metà. Dentro di me, mi sentivo molto soddisfatto, perché mi è sempre piaciuto molto far godere i maschi di aspetto e presenza come mio padre e questo, ora me ne rendo conto, era sicuramente dovuto al fatto che l'ho sempre ammirato, così come il suo corpo e, ora, anche il suo cazzo, assaporandolo con la bocca! Anch'io alterno il piacere della sega e della succhiata e, ben presto, anche lui comincia a mugolare di piacere; poi, d'un tratto, vedo che il suo corpo sussulta e improvvisamente parte una serie di schizzi che, dall'alto, ricadono sul suo corpo, ma colpiscono anche la mia faccia; apro la bocca e ne prendo due direttamente in gola, scopro che la sua crema è veramente gustosa quanto buona. Continuo a mungerlo, fin quando quello splendido membro non schizza fuori l'ultima goccia; lui mi guarda e sorride soddisfatto. Mi prende il viso tra le mani e viene a leccare la sua stessa sbroda, che ha colpito la mia guancia e io, istintivamente, incollo le labbra alle sue; poi insinuo la lingua nella sua bocca e prendiamo a limonare come dei focosi amanti. Mentre mi bacia, mi accarezza e stringe il proprio corpo al mio; restiamo abbracciati per un lungo interminabile momento. Poi, sento forte l'impulso di tenerlo ancora in bocca e, così, mi abbasso e torno ad accogliere in gola quel suo membro, che sento esser calato poco di consistenza, nonostante l'orgasmo; anche lui si gira e ci uniamo in un 69, in cui diamo sfogo a tutta la nostra lussuria. Me lo succhia in maniera divina e poi, quando avverto che mi è ridiventato duro allo stesso modo di come sento il suo nella mia bocca, lui si gira e mi scruta in viso, sorridendo.
«Ho voglia di sentirti dentro: voglio che mi scopi!»
Si sdraia, allarga le cosce e le solleva; io mi inginocchio e porto i suoi talloni all'altezza del mio petto, così il mio membro si trova esattamente all'imbocco del suo fantastico culetto; lui dopo averlo lubrificato con della saliva, afferra il mio membro e, da sé stesso, lo indirizza contro quel buco grinzoso, che, appena inizio a spingere, si dilata e permette che possa entrare tutto dentro, fino in fondo. Spalanca la bocca e poi chiude gli occhi, mentre io, dopo esser giunti fin in fondo, comincio a far avanti/indietro; afferro il suo membro e prendo a segarlo, mentre ora lo pompo, portandolo al godimento. Una scopata bellissima! Vedo il suo viso sorridere contento e così lo scopo con più vigore, mentre lui mi esorta a non smettere.
«Bravo, così, Carlo! Così, pompami bene il culo! È bellissimo sentirti dentro di me! Non puoi immaginare da quanto tempo ne avevo voglia! Dai, fammi impazzire, sfondami per bene il culo! Dai, Carlo, riempimelo di sperma!»
Nonostante abbia sempre avuto una forte resistenza, questa volta sento che l'eccitazione mi porterà presto a godere; allora cerco di farlo venire, segando il suo cazzo; ma lui mi ferma e mi dice che vuole sentire il mio che si svuota nel suo culo.
«Vienimi dentro! Voglio sentire che me lo riempi! Scopami forte e sborrami nel culo!»
Lo sbatto con colpi sempre più forti e devastanti, poi, d'un tratto, mi fermo piantato dentro di lui e comincio a schizzargli dentro tutta la mia sbroda!
«Eccomi, papà! Sto sborrando! È bellissimo riempirti questo bel culo!»
Sento che contrae i muscoli anali, per spremere ogni singola goccia del mio piacere e poi, quando lo estraggo, lui mi sorride e, insieme, andiamo in bagno; lì si svuota, mentre, a mia volta, mi do una lavata. Torniamo insieme a letto; lui mi tiene con la testa appoggiata sul suo petto e, con una mano, accarezza i miei capelli. Mi parla con tono calmo e pacato.
«Ho esitato molto a giungere a questo, perché, sebbene avessi capito che anche tu fossi bisex, ancora non ne ero certo, fino ad una settimana fa. Ricordi? Ero andato a seguire quel lavoro nell'altra città, dove tu sei stato per più di un mese e, lì, ho incontrato Francesco, un mio carissimo amico, che, una sera, ti aveva visto assieme ad un tizio, di nome Antonio, vedendovi andar via insieme; così, per pura curiosità, vi ha seguito ed ha visto che tu gli facevi un magnifico pompino; così, poiché io e Francesco, spesso e volentieri ci prendiamo dei momenti di puro piacere tra noi, ho capito che era ora di farmi avanti anche con te. Ho scopato donne bellissime, ma ho anche succhiato e preso nel culo tanti cazzi!»
Sollevo lo sguardo, lui mi sorride.
«Sì è vero, con Antonio, spesso e volentieri, abbiamo avuto delle belle serate di sesso. È un gran porco anche lui ed ama possedere il mio culetto allo stesso modo di gradire il mio fallo dentro di sé. Mi ero accorto che controllavi la cronologia dei miei video sul PC ed allora ho capito che anche tu dovevi provar queste stesse emozioni; anch'io ho aspettato il momento giusto per raggiungere lo scopo appena vissuto.»
Mi son allungato verso l'alto e l'ho baciato in bocca, poi ho cominciato a scendere lungo il suo corpo, a succhiare i suoi capezzoli e poi giù, fino a riprendere in bocca il suo membro, che era rimasto alquanto barzotto; ho preso a succhiarlo con tutta la passione e la bravura di cui son capace e, ben presto, ha ritrovato la sua completa rigidità; così, mi sono girato e gli ho fatto capire che volevo provare la stessa emozione cui si era sottoposto lui poco prima. Mi ha fatto sistemare nella stessa posizione in cui era lui quando l'ho scopato. Mi ha guardato negli occhi sorridendo e, lentamente, è scivolato dentro di me; ho dovuto rilassarmi parecchio per riuscire ad accoglier dentro un membro di quelle dimensioni. Ha fatto tutto con estrema delicatezza e lentezza, senza fretta e, quando me lo sono sentito tutto dentro, ho afferrato il suo viso con entrambe le mani e l'ho baciato in bocca.
«Adesso fammi impazzire! Anch'io voglio sentire che mi scaldi l'intestino con la tua sbroda, dopo avermi fatto morire dal piacere.»
Mi ha pompato per diversi minuti, regalandomi tanto di quel piacere da provocarmi lacrime di gioia che spuntavano dagli occhi; lui se n'è accorto ed allora mi ha abbracciato, mi ha baciato ed ha preso a pomparmi ancor più forte, fino a che ho sentito un'ondata di calore che mi scaldava l'intestino, mentre lui urlava il suo piacere.
«Carlo! Carlo! Carlo, sto sborrando! È bellissimo riempirti questo culo stretto, che mi riempie di gioia, oltreché di piacere!»
Siamo rimasti abbracciati ancora un po', abbiamo continuato a limonare tra noi e poi, quando il suo membro si è sgonfiato, siamo andati in bagno ed abbiamo fatto una doccia insieme, insaponando e ripulendo i nostri corpi vicendevolmente; è capitato che , in quel frangente, mi son inginocchiato davanti a lui ed ho continuato a succhiare quel membro fantastico, fino a che, alla fine, ha messo una mano sul mio capo ed ha preso a scoparmi la bocca, avanti/indietro; infine, con un grido quasi animalesco, mi ha regalato quattro schizzi di sbroda, che ho ingoiato senza perderne neanche una goccia. Soddisfatti, abbiamo deciso di andare a pranzo insieme e, poiché abbiamo entrambi la passione della moto, abbiamo preso i nostri cavalli d'acciaio e, all’ora di pranzo, eravamo in riva al mare, seduti ad un comodo tavolo di ristorante, a gustare del pesce prelibato. Tra un manicaretto e l'altro, gli ho chiesto come mai non aveva cercato di salvare il suo rapporto con la mamma. Lui ha solo fatto un profondo respiro e poi mi ha risposto con la sua voce pacata.
«Devi sapere che tua madre se n'è andata per sua libera scelta, ma… di comune accordo, me ne sono assunto io la colpa della fine del nostro rapporto. La realtà è un po' diversa. Tua madre si era innamorata della sua miglior amica. Hai presente Fabiola, quella alta e bionda, ed aveva deciso di andare a vivere con lei; quindi se ne è andata via da casa perché loro due dormono insieme da diverso tempo. Le avevo detto che per me la cosa poteva comunque rimanere com'era, che non lo consideravo un problema, ma lei ha detto che tu non avresti capito; allora ha preferito adottare questa soluzione, così tanto radicale.»
Resto veramente stupito nel sentire le sue parole e mi rendo conto che ora mi tornano tanti atteggiamenti di mia madre, di certe sue molteplici confidenze con quell'amica.
«Io non avrei avuto nessun problema a veder mamma limonare con la sua amica!»
Rispondo a mia volta. Papà mi sorride e mi dice che, probabilmente, era la sua amica che si sentiva fuori posto dinanzi a noi. Da questo momento in poi, tra noi due si è stabilita una forte complicità e, insieme, passiamo dei momenti veramente unici; quando abbiamo avuto l'occasione di allontanarci dalla città e lavorare in altri ambienti, non abbiamo smesso di divertirci assieme a Francesco e Antonio, oltre anche altre persone conosciute nel tempo; però la cosa bella è che ho anche trovato una fidanzata che, quando ha scoperto che ero bisex, non solo ne è rimasta fortemente entusiasta, ma si è masturbata quasi a consumarsi le dita, una sera che, ha visto noi due scopare insieme, e sono certo che prima o poi finirà che vorrà essere scopata da noi due assieme.
4
voti
voti
valutazione
5.5
5.5
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Il gigante nero.
Commenti dei lettori al racconto erotico