Una vera troia.
di
pennabianca.
genere
corna
Mi chiamo Giampiero, ho 37 anni, sono di media statura, moro, occhi scuri, fisico nella norma. Da sette anni, sono sposato con Sonia, mia coetanea, anche lei di media statura, bionda, occhi chiari, un bel seno di una terza abbondante ed un bel culo prominente, posto alla sommità
di cosce lunghe e ben tornite. Per diverso tempo, abbiamo condotto una vita come tante altre coppie, con alti e bassi e, alla fine, anche il sesso ha cominciato a risentire di quella monotonia, così, un po' alla volta, abbiamo provato a ricorrere a qualche gioco che ha, in qualche modo, ravvivato il nostro rapporto. Va detto che, all'interno della coppia, c'è sempre stato molto dialogo ed io non ho avuto remore a parlare di tutto con mia moglie, cosa che anche lei fa con me. Da qualche tempo, anche se non ricordo come la cosa sia cominciata, sto accarezzando l'idea di vederla alle prese con un altro maschio. Ne abbiamo parlato parecchio e lei mi è sembrata possibilista, ma anche molto titubante. Le sue argomentazioni erano sempre incentrate sul fatto che non si trattava di una fantasia facile da mettere in pratica.
«Sai come vanno queste cose? Ci vorrebbe un soggetto fidato, oppure uno sconosciuto da una volta e via.»
Siamo rimasti sempre un po' sul vago, fin quando, di recente, si è verificato un fatto che ha un po' cambiato la situazione. Era un giovedì notte e stavo facendo una bella scopata con mia moglie, facendola godere molto. Dopo averla pompata per bene, mentre era ancora a pecora, ho allungato una mano sul comodino ed ho preso un gel lubrificante, iniziando ad applicarne un po' sul suo splendido culetto. Mia moglie ama molto esser sodomizzata, ma ha il buchetto un po' stretto e così, l'unica cosa da fare, è sempre aggiungere del lubrificante. Mentre indugiavo con il dito sul suo bocciolo, lei ha cercato di dissuadermi.
«Amore, stasera sarebbe meglio lasciar perdere il mio culetto, perché mi fa un po' male!»
Così, preso alla sprovvista, ci ho scherzato su e, maliziosamente, le ho chiesto se qualcun altro c'era passato prima di me. Lei è rimasta qualche istante in silenzio, poi, stando allo scherzo, ha detto che in effetti qualcuno ci aveva provato, ma...
«È così, in effetti,… cioè voglio dire... Dai, questa sera lascia perdere, ti porterò all'apice con un bel pompino!»
Memore del fatto che, durante il giorno, sarebbero venuti a portare il nuovo televisore da 77 pollici appeso alla parete, le ho avanzato una semplice domanda.
«Amore, ma non è che, per caso, il tecnico che è venuto a montare il nuovo televisore, ha per caso montato anche te?»
Ancora alquanto incerto, ho atteso una sua risposta, che mi è pervenuta sotto forma di domanda.
«Scommetto che saresti felice a sapere che qualcuno mi abbia scopato e, magari, anche fatto il culo? Chissà, forse questa possibilità si è avverata.»
Mi è saltato il cuore in gola. Un misto di gelosia e tremenda eccitazione ha sconvolto la mia mente. Mi son spostato e mi son sdraiato di lato, cercando di saperne di più.
«Ma stai scherzando o dici la verità? Dai, raccontami cosa è accaduto»
Lei mi ha guardato senza rispondere, poi si è sdraiata di lato a me ed ha iniziato a farmi uno splendido pompino. Ovviamente. a bocca piena, non poteva parlare, così ho insistito.
«Allora, vuoi raccontare, sì o no? Dai, non tenermi sulle spine! Ti sei fatta scopare o solo fare il culo?»
Si è tolta il mio membro dalla bocca, ha girato lo sguardo vero di me, cercando di minimizzare.
«E dai, lascia perdere! Accontentati del mio pompino: che importa sapere?»
Naturalmente io non mi son accontentato ed ho continuato ad insistere per avere maggiori spiegazioni, così lei si è alzata, è andata in bagno, ed è tornata con uno slip in mano.
«Questi li avevo indosso questa mattina e, come vedi, sono abbondantemente inzuppati. Ti basta come risposta?»
L'ho guardata un po' scioccato e, nello stesso tempo, ho anche cercato di avere altri dettagli, convinto che stesse ancora prendendomi in giro.
«Ammesso che tu stia dicendo la verità, cosa su cui dubito molto, in quanto lo slip potevi averlo inzuppato, magari masturbandoti, dai, raccontami com'è andata. Chi era? Che cosa ha fatto con te? Insomma parla! Parla o forniscimi una prova reale, perché non ti credo!»
Lei ha abbozzato un mezzo sorrisetto ironico, poi è sparita per qualche istante e venendo fuori dal bagno, mi ha veramente sconvolto.
«Questi sono quattro preservativi e, come puoi vedere sono stati abbondantemente usati, di conseguenza, ora sei convinto? Come vedi sono vuoti, perché li ho fatti indossare per farmi scopare, ma, alla fine, mi son fatta venire in bocca!»
Sbalordito ho cercato di capire se quello che stavo pensando era reale.
«Ma... cioè, voglio dire, tu... cazzo! Ma ti sei fatta a scopare da uno che è venuto quattro volte?»
Lei ha sorriso, poi si è messa di nuovo sdraiata nel letto ed ha ripreso il mio membro tra le mani e, mentre lo segava, ha voltato lo sguardo verso di me e mi ha gelato.
«Cosa ti fa pensare che uno sia venuto quattro volte? Quattro preservativi usati potrebbe anche significare che erano in due, a scoparmi! Non è questo che desideri da tanto tempo? Che sia stato uno o due, che differenza fa!»
Subito dopo ha ripreso il mio membro in bocca e, mentre me lo succhiava, la mia mente ha cominciato ad elaborare il fatto che mia moglie si era fatta sbattere da due maschi e questo mi sconvolgeva ancora di più: lei se n'è resa conto.
«Accidenti! Il tuo cazzo sembra raddoppiato nella mia bocca! Dunque, l'idea di sapere che due maschi mi hanno pompato fica e culo, ti eccita coì tanto?»
Non sono stato in grado di rispondere, perché lei ha preso a ciucciarmi in una maniera sconvolgente. Quando vuole sa esser una bocchinara meravigliosa ed io, in quel momento, ho chiuso gli occhi e le ho riempito la gola con la mia essenza. Ha ingoiato, leccato e pulito tutto, poi ha sollevato lo sguardo ed allora l'ho presa per le ascelle e l'ho trascinata su di me; dopo averla baciata, sentendo ancora in bocca il mio sapore, l'ho guardata dritta negli occhi.
«Sonia, non immagini quanto ti amo! Sai bene che tra noi non ci siamo mai creati problemi a dirci ogni cosa, mai nessun segreto c'è stato, quindi, per cortesia, raccontami per bene come è andata questa cosa!»
«Era il primo pomeriggio, quando ho sentito suonare alla porta; sapevo che dei tecnici sarebbero venuti a montare il televisore nuovo, così, quando ho aperto, mi sono trovata davanti due bei ragazzi giovani. Come avrai notato, faceva caldo ed io avevo indosso solo una leggera tunichetta, senza reggiseno, e più giù solo il mio perizoma, che, nella parte posteriore si era infilato tutto nel solco delle natiche. I due ragazzi sono entrati, hanno appoggiato l'enorme scatolo del televisore, poi, seguendo le mie indicazioni, hanno iniziato a preparare il montaggio. Vedevo i loro sguardi indugiare su di me ed io me ne sentivo lusingata; uno strano languore aveva invaso il mio corpo, così, quasi per gioco, ho iniziato un po' a provocarli, piegandomi davanti a loro oppure allargando le cosce, mentre essi non riuscivano a distogliere lo sguardo da ciò che di me era visibile. Ogni occasione era buona per strusciarmi contro di loro e notavo che i loro pacchi si stavano gonfiando dentro i pantaloncini corti. Dopo aver fatto i buchi nella parete, ho preso la scopa, dicendo che dovevo "scopare ". Uno dei due mi ha chiesto se ero brava a scopare e, mentre raccoglievo quanto caduto per terra, a seguito dei fori fatti nel muro, mi son girata e gli ho risposto a tono.
«Questo non spetta a me dirlo! In genere è mio marito che mi dice se sono brava a farlo!»
Il giovane, sempre continuando a giocare sui doppi sensi, ha inserito gli appositi tasselli nel muro e mi ha fatto notare quanto fosse bravo a tappare i buchi. Poi, dopo aver appeso il televisore, lo hanno collegato e, mentre stavano provvedendo alla sintonizzazione, gli ho chiesto se volevano bere qualcosa. Il tizio, che mi aveva provocato fino a quel momento, ha risposto che aveva molta sete, ma di miele di donna! Per un attimo l'ho guardato senza capire, ma la sua risposta è stata più che mai eloquente. Ha portato la mano destra sul suo pacco, che doveva esser già ben duro e mi ha chiesto se a me piaceva il latte di toro. Come potevo resistere ad una simile provocazione? Mi son girata e gli ho detto che quel tipo di latte mi piaceva solo quando era appena munto e lui, dopo aver dato un'occhiata all'altro, si è avvicinato a me, che ero seduta sulla poltrona, e si è fermato immobile davanti al mio viso, con il suo pacco che premeva con forza contro la stoffa dei pantaloncini. Ho sollevato la mano e l'ho accarezzato; subito lui ha slacciato l'indumento, facendoli cadere ai piedi. Ho sollevato entrambe le mani e, quando ho tirato giù i boxer, uno splendido membro, più lungo del tuo ed anche un po' più grosso, si è palesato dinanzi alla mia faccia. Duro, grosso, con una cappella allettante, si ergeva davanti a me questo splendido totem di carne, cui non ho saputo resistere. Con la mano l'ho impugnato ed ho faticato a tirarlo verso il basso e, poi ho iniziato a fargli una meritata pompa. Lui ha appoggiato la mano sul mio capo e, praticamente, mi teneva immobile, mentre muoveva lentamente il bacino avanti e indietro, scopandomi la bocca. Anche l'altro si è avvicinato, ha tirato fuori un membro bello quanto l'altro, ma di spessore, più o meno, come il tuo. Si è avvicinato ed ha preso la mia mano destra, se l'è appoggiata sul suo membro, così, mentre ne succhiavo uno, segavo l’altro. Siamo andati avanti così per una decina di minuti, alternando in bocca quelle due magnifiche mazze, che ora erano perfettamente tese e dure. Il primo che ho succhiato mi ha fatto sollevare ed ho capito che avrebbe voluto scoparmi; così li ho presi per mano e siamo venuti qui in camera. Entrando, ho lasciato cadere la vestaglia e, prima di mettermi seduta sul letto, anche il perizoma era finito sul pavimento. Subito il tizio si è infilato tra le mie cosce ed ha preso a leccarmi, trovandomi già ben fradicia.
«Porca vacca, che troia! Questa zoccola è già più che fradicia!»
Si è sollevato ed ha fatto per mettermelo dentro, ma io l'ho bloccato, intimandogli di infilarsi un preservativo. Ho aperto il cassetto del comodino e gliene ho dato uno; lui, dopo averlo indossato, si è di nuovo sistemato tra le mie cosce e me lo ha infilato dentro, con un'unica spinta, secca e decisa. Ho sentito la mia vagina aprirsi e, nello stesso tempo, venir riempita da quel grosso membro, che, quando mi è arrivato in fondo, mi è sbattuto con forza contro la cervice, provocandomi una scarica di dolore/piacere che mi è arrivata dritta al cervello e mi ha fatto godere all'istante.
«Cazzo, mi fai venire! Che bel toro che sei! Dai, scopami forte! Scopami forte, che vengo!»
Ha preso a pompare la mia fica sempre più forte. Sembrava un martello pneumatico. Mi sbatteva con un ritmo molto sostenuto e son venuta altre due volte. Al terzo orgasmo, anche l'altro ha chiesto di potermi scopare. Il tizio si era sfilato e gli ha ceduto il posto, così anche l'altro ha indossato il preservativo e, quando mi è entrato dentro, lo ha fatto con un po' più calma, ma pur sempre facendomi toccare le più alte vette della libidine. Anche lui mi ha scopato forte, mentre il primo si era tolto il preservativo e mi ha infilato il cazzo in bocca.
«Dai, troia, fammi sborrare! Mentre lui ti scopa, voglio riempirti la bocca della mia sbroda!»
Ha iniziato a segarsi davanti a me, mentre io, con la lingua gli continuavo a leccare la cappella, poi, d'un tratto, mi ha detto di aprire la bocca e subito dopo ha appoggiato la punta del suo membro tra le mie labbra, cominciando ad eruttare dentro la mia gola bordate di crema sempre più densa. Ho bevuto e ingoiato tutto e, mentre lo leccavo, ho sentito che era ancora duro, così l'ho guardato e gli ho detto di scoparmi ancora. Ho preso un altro preservativo, lui lo ha indossato ed il suo amico gli ha lasciato campo libero tra le mie cosce. È di nuovo entrato dentro di me, ma, appena me lo ha infilato dentro, mi ha abbracciato e, ruotando sul letto, mi son trovata sdraiata sopra di lui.
«Dai, bella zoccola, cavalcami! Mi piace sentir la femmina sopra, perché così posso giocare con questi magnifici seni!»
Mi ha fatto abbassare un po'; mentre mi succhiava le tette, io succhiavo il cazzo al suo amico, che si era già sfilato il preservativo e mi scopava la bocca. Anche lui è venuto generosamente nella mia gola e, dopo aver ingoiato tutto, lui ha sorriso e mi ha detto che aveva ancora voglia di una bella troia come me. Gli ho sorriso e, con la testa, gli ho indicato il cassetto dove erano riposti i preservativi; lui, dopo averlo messo, aveva in mano anche il flacone del gel e si è subito messo dietro di me ed ha iniziato a lubrificarmi il culo. Intanto il suo amico mi stava baciando in bocca e, quando ho sentito che mi stava preparando il culo, ho cercato di informarlo che non ne avevo mai presi due insieme; avrei voluto fermarlo, ma il suo amico mi ha tenuto stretta, abbracciata e, poco dopo, ho sentito il membro dell'altro che si faceva strada dentro il mio buco del culo, allargandolo con forza, mentre ero ancora riempita davanti dal membro di quello che stavo baciando. All'inizio è stata dura. Mi sentivo piena, riempita e, nello stesso tempo, sfondata. Hanno cominciato a muoversi in maniera alquanto sincronizzata ed io ho cominciato a godere in maniera forte e continua. Credo di aver avuto almeno tre o quattro orgasmi uno dopo l'altro e, infine, quello che mi stava inculando, si è tirato via all'improvviso e, dopo essersi strappato il preservativo, ha preso a schizzare tutta la sua sbroda sopra il mio culo. Anche l'altro non ha resistito molto e, quando il suo amico si è spostato, mi ha girato di lato e mi ha scopato con colpi sempre più forti, fino a che è venuto anche lui e, tolto il preservativo, mi ha schizzato la sua sbroda in faccia e sulle tette. Entrambi si son fatti pulire di nuovo il cazzo dalla mia bocca e poi mi hanno salutato con una bella pacca sul culo.
«Ciao, bella zoccola! È stato un piacere fotterti: quando ti va, sai dove trovarci!»
Quando ha finito di parlare, avevo di nuovo il cazzo duro e così, l'ho spinta di lato e mi son messo a scoparla con colpi sempre più forti, mentre le dicevo che era proprio così che la volevo: gran troia.
«Sei una gran puttana! Una troia sfondata davanti e dietro! Adesso ti sborro anch'io!»
Sonia ha goduto molto nel vedere con quanta vigoria la scopavo e, soprattutto, nel sentire che le davo della troia e della puttana.
«Sì, amore, hai ragione! Sono una troia, una vera zoccola! Quei due maschi mi hanno fatto godere molto!»
Son venuto dentro di lei e siamo rimasti abbracciati; lei, dopo avermi baciato, mi ha guardato dritto negli occhi.
«Sai cosa penso, amore? Che tutto questo sarebbe stato ancor più bello, se tu fossi stato presente: mi sarebbe piaciuto di più a saperti che mi guardavi e ti eccitavi, mentre quei due mi sfondavano.»
Ho sorriso a mia moglie e poi, dopo un attimo di riflessione, le ho fatto una proposta.
«Che ne dici di comprare un altro televisione da mettere qui, in camera?»
Lei mi ha abbracciato e mi ha baciato forte.
«Domani andremo al negozio, vero?»
Nel sentir le sue parole, avevo già di nuovo il cazzo duro.
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