Le segrete voglie di Patrizia

di
genere
masturbazione

Racconto dedicato ad una signorela che mi ha scritto per un altra storia.
Se vi è piaciuto, se volete commentare scrivetemi a troietagrassa2@gmail.com

______
Patrizia era una bella ragazza poco più che ventenne.

Una calda estate, sola in casa, si annoiava.

Abitava in una palazzina di poche famiglie, fra le quali una con un'altra ragazza più o meno coetanea; anche lei una bella famiglia, anche se numerosa.

Una domenica, Patrizia, rimase sola in casa, i suoi erano andati da alcuni amici, e non sarebbero rientrati prima di una certa ora. Era sola, ed era anche una viziosa. Gli piaceva godere nella maniere più ardite.

E quel giorno non fu da meno-

Si preparo tutto quello che gli poteva servire per il suo orgasmo.

Non solo il suo vecchio amico vibratore compagno di mille avventure, ma anche qualche molletta, un cappuccio, delle manette.

Si fece una veloce doccia insistendo con il getto verso il suo sesso che lei, da sempre ,manteneva ben depilato. Il getto d’acqua gli solleticava il clito e lei volava alto alto…

Si vesti con solo una maglietta molto leggere, nessun reggiseno a mantenere il suo prosperoso seno, degli short coprivano il suo culo ben fatto e la sua figa…nessuno altro tessuto.

Si chiuse la porta dietro e scese velocemente le scale.

Una porta al piano terreno dava su una scala che portava allo scantinato.

Scese un gradino dopo l’altro, una, due, tre…quarta porta, la sua. Nella penombra trovo il buco dove inserire la chiave,..CLICK…la porta si apre.

Entra e se la chiude dietro. CLICK…una mandata, e la porta è chiusa…l’avventura ebbe inizio…



Patrizia accese la torcia che si era portata dietro. Non che gli servisse poi a molto, l'ambiente gli era ben famigliare per i numerosi giochini che vi aveva fatto dentro.

Le pareti del piccolo locale erano tutte libere tranne una su cui era ancorato un piccolo scaffale con vecchi ripiani in legno grezzo.

Patrizia inizio a pescare all'interno della borsa per tirarne fuori tutto il contenuto che, con estrema meticolosità, lei distribuì ordinatamente.

Tutto il necessario a quella sua seduta era pronto ed a portata di mano.

Inizio a fantasticare di essere davanti ad uomo autoritario, uno sconosciuto che con fare minaccioso gli aveva ordinato di spogliarsi...

Si spoglio completamente, sentiva già la fica bagnarsi, il senso di eccitazione a mille. I capezzoli ormai liberi dal tessuto si ersero fieri.

Piego i suoi vestiti e li appoggio sull'altro ripiano pronta a ricevere i successivi ordini.

Lo sconosciuto gli ordino di fissare le caviglie agli anelli presenti nel muro, cosa che la costringeva a tenere le gambe dischiuse, l'aria le passava sull grandi labbra facendola fremere come una porca.

Il passo successivo era un cappuccio che le avrebbe coperto il volto, seguito poi da delle manette che avrebbe fissato anch'esse al muro. La prima fu cosa facile, aveva

entrambe le mani libere, la seconda gli fece perdere più tempo perchè con l'aiuto delle dita riusci a chiudere il cerchietto che le serrava il polso.

Nella sua fantasia ora l'uomo iniziava a toccarla sul collo, poi giu giu fino al suo sesso.

Le dita divaricavano le grandi labbra con delicatezza, dita che poi diventavano la lingua di lui...lei ansimava, si agitava, poteva immaginare tutto questo...

decise di liberare una mano...le manette utilizzare erano speciali, una la si poteva sbloccare senza chiave premendo un piccolo pulsante nascosto sul lato.

Click.

mano libera...mano che scese subito al sesso.

La topina era tutta fradicia, fu facile per lei introdurvi un dito e poi l'altro...godeva e si bagnava sempre più.

le nocche picchiavano sul monte di venere mentre le dita scorrevano avanti e indietro dentro di lei.

Quasi il primo orgasmo...

Un rumore, improvviso, la gelò...

la porta che lei si era chiusa dietro si aprì.

Senti l'aria spostarsi, il cigolio dei cardini, i passi di qualcuno...

la porta si richiuse velocemente e questa volta in maniera corretta.

Una mano velocemente tappo la bocca di Patrizia...un bisbiglio...

"Zitta, non fiatare"... "guarda guarda che razza di maialona abbiamo qui..." la mano libera di lui inizio a toccarne il corpo, lei avrebbe desiderato scappare, divincolarsi almeno, ma le gambe erano ben piantate in terra, e con l'unica mano libera non poteva fare molto.

Mano che lui velocemente prese e, utilizzando una cinghia di stoffa, blocco nuovamente al muro.

QUesta volta per Patrizia nno c'era la via di fuga..."è tanto che aspettavo di beccarti qui...sapevo che venivi giù a fare le cose più perverse.." e inanto lui rovistava sullo scaffale trovando il vibratore..."ecco, questo, peresempio...fammi vedere come entra"..

si inginocchio davanti al suo sesso, lo saggiò con le mani, lo dischiuse e v'infilo il vibratore che invase la passera di lei.

Lui l'accese, il ronzio era costante...

VRRRRRRRRR...la vibrazione faceva tremare Patrizia...le mani di lui le presero i seni che con perizia iniziò a tormentare facendola esplodere di sensazioni e di piacere.

Le dita di lui alternavano i massaggi da quel prosperoso seno alla fica...ne stuzzicavano il clito.

In pochi minuti lei esplose in un orgasmo quasi inumano, le gambe e le braccia si protesero al massimo, come ad implodere.

Lui spense il vibratore sfilandolo dalla fica grondante.

"ora fai star bene me" disse...gli libero la caviglie.

Prima di liberare anche i polsi si procurò un laccio per potergli legare i polsi dietro la schiena.

Non sarebbe servito, lui sapeva che lei non avrebbe fatto resistenza… ma voleva essere certo di averne il controllo.

Gli libero le braccia dal muro, ora l'aveva davanti, in piedi, bella e sensuale.

Lei pronuncio qualcosa che lascio di stucco lui ... "certo che ti faccio star bene...ti darò tutto quello che vuoi"..."anche il mio secondo canale"

l'uomo era al settimo celo...la fece inginocchiare cosi che la sua bocca potesse accogliere il suo cazzo.

Decise che nemmeno gli avrebbe bloccato i polsi..lei era già in suo potere, era una vera mangiacazzi.

Lei dischiuse la bocca ed inizio un pompino che avrebbe portato via l'anima; le sue mani libera di poter agire liberamente lo trattenevano per le palle tirandolo a se, avanti e indietro. Il cazzo era gonfio di sangue e sperma (cit) e gli riempiva la bocca.

Lui prese la testa di lei allontanandola.

Non servirono parole...

lei assunse la posizione necessaria, e pecora.

Lui gli si mise dietro e con della saliva gli inumidì il buchetto del culo.

Poi con delicatezza appoggio il glande al pertugio. Una, due spinte ed il cazzo si fece strada dentro lei.

Bastarono pochi colpi per spanare lei e far esplodere lui che venne in maniera copiosa dentro al culo di lei.

Entrambi oramai soddisfatti ed appagati si rilassarono qualche istante.

Come concludere questa cosa, si chiese lui...

beh, intanto fece rialzare lei e la mise in piede di spalle, faccia al muro. Fisso nuovamente le braccia al muro.

prese una fune che lego al collo di lei, la fece passare in mezzo alle grandi labbra di lei, la tiro con leggera forza cosi che il tessuto della corda gli stimolasse la fica.

"ora me ne vado, ti lascio così"..."tra qualche minuto potrai liberarti da sola"

Gli assesto, quindi, un paio di sculaccioni che la fecero saltellare e quindi tirare la corda che gli apriva la figa.

E, dopo un leggero bacio sul collo, lui se ne andò, silenziosamente.

Lei aspetto qualche minuto e poi si libero un polso, poi l'altro, e poi la fune.

La mano toccò ancora una volta il suo sesso.

Pensò che gli era piaciuto tantissimo. Pensò anche che aveva fatto bene a non chiudere con le mandate quella porta...

da sempre sperava in un avventura di questo genere...ed era stata accontentata.

Mentre si rivestiva pensava già alla prossima volta...

avrebbe sicuramente inventato qualcosa di nuovo.

E, con calma, lascio quella stanza in attesa della prossima avventura...
di
scritto il
2025-08-18
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