Punire il marito -3

di
genere
dominazione

Questa storia narra, le punizioni che lei, la moglie cattiva, rivoga al marito. Non mancano mai luoghi e attrezzi diversi. Questa è la prima storia, proseguirò con la seconda e via così seguendo apprezzamenti, critiche o spunti su cosa scrivere alla mail troiettagrassa2@gmail.com
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Terza storia – La grotta – Parte prima
(grazie per gli spunti ricevuti 😊 )
Ndr_: non ho esperienza sulle grotte, quindi qualche cavolata sicuro ci scappa.
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Il viaggio sembrava non finire, specialmente per lui.
Il fastidio e l’irritazione che quella trappolina gli avevo messo la moglie poco prima della partenza gli creava dei dolori pungenti, specialmente quando l’auto, guidata da lei, prendeva un dosso o una buca per strada.
Era una vecchia auto, quelle con il bagagliaio a se, non un monovolume, come poteva essere una 131 Fiat…Lui era chiuso nel bagagliaio, posizione supina, le gambe verso l’addome, una trappolina, come adorava chiamarla lei, era installata su i genitali di lui.
Le palle erano strizzate, il cazzo era bloccato a sua volta, il tutto era un insieme di acciaio e carne paonazza.
Lei, dopo colazione l’aveva chiamato… solito ordine secco e non discutibile. Lui già sapeva che non sarebbe stata una cosa piacevole, ed, ancora di più, sapeva che non sarebbe passata in fretta.
“vieni qui davanti a me”…”FERMO” … lui gli si paro davanti, le mani di lei iniziarono ad armeggiarne il sesso, finche lei non riuscì ad applicare correttamente questa diavoleria… “vedrai caro, se solamente ti tira il cazzo ti fara cosi tanto male che l’erezione ti scompare in un lampo!!” vai, levati dalle palle ora, che bisogna partire”.
Ed eccolo con un pantalone corto e una semplice T shirt che piano piano scende le scale fino al garage di casa..
Lei lo fa entrare nel baule e lo chiude dentro. Prima di rinchiuderlo gli mette in testa un pesante cappuccio e gli blocca le mani ai lati del baule utilizzando delle cinte da bagaglio.
In posizione fetale, nel completo buio cerca di capire cosa si trova accanto a lui… una borsa, una grossa borsa da palestra…dentro, lui teme, quello che servirà a lei per questa week end in montagna.
La macchina parte e, lasciato il traffico cittadino, si ritrova per una lunga strada provinciale che li porterà in montagna.
Lei, senza dirgli nulla, aveva affittato un piccolo cottage piuttosto isolato; per raggiungerlo bisognava prendere una strada sterrata che pareva perdersi nel nulla…anzi, e proprio nel nulla che finiva.
Infatti , passata la modesta piccola abitazione in cui, solamente lei, avrebbe passato la notte, la strada finiva ai piedi di un monte da cui si diramavano vari sentieri in mezzo agli alberi.
Una frenata improvvisa gli fa sbattere la testa. Un morso ai testicoli..gli viene quasi da piangere. Il motore si spense. Lei scende dalla macchina. Lui la sente parlare, ma non capisce cosa dica…e, soprattutto con chi sta parlando ?
Improvvisamente il baule si apre. Sente che delle grosse mani lo liberano dalle cinghie che lo tenevano bloccato nel baule.
Lo prendono per gambe e braccia e lo tirano fuori. Gli ci vuole qualche istante per riprendersi…sta a mala pena in piedi.
Improvvisamente una voce maschile dice “ lo portiamo subito nella grotta ?”...
Il povero marito non capisce in che situazione è, chi è lui… ma non fa in tempo a chiederlo che una gag ball gli viene infilata a forza in bocca e poi legata stretta. Subito dopo una mano gli s’ìnfila davanti, in mezzo alle gambe, dritta a saggiare il pacco tutto imprigionato…ride e lo strattona con forza….il marito si piega quasi su stesso per il dolore ma la pesante mano, con il pacco ben stretto, lo strattona ancora più forte tirandolo verso l’alto costringendolo ad una posizione eretta.
La voce della moglie risponde…”si, dai, andiamo adesso, che poi noi si va a mangiare... sarà un pomeriggio lungo.
Lei gli mette al collo un guinzaglio e, tirandolo a se, con lo sconosciuto dietro a spingerlo, si avviano verso il sentiero più nascosto.
Una porta pesante viene aperta rivelando un ambiente buio ed angusto. Si sente l’umidità che li è sovrana.
Ancora qualche passo ed arrivano nel luogo prescelto per la punizione, anzi, la tortura, del marito.
È una piccola sala con le pareti di roccia, ai lati anelli di ferro che un tempo forse servivano a tenere bloccati gli animali, un ulteriore anello dal soffitto dal quale già pende una fune.
Il maschio che li ha accompagnati dice “senti, ma sei sicura di quello che vuoi fare ?” lei sghignazza “certo che si, l’ho abituato bene, vedrai che gli piacerà…” e, sfilandogli la gag ball gli dice “vero che ti piacerà , eh ?”—“si , cara, si, ma..che intenzioni ahi ? chi è lui ? “ “zitto stronzo!” gli dice, mollandogli un manrovescio.
“non ti voglio sentire, saprai tutto nel momento che lo decido io”. Adesso spogliati completamente e girati.”
Il marito si sfila i pantaloncini e la maglietta, rimanendo completamente nudo fatto salvo il cappuccio.
Lei ordina all’uomo con loro “vai datti da fare, levagli la morsa al cazzo”. Lui con mani esperte gli prende il cazzo in mano e con una chiave sblocca la morsa, le palle sono finalmente libere. L’anello che le bloccava insieme a l cazzo ora è stato sfilato.
“bene caro”, gli dice lei, “ecco il programma… ora io ed il mio amico andiamo a riposarci, tu ci aspetterai qui, da bravo cane, noi torneremo più tardi. Ho deciso che la tua punizione sarà in 3 fasi, la prima oggi, poi stanotte, ed infine domani mattina”… “sai, per domani ci sarà anche una mia amica mistress che mi ha fatto un prezzo speciale che si occuperà di te un ora, ma, penso, sarà un ora davvero interminabile per te”…
“Ed ora basta”, esclamo lei… sono stanca. Ti sistemo e ci si vede dopo. Un collare di ferro viene messo al collo dell’uomo, al quale poi viene fissata una catena.
Prima di andare via lei ordina al tipo che è con loro di levargli il cappuccio.
Il marito, nella penombra della grotta, dopo i primi momenti riesce a intravedere la moglie ed un uomo, grosso e corpulento. Cosa c’entra lui in tutto questo?, si chiede.
“andiamo” dice lei. “ci si vede oggi pomeriggio” e, con un sorriso serafico, aggiunse, “non andare via mi raccomando”.
Si avviarono verso il pesante portone in legno, e, una volta chiuso, il marito rimase completamente al buio, legato al muro da una grossa catena, completamente nudo…
Questa situazione se da una parte lo impauriva dall’altra, abituato come era, voglioso delle angherie sul suo corpo, lo porto ad eccitarsi fantasticando a quello che sarebbe avvenuto dopo, e, poi, domani, nelle mani di un esperta mistress…la sua mano scese verso il cazzo che aveva già preso posizione, e, lentamente, inizio a segarlo. Con l’altra si strizzava il capezzolo pensando fosse la mano di lui…l’immaginava con il cazzo puntato dritto alla sua bocca mentre la moglie lo sodomizzava con un grosso vibratore….in pochi istanti un orgasmo gli tolse il fiato lasciandolo sfinito nel nulla di una grotta…
Fine Parte prima

di
scritto il
2025-08-11
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