L'attendente 2
di
Direttore
genere
confessioni
Il mio priimo racconto che ho scritto era di prova e l’ho scritto direttamente sulla piattaforma. Non ho potuto correggere e me ne scuso.
Prima di proseguire mi preme ricordare che queste storie sono vere. Lo specifico, perché a distanza di tanti anni quei fatti accaduti che allora per noi tutti erano normali fatti di piaceri e goduria, di sesso vissuto per godersi la vita e non frustarsi, oggi sembrano racconti fantasiosi da relegare in un angolino della pornografia.
Noi l’abbiamo vissuto in libertà.
Storie vere e fatti accaduti. Quando non li ho vissuti in prima persona, riflettono i racconti di mia moglie. Ovviamente io li ritengo attendibili anche se a volte ho il sospetto che non sempre abbia detto la verità fino in fondo o mi ha nascosto fatti per rispetto degli altri o della mia sensibilità.
Anche se lei sa che io vivo ed ho vissuto il sesso liberamente, senza gelosia o invidia. Io godo del piacere di mia moglie e di tutti che fanno sesso con me direttamente o indirettamente.
Relegare questi concetti a pornografia è indegno di una società civile.
Dunque eravamo che Roberto aveva chiesto a mia moglie tramite sms di fare l’amore con me quella sera, di farsi penetrare nella vagina e nel profondo canon della sua schiena e di portargli la mattina dopo il suo corpo ancora bagnato e carico di sperma, perché lui avrebbe voluto leccare e succhiare il suo squirting e tutti gli umori del suo capo.
Quella sera, dopo che la penetrai nel lago di labbra infuocate e nel canon profondo con abbondante sperma, data l’eccitazione che provai a leggere quella perversione , poiché volevo alimentare in modo efficace la quantità di “materiale” da portargli, ma ormai avevo il mio vesuvietto floscio, le chiesi di leccarmi il mio buco del culo . Prima mi passò delicatamente la lingua sul bordo esterno del buco, mi leccò la parte interna delle natiche con un abbondante lavaggio salivare e solo dopo si tuffò con la punta tagliente della sua lingua nella parte più profonda del mio pozzo. I brividi e le sensazioni tattili e cinestesiche mi gonfiarono il cazzo con rinnovato vigore.
La leccata ebbe il suo effetto, il cazzo mi si rizzò. Mi girai e glielo portai alla bocca. Le chiesi di leccarmelo come sapeva fare lei, tra il prepuzio e l’asta, creandomi un solletico ed un piacere incredibile.
Poi cominciò a pompare la verga che vibrò tutta prima di esplodere in un'eruzione vulcanica che inondò la sua bocca e, data l'abbondanza, in parte scese giù per la gola. Prima che ingoiasse tutto lo sperma, le dissi di di aspettare un attimo: presi un sacchetto di plastica con chiusura ermetica e le dissi di riempirlo con lo sperma che aveva in bocca.
Il giorno dopo gli avrebbe portato non solo gli odori e i profumi della sua vagina e del suo culo, ma il liquido ancora originale della mia eiaculazione.
La mattina alle 8 io ero già nel mio ufficio, mentre mia moglie accompagnò i figli a scuola ed arrivo in ufficio verso le 8,40. Lo trovò all’entrata , davanti al reparto degli arredi, luogo incontrastato del suo lavoro. Roberto la accolse con un grande sorriso e la invitò ad entrare. Aveva predisposto dei tappeti di gommapiuma morbidi su ci adagio mia moglie con grande delicatezza, dopo che aveva chiuso tutte le porte a chiave.
La baciò lungamente, la carezzo sulle tette stringendo i capezzoli, cosa che a lei faceva vibrare tutti i sensi. Poi le tolse la minigonna, odoro' le mutandine e cominciò a succhiare lo squirting che iniziò colare abbondantemente. Ma senti anche il profumo del mio cazzo e del mio sperma.
Ma quella zoccola di mia moglie gli aveva riservato due sorprese: la sera prima si era trattenuto nel buco del culo lo sperma che io gli avevo profuso e con un gioco di movimenti muscolari, riuscì ad espellerglielo proprio in bocca, ancora caldo e profumato quella mattina.
Roberto succhiò tutto il liquido, e con la punta della lingua raccolse anche quelle particelle di sperma che erano diventate crosticine nelle natiche di mia mogli che dalla sera precedente non si era più lavata. E infine, gli disse: chiudi gli occhi. Prese il sacchetto che le avevo preparato la sera prima, con due dita sulle guance gli apri la bocca e verso' tutto il contenuto in gola. Poi lo baciò lungamente, gustando anche lei di quella dolcezza di umore che sembrava non finire mai. A quel punto Roberto, che aveva un pilastro incandescente fra le gambe, la girò e la inculo con tanta violenza che mia moglie sfregando la vagina sul morbido letto di lattice, ebbe un lunghissimo e potente orgasmo. Tutto lo squirting le colò sulle gambe e sul materassino, le mani di Roberto si riempirono di liquido che contribuì a fargli uscire dal suo incandescente vesuvio una lava che schizzo su tutte le pareti del l’intestino di mia moglie che lanciò un grido di piacere al sentire di quella onda che si frangeva nelle sue viscere infuocate.
Si girò, glielo prese in bocca e volle gustare tutti i rivoli che continuavano ad uscire dal quel cratere incandescente.
Glielo lecco' e succhiò così veementemente, che a Roberto gli si rizzò ancora più forte di prima. Lo prese in mano, gli fece un’ultima carezza e lo accompagnò nella sua vagina incandescente. Bastarono poche manovre di perforamento, ancora profondi e coinvolgenti baci e carezze sulle turgide tette, intense strizzate di fianchi e palpeggiamenti di natiche che consentirono a Roberto di esplodere ancora, ma questa volta nella selva oscura della profonda cavità frontale del corpo.
Il tutto durò solo 20 minuti, perché mia moglie alle nove era già in ufficio, come se niente fosse, facendomi un occhiolino e rinviando alla sera le nostre confessioni.
Di incontri cosi fugaci, al mattino ve ne furono tanti nei giorni e mesi successivi, ma vale la pena raccontare prossimamente alcune varianti
Prima di proseguire mi preme ricordare che queste storie sono vere. Lo specifico, perché a distanza di tanti anni quei fatti accaduti che allora per noi tutti erano normali fatti di piaceri e goduria, di sesso vissuto per godersi la vita e non frustarsi, oggi sembrano racconti fantasiosi da relegare in un angolino della pornografia.
Noi l’abbiamo vissuto in libertà.
Storie vere e fatti accaduti. Quando non li ho vissuti in prima persona, riflettono i racconti di mia moglie. Ovviamente io li ritengo attendibili anche se a volte ho il sospetto che non sempre abbia detto la verità fino in fondo o mi ha nascosto fatti per rispetto degli altri o della mia sensibilità.
Anche se lei sa che io vivo ed ho vissuto il sesso liberamente, senza gelosia o invidia. Io godo del piacere di mia moglie e di tutti che fanno sesso con me direttamente o indirettamente.
Relegare questi concetti a pornografia è indegno di una società civile.
Dunque eravamo che Roberto aveva chiesto a mia moglie tramite sms di fare l’amore con me quella sera, di farsi penetrare nella vagina e nel profondo canon della sua schiena e di portargli la mattina dopo il suo corpo ancora bagnato e carico di sperma, perché lui avrebbe voluto leccare e succhiare il suo squirting e tutti gli umori del suo capo.
Quella sera, dopo che la penetrai nel lago di labbra infuocate e nel canon profondo con abbondante sperma, data l’eccitazione che provai a leggere quella perversione , poiché volevo alimentare in modo efficace la quantità di “materiale” da portargli, ma ormai avevo il mio vesuvietto floscio, le chiesi di leccarmi il mio buco del culo . Prima mi passò delicatamente la lingua sul bordo esterno del buco, mi leccò la parte interna delle natiche con un abbondante lavaggio salivare e solo dopo si tuffò con la punta tagliente della sua lingua nella parte più profonda del mio pozzo. I brividi e le sensazioni tattili e cinestesiche mi gonfiarono il cazzo con rinnovato vigore.
La leccata ebbe il suo effetto, il cazzo mi si rizzò. Mi girai e glielo portai alla bocca. Le chiesi di leccarmelo come sapeva fare lei, tra il prepuzio e l’asta, creandomi un solletico ed un piacere incredibile.
Poi cominciò a pompare la verga che vibrò tutta prima di esplodere in un'eruzione vulcanica che inondò la sua bocca e, data l'abbondanza, in parte scese giù per la gola. Prima che ingoiasse tutto lo sperma, le dissi di di aspettare un attimo: presi un sacchetto di plastica con chiusura ermetica e le dissi di riempirlo con lo sperma che aveva in bocca.
Il giorno dopo gli avrebbe portato non solo gli odori e i profumi della sua vagina e del suo culo, ma il liquido ancora originale della mia eiaculazione.
La mattina alle 8 io ero già nel mio ufficio, mentre mia moglie accompagnò i figli a scuola ed arrivo in ufficio verso le 8,40. Lo trovò all’entrata , davanti al reparto degli arredi, luogo incontrastato del suo lavoro. Roberto la accolse con un grande sorriso e la invitò ad entrare. Aveva predisposto dei tappeti di gommapiuma morbidi su ci adagio mia moglie con grande delicatezza, dopo che aveva chiuso tutte le porte a chiave.
La baciò lungamente, la carezzo sulle tette stringendo i capezzoli, cosa che a lei faceva vibrare tutti i sensi. Poi le tolse la minigonna, odoro' le mutandine e cominciò a succhiare lo squirting che iniziò colare abbondantemente. Ma senti anche il profumo del mio cazzo e del mio sperma.
Ma quella zoccola di mia moglie gli aveva riservato due sorprese: la sera prima si era trattenuto nel buco del culo lo sperma che io gli avevo profuso e con un gioco di movimenti muscolari, riuscì ad espellerglielo proprio in bocca, ancora caldo e profumato quella mattina.
Roberto succhiò tutto il liquido, e con la punta della lingua raccolse anche quelle particelle di sperma che erano diventate crosticine nelle natiche di mia mogli che dalla sera precedente non si era più lavata. E infine, gli disse: chiudi gli occhi. Prese il sacchetto che le avevo preparato la sera prima, con due dita sulle guance gli apri la bocca e verso' tutto il contenuto in gola. Poi lo baciò lungamente, gustando anche lei di quella dolcezza di umore che sembrava non finire mai. A quel punto Roberto, che aveva un pilastro incandescente fra le gambe, la girò e la inculo con tanta violenza che mia moglie sfregando la vagina sul morbido letto di lattice, ebbe un lunghissimo e potente orgasmo. Tutto lo squirting le colò sulle gambe e sul materassino, le mani di Roberto si riempirono di liquido che contribuì a fargli uscire dal suo incandescente vesuvio una lava che schizzo su tutte le pareti del l’intestino di mia moglie che lanciò un grido di piacere al sentire di quella onda che si frangeva nelle sue viscere infuocate.
Si girò, glielo prese in bocca e volle gustare tutti i rivoli che continuavano ad uscire dal quel cratere incandescente.
Glielo lecco' e succhiò così veementemente, che a Roberto gli si rizzò ancora più forte di prima. Lo prese in mano, gli fece un’ultima carezza e lo accompagnò nella sua vagina incandescente. Bastarono poche manovre di perforamento, ancora profondi e coinvolgenti baci e carezze sulle turgide tette, intense strizzate di fianchi e palpeggiamenti di natiche che consentirono a Roberto di esplodere ancora, ma questa volta nella selva oscura della profonda cavità frontale del corpo.
Il tutto durò solo 20 minuti, perché mia moglie alle nove era già in ufficio, come se niente fosse, facendomi un occhiolino e rinviando alla sera le nostre confessioni.
Di incontri cosi fugaci, al mattino ve ne furono tanti nei giorni e mesi successivi, ma vale la pena raccontare prossimamente alcune varianti
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