Weekend a Capri - ep2

di
genere
esibizionismo


La mattina dopo ci svegliamo con calma, ancora nudi dal giorno prima, il sole che entra dalla finestra.
Ci baciamo appassionatamente, io distesa e lui leggermente sollevato su di me.
Nonostante siamo insieme da 5 anni la passione resta immutata.
Sento Francesco che inizia ad accarezzarmi, prima il viso, poi scende lungo il collo, arriva alle tette grosse e sode, le prende in mano, stuzzica i capezzoli e poi scende ancora più giù sulla pancia e poi sul pube. Un brivido mi attraversa e lui si ferma. Ma la carezza ricomincia, questa volta riparte dal ginocchio e risale, sento che piano piano mi allarga le gambe e inserisce la mano sempre più su, accarezzandomi prima piano e poi facendo più pressione.
“Siamo già svegli?” scherzo, ma anche io ho ancora voglia.
Con la mano più vicina al suo corpo gli prendo il cazzo, inizio a massaggiare con delicatezza, facendo cerchi col pollice sulla sua cappella circoncisa.
Lo sento pulsare sotto le mie mani, mentre il pollice si inumidisce dei suoi primi umori.
Mi porto il pollice ormai umido alla bocca e lo succhio, conscia di quale sarà la prossima mossa di Francesco.
Anche io sono bagnata, e lui inserisce le dita dentro, le muove e mi torrmenta il tanto che basta da farle inzuppare degli umori della mia figa. Allora le sfila e me le porta alla bocca: “succhia” mi ordina.
Succhio con foga, gli lecco le dita come se fossero il suo cazzo.
Lui me le sfila dalla bocca e mi bacia, poi procede a masturbarmi.
Ho le gambe oscenamente aperte, la mia figa completamente esposta, ed è allora che lo vedo: l’uomo sul balcone.
Avrà meno di 40 anni, un fisico che accenna a delle rotondità ma che mantiene una certa possenza virile.
Ci sta guardando e si sta massaggiando il cazzo da sopra il pantaloncino.
Non riesco a distogliere lo sguardo, mi sento completamente rapita da questo gioco.
Francesco mi sta sgrillettando, sento un calore irradiarsi tra le mie gambe e l’istinto è quello di chiuderle. Ma mi forzo di tenerle aperte, mi tengo le ginocchia e lascio che quell’uomo mi veda in preda al piacere.
Non so se Francesco si è accorto di tutto questo, se sta giocando anche lui a questo gioco, ma non posso permettermi che finisca e non oso proferire parola.
Intanto l’uomo si è tolto il cazzo dai pantaloni, è duro e se lo sta masturbando con foga.
Dico a Francesco di stendersi e mi siedo sulla sua faccia, sempre rivolta verso la finestra.
Me la faccio leccare dal mio ragazzo mentre un altro uomo mi guarda e non potrei essere più eccitata. Sento che potrei perdere il controllo da un momento all’altro.
Mi stringo le tette, ammicco e gemo in maniera eclatante. So di essere desiderabile.
Francesco mi sposta, basta con i preliminari, lo vuole mettere dentro.
“Cavalcami”
Sono sopra di lui e mi infilo il suo cazzo durissimo nella figa, che lo accoglie con facilità.
Lo sento riempirmi tutto il ventre.
E inizio a muovermi avanti e indietro, una mano dietro che si tiene alla gamba di a Francesco e con l’altra mi masturbo.
Sono inclinata e la mia figa è alla mercé dello sguardo del mio uomo, ma anche dell’uomo al balcone.
Francesco mi tiene le tette, mi stringe e me le schiaffeggia. Sono selvaggia, completante fradicia di sudore e umori, i lunghi capelli sciolti che mi ricadono sul viso e sulle tette.
Mi abbasso a baciare Francesco e lui approfitta per alzare il bacino e infilarmi il cazzo ancora più a fondo.
Sobbalzo. “Sei la mia troia”
Sento di esserlo davvero e torno a guardare l’uomo al balcone.
Francesco mi tiene la mano sul collo e il pollice in bocca.
Succhio come succhierei il cazzo dell’altro.
Questo pensiero mi fa impazzire.
Inizio a gemere, ma continuo ad avere gli occhi fissi sull’ uomo.
Oramai siamo incollati, lo vedo che alza gli occhi al cielo.
Emetto un urlo, sto scoppiando di lussuria.
A quel punto Francesco mi solleva i fianchi, scivola via da sotto di me e mi gira.
Sono a pecorina, lui mi tiene le mani unite dietro la schiena e mi sfonda da dietro.
Siamo entrambi girati verso la finestra, è impossibile non veda l’uomo col cazzo da fuori che ci guarda.
Sento i colpi sempre più forti e capisco che sta per venire.
Anche l’uomo davanti a noi ha cambiato ritmo.
Stanno per venire entrambi?
Questo pensiero mi fa impazzire.
Sento il liquido gocciolarmi lungo la coscia, il mio liquido. Non sono mai stata così eccitata in vita mia.
Vedo l’uomo davanti a noi venire.
Non ne posso più emetto un grido.
La mia figa sta pulsando.
Anche Francesco viene, lo sento andare a fondo e poi piegarsi a baciarmi la schiena.
“Sei unica. Sei mia. Sapere che quell’uomo ti desiderava e veniva mentre io ti fottevo è stata la scopata più appagante della mia vita. Ti amo.”



————-
Questo e il mio primo (e ultimo?) racconto.
È ispirato a fatti reali che mi sono successi e che ho sentito il bisogno di scrivere perché ancora oggi, a distanza di tempo, il solo pensiero di quella vacanza mi fa pulsare la figa.
Spero vi piaccia ;)
di
scritto il
2025-08-18
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