Gli sposini 5 - Sono fratello e sorella!
di
Incest 2025
genere
incesti
Alla fine di un lungo, estenuante e godurioso pompino in cui sia il prete che le devote succhiatrici avevano dato il meglio, Don Mario, stringendole entrambe a se con le mani dietro le loro teste, accompagnato da un grugnito gutturale, si era sciolto in una enorme sborrata scaricata sui loro vestiti, i visi, i capelli e le accoglienti bocche con le lingue pronte a raccogliere ogni goccia.
-Dio che bocche meravigliose che avete!-
-Dio che cazzo che hai Mario!-
Aveva commentato, Eva (La mamma di Dody e moglie del cornuto) chiamandolo per nome.
Subito le aveva fatto eco con tono meno confidenziale Lidia, la mamma di Lara " Ma come fai Don Mario ad averlo sempre così duro e pieno di crema?"..E' un miracolo! Avevano risposto a tre voci scoppiando in una fragorosa risata.
Poi, mentre Eva avvezza anche ai rapporti saffici, raccoglieva con la lingua di dosso all'amica ogni traccia di sperma, Lidia aveva continuato: "Se penso a quello di mio marito che avrò vent'anni meno di te e ce l'ha quasi sempre moscio, mi viene da piangere."
-C'è poco da piangere!-
Aveva risposto Eva aggiungendo:
-In certi casi, meglio far buon viso a cattivo gioco ed approfittare della situazione per farsi l'amante o addirittura più d'uno come faccio io col mio cornuto al quale, già da fidanzati avevo messo in gabbia il suo ridicolo pisellino riempiendolo di corna e facendone un maritino innamorato e complice che mi tratta come una regina, sottomesso e devoto.-
-Beata te, se mio marito venisse a scoprire le volte che gli metto le corna, potrebbe ammazzarmi.
Se poi scoprisse quello che sto facendo con Don Mario adesso e tutto quello che ci facevo in chiesa o in canonica appena sposati...Dio, non ci posso pensare!
Se poi sapesse che la nostra bambina Lara, l'ho avuta proprio da Don Mario.....-
A quel punto, si era interrotta lasciando sgomenti sia il prete che aveva dei sospetti in merito ma non la conferma giunta diretta ed inaspettata come un pugno nello stomaco.
Anche Eva, trepidante e rossa in viso, liberandosi da un suo segreto ed approfittando di quel momento di confidenze proibite, aveva gridato: "Cristo, ma allora Lara e Dody sono fratello e sorella?!"
-E allora io e te cosa siamo?-
Aveva chiesto Lidia rivolgendosi ad Eva sotto lo sguardo esterrefatto del prete.
-Non so esattamente cosa siamo io e te, sono certa però di sapere che ti voglio, voglio godere e farti godere come solo due donne sanno fare.-
Mentre pronunciava quelle parole, teneva la testa di Lidia tra le mani guardandola con occhi carichi di desiderio e subito, con un movimento rapido delle mani, l'aveva tirata a se per dare inizio ad un appassionato e libidinoso lingua in bocca in cui, tra ansimi, risucchi e schiocco di salive, travasavano l'una nella bocca dell'altra lo sperma che ancora avevano sulle lingua.
La festa era stata organizzata dal marito di Eva il quale, non aveva fatto mancare nulla per il piacere degli ospiti e per esaltare la figura di Dody e la sua bellissima, futura sposina.
Per gli ospiti di riguardo, gli amici più intimi ed alcuni parenti, aveva riservato delle camere dove trascorrere la notte dopo i festeggiamenti.
Alla fine di quel lungo ed umido bacio quasi subito ricambiato con la stessa passione da Lidia, Eva aveva fatto una proposta impossibile da rifiutare.
-Il mio cornuto ha organizzato ogni cosa per bene.
Nel resort, vi sono camere prenotare per diverse coppie.
Naturalmente c'è la camera dei ragazzi, la mia la tua e quella di Don Mario.
Stanotte ci possiamo trovare tutti nella mia stanza tanto il cornuto non disturba e tu e Mario venite a letto con me per continuare questo discorso.-
Il prete naturalmente aveva accettato con entusiasmo la proposta mentre Lidia aveva qualche perplessità su come giustificare la sua assenza col marito.
-Lidia, cara, si vede che sei una bambina ingenua.
Lascia fare a me che ho esperienze in queste cose e, quando voglio liberarmi dall'ingombrante presenza delle mogli del maschio che ho adocchiato, uso un metodo infallibile.-
Durante la cena, Eva aveva versato nel vino del marito di Lidia una pillolina che dopo circa un'ora l'avrebbe fatto piombare in un sonno profondissimo.
Quando Don Mario prima e Lidia un po' più tardi erano entrati nella camera di Eva, l'avevano già trovata coperta (si fa per dire) da biancheria intima trasparente e incredibilmente sexi resa ancora più provocante da sandali di vernice rossa dal tacco vertiginose che ne slanciava l'eccitante figura verso il cielo e verso il paradiso dei sensi.
Silenziosamente seduto su un comodo divano appoggiato alla parete, vi era il cornuto che indossava un elegante e professionale vestito gessato blu, camicia di seta bianca e cravatta a pois.
Impeccabile in ogni dettaglio tranne la patta dei pantaloni dal quale fuorusciva una specie di uovo a rete in metallo lucido; La gabbietta nella quale era rinchiuso l'uccellino moscio del quale aveva parlato la moglie!
Naturalmente, sotto gli occhi attenti del cornuto, entrambi gli ospiti erano stati accolti con un caloroso abbraccio ed un profondo e lungo lingua in bocca accompagnato da inequivocabili movimenti delle mani.
segue
-Dio che bocche meravigliose che avete!-
-Dio che cazzo che hai Mario!-
Aveva commentato, Eva (La mamma di Dody e moglie del cornuto) chiamandolo per nome.
Subito le aveva fatto eco con tono meno confidenziale Lidia, la mamma di Lara " Ma come fai Don Mario ad averlo sempre così duro e pieno di crema?"..E' un miracolo! Avevano risposto a tre voci scoppiando in una fragorosa risata.
Poi, mentre Eva avvezza anche ai rapporti saffici, raccoglieva con la lingua di dosso all'amica ogni traccia di sperma, Lidia aveva continuato: "Se penso a quello di mio marito che avrò vent'anni meno di te e ce l'ha quasi sempre moscio, mi viene da piangere."
-C'è poco da piangere!-
Aveva risposto Eva aggiungendo:
-In certi casi, meglio far buon viso a cattivo gioco ed approfittare della situazione per farsi l'amante o addirittura più d'uno come faccio io col mio cornuto al quale, già da fidanzati avevo messo in gabbia il suo ridicolo pisellino riempiendolo di corna e facendone un maritino innamorato e complice che mi tratta come una regina, sottomesso e devoto.-
-Beata te, se mio marito venisse a scoprire le volte che gli metto le corna, potrebbe ammazzarmi.
Se poi scoprisse quello che sto facendo con Don Mario adesso e tutto quello che ci facevo in chiesa o in canonica appena sposati...Dio, non ci posso pensare!
Se poi sapesse che la nostra bambina Lara, l'ho avuta proprio da Don Mario.....-
A quel punto, si era interrotta lasciando sgomenti sia il prete che aveva dei sospetti in merito ma non la conferma giunta diretta ed inaspettata come un pugno nello stomaco.
Anche Eva, trepidante e rossa in viso, liberandosi da un suo segreto ed approfittando di quel momento di confidenze proibite, aveva gridato: "Cristo, ma allora Lara e Dody sono fratello e sorella?!"
-E allora io e te cosa siamo?-
Aveva chiesto Lidia rivolgendosi ad Eva sotto lo sguardo esterrefatto del prete.
-Non so esattamente cosa siamo io e te, sono certa però di sapere che ti voglio, voglio godere e farti godere come solo due donne sanno fare.-
Mentre pronunciava quelle parole, teneva la testa di Lidia tra le mani guardandola con occhi carichi di desiderio e subito, con un movimento rapido delle mani, l'aveva tirata a se per dare inizio ad un appassionato e libidinoso lingua in bocca in cui, tra ansimi, risucchi e schiocco di salive, travasavano l'una nella bocca dell'altra lo sperma che ancora avevano sulle lingua.
La festa era stata organizzata dal marito di Eva il quale, non aveva fatto mancare nulla per il piacere degli ospiti e per esaltare la figura di Dody e la sua bellissima, futura sposina.
Per gli ospiti di riguardo, gli amici più intimi ed alcuni parenti, aveva riservato delle camere dove trascorrere la notte dopo i festeggiamenti.
Alla fine di quel lungo ed umido bacio quasi subito ricambiato con la stessa passione da Lidia, Eva aveva fatto una proposta impossibile da rifiutare.
-Il mio cornuto ha organizzato ogni cosa per bene.
Nel resort, vi sono camere prenotare per diverse coppie.
Naturalmente c'è la camera dei ragazzi, la mia la tua e quella di Don Mario.
Stanotte ci possiamo trovare tutti nella mia stanza tanto il cornuto non disturba e tu e Mario venite a letto con me per continuare questo discorso.-
Il prete naturalmente aveva accettato con entusiasmo la proposta mentre Lidia aveva qualche perplessità su come giustificare la sua assenza col marito.
-Lidia, cara, si vede che sei una bambina ingenua.
Lascia fare a me che ho esperienze in queste cose e, quando voglio liberarmi dall'ingombrante presenza delle mogli del maschio che ho adocchiato, uso un metodo infallibile.-
Durante la cena, Eva aveva versato nel vino del marito di Lidia una pillolina che dopo circa un'ora l'avrebbe fatto piombare in un sonno profondissimo.
Quando Don Mario prima e Lidia un po' più tardi erano entrati nella camera di Eva, l'avevano già trovata coperta (si fa per dire) da biancheria intima trasparente e incredibilmente sexi resa ancora più provocante da sandali di vernice rossa dal tacco vertiginose che ne slanciava l'eccitante figura verso il cielo e verso il paradiso dei sensi.
Silenziosamente seduto su un comodo divano appoggiato alla parete, vi era il cornuto che indossava un elegante e professionale vestito gessato blu, camicia di seta bianca e cravatta a pois.
Impeccabile in ogni dettaglio tranne la patta dei pantaloni dal quale fuorusciva una specie di uovo a rete in metallo lucido; La gabbietta nella quale era rinchiuso l'uccellino moscio del quale aveva parlato la moglie!
Naturalmente, sotto gli occhi attenti del cornuto, entrambi gli ospiti erano stati accolti con un caloroso abbraccio ed un profondo e lungo lingua in bocca accompagnato da inequivocabili movimenti delle mani.
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