Un gioco a tre con il prete.
di
pennabianca.
genere
corna
Mi chiamo Maria, ho 33 anni, sono di media statura, mora, occhi scuri, fisico assolutamente normale, il seno non troppo grosso, a stento riempie una terza misura ed il resto del corpo è ben modellato, nonostante una gravidanza avuta otto anni fa. Sono sposata da dieci con Antonio, un uomo tranquillo e pacato, che ha 35 anni, e con lui ho messo al mondo un bel ragazzino di nome Luca, che oggi ha otto anni. Vivo in un paesino non troppo grande, dove ci conosciamo un po' tutti e, avendo avuto come zio un canonico, sono sempre stata una fervente credente, partecipando a tutte le iniziative della parrocchia. Da circa un anno, al posto di mio zio, è venuto un nuovo parroco. Si chiama Don Paolo, ha 45 anni ed è un bell'uomo, abbastanza prestante, capelli brizzolati ed occhi scuri. Fin da subito si è ben inserito nella comunità ed è ben voluto da tutti, perché, in qualunque occasione si trovi, non si trattiene dal rimboccarsi le maniche ed aiutare in qualunque lavoro, sia che si tratti di lavori di campagna che di altro, come quando ha nevicato e si è messo insieme a tutti gli altri a spalare la neve, per pulire le strade e renderle più sicure per i paesani. Con una persona così, è facile andare d'accordo e trovarsi subito in sintonia. Lo apprezza molto anche Antonio, mio marito, che di professione fa il meccanico e in paese è l'unico a gestire anche un distributore di carburante, che si trova lungo la via principale. Siamo una famiglia normale, senza grilli per la testa o cose strane, ci dedichiamo molto al lavoro ed alla comunità. Io sono impiegata presso l'ufficio postale, quindi in paese conosco tutti e tutti mi apprezzano per la mia serietà e disponibilità. In occasione di una gita per un pellegrinaggio presso un santuario abbastanza distante, Don Paolo ha organizzato tutto il viaggio, facendo sì che l'intero evento è durato due giorni, perché, tra il viaggio di andata ed il pellegrinaggio vero e proprio, farlo in un giorno solo sarebbe stato troppo massacrante; così siamo partiti e, durante il viaggio, mi son accorta che Don Paolo, l’amato parroco del paese, continuava a fissarmi con una certa insistenza: non era mai successo prima. Ho partecipato all'organizzazione del viaggio e, tra noi, c’era stata una perfetta collaborazione, senza secondi fini. Ora, il ripetersi, a bordo del pullman, di questo continuo lancio di occhiate maliziose, ha cominciato a stuzzicarmi un po', fino a far vacillare la mia incrollabile fede coniugale. Sono ritenuta da tutti una donna impegnata sia nel privato che nel sociale, madre esemplare, che non teme di mostrare forti sentimenti religiosi. Anzi, ne vado fiera. Sono molto osservante e partecipo con gioia a tutte le iniziative della mia comunità parrocchiale; ora, però, mi trovavo ad esser intrigata dai continui sguardi del "don", che non mi disturbavano più di tanto, perché era una cosa cui non ero abituata e, anzi, mi solleticavano nella mia femminilità. All'interno della mia parrocchia, sono rispettata per la mia integrità morale e, per questo, ho avuto qualche sbandamento sia per il mio che per il comportamento del parroco, quando, durante l’interminabile viaggio, gli sguardi miei e quelli di don Paolo si sono incrociati con troppa insistenza. Ero intrigata, eccitata e, nello stesso tempo, temevo che i miei compagni di viaggio si accorgessero del nostro continuo scambio di occhiate. Non volevo certo suscitare il malignare di qualcuna delle mie compaesane, che magari non aspettavano altro che poter spettegolare su di me, come donna e moglie irreprensibile! Mi chiedevo, dentro di me, quale fosse la motivazione di questo suo continuo insistente occhieggiare, con aggiunti sorrisi maliziosi. La cosa strana era che questa cosa eccitava anche me. Dopo un momento di grande imbarazzo, ho cominciato a ricambiare i suoi sorrisi ed i suoi sguardi ammiccanti e, silenziosamente ho cominciato a vedere nel parroco la vera natura di maschio. Un bel maschio dal fisico prestante, che emanava un fascino particolare. Giunti a destinazione, la giornata si è rivelata veramente per quello che era, molto stancante ed impegnativa. In più di un'occasione, lui è ricorso alla mia collaborazione e, in un certo modo, mi sentivo lusingata per il fatto che ero considerata indispensabile per lui, che ricorreva a me anche per cose quanto mai banali. Mi sentivo molto lusingata da tutto questo e, nello stesso tempo, lo ricambiamo sempre con disponibilità e sorriso sulle labbra, notando che questo gratificava anche lui. Passare l'intera giornata gomito a gomito, mi ha fatto estremamente piacere e, quando finito il pellegrinaggio ci siamo recati in albergo, è stato proprio lui che si è incaricato di distribuire le chiavi di tutte le camere che erano state prenotate e, quando mi ha consegnato la mia, che è stata praticamente l'ultima, ho notato che era quella adiacente alla sua. Ha proprio evidenziato il numero della sua, mettendola accanto alla mia. Eravamo rimasti ultimi e, mentre firmavo il registro, lui tenuto ad evidenziare questo aspetto.
«Grazie Maria per la insperata collaborazione che mi stai offrendo. Siamo rimasti solo noi due e le nostre camere si trovano all'ultimo piano!»
Mentre parlava mi ha guardato intensamente negli occhi e, per un lungo istante, siamo rimasti a fissarci in silenzio. Siamo saliti in ascensore ed io sono entrata in camera mia; prima di chiudere la porta, mi son voltata e lui mi ha ancora guardato dalla soglia della sua, sorridendo. Sono entrata in camera e mi sentivo assalita da uno stato di forte agitazione. Ero indecisa su cosa fare. Immediatamente, la prima cosa che ho fatto è stata quella di spogliarmi e farmi una rapidissima doccia; poi ho indossato un paio di mutandine semplici, un reggiseno ed una vestaglia leggera, tenuta chiusa sul davanti da numerosi bottoni, ma io ne ho allacciati solo cinque. Ho fatto un profondo respiro prima di uscire dalla mia camera, perché, dentro di me, era in atto una vera e propria battaglia, in quanto sapevo già di aver peccato, ma ero certa che, uscita dalla stanza, sarei entrata nella sua e mi sarei lasciata tentare da un peccato ancor più grave. Sono rimasta immobile davanti alla mia porta, poi ho spento la mente, ho aperto la porta e sono uscita; sono giunta davanti alla sua. Durante quei pochi passi, avevo l'impressione che il mio cuore battesse all'impazzata, il mio respiro fosse assente e mi chiedevo se non avessi frainteso ed ora avrei subito l'umiliazione di esser respinta. Che figura ci avrei fatto? Avrei rovinato l'armonia che c'era tra noi due e, soprattutto, sarei passata per una donnaccia. Quando son arrivata davanti alla porta, ho bussato piano e mi son resa conto che non avevo elaborato alcun tipo di pretesto onde giustificare la mia presenza lì, davanti alla sua porta. Lui ha aperto, con indosso solo l'accappatoio e mi ha subito tirato dentro, chiudendo la porta dietro di me.
«Brava, Maria: ti stavo aspettando!»
Sono subito rimasta affascinata dalla sua determinazione e, per un attimo, mi sono chiesta quante volte quest'uomo aveva peccato in questo modo; però è stato solo un attimo, perché subito dopo non ho più avuto di questi pensieri, tranne che quello di donarmi completamente a lui. Mi ha abbracciato forte ed ho sentito premere qualcosa di voluminoso contro il mio corpo. Mi ha baciato e la sua lingua si è intrecciata con la mia, trovandomi praticamente impreparata, perché, fino a quel momento, io ero abituata ad esser una semplice esecutrice di “doveri coniugali”, passiva. Si è staccato per un attimo e mi ha guardato; io ho avuto un po' di vergogna ed ho abbassato lo sguardo.
«Maria, ma... voglio dire: tu sei… perché non rispondi al mio bacio?»
Continuando a tenere lo sguardo basso, ho risposto alla sua domanda.
«Perché io non so... vedi, Don Paolo, con mio marito… voglio dire: fa tutto lui!»
Mi ha sorriso e mi ha abbracciato, ha aperto i bottoni della mia vestaglia e son rimasta con le sole mutandine e reggiseno; mi ha fatto sdraiare sul letto.
«Allora, Maria, ascoltami bene! Lascia perdere don Paolo e chiamami semplicemente Paolo, ma, ancor più importante è che tu, questa sera, ti lasci andare e mi permetti di insegnarti tutto ciò che c'è da sapere in fatto di sesso.»
Sono rimasta assolutamente sbalordita nello scoprire quante cose si possono fare nel sesso; cose che non avevo mai fatto e, cosa ancor più incredibile, sarebbe stato un prete a insegnarmele! Mi ha spogliato completamente, poi, ha lasciato cadere l'accappatoio ed ho visto davanti alla mia faccia un bel membro lungo, ma soprattutto grosso! Quello di mio marito è abbastanza lungo, ma meno grosso rispetto al suo, che era decisamente di notevole spessore! Per prima cosa, si è inginocchiato tra le mie cosce e son rimasta stupita nel sentire la sua lingua scorrere lungo le pieghe della mia ostrica; è bastato pochissimo, per farmi raggiungere un orgasmo che ho cercato di reprimere, mugolando e tenendo le mani sopra la bocca, per non urlare. Lui ha sollevato lo sguardo e mi ha chiesto di godere liberamente.
«Maria, lasciati andare! Se ti va di urlare, fallo!»
Subito dopo ha ripreso a giocare con la lingua ed ho sentito che si è concentrato molto sul mio bottoncino; immediatamente un nuovo orgasmo ha scosso il mio corpo e, questa volta, non l'ho represso.
«Paolo! Paolo! Paolo io... Oddio, vengo! Paolo, vengo!»
Ho stretto le cosce mentre godevo ed ho imprigionato la sua testa senza rendermi conto neanche di quello che facevo, ma avevo paura che lui smettesse! È stato incredibile! Era la prima volta che un uomo mi leccava tra le cosce e questa cosa mi ha sconvolto davvero tanto. Cosa mi ero persa in tutti questi anni? Perché mio marito non mi aveva mai leccato così? Dopo aver aspettato che il mio corpo smettesse di fremere, si è sollevato e si è inginocchiato accanto a me. Ho visto il suo grosso membro davanti alla faccia; lui ha appoggiato una mano sulla mia testa e me lo ha avvicinato alla bocca.
«Adesso, Maria, fai godere anche me, come ho fatto io con te. Apri la bocca e leccalo come se fosse un ghiacciolo!»
Ho aperto la bocca e, per la prima volta, ho preso un cazzo in bocca. Subito sono stata piacevolmente colpita dal suo odore di maschio e anche dal suo buon sapore. Seguendo i suggerimenti che di volta in volta mi venivano impartiti, ho preso a leccarlo esattamente come diceva lui e questo mi ha subito trasmesso molto piacere, perché lo sentivo soddisfatto. È stato un po' più difficile quando ho cominciato a infilarmelo in gola; ho avvertito subito dei conati di vomito, ma lui, con calma e pazienza, mi ha spiegato come riuscire a reprimerli; così, lentamente, senza neanche rendermene conto, alla fine me lo son trovato immerso tutto in gola! È stato immenso il mio stupore quando la punta del mio naso è andata a sbattere contro il suo inguine: lui ha avuto parole di elogio per me.
«Brava, Maria! Sei stata brava ad ingoiarlo tutto! Farò di te una magnifica bocchinara!»
Son rimasta stupita nel sentire che mi definiva una "bocchinara" e la cosa, inusitatamente, mi ha riempita d'orgoglio, anche se avevo udito questa parola in termini dispregiativi! Ho continuato a muovere la testa avanti e indietro, facendolo scorrere sempre più agevolmente nella mia gola e, nello stesso tempo, lui, con una mano, ha continuato ad accarezzare la mia vulva, provocandomi ancora un altro orgasmo. Era incredibile il fatto che, senza ancora avermi scopato, ero già venuta tre volte! Con un po' di rammarico, me lo sono lasciato togliere dalla bocca; allora lui si è sdraiato tra le mie cosce ed ha appoggiato la punta di quel palo di carne durissima tra le pieghe della mia fighetta; molto lentamente, quanto anche delicatamente, ha cominciato a scivolare dentro di me. Ne avvertivo la voluminosità, sentivo che, man mano, mi dilatava e mi riempiva, mentre, per reazione, non ho fatto altro che spalancare la bocca; l'ho guardato con espressione di meraviglia pura, quasi incredula, mentre sentivo che mi penetrava tutto dentro, fin in fondo.
«Come sei stretta, Maria! Hai una figa meravigliosa! Sembri quasi vergine! Scommetto che tuo marito non ha un cazzo grosso come il mio!»
Stavo per rispondergli, quando la punta del suo membro è venuta a sbattere sul fondo della mia vagina, procurandomi una scarica elettrica che ha fatto vibrare il mio corpo, procurandomi un orgasmo immediato.
«Paolo! Oddio, Paolo! Non è possibile! Paolo, mi stai facendo... Oddio, mi fai venire ancora!»
È rimasto immobile dentro di me. Sentivo la mia vagina piena, aperta e riempita nello stesso tempo, mentre il mio corpo era scosso da sensazioni e piaceri mai provati! Poi ha iniziato a pomparmi con un ritmo molto sostenuto, fatto di colpi, a volte più veloci ed altre più lenti, ma, soprattutto, ogni volta che toccava sul fondo, imprimeva un colpo secco di reni, aggiungendo piacere al piacere! Mi ha fatto venire altre tre volte. Poi, mi ha abbracciato e mi ha trascinato sopra di sé. Per un attimo, son rimasta un po' disorientata, perché non ero mai stata scopata così e, soprattutto, trovarmi sopra di lui, per me era una novità assoluta. Se ne deve esser reso conto, perché mi ha subito dato i consigli giusti.
«Tienilo tutto dentro e muovi il tuo corpo, oscillando avanti/indietro! Lascia che il mio membro, sbatacchi dentro la tua figa quasi fosse una campana»
Mai esempio fu più calzante! Mi sentivo proprio come se la mia vagina fosse una campana e il suo membro il grosso batacchio, che me la faceva suonare in maniera davvero sconvolgente! Non so quante volte son venuta, perché, d'un tratto, mi son trovata sdraiata sul suo petto, senza fiato e l'ho guardato con espressione incredula.
«Io non ho mai...tu, non ci crederai, ma io non ho mai goduto così tanto!»
Mi ha sorriso e mi ha baciato; ho risposto al suo bacio e, questa volta, la mia lingua è andata a cercare la sua ed abbiamo limonato a lungo insieme. Poi mi ha fatto sdraiare di lato ed ha preso a scoparmi con dei colpi molto più veloci e potenti, per infine rimanere immobile dentro di me: è stato il momento in cui ho avvertito un'ondata di calore bollente, che mi ha riempito la vagina.
«Ora, Maria, sto sborrando! Sto sborrando dentro di te!»
È stata una follia quella sua, ma anche una sensazione bellissima. Infatti, un attimo dopo, lui mi ha fissato negli occhi mentre continuava a scaricarmi dentro le sue bordate calde.
«Oh, cavolo! Sei protetta, vero?»
L'ho guardato e gli ho risposto serena; lui mi ha fissato.
«Sì che sono protetta. Però sei stato un bell'incosciente! Prima mi sborri dentro e poi mi chiedi se avessi potuto ingravidarmi?»
Ha sorriso, poi si è tirato fuori e me lo ha presentato alla bocca.
«Adesso continua a succhiarlo, che voglio scoparti ancora! Maria, sei una femmina meravigliosa, mi fa impazzire il fatto che tu non abbia nessuna esperienza. Mi chiedo: come è possibile?»
Dopo aver preso in mano ed iniziare a segare quel membro che, nonostante avesse abbondantemente sborrato, era ancora di notevole consistenza, ho risposto alla sua domanda.
«Perché, fin da piccola, mi hanno insegnato che il sesso al di fuori del matrimonio era peccato! Quando ho conosciuto Antonio, mi son fidanzata con lui e, fino alla prima notte di nozze, non avevo mai visto il suo membro! Sapevo che dovevo far semplicemente la moglie e mia madre mi aveva detto che, quando gli uomini vogliono "fare “, bisogna lasciarli fare! Quella notte, Antonio voleva fare e io, come sposa novella, ho chiuso gli occhi e l'ho lasciato fare! Ho sentito un lieve dolore, poi lui ha preso a muoversi molto freneticamente e, poco dopo, ho sentito un'ondata di calore che mi ha riempito; lui mi ha dato un bacio e si è girato dall'altra parte; così è stata la mia prima notte di nozze. Negli anni a seguire, non è cambiato niente. Dopo son rimasta incinta e poiché avevo problemi con il ciclo mestruale, la dottoressa mi ha consigliato di usare la pillola, e così, questa sera, sei stato fortunato a non ingravidarmi. Paolo, io tutto questo che ho fatto con te stasera, non sapevo nemmeno che esistesse. Sono sempre vissuta in paese, lavoro in paese, credo che questa sia la prima volta che faccio una cosa del genere.»
Mi ha guardato alquanto stupito e poi ho ripreso il suo membro in bocca ed ho sentito il sapore dei miei fluidi, trovandoli davvero molto buoni. Ho ripreso a infilarlo su e giù per la gola, come avevo fatto prima e, questa volta, mi è piaciuto ancor di più, perché, all'inizio scivolava molto bene, ma poi è cominciato a crescere e questo mi ha fatto realmente sentire orgogliosa di me, perché mi stavo veramente comportando come quella che lui aveva definito "bocchinara". Quando è diventato ben duro, me lo sono tolto di bocca e l'ho guardato in faccia, sorridendo.
«Allora sono davvero una "bocchinara"?»
Lui ha sorriso e poi mi ha dato un bacio.
«Sì, che lo sei! Con un po' di allenamento, diventerai una splendida bocchinara! Ma non finisce qui! Questa notte voglio fare di te una vera troia!»
Sentirmi affibbiare anche questo termine, mi ha fatto tremare e, nello stesso tempo, eccitare molto. Dentro di me mi piaceva molto l'idea di esser la sua troia! Mi ha fatto inginocchiare e poi si è posizionato dietro di me; me lo ha spinto di nuovo dentro, con forza. Ad ogni colpo che mi dava, sentivo gli schizzi di sperma che esondavano dalla mia vagina e colavano lungo le mie gambe. Mi ha pompato ancora facendomi godere e poi, si è tirato un attimo indietro ed ha poggiato la punta del suo membro contro il mio buchetto: mi son girata sorpresa e l'ho guardato stupita.
«Ma non vorrai… Paolo, Io non l'ho mai fatto!»
Mi ha guardato e mi ha detto di rilassarmi, di spingere come se dovessi defecare ed evitare di stringere i muscoli, qualora avessi sentito un po' di dolore. Ha preso a spingere e, all'inizio, sembrava non voler entrare, così lui ha bagnato un dito dentro la mia vagina, ancora ricolma del suo seme, ne ha spalmate un po' sul mio buchetto ed ha infilato il dito dentro. Era una sensazione strana sentire quel dito nel mio sedere e la cosa non mi dava per niente fastidio. Ha continuato a muovere il dito avanti e indietro, poi ha infilato di nuovo il membro della mia vagina e, dopo averlo infarcito per bene dei miei umori, lo ho appoggiato di nuovo sul buchetto; con una spinta un po' più decisa, l'ho sentito entrare; per un attimo ho provato anche un po' di dolore.
«Ahi, Paolo, fa piano! Aspetta, non muoverti; resta un attimo fermo!»
È rimasto immobile ed ha allungato una mano, prendendo a masturbarmi davanti; questa duplice sensazione mi ha sconvolto così tanto che, mentre lui continuava a farlo, senza rendermene conto, ho sentito il suo corpo aderire al mio.
«Accidenti! Me l'hai infilato tutto dentro! Non so come hai fatto, però mi piace! Muoviti piano, che brucia un po’; però è bello, mi piace!»
Lui ha preso la mia mano e l'ha piazzata dinanzi alla mia patatina.
«Tu continua a toccarti e potrai sentire quanto piacere proverai!»
Ho preso a masturbarmi, mentre lui ha iniziato a pompare il mio culetto sempre più forte; ho avuto due orgasmi davvero potenti. Al terzo, mentre godevo, ho sentito lui che è rimasto immobile dentro di me e, subito dopo, un'autentica lava mi ha riempito l'intestino.
«Maria è magnifico sborrare nel tuo culo! È bellissimo sentirlo così caldo e accogliente! Maria ti ho iniziato ad una nuova fonte di piacere: il culo!»
Non so esattamente se sia stato il piacere che sentivo nel farmi riempire il culo o le parole che mi diceva, sta di fatto che ho avuto un altro orgasmo da sballo. Siamo rimasti abbracciati, sdraiati di lato e, lentamente, ho sentito il suo membro che scivolava fuori dal mio buchetto; così son corsa in bagno. Mi sono data una profonda lavata e poi son tornata in camera; mi son vestita e l'ho salutato con un bacio. La mattina seguente e, per tutto il resto del viaggio di ritorno, ho indossato un paio di occhialoni neri; non volevo si potessero notare le occhiaie che avrebbero tradito le godurie cui ero stata sottoposta, ma anche per non incontrare i suoi eventuali sguardi. Non avevo certo gli occhi di una donna che aveva fatto sonni tranquilli. Per circa una decina di giorni, volutamente, l’ho ignorato, ma non son potuta sfuggire al suo sguardo, la sera che hanno organizzato la cena a felice conclusione del pellegrinaggio. Per l'occasione era presente anche mio marito e mio figlio. A tavola, eravamo seduti vicino a lui ed ho visto che con mio marito ha parlato di tante cose, soprattutto del fatto che ero stata molto preziosa ad aiutarlo per tutto il viaggio. Mio marito non faceva mistero di quanto fosse contento ed orgoglioso di me e, così, alcune sere dopo, lo ha invitato a cena a casa nostra, in assenza di mio figlio Luca, che era a casa di un suo amichetto, per un pigiama party. Mi sono ritrovata a tavola insieme a lui e non so come il discorso è finito sul sesso. Stranamente mio marito era particolarmente curioso di conoscere alcune pratiche sessuali, di cui aveva sentito parlare.
«Deve sapere, reverendo, che mi è stato riferito che, in città, la gente ha come conquistato più libertà e disinibizione. Qualcuno, addirittura, mi ha raccontato una cosa che stento a credere. Mi hanno detto che ci sono mariti che si mettono a guardare le loro mogli, mentre fanno sesso con un altro! Cosa vuole: penso che sia una cosa di pura follia!»
Ho guardato mio marito allibita!
«Antonio! Antonio, ma hai bevuto?»
Quello che mi ha stupito di più è stata proprio la reazione di Don Paolo.
«No, Maria, lascialo parlare! Ho sentito anch'io parlare di queste cose; non avendo una moglie, vorrei chiedere ad Antonio che cosa ne pensa? Voglio dire, tu…»
La risposta di Antonio mi ha lasciato senza parole.
«Vede, reverendo, potrebbe esser anche interessante, ma la vera questione è con chi puoi permetterti di fare certe cose? Qualunque maschio che si porti a letto tua moglie, di sicuro andrebbe in giro a sbandierarlo ai quattro venti. Ci vorrebbe una persona seria, molto riservata, oppure uno come lei: un prete! Di sicuro un prete non lo direbbe mai a nessuno, per tanti ovvi motivi!»
Don Paolo ha sorriso in maniera molto complice.
«Hai ragione, Antonio! Un prete non può riferire fatti così scabrosi, quindi, sì, hai ragione: un prete sarebbe il candidato perfetto!»
Quando hanno finito di parlare, si sono girati tutti e due verso di me, cui ho rivolto uno sguardo allibito.
«Ehi, dico, che vi passa per la mente? Antonio, ma da dove sei andato a tirar fuori certi argomenti?»
Non mi ha risposto. Si è alzato in piedi e mi ha preso per mano; mi ha letteralmente trascinato in camera da letto, seguito da Don Paolo, che, entrando ha chiuso la porta. Subito dopo mio marito mi ha fissato dritto negli occhi.
«Ho affrontato gli argomenti giusti. Mi risulta che hai imparato a succhiare il cazzo e che sei diventata una fantastica bocchinara. Quindi è il caso che ti inginocchi e lo succhi a tutti e due!»
Prima di poter parlare, lui mi aveva già spinto in basso davanti a lui e, quasi senza rendermene conto, mi son trovata tutto il suo membro spinto in gola. Mi teneva la testa bloccata con entrambe le mani e poi ha preso a muovere il bacino avanti e indietro.
«Hai ragione, Paolo, lo succhia davvero bene! Vediamo come se la cava anche con il tuo!»
Subito dopo mi son trovata il cazzo di Paolo davanti alla bocca e così, ormai in preda al piacere, ho preso ad alternarli nella mia bocca, con ciò facendo molto contento mio marito.
«Lo sai che hai ragione: ha proprio imparato bene; l'hai proprio trasformata in una vera troia. Ora, però, fammi vedere come la scopi!»
Aiutato da Paolo, mi hanno spogliato completamente e, subito dopo, mi son ritrovata il grosso membro del Don ben piantato nella fica; ha preso a pomparmi con vigore, facendomi subito godere. Antonio mi guardava con occhi carichi di cupidigia, si è avvicinato a me e Paolo gli ha suggerito che doveva farmi succhiare il cazzo. Mi ha sollevato la testa e mi ha infilato il suo membro in bocca; mentre mi scopava la bocca, io godevo sotto i colpi del cazzo di Paolo. La cosa che però mi ha sconvolto, è stata quando, durante un movimento un po' scomposto, mi è uscito il cazzo dalla bocca, ed è andato a sbattere contro la faccia di Paolo, che ha aperto la bocca e lo ha ingoiato subito. Dopo averlo succhiato un po', Antonio lo ha infilato di nuovo nella mia bocca.
«Mi piace, Don, come lo succhi anche tu, ma adesso voglio farmi fare un super bocchino da questa troia di mia moglie!»
Ero stravolta, non capivo più niente. Godevo in continuazione e, quando Paolo mi ha trascinato di nuovo su di sé, son rimasta ancor più sconvolta quando mi sono accorta che Antonio mi ha fatto allungare sul corpo del Don, per poi appoggiarsi dietro di me e mettermelo nel culo.
«Vediamo se è vero che glielo hai aperto per bene!»
Me lo ha spinto dentro tutto, in un colpo solo. All'inizio, ho sentito un po' di dolore, ma il fatto che mi stava scopando Paolo davanti, non mi ha fatto avvertire alcun dolore per cui ho preso a godere e son quasi svenuta dal piacere provato. All'improvviso, quasi contemporaneamente, tutti e due hanno cominciato ad eruttare la loro sbroda dentro di me ed io son di nuovo impazzita di piacere nel sentirmi riempire entrambi i buchi! Eravamo sfiniti e ci siamo sdraiati tutti e tre uno accanto all'altro. Ho guardato mio marito e lui mi ha dato un bacio, accompagnandolo con un sorriso esplicativo.
«Pasquale, l'autista del pullman che vi ha portato in pellegrinaggio, mi ha raccontato che aveva la camera accanto a quella del Don e vi ha sentito scopare per tutta la notte! Non solo vi ha ascoltato, ma vi ha anche filmato dalla finestra del terrazzo, che era in comune! Lui non era interessato a te, ma a Don Paolo, perché è segretamente gay e, siccome ogni tanto viene a farsi scopare da me, che sono a conoscenza di questo suo vizietto, questa volta mi ha fatto il regalo di mostrarmi il video, dove lui ti sfondava il culo! Due giorni fa, son andato a cercarlo in chiesa e così ci siamo chiariti.»
Lo guardo senza riuscire a dire una parola, per quanto ero sconvolta e basita. Poi è Don Paolo a prendere la parola.
«Quando è venuto in chiesa, ci siamo spostati a casa mia, dove mi ha mostrato il video, facendomi però un'offerta che non ho potuto rifiutare.»
Guardo mio marito e cerco ancora di capire, lui sorride in maniera veramente soddisfatta.
«È stata un'offerta molto semplice. Gli ho detto che era una vita che anelavo infilare il mio membro nel suo culo, come lui aveva fatto con quello di mia moglie. In alternativa, avrei portato il video al vescovo. Naturalmente ha accettato e, non solo; ho scoperto che succhia abbastanza bene, perché il nostro caro reverendo è un bravo bisex, molto esperto. Mi era rimasta la curiosità di vedervi scopare insieme, così siamo arrivati a questa sera!»
Guardo mio marito e prendo atto che il mio matrimonio è ormai compromesso. Mi alzo dal letto per andare in bagno e lui mi ferma.
«Dove vai? Perché te ne vuoi andare?»
Guardo Paolo e poi guardo lui; gli rispondo stringendo le spalle.
«Cos'altro potrei fare? Ormai hai scoperto che ti ho tradito e, quindi… vado di là, mi do una lavata, poi prendo le mie cose e me ne vado!»
Ho visto lo sguardo stupito di mio marito.
«Cosa? Perché te ne vuoi andare? Ti ho forse accusato di qualcosa?»
Ho guardato mio marito senza capire e lui mi ha spiegato bene qual era la sua idea.
«Io non voglio affatto divorziare. Sei sempre stata una donna molto religiosa, riservata e molto pudica, per questo non ho mai potuto esternare le mie fantasie, che invece ora vedo tutte realizzate. Per la prima volta, posso dire di avere una moglie troia, un amico che non mi tradirà mai e che potrà scopare te, farsi scopare da me e, poi, chissà, forse un giorno mi farò anch'io scopare da lui! Ora che finalmente posso divertirmi, tu te ne vorresti andare? E perché? Non ti è forse piaciuto godere con noi? Vieni qui, prendi di nuovo i nostri cazzi in bocca e farli tornare di nuovo duri, che vogliamo scoparti ancora!»
Mi son sdraiata di nuovo sul letto, ed ho preso a succhiare i loro cazzi; mentre entrambi, a turno, son venuti a leccare i miei buchi ripieni di crema. È iniziato per me un nuovo capitolo della mia vita. Sono sempre una moglie irreprensibile, una devota fervente, ma, dentro casa mia, sono la troia di due maschi che si divertono a farmi impazzire di piacere e, nello stesso tempo, mi fanno godere da matti, soprattutto quando vedo che anche loro si divertono a succhiarsi a vicenda e, qualche volta, mi è capitato anche di esser scopata da uno dei due, mentre veniva, a sua volta, pompato dall’altro. Sapete cosa mi è venuto in mente adesso? Voglio eliminare la pillola anticoncezionale, perché voglio dare un fratellino o una sorellina a mio figlio. Tanto non ho problemi a farmi riempire da entrambi.
«Grazie Maria per la insperata collaborazione che mi stai offrendo. Siamo rimasti solo noi due e le nostre camere si trovano all'ultimo piano!»
Mentre parlava mi ha guardato intensamente negli occhi e, per un lungo istante, siamo rimasti a fissarci in silenzio. Siamo saliti in ascensore ed io sono entrata in camera mia; prima di chiudere la porta, mi son voltata e lui mi ha ancora guardato dalla soglia della sua, sorridendo. Sono entrata in camera e mi sentivo assalita da uno stato di forte agitazione. Ero indecisa su cosa fare. Immediatamente, la prima cosa che ho fatto è stata quella di spogliarmi e farmi una rapidissima doccia; poi ho indossato un paio di mutandine semplici, un reggiseno ed una vestaglia leggera, tenuta chiusa sul davanti da numerosi bottoni, ma io ne ho allacciati solo cinque. Ho fatto un profondo respiro prima di uscire dalla mia camera, perché, dentro di me, era in atto una vera e propria battaglia, in quanto sapevo già di aver peccato, ma ero certa che, uscita dalla stanza, sarei entrata nella sua e mi sarei lasciata tentare da un peccato ancor più grave. Sono rimasta immobile davanti alla mia porta, poi ho spento la mente, ho aperto la porta e sono uscita; sono giunta davanti alla sua. Durante quei pochi passi, avevo l'impressione che il mio cuore battesse all'impazzata, il mio respiro fosse assente e mi chiedevo se non avessi frainteso ed ora avrei subito l'umiliazione di esser respinta. Che figura ci avrei fatto? Avrei rovinato l'armonia che c'era tra noi due e, soprattutto, sarei passata per una donnaccia. Quando son arrivata davanti alla porta, ho bussato piano e mi son resa conto che non avevo elaborato alcun tipo di pretesto onde giustificare la mia presenza lì, davanti alla sua porta. Lui ha aperto, con indosso solo l'accappatoio e mi ha subito tirato dentro, chiudendo la porta dietro di me.
«Brava, Maria: ti stavo aspettando!»
Sono subito rimasta affascinata dalla sua determinazione e, per un attimo, mi sono chiesta quante volte quest'uomo aveva peccato in questo modo; però è stato solo un attimo, perché subito dopo non ho più avuto di questi pensieri, tranne che quello di donarmi completamente a lui. Mi ha abbracciato forte ed ho sentito premere qualcosa di voluminoso contro il mio corpo. Mi ha baciato e la sua lingua si è intrecciata con la mia, trovandomi praticamente impreparata, perché, fino a quel momento, io ero abituata ad esser una semplice esecutrice di “doveri coniugali”, passiva. Si è staccato per un attimo e mi ha guardato; io ho avuto un po' di vergogna ed ho abbassato lo sguardo.
«Maria, ma... voglio dire: tu sei… perché non rispondi al mio bacio?»
Continuando a tenere lo sguardo basso, ho risposto alla sua domanda.
«Perché io non so... vedi, Don Paolo, con mio marito… voglio dire: fa tutto lui!»
Mi ha sorriso e mi ha abbracciato, ha aperto i bottoni della mia vestaglia e son rimasta con le sole mutandine e reggiseno; mi ha fatto sdraiare sul letto.
«Allora, Maria, ascoltami bene! Lascia perdere don Paolo e chiamami semplicemente Paolo, ma, ancor più importante è che tu, questa sera, ti lasci andare e mi permetti di insegnarti tutto ciò che c'è da sapere in fatto di sesso.»
Sono rimasta assolutamente sbalordita nello scoprire quante cose si possono fare nel sesso; cose che non avevo mai fatto e, cosa ancor più incredibile, sarebbe stato un prete a insegnarmele! Mi ha spogliato completamente, poi, ha lasciato cadere l'accappatoio ed ho visto davanti alla mia faccia un bel membro lungo, ma soprattutto grosso! Quello di mio marito è abbastanza lungo, ma meno grosso rispetto al suo, che era decisamente di notevole spessore! Per prima cosa, si è inginocchiato tra le mie cosce e son rimasta stupita nel sentire la sua lingua scorrere lungo le pieghe della mia ostrica; è bastato pochissimo, per farmi raggiungere un orgasmo che ho cercato di reprimere, mugolando e tenendo le mani sopra la bocca, per non urlare. Lui ha sollevato lo sguardo e mi ha chiesto di godere liberamente.
«Maria, lasciati andare! Se ti va di urlare, fallo!»
Subito dopo ha ripreso a giocare con la lingua ed ho sentito che si è concentrato molto sul mio bottoncino; immediatamente un nuovo orgasmo ha scosso il mio corpo e, questa volta, non l'ho represso.
«Paolo! Paolo! Paolo io... Oddio, vengo! Paolo, vengo!»
Ho stretto le cosce mentre godevo ed ho imprigionato la sua testa senza rendermi conto neanche di quello che facevo, ma avevo paura che lui smettesse! È stato incredibile! Era la prima volta che un uomo mi leccava tra le cosce e questa cosa mi ha sconvolto davvero tanto. Cosa mi ero persa in tutti questi anni? Perché mio marito non mi aveva mai leccato così? Dopo aver aspettato che il mio corpo smettesse di fremere, si è sollevato e si è inginocchiato accanto a me. Ho visto il suo grosso membro davanti alla faccia; lui ha appoggiato una mano sulla mia testa e me lo ha avvicinato alla bocca.
«Adesso, Maria, fai godere anche me, come ho fatto io con te. Apri la bocca e leccalo come se fosse un ghiacciolo!»
Ho aperto la bocca e, per la prima volta, ho preso un cazzo in bocca. Subito sono stata piacevolmente colpita dal suo odore di maschio e anche dal suo buon sapore. Seguendo i suggerimenti che di volta in volta mi venivano impartiti, ho preso a leccarlo esattamente come diceva lui e questo mi ha subito trasmesso molto piacere, perché lo sentivo soddisfatto. È stato un po' più difficile quando ho cominciato a infilarmelo in gola; ho avvertito subito dei conati di vomito, ma lui, con calma e pazienza, mi ha spiegato come riuscire a reprimerli; così, lentamente, senza neanche rendermene conto, alla fine me lo son trovato immerso tutto in gola! È stato immenso il mio stupore quando la punta del mio naso è andata a sbattere contro il suo inguine: lui ha avuto parole di elogio per me.
«Brava, Maria! Sei stata brava ad ingoiarlo tutto! Farò di te una magnifica bocchinara!»
Son rimasta stupita nel sentire che mi definiva una "bocchinara" e la cosa, inusitatamente, mi ha riempita d'orgoglio, anche se avevo udito questa parola in termini dispregiativi! Ho continuato a muovere la testa avanti e indietro, facendolo scorrere sempre più agevolmente nella mia gola e, nello stesso tempo, lui, con una mano, ha continuato ad accarezzare la mia vulva, provocandomi ancora un altro orgasmo. Era incredibile il fatto che, senza ancora avermi scopato, ero già venuta tre volte! Con un po' di rammarico, me lo sono lasciato togliere dalla bocca; allora lui si è sdraiato tra le mie cosce ed ha appoggiato la punta di quel palo di carne durissima tra le pieghe della mia fighetta; molto lentamente, quanto anche delicatamente, ha cominciato a scivolare dentro di me. Ne avvertivo la voluminosità, sentivo che, man mano, mi dilatava e mi riempiva, mentre, per reazione, non ho fatto altro che spalancare la bocca; l'ho guardato con espressione di meraviglia pura, quasi incredula, mentre sentivo che mi penetrava tutto dentro, fin in fondo.
«Come sei stretta, Maria! Hai una figa meravigliosa! Sembri quasi vergine! Scommetto che tuo marito non ha un cazzo grosso come il mio!»
Stavo per rispondergli, quando la punta del suo membro è venuta a sbattere sul fondo della mia vagina, procurandomi una scarica elettrica che ha fatto vibrare il mio corpo, procurandomi un orgasmo immediato.
«Paolo! Oddio, Paolo! Non è possibile! Paolo, mi stai facendo... Oddio, mi fai venire ancora!»
È rimasto immobile dentro di me. Sentivo la mia vagina piena, aperta e riempita nello stesso tempo, mentre il mio corpo era scosso da sensazioni e piaceri mai provati! Poi ha iniziato a pomparmi con un ritmo molto sostenuto, fatto di colpi, a volte più veloci ed altre più lenti, ma, soprattutto, ogni volta che toccava sul fondo, imprimeva un colpo secco di reni, aggiungendo piacere al piacere! Mi ha fatto venire altre tre volte. Poi, mi ha abbracciato e mi ha trascinato sopra di sé. Per un attimo, son rimasta un po' disorientata, perché non ero mai stata scopata così e, soprattutto, trovarmi sopra di lui, per me era una novità assoluta. Se ne deve esser reso conto, perché mi ha subito dato i consigli giusti.
«Tienilo tutto dentro e muovi il tuo corpo, oscillando avanti/indietro! Lascia che il mio membro, sbatacchi dentro la tua figa quasi fosse una campana»
Mai esempio fu più calzante! Mi sentivo proprio come se la mia vagina fosse una campana e il suo membro il grosso batacchio, che me la faceva suonare in maniera davvero sconvolgente! Non so quante volte son venuta, perché, d'un tratto, mi son trovata sdraiata sul suo petto, senza fiato e l'ho guardato con espressione incredula.
«Io non ho mai...tu, non ci crederai, ma io non ho mai goduto così tanto!»
Mi ha sorriso e mi ha baciato; ho risposto al suo bacio e, questa volta, la mia lingua è andata a cercare la sua ed abbiamo limonato a lungo insieme. Poi mi ha fatto sdraiare di lato ed ha preso a scoparmi con dei colpi molto più veloci e potenti, per infine rimanere immobile dentro di me: è stato il momento in cui ho avvertito un'ondata di calore bollente, che mi ha riempito la vagina.
«Ora, Maria, sto sborrando! Sto sborrando dentro di te!»
È stata una follia quella sua, ma anche una sensazione bellissima. Infatti, un attimo dopo, lui mi ha fissato negli occhi mentre continuava a scaricarmi dentro le sue bordate calde.
«Oh, cavolo! Sei protetta, vero?»
L'ho guardato e gli ho risposto serena; lui mi ha fissato.
«Sì che sono protetta. Però sei stato un bell'incosciente! Prima mi sborri dentro e poi mi chiedi se avessi potuto ingravidarmi?»
Ha sorriso, poi si è tirato fuori e me lo ha presentato alla bocca.
«Adesso continua a succhiarlo, che voglio scoparti ancora! Maria, sei una femmina meravigliosa, mi fa impazzire il fatto che tu non abbia nessuna esperienza. Mi chiedo: come è possibile?»
Dopo aver preso in mano ed iniziare a segare quel membro che, nonostante avesse abbondantemente sborrato, era ancora di notevole consistenza, ho risposto alla sua domanda.
«Perché, fin da piccola, mi hanno insegnato che il sesso al di fuori del matrimonio era peccato! Quando ho conosciuto Antonio, mi son fidanzata con lui e, fino alla prima notte di nozze, non avevo mai visto il suo membro! Sapevo che dovevo far semplicemente la moglie e mia madre mi aveva detto che, quando gli uomini vogliono "fare “, bisogna lasciarli fare! Quella notte, Antonio voleva fare e io, come sposa novella, ho chiuso gli occhi e l'ho lasciato fare! Ho sentito un lieve dolore, poi lui ha preso a muoversi molto freneticamente e, poco dopo, ho sentito un'ondata di calore che mi ha riempito; lui mi ha dato un bacio e si è girato dall'altra parte; così è stata la mia prima notte di nozze. Negli anni a seguire, non è cambiato niente. Dopo son rimasta incinta e poiché avevo problemi con il ciclo mestruale, la dottoressa mi ha consigliato di usare la pillola, e così, questa sera, sei stato fortunato a non ingravidarmi. Paolo, io tutto questo che ho fatto con te stasera, non sapevo nemmeno che esistesse. Sono sempre vissuta in paese, lavoro in paese, credo che questa sia la prima volta che faccio una cosa del genere.»
Mi ha guardato alquanto stupito e poi ho ripreso il suo membro in bocca ed ho sentito il sapore dei miei fluidi, trovandoli davvero molto buoni. Ho ripreso a infilarlo su e giù per la gola, come avevo fatto prima e, questa volta, mi è piaciuto ancor di più, perché, all'inizio scivolava molto bene, ma poi è cominciato a crescere e questo mi ha fatto realmente sentire orgogliosa di me, perché mi stavo veramente comportando come quella che lui aveva definito "bocchinara". Quando è diventato ben duro, me lo sono tolto di bocca e l'ho guardato in faccia, sorridendo.
«Allora sono davvero una "bocchinara"?»
Lui ha sorriso e poi mi ha dato un bacio.
«Sì, che lo sei! Con un po' di allenamento, diventerai una splendida bocchinara! Ma non finisce qui! Questa notte voglio fare di te una vera troia!»
Sentirmi affibbiare anche questo termine, mi ha fatto tremare e, nello stesso tempo, eccitare molto. Dentro di me mi piaceva molto l'idea di esser la sua troia! Mi ha fatto inginocchiare e poi si è posizionato dietro di me; me lo ha spinto di nuovo dentro, con forza. Ad ogni colpo che mi dava, sentivo gli schizzi di sperma che esondavano dalla mia vagina e colavano lungo le mie gambe. Mi ha pompato ancora facendomi godere e poi, si è tirato un attimo indietro ed ha poggiato la punta del suo membro contro il mio buchetto: mi son girata sorpresa e l'ho guardato stupita.
«Ma non vorrai… Paolo, Io non l'ho mai fatto!»
Mi ha guardato e mi ha detto di rilassarmi, di spingere come se dovessi defecare ed evitare di stringere i muscoli, qualora avessi sentito un po' di dolore. Ha preso a spingere e, all'inizio, sembrava non voler entrare, così lui ha bagnato un dito dentro la mia vagina, ancora ricolma del suo seme, ne ha spalmate un po' sul mio buchetto ed ha infilato il dito dentro. Era una sensazione strana sentire quel dito nel mio sedere e la cosa non mi dava per niente fastidio. Ha continuato a muovere il dito avanti e indietro, poi ha infilato di nuovo il membro della mia vagina e, dopo averlo infarcito per bene dei miei umori, lo ho appoggiato di nuovo sul buchetto; con una spinta un po' più decisa, l'ho sentito entrare; per un attimo ho provato anche un po' di dolore.
«Ahi, Paolo, fa piano! Aspetta, non muoverti; resta un attimo fermo!»
È rimasto immobile ed ha allungato una mano, prendendo a masturbarmi davanti; questa duplice sensazione mi ha sconvolto così tanto che, mentre lui continuava a farlo, senza rendermene conto, ho sentito il suo corpo aderire al mio.
«Accidenti! Me l'hai infilato tutto dentro! Non so come hai fatto, però mi piace! Muoviti piano, che brucia un po’; però è bello, mi piace!»
Lui ha preso la mia mano e l'ha piazzata dinanzi alla mia patatina.
«Tu continua a toccarti e potrai sentire quanto piacere proverai!»
Ho preso a masturbarmi, mentre lui ha iniziato a pompare il mio culetto sempre più forte; ho avuto due orgasmi davvero potenti. Al terzo, mentre godevo, ho sentito lui che è rimasto immobile dentro di me e, subito dopo, un'autentica lava mi ha riempito l'intestino.
«Maria è magnifico sborrare nel tuo culo! È bellissimo sentirlo così caldo e accogliente! Maria ti ho iniziato ad una nuova fonte di piacere: il culo!»
Non so esattamente se sia stato il piacere che sentivo nel farmi riempire il culo o le parole che mi diceva, sta di fatto che ho avuto un altro orgasmo da sballo. Siamo rimasti abbracciati, sdraiati di lato e, lentamente, ho sentito il suo membro che scivolava fuori dal mio buchetto; così son corsa in bagno. Mi sono data una profonda lavata e poi son tornata in camera; mi son vestita e l'ho salutato con un bacio. La mattina seguente e, per tutto il resto del viaggio di ritorno, ho indossato un paio di occhialoni neri; non volevo si potessero notare le occhiaie che avrebbero tradito le godurie cui ero stata sottoposta, ma anche per non incontrare i suoi eventuali sguardi. Non avevo certo gli occhi di una donna che aveva fatto sonni tranquilli. Per circa una decina di giorni, volutamente, l’ho ignorato, ma non son potuta sfuggire al suo sguardo, la sera che hanno organizzato la cena a felice conclusione del pellegrinaggio. Per l'occasione era presente anche mio marito e mio figlio. A tavola, eravamo seduti vicino a lui ed ho visto che con mio marito ha parlato di tante cose, soprattutto del fatto che ero stata molto preziosa ad aiutarlo per tutto il viaggio. Mio marito non faceva mistero di quanto fosse contento ed orgoglioso di me e, così, alcune sere dopo, lo ha invitato a cena a casa nostra, in assenza di mio figlio Luca, che era a casa di un suo amichetto, per un pigiama party. Mi sono ritrovata a tavola insieme a lui e non so come il discorso è finito sul sesso. Stranamente mio marito era particolarmente curioso di conoscere alcune pratiche sessuali, di cui aveva sentito parlare.
«Deve sapere, reverendo, che mi è stato riferito che, in città, la gente ha come conquistato più libertà e disinibizione. Qualcuno, addirittura, mi ha raccontato una cosa che stento a credere. Mi hanno detto che ci sono mariti che si mettono a guardare le loro mogli, mentre fanno sesso con un altro! Cosa vuole: penso che sia una cosa di pura follia!»
Ho guardato mio marito allibita!
«Antonio! Antonio, ma hai bevuto?»
Quello che mi ha stupito di più è stata proprio la reazione di Don Paolo.
«No, Maria, lascialo parlare! Ho sentito anch'io parlare di queste cose; non avendo una moglie, vorrei chiedere ad Antonio che cosa ne pensa? Voglio dire, tu…»
La risposta di Antonio mi ha lasciato senza parole.
«Vede, reverendo, potrebbe esser anche interessante, ma la vera questione è con chi puoi permetterti di fare certe cose? Qualunque maschio che si porti a letto tua moglie, di sicuro andrebbe in giro a sbandierarlo ai quattro venti. Ci vorrebbe una persona seria, molto riservata, oppure uno come lei: un prete! Di sicuro un prete non lo direbbe mai a nessuno, per tanti ovvi motivi!»
Don Paolo ha sorriso in maniera molto complice.
«Hai ragione, Antonio! Un prete non può riferire fatti così scabrosi, quindi, sì, hai ragione: un prete sarebbe il candidato perfetto!»
Quando hanno finito di parlare, si sono girati tutti e due verso di me, cui ho rivolto uno sguardo allibito.
«Ehi, dico, che vi passa per la mente? Antonio, ma da dove sei andato a tirar fuori certi argomenti?»
Non mi ha risposto. Si è alzato in piedi e mi ha preso per mano; mi ha letteralmente trascinato in camera da letto, seguito da Don Paolo, che, entrando ha chiuso la porta. Subito dopo mio marito mi ha fissato dritto negli occhi.
«Ho affrontato gli argomenti giusti. Mi risulta che hai imparato a succhiare il cazzo e che sei diventata una fantastica bocchinara. Quindi è il caso che ti inginocchi e lo succhi a tutti e due!»
Prima di poter parlare, lui mi aveva già spinto in basso davanti a lui e, quasi senza rendermene conto, mi son trovata tutto il suo membro spinto in gola. Mi teneva la testa bloccata con entrambe le mani e poi ha preso a muovere il bacino avanti e indietro.
«Hai ragione, Paolo, lo succhia davvero bene! Vediamo come se la cava anche con il tuo!»
Subito dopo mi son trovata il cazzo di Paolo davanti alla bocca e così, ormai in preda al piacere, ho preso ad alternarli nella mia bocca, con ciò facendo molto contento mio marito.
«Lo sai che hai ragione: ha proprio imparato bene; l'hai proprio trasformata in una vera troia. Ora, però, fammi vedere come la scopi!»
Aiutato da Paolo, mi hanno spogliato completamente e, subito dopo, mi son ritrovata il grosso membro del Don ben piantato nella fica; ha preso a pomparmi con vigore, facendomi subito godere. Antonio mi guardava con occhi carichi di cupidigia, si è avvicinato a me e Paolo gli ha suggerito che doveva farmi succhiare il cazzo. Mi ha sollevato la testa e mi ha infilato il suo membro in bocca; mentre mi scopava la bocca, io godevo sotto i colpi del cazzo di Paolo. La cosa che però mi ha sconvolto, è stata quando, durante un movimento un po' scomposto, mi è uscito il cazzo dalla bocca, ed è andato a sbattere contro la faccia di Paolo, che ha aperto la bocca e lo ha ingoiato subito. Dopo averlo succhiato un po', Antonio lo ha infilato di nuovo nella mia bocca.
«Mi piace, Don, come lo succhi anche tu, ma adesso voglio farmi fare un super bocchino da questa troia di mia moglie!»
Ero stravolta, non capivo più niente. Godevo in continuazione e, quando Paolo mi ha trascinato di nuovo su di sé, son rimasta ancor più sconvolta quando mi sono accorta che Antonio mi ha fatto allungare sul corpo del Don, per poi appoggiarsi dietro di me e mettermelo nel culo.
«Vediamo se è vero che glielo hai aperto per bene!»
Me lo ha spinto dentro tutto, in un colpo solo. All'inizio, ho sentito un po' di dolore, ma il fatto che mi stava scopando Paolo davanti, non mi ha fatto avvertire alcun dolore per cui ho preso a godere e son quasi svenuta dal piacere provato. All'improvviso, quasi contemporaneamente, tutti e due hanno cominciato ad eruttare la loro sbroda dentro di me ed io son di nuovo impazzita di piacere nel sentirmi riempire entrambi i buchi! Eravamo sfiniti e ci siamo sdraiati tutti e tre uno accanto all'altro. Ho guardato mio marito e lui mi ha dato un bacio, accompagnandolo con un sorriso esplicativo.
«Pasquale, l'autista del pullman che vi ha portato in pellegrinaggio, mi ha raccontato che aveva la camera accanto a quella del Don e vi ha sentito scopare per tutta la notte! Non solo vi ha ascoltato, ma vi ha anche filmato dalla finestra del terrazzo, che era in comune! Lui non era interessato a te, ma a Don Paolo, perché è segretamente gay e, siccome ogni tanto viene a farsi scopare da me, che sono a conoscenza di questo suo vizietto, questa volta mi ha fatto il regalo di mostrarmi il video, dove lui ti sfondava il culo! Due giorni fa, son andato a cercarlo in chiesa e così ci siamo chiariti.»
Lo guardo senza riuscire a dire una parola, per quanto ero sconvolta e basita. Poi è Don Paolo a prendere la parola.
«Quando è venuto in chiesa, ci siamo spostati a casa mia, dove mi ha mostrato il video, facendomi però un'offerta che non ho potuto rifiutare.»
Guardo mio marito e cerco ancora di capire, lui sorride in maniera veramente soddisfatta.
«È stata un'offerta molto semplice. Gli ho detto che era una vita che anelavo infilare il mio membro nel suo culo, come lui aveva fatto con quello di mia moglie. In alternativa, avrei portato il video al vescovo. Naturalmente ha accettato e, non solo; ho scoperto che succhia abbastanza bene, perché il nostro caro reverendo è un bravo bisex, molto esperto. Mi era rimasta la curiosità di vedervi scopare insieme, così siamo arrivati a questa sera!»
Guardo mio marito e prendo atto che il mio matrimonio è ormai compromesso. Mi alzo dal letto per andare in bagno e lui mi ferma.
«Dove vai? Perché te ne vuoi andare?»
Guardo Paolo e poi guardo lui; gli rispondo stringendo le spalle.
«Cos'altro potrei fare? Ormai hai scoperto che ti ho tradito e, quindi… vado di là, mi do una lavata, poi prendo le mie cose e me ne vado!»
Ho visto lo sguardo stupito di mio marito.
«Cosa? Perché te ne vuoi andare? Ti ho forse accusato di qualcosa?»
Ho guardato mio marito senza capire e lui mi ha spiegato bene qual era la sua idea.
«Io non voglio affatto divorziare. Sei sempre stata una donna molto religiosa, riservata e molto pudica, per questo non ho mai potuto esternare le mie fantasie, che invece ora vedo tutte realizzate. Per la prima volta, posso dire di avere una moglie troia, un amico che non mi tradirà mai e che potrà scopare te, farsi scopare da me e, poi, chissà, forse un giorno mi farò anch'io scopare da lui! Ora che finalmente posso divertirmi, tu te ne vorresti andare? E perché? Non ti è forse piaciuto godere con noi? Vieni qui, prendi di nuovo i nostri cazzi in bocca e farli tornare di nuovo duri, che vogliamo scoparti ancora!»
Mi son sdraiata di nuovo sul letto, ed ho preso a succhiare i loro cazzi; mentre entrambi, a turno, son venuti a leccare i miei buchi ripieni di crema. È iniziato per me un nuovo capitolo della mia vita. Sono sempre una moglie irreprensibile, una devota fervente, ma, dentro casa mia, sono la troia di due maschi che si divertono a farmi impazzire di piacere e, nello stesso tempo, mi fanno godere da matti, soprattutto quando vedo che anche loro si divertono a succhiarsi a vicenda e, qualche volta, mi è capitato anche di esser scopata da uno dei due, mentre veniva, a sua volta, pompato dall’altro. Sapete cosa mi è venuto in mente adesso? Voglio eliminare la pillola anticoncezionale, perché voglio dare un fratellino o una sorellina a mio figlio. Tanto non ho problemi a farmi riempire da entrambi.
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