La cuoca. Secondo capitolo
di
pennabianca.
genere
corna
Per un tempo abbastanza lungo, tutti fissano la porta da cui dovrebbe entrare Flavio, mentre io ho gli occhi fissi su mia moglie, che ora sicuramente sta provando qualcosa di nuovo e di diverso, stretta fra le mani di quei tre maschi, che la stanno sicuramente masturbando. Le vedo sollevare il capo, reclinandolo all'indietro, ora la mano non le chiude più la bocca, ma lei non grida e continua a lasciarsi toccare. Improvvisamente la porta si apre ed entra il festeggiato, assieme a Paolo e Giuliano e, subito, tutti gridano: "sorpresa!" Le luci si accendono, tutti vanno a stringersi intorno a festeggiato, compresi i tre che hanno lasciato mia moglie, che noto alquanto sconvolta, appoggiata al muro, che mi guarda con occhi straniti. Sono così eccitato che l'avrei scopata lì, in piedi, appoggiata al muro, se non fosse stato per il fatto che Pino, con l'ennesimo bicchiere di vino in mano, l'ha presa per un braccio e l'ha trascinata al centro del locale; ha spiegato a Flavio che lei era la cuoca della cena. Dopo l'ennesimo brindisi, con relativa bevuta di tutti quanti, compresa mia moglie, iniziamo la cena. Tutti danno una mano per aiutare mia moglie che, in maniera perfetta, prepara piatti e pietanze per tutti, che mangiano, ma, soprattutto, bevono. Per circa un'ora è un continuo di brindisi, risate e scherzi di ogni genere, fin quando la maggior parte di essi, alquanto alticci, decidono di portare Flavio, in un locale dove si fa la "lap dance". Nel giro di pochi minuti, ci ritroviamo io, Manuela, Pino, Benito, Antonio ed i tre che l'hanno stretta nel buio. Si danno un'occhiata d'intesa, poi offrono l'ennesimo bicchiere di vino a mia moglie che, in qualche modo, cerca di rifiutare, ma, essendo già alticcia, alla fine si ritrova circondata da tutti e tre, che la fanno bere ancora. Mi rendo conto, che sta per succedere qualcosa di particolare, cerco di obiettare che è ora di tornare a casa, ma sono immediatamente inchiodato sulla poltrona dalla voce di Antonio, che, senza tanti giri di parole e con un tono duro e deciso mi obbliga a star zitto.
«Tu adesso stai lì zitto e buono! Non rompere i coglioni! Noi adesso dobbiamo ringraziare la signora, per la splendida cena che ci ha preparato e, soprattutto, per il piacere che abbiamo di avere la sua compagnia.»
Resto immobile a guardarli, mentre loro si stringono intorno a lei che ride divertita ad una battuta di Pino.
«Adesso vediamo se questa signora è capace di fare un bel sughetto, sicuramente meglio di quello che abbiamo mangiato.»
In un attimo, la circondano, ognuno inizia a toccarla in ogni parte del corpo, mentre lei cerca, in qualche modo, di sottrarsi a quelle lascive carezze.
«Ma, vi prego! Lasciatemi stare! No, dai non voglio! Per piacere, Claudio aiutami! Lasciatemi stare, sono sposata!»
Io la guardo quasi inebetito, incapace di dar qualsiasi sostegno alle sue richieste, mentre loro tre, adesso, le hanno sollevato il vestito, abbassano le mutande e i collant fino alle caviglie per poi sfilargliele e insinuare le loro mani sotto il vestito. Benito intanto le ha aperto tutti i bottoni davanti e, aiutato da Antonio, in un attimo la spoglia completamente. Vedo mia moglie praticamente nuda, con indosso solo il reggiseno. Lei, inutilmente, cerca ancora di sottrarsi ai suoi tre aguzzini, che stanno, lentamente, vincendo la sua resistenza, perché vedo Manuela che si sta arrendendo a quelle carezze, ai baci che ora sta ricevendo in ogni parte del corpo. La sollevano di peso, la sdraiano sul divano più grande, mentre Benito, si è inginocchiato fra le sue cosce e la sta leccando. Lei prova ancora a sottrarsi a quel gioco, ma è evidente, dalla reazione del suo corpo, che sta cominciando a provar piacere, mentre io sento il mio cazzo duro premere contro la stoffa dei pantaloni. Vedo il suo corpo tremare, scosso dal piacere che Benito le stava facendo provare col leccarla fra le gambe e lei comincia a godere. Dopo aver provato di sicuro un intenso piacere, vedo che lei, in qualche modo, ha deciso di arrendersi, di non lottare più contro di loro. Solleva lentamente una mano, afferra il cazzo di Antonio e inizia a segarlo, mentre Pino, ora le si avvicina e la bacia sulla bocca. Per un attimo rimane immobile, poi improvvisamente risponde a quel bacio, con impeto e passione. Adesso sta accarezzando anche il cazzo di Pino, che è bello grosso e duro, sicuramente tra i tre il più dotato. Improvvisamente Benito si solleva, vedo che ha già il cazzo in mano, lo appoggia alle labbra della fica di mia moglie e, con un affondo deciso, glielo spinge tutto dentro. Per un attimo lei si irrigidisce, poi solleva le gambe e si lascia andare a quella penetrazione profonda ed intensa, con lui che, adesso, se la gode.
«Accidenti! Quanto è stretta! Fortunatamente è bagnata fradicia, perché le sono entrato tutto dentro fino in fondo.»
Mentre parla si gira verso di me, mi guarda con un sorriso ironico, mentre pompa con impeto sempre maggiore mia moglie che, adesso, risponde ai suoi affondi, spingendo in alto il bacino per riceverlo meglio. Gode quasi immediatamente: un lungo grido esce dalla sua bocca, che viene immediatamente riempita dal cazzo di Antonio. Per un attimo lei rifiuta di prenderlo in bocca, ma lui con un tono deciso, lo infila per metà tutto dentro, fino in gola.
«Apri la bocca, troia! Succhialo per bene, perché dopo te lo voglio piantare tutto dentro!»
Manuela rimane immobile, mentre lui le tiene la testa fra le mani le pompa il cazzo in bocca, spingendolo sempre più in fondo alla sua gola. Vedo gli occhi lucidi di mia moglie, mentre la saliva le cola dai lati delle labbra. Per qualche istante, rimane immobile, quasi passiva, scossa dall'orgasmo che Benito le sta procurando, la fa tremare tutta e godere immediatamente.
«Oddio, no! Cosa mi fate? Sì, così continua, continua che mi piace!... humhumhum…»
Non può aggiunger altro perché la sua bocca ormai è piena del cazzo di Antonio, mentre con la mano sta segando Pino, che la guarda, e con le mani grosse e tozze, stringe i suoi seni, li impasta, li strizza tirando i capezzoli, facendola gemere ancor di più. La scena che ho davanti è quanto di più erotico mi sia mai aspettato o che abbia mai potuto immaginare. Veder mia moglie scopata e goduta da tre maschi, mi sta facendo letteralmente impazzire, ma, nonostante questo, resto immobile, passivo, anche se ho il cazzo che mi scoppia nelle mutande. Dopo averla fatta godere di nuovo, Antonio chiede a Benito di fare a cambio, ma lui prima gli risponde che vuole godere. Manuela cerca di divincolarsi, si sfila il cazzo di bocca, lo implora di non venirle dentro.
«No! No, ti prego, no! Non venirmi dentro, non sono protetta!»
Lui però è preso dalla libidine e la pompa con forza, molto velocemente; vedo Manuela che gode di un ennesimo orgasmo, che la fa tremare tutta di piacere e mugolare a bocca piena, nel preciso istante in cui Benito le ha sborrato dentro.
«Eccomi! Ancora un attimo e ci sono! Sì, adesso! Sborro! La riempio tutta! Accidenti che sborrata!»
Mi si gela il sangue nelle vene al solo pensiero che la possa ingravidare, mentre lui si gode la fica di mia moglie. Quando si sfila, vedo che anche Benito è abbastanza ben dotato, sicuramente dei tre è quello che lo ha più lungo. Vedo anche la fica aperta ed arrossata di mia moglie, da cui sta colando un rivolo bianco di sborra. Il suo posto viene subito preso da Antonio; anche lui glielo spinge dentro con un solo affondo, mentre gioisce nel possedere mia moglie.
«Accidenti, come è calda! Una bella fica così andrebbe chiavata dieci volte al giorno. Adesso me la voglio proprio godere, fino in fondo.»
Pino intanto continua a farsi succhiare l'uccello, alternandosi nella bocca di Manuela assieme a quello di Benito che, dopo essersi sfilato da lei, si è sdraiato sul divano ed ha preteso che lei, con la bocca, andasse a raccogliere gli ultimi rivoli di sborra che ancora bagnano il suo cazzo. All'inizio Manuela, ha cercato di sottrarsi, ma lui le ha afferrato la testa e, dopo aver appoggiato la punta del cazzo alle sue labbra, tenendole la testa ferma, lo ha affondato nella sua bocca con decisione.
«Lecca e succhia, troia! Pulisci per bene ogni singola goccia di sborra! Fallo tornare duro, voglio scoparti ancora.»
Lei sta godendo, sotto i colpi veloci e forti con cui Antonio le pompa la fica; dopo un attimo di riluttanza, apre la bocca e comincia a leccare l'uccello di Benito, ancora ben duro. Pino continua a massaggiare i suoi seni, stringendoli con forza e tirando i capezzoli, mentre, ogni tanto, affonda anche lui il suo cazzo fra le labbra di mia moglie. Antonio la sbatte velocemente e, essendo molto eccitato, ben presto anche lui si svuota dentro di lei, con una sborrata molto intensa.
«Ah, che meraviglia! Sto sborrando! Eccomi! Senti che sborrata, troia!»
Vedo Manuela tremare, probabilmente sta godendo ancora, perché dalla sua bocca piena emerge un lungo gemito di piacere, mentre il suo corpo trema. Antonio si sfila, per lasciare il posto a Pino che, adesso si posiziona fra le cosce di mia moglie.
«Bravi ragazzi! Avete lubrificato bene questa troia, adesso ci penso io ad aprirla per bene, una volta per tutte.»
Afferra le cosce, le solleva in alto, facendosi appoggiare i talloni alle spalle, poi, tenendola ferma per i fianchi, lentamente affonda il suo grosso cazzo dentro la fica di mia moglie, che priva di cazzi in bocca, la spalanca tutta, ma senza non emettere nessun suono. Vedo il suo viso spiritato, gli occhi sgranati, mentre lui, lentamente, le spinge quella colonna di carne dentro. Quando l'ha affondato tutto, resta un attimo immobile, mentre mia moglie chiude gli occhi e la sua bocca viene riempita di nuovo dal cazzo di Antonio, che adesso anche lui vuole farselo ripulire per bene. Pino comincia a pomparla, prima lentamente, poi sempre più velocemente, con affondi completi e decisi, che fanno sobbalzare tutto il corpo di Manuela.
I suoi seni vengono sballottati verso l'alto ad ogni affondo poi, ad un tratto, la vedo godere, serrare i pugni con forza, mentre il suo corpo si tende in uno spasimo erotico sconvolgente. Afferra i due cazzi che ha davanti alla bocca, poi grida tutto il suo piacere.
«Sì, dai! Ancora, più forte! VENGO! Vengo! Adesso sto godendo! Mi fai morire! GODO! GODO! Ora!»
Le afferra i capelli e tira con forza, facendo inarcare la schiena di Manuela che, così, lo riceve meglio e ne gode di più.
«Brava puttana! Sentilo tutto, fino in fondo, così! Ti spacco la fica! Te la sfondo tutta! Ti faccio sentire cosa significa prendere un cazzo vero!»
Lui le lascia il tempo di godere, poi l'afferra, la solleva di peso, si gira mettendosi seduto sul divano con lei impalata su di lui. Le afferra i seni, li porta alla bocca li morde con forza, facendola urlare di dolore e piacere. Mia moglie ora saltella su e giù, impalata su quel palo di carne che le sta devastando la fica e l'utero. Antonio sale sul divano, le fa girare la testa di lato e le infila con prepotenza il cazzo in bocca. Le tiene la testa ferma e la scopo in bocca. Per un attimo, ho pensato di intervenire e sottrarre Manuela a quella tortura, poi mi son reso conto che a lei non dispiaceva affatto: lo succhiava avidamente, lasciandoselo infilare tutto in gola. Son rimasto basito e, in quell'attimo, mi sono reso conto che mia moglie aveva scoperto il piacere, quello vero, quello che ti fa provare un maschio molto dotato, deciso e determinato a farti impazzire. Mi son reso conto che tutto sarebbe cambiato, che sicuramente da oggi Manuela non si sarebbe più accontentato della mia semplice scopata. Mentre succhia il cazzo di Antonio con la mano destra libera, sega quello di Benito che continua ad accarezzarle il seno. Ad un tratto Antonio comincia a muoversi velocemente dentro la bocca di mia moglie, le tiene fermo il capo poi, con un grugnito degno di un maiale, le scarica in bocca una copiosa sborrata.
«Bevi, troia! Manda giù tutto! Senti come ti sborrò in bocca, troia!»
Lei non si sottrae, lo succhia e lecca avidamente fino a ripulirlo tutto. Nello stesso istante, sta godendo di nuovo, perché inarca il corpo e geme di piacere poi gira il capo dall'altro lato, per prendere in bocca anche il cazzo di Benito e lo succhia segandolo con la mano fin quando, anche lui, le riversa in bocca un'altra copiosa sborrata.
«Accidenti, come succhia! È proprio affamata di cazzo! Brava troia! Ingoia tutto, fino all'ultima goccia.»
Veder mia moglie succhiare, ingoiare la sborra di altri maschi, mi sconvolge, soprattutto per il fatto che a me non l'ha mai voluto fare. Dopo che li ha soddisfatti, i due maschi le si siedono ai lati del divano. Pino la solleva di nuovo, la fa sfilare dal cazzo e inginocchiare sul divano, poi la prendo da dietro spingendo di nuovo quel grosso palo di carne tutto dentro di lei. Le afferra i capelli e tira con forza, facendo inarcare la schiena di Manuela che così lo riceve meglio e ne gode di più.
«Brava puttana! Sentilo tutto fino in fondo così! Ti spacco la fica! Te la sfondo tutta! Ti faccio sentire cosa significa prendere un cazzo grosso e duro!»
È vero, la sta letteralmente montando come una vacca, lei gode come non l'ho mai vista fare con me. La tiene stretta per i fianchi e, dopo poco, anche lui le riversa dentro tutto il suo piacere. Vedo il corpo di Pino scosso da un sussulto, ogni volta che le scarica dentro un getto di sborra.
«Senti come ti sborro, puttana! Ti inondò la fica, troia! Girati e guarda quel cornuto di tuo marito, come gode nel vederti sbattuta e sfondata da noi. Adesso voglio che mi lecchi il cazzo e lo fai restare duro, perché dopo voglio sfondarti anche il culo.»
Nel sentire quelle parole, Manuela si sfila da lui, si inginocchia e lecca il cazzo di Pino, poi, improvvisamente, si alza di scatto e con tono deciso li mette tutti e tre in riga.
«Non se ne parla nemmeno. Il mio culo è vergine e, se qualcuno di voi lo vuole aprire o sfondare, lo deve pagare profumatamente. In questo circolo siete in tanti, perciò organizzate una riffa, facendo delle offerte molto sostanziose e colui che offrirà di più, avrà il privilegio di farmi il culo. Lo faremo giovedì prossimo, quando saremo tutti riuniti in questo posto. Se questo non vi sta bene, non se ne fa niente e ricordatevi che le offerte devono partire da un minimo di € 100 a salire e speriamo che nessuno di voi mi abbia ingravidata.»
Restiamo tutti e quattro sbalorditi dal tono risoluto con cui lei ha parlato, mentre io sono sconvolto nel notare il profondo cambiamento improvviso che ha subito mia moglie. Lei non aggiunge altro, raccoglie le mutande, le infila velocemente, poi indossa il vestito, raccoglie collant e reggiseno e li rimette in borsa, si gira verso di loro che se ne stanno con il capo chino, forse a riflettere sulle sue ultime parole, poi fa un saluto e viene decisa verso di me.
«Adesso portami a casa, che sono stanca.»
Per tutto il tragitto, nessuno di noi due parla: sicuramente ciascuno insegue i propri pensieri. Io sono sconvolto da sensazioni contrastanti, combattuto da un misto di dolore/piacere, per tutto quello che ho visto, per il suo modo di godere e cambiare, repentinamente, il suo modo di esser donna e madre. Appena dentro casa si infila nel bagno e, quando viene a letto, infila la sua classica camicia da notte, poi si stende accanto a me. La sua voce è calma, tranquilla, sento che appoggia la mano sul mio corpo.
«T'è piaciuto lo spettacolo? Perché non sei intervenuto a fermarli? Se solo avessi fatto un gesto, io non avrei mai accettato di far quello che ho fatto, ma tu sei rimasto immobile ad osservare basta e, alla fine, ho deciso che, al diavolo tutto, se proprio volevi veder tua moglie far la puttana con altri tre uomini, ti avrei accontentato. Non credo che mi hanno ingravidato, avrò il ciclo fra due giorni e non sono nel periodo fertile, però è stata una esperienza incredibile. Non me lo sarei mai aspettato di cedere così a dei maschi, ma quando ho sentito le loro mani su di me, forse anche perché ero alquanto brilla, non ho resistito e ne ho goduto tanto.»
La stringo a me e la bacio.
«Non so cosa mi sia preso, forse ero stordito dall'alcol o, forse, era ha voglia di vederti godere come non ti ho mai visto fare con me. Sono rimasto sbalordito, quando hai detto loro che per avere il tuo culo dovranno pagare.»
Lei mi guarda, poi con voce calma e decisa, mi spiega il suo pensiero.
«Perché dovrei farmi rompere il culo gratis? Oramai è chiaro che per loro sono una puttana, quindi tanto vale farsi pagare per quello che loro desiderano di più.»
Mentre parla, mi accarezza il cazzo, che è rimasto duro per tutto il tempo, fino a farmi male. Senza dir nulla, improvvisamente, si abbassa, lo prende in bocca e succhia con forza. La cosa mi stupisce e, nello stesso tempo, mi fa impazzire di gioia, così tanto che bastano poche succhiate perché io le riempia la bocca di tutto il mio piacere. Lei mi lascia sborrare fino all'ultima goccia, lo raccoglie tutto in bocca, poi velocemente risale su, incolla le sue labbra alle mie, inondando la mia bocca con la mia stessa crema. Sono sbalordito e incredulo da tutte queste novità, che non mi sarei mai aspettato da mia moglie, ma che, in ogni caso, mi riempiono di gioia e piacere. Rispondo con passione e impeto al suo bacio, assaporando il mio stesso piacere dalle sue labbra.
«Tu adesso stai lì zitto e buono! Non rompere i coglioni! Noi adesso dobbiamo ringraziare la signora, per la splendida cena che ci ha preparato e, soprattutto, per il piacere che abbiamo di avere la sua compagnia.»
Resto immobile a guardarli, mentre loro si stringono intorno a lei che ride divertita ad una battuta di Pino.
«Adesso vediamo se questa signora è capace di fare un bel sughetto, sicuramente meglio di quello che abbiamo mangiato.»
In un attimo, la circondano, ognuno inizia a toccarla in ogni parte del corpo, mentre lei cerca, in qualche modo, di sottrarsi a quelle lascive carezze.
«Ma, vi prego! Lasciatemi stare! No, dai non voglio! Per piacere, Claudio aiutami! Lasciatemi stare, sono sposata!»
Io la guardo quasi inebetito, incapace di dar qualsiasi sostegno alle sue richieste, mentre loro tre, adesso, le hanno sollevato il vestito, abbassano le mutande e i collant fino alle caviglie per poi sfilargliele e insinuare le loro mani sotto il vestito. Benito intanto le ha aperto tutti i bottoni davanti e, aiutato da Antonio, in un attimo la spoglia completamente. Vedo mia moglie praticamente nuda, con indosso solo il reggiseno. Lei, inutilmente, cerca ancora di sottrarsi ai suoi tre aguzzini, che stanno, lentamente, vincendo la sua resistenza, perché vedo Manuela che si sta arrendendo a quelle carezze, ai baci che ora sta ricevendo in ogni parte del corpo. La sollevano di peso, la sdraiano sul divano più grande, mentre Benito, si è inginocchiato fra le sue cosce e la sta leccando. Lei prova ancora a sottrarsi a quel gioco, ma è evidente, dalla reazione del suo corpo, che sta cominciando a provar piacere, mentre io sento il mio cazzo duro premere contro la stoffa dei pantaloni. Vedo il suo corpo tremare, scosso dal piacere che Benito le stava facendo provare col leccarla fra le gambe e lei comincia a godere. Dopo aver provato di sicuro un intenso piacere, vedo che lei, in qualche modo, ha deciso di arrendersi, di non lottare più contro di loro. Solleva lentamente una mano, afferra il cazzo di Antonio e inizia a segarlo, mentre Pino, ora le si avvicina e la bacia sulla bocca. Per un attimo rimane immobile, poi improvvisamente risponde a quel bacio, con impeto e passione. Adesso sta accarezzando anche il cazzo di Pino, che è bello grosso e duro, sicuramente tra i tre il più dotato. Improvvisamente Benito si solleva, vedo che ha già il cazzo in mano, lo appoggia alle labbra della fica di mia moglie e, con un affondo deciso, glielo spinge tutto dentro. Per un attimo lei si irrigidisce, poi solleva le gambe e si lascia andare a quella penetrazione profonda ed intensa, con lui che, adesso, se la gode.
«Accidenti! Quanto è stretta! Fortunatamente è bagnata fradicia, perché le sono entrato tutto dentro fino in fondo.»
Mentre parla si gira verso di me, mi guarda con un sorriso ironico, mentre pompa con impeto sempre maggiore mia moglie che, adesso, risponde ai suoi affondi, spingendo in alto il bacino per riceverlo meglio. Gode quasi immediatamente: un lungo grido esce dalla sua bocca, che viene immediatamente riempita dal cazzo di Antonio. Per un attimo lei rifiuta di prenderlo in bocca, ma lui con un tono deciso, lo infila per metà tutto dentro, fino in gola.
«Apri la bocca, troia! Succhialo per bene, perché dopo te lo voglio piantare tutto dentro!»
Manuela rimane immobile, mentre lui le tiene la testa fra le mani le pompa il cazzo in bocca, spingendolo sempre più in fondo alla sua gola. Vedo gli occhi lucidi di mia moglie, mentre la saliva le cola dai lati delle labbra. Per qualche istante, rimane immobile, quasi passiva, scossa dall'orgasmo che Benito le sta procurando, la fa tremare tutta e godere immediatamente.
«Oddio, no! Cosa mi fate? Sì, così continua, continua che mi piace!... humhumhum…»
Non può aggiunger altro perché la sua bocca ormai è piena del cazzo di Antonio, mentre con la mano sta segando Pino, che la guarda, e con le mani grosse e tozze, stringe i suoi seni, li impasta, li strizza tirando i capezzoli, facendola gemere ancor di più. La scena che ho davanti è quanto di più erotico mi sia mai aspettato o che abbia mai potuto immaginare. Veder mia moglie scopata e goduta da tre maschi, mi sta facendo letteralmente impazzire, ma, nonostante questo, resto immobile, passivo, anche se ho il cazzo che mi scoppia nelle mutande. Dopo averla fatta godere di nuovo, Antonio chiede a Benito di fare a cambio, ma lui prima gli risponde che vuole godere. Manuela cerca di divincolarsi, si sfila il cazzo di bocca, lo implora di non venirle dentro.
«No! No, ti prego, no! Non venirmi dentro, non sono protetta!»
Lui però è preso dalla libidine e la pompa con forza, molto velocemente; vedo Manuela che gode di un ennesimo orgasmo, che la fa tremare tutta di piacere e mugolare a bocca piena, nel preciso istante in cui Benito le ha sborrato dentro.
«Eccomi! Ancora un attimo e ci sono! Sì, adesso! Sborro! La riempio tutta! Accidenti che sborrata!»
Mi si gela il sangue nelle vene al solo pensiero che la possa ingravidare, mentre lui si gode la fica di mia moglie. Quando si sfila, vedo che anche Benito è abbastanza ben dotato, sicuramente dei tre è quello che lo ha più lungo. Vedo anche la fica aperta ed arrossata di mia moglie, da cui sta colando un rivolo bianco di sborra. Il suo posto viene subito preso da Antonio; anche lui glielo spinge dentro con un solo affondo, mentre gioisce nel possedere mia moglie.
«Accidenti, come è calda! Una bella fica così andrebbe chiavata dieci volte al giorno. Adesso me la voglio proprio godere, fino in fondo.»
Pino intanto continua a farsi succhiare l'uccello, alternandosi nella bocca di Manuela assieme a quello di Benito che, dopo essersi sfilato da lei, si è sdraiato sul divano ed ha preteso che lei, con la bocca, andasse a raccogliere gli ultimi rivoli di sborra che ancora bagnano il suo cazzo. All'inizio Manuela, ha cercato di sottrarsi, ma lui le ha afferrato la testa e, dopo aver appoggiato la punta del cazzo alle sue labbra, tenendole la testa ferma, lo ha affondato nella sua bocca con decisione.
«Lecca e succhia, troia! Pulisci per bene ogni singola goccia di sborra! Fallo tornare duro, voglio scoparti ancora.»
Lei sta godendo, sotto i colpi veloci e forti con cui Antonio le pompa la fica; dopo un attimo di riluttanza, apre la bocca e comincia a leccare l'uccello di Benito, ancora ben duro. Pino continua a massaggiare i suoi seni, stringendoli con forza e tirando i capezzoli, mentre, ogni tanto, affonda anche lui il suo cazzo fra le labbra di mia moglie. Antonio la sbatte velocemente e, essendo molto eccitato, ben presto anche lui si svuota dentro di lei, con una sborrata molto intensa.
«Ah, che meraviglia! Sto sborrando! Eccomi! Senti che sborrata, troia!»
Vedo Manuela tremare, probabilmente sta godendo ancora, perché dalla sua bocca piena emerge un lungo gemito di piacere, mentre il suo corpo trema. Antonio si sfila, per lasciare il posto a Pino che, adesso si posiziona fra le cosce di mia moglie.
«Bravi ragazzi! Avete lubrificato bene questa troia, adesso ci penso io ad aprirla per bene, una volta per tutte.»
Afferra le cosce, le solleva in alto, facendosi appoggiare i talloni alle spalle, poi, tenendola ferma per i fianchi, lentamente affonda il suo grosso cazzo dentro la fica di mia moglie, che priva di cazzi in bocca, la spalanca tutta, ma senza non emettere nessun suono. Vedo il suo viso spiritato, gli occhi sgranati, mentre lui, lentamente, le spinge quella colonna di carne dentro. Quando l'ha affondato tutto, resta un attimo immobile, mentre mia moglie chiude gli occhi e la sua bocca viene riempita di nuovo dal cazzo di Antonio, che adesso anche lui vuole farselo ripulire per bene. Pino comincia a pomparla, prima lentamente, poi sempre più velocemente, con affondi completi e decisi, che fanno sobbalzare tutto il corpo di Manuela.
I suoi seni vengono sballottati verso l'alto ad ogni affondo poi, ad un tratto, la vedo godere, serrare i pugni con forza, mentre il suo corpo si tende in uno spasimo erotico sconvolgente. Afferra i due cazzi che ha davanti alla bocca, poi grida tutto il suo piacere.
«Sì, dai! Ancora, più forte! VENGO! Vengo! Adesso sto godendo! Mi fai morire! GODO! GODO! Ora!»
Le afferra i capelli e tira con forza, facendo inarcare la schiena di Manuela che, così, lo riceve meglio e ne gode di più.
«Brava puttana! Sentilo tutto, fino in fondo, così! Ti spacco la fica! Te la sfondo tutta! Ti faccio sentire cosa significa prendere un cazzo vero!»
Lui le lascia il tempo di godere, poi l'afferra, la solleva di peso, si gira mettendosi seduto sul divano con lei impalata su di lui. Le afferra i seni, li porta alla bocca li morde con forza, facendola urlare di dolore e piacere. Mia moglie ora saltella su e giù, impalata su quel palo di carne che le sta devastando la fica e l'utero. Antonio sale sul divano, le fa girare la testa di lato e le infila con prepotenza il cazzo in bocca. Le tiene la testa ferma e la scopo in bocca. Per un attimo, ho pensato di intervenire e sottrarre Manuela a quella tortura, poi mi son reso conto che a lei non dispiaceva affatto: lo succhiava avidamente, lasciandoselo infilare tutto in gola. Son rimasto basito e, in quell'attimo, mi sono reso conto che mia moglie aveva scoperto il piacere, quello vero, quello che ti fa provare un maschio molto dotato, deciso e determinato a farti impazzire. Mi son reso conto che tutto sarebbe cambiato, che sicuramente da oggi Manuela non si sarebbe più accontentato della mia semplice scopata. Mentre succhia il cazzo di Antonio con la mano destra libera, sega quello di Benito che continua ad accarezzarle il seno. Ad un tratto Antonio comincia a muoversi velocemente dentro la bocca di mia moglie, le tiene fermo il capo poi, con un grugnito degno di un maiale, le scarica in bocca una copiosa sborrata.
«Bevi, troia! Manda giù tutto! Senti come ti sborrò in bocca, troia!»
Lei non si sottrae, lo succhia e lecca avidamente fino a ripulirlo tutto. Nello stesso istante, sta godendo di nuovo, perché inarca il corpo e geme di piacere poi gira il capo dall'altro lato, per prendere in bocca anche il cazzo di Benito e lo succhia segandolo con la mano fin quando, anche lui, le riversa in bocca un'altra copiosa sborrata.
«Accidenti, come succhia! È proprio affamata di cazzo! Brava troia! Ingoia tutto, fino all'ultima goccia.»
Veder mia moglie succhiare, ingoiare la sborra di altri maschi, mi sconvolge, soprattutto per il fatto che a me non l'ha mai voluto fare. Dopo che li ha soddisfatti, i due maschi le si siedono ai lati del divano. Pino la solleva di nuovo, la fa sfilare dal cazzo e inginocchiare sul divano, poi la prendo da dietro spingendo di nuovo quel grosso palo di carne tutto dentro di lei. Le afferra i capelli e tira con forza, facendo inarcare la schiena di Manuela che così lo riceve meglio e ne gode di più.
«Brava puttana! Sentilo tutto fino in fondo così! Ti spacco la fica! Te la sfondo tutta! Ti faccio sentire cosa significa prendere un cazzo grosso e duro!»
È vero, la sta letteralmente montando come una vacca, lei gode come non l'ho mai vista fare con me. La tiene stretta per i fianchi e, dopo poco, anche lui le riversa dentro tutto il suo piacere. Vedo il corpo di Pino scosso da un sussulto, ogni volta che le scarica dentro un getto di sborra.
«Senti come ti sborro, puttana! Ti inondò la fica, troia! Girati e guarda quel cornuto di tuo marito, come gode nel vederti sbattuta e sfondata da noi. Adesso voglio che mi lecchi il cazzo e lo fai restare duro, perché dopo voglio sfondarti anche il culo.»
Nel sentire quelle parole, Manuela si sfila da lui, si inginocchia e lecca il cazzo di Pino, poi, improvvisamente, si alza di scatto e con tono deciso li mette tutti e tre in riga.
«Non se ne parla nemmeno. Il mio culo è vergine e, se qualcuno di voi lo vuole aprire o sfondare, lo deve pagare profumatamente. In questo circolo siete in tanti, perciò organizzate una riffa, facendo delle offerte molto sostanziose e colui che offrirà di più, avrà il privilegio di farmi il culo. Lo faremo giovedì prossimo, quando saremo tutti riuniti in questo posto. Se questo non vi sta bene, non se ne fa niente e ricordatevi che le offerte devono partire da un minimo di € 100 a salire e speriamo che nessuno di voi mi abbia ingravidata.»
Restiamo tutti e quattro sbalorditi dal tono risoluto con cui lei ha parlato, mentre io sono sconvolto nel notare il profondo cambiamento improvviso che ha subito mia moglie. Lei non aggiunge altro, raccoglie le mutande, le infila velocemente, poi indossa il vestito, raccoglie collant e reggiseno e li rimette in borsa, si gira verso di loro che se ne stanno con il capo chino, forse a riflettere sulle sue ultime parole, poi fa un saluto e viene decisa verso di me.
«Adesso portami a casa, che sono stanca.»
Per tutto il tragitto, nessuno di noi due parla: sicuramente ciascuno insegue i propri pensieri. Io sono sconvolto da sensazioni contrastanti, combattuto da un misto di dolore/piacere, per tutto quello che ho visto, per il suo modo di godere e cambiare, repentinamente, il suo modo di esser donna e madre. Appena dentro casa si infila nel bagno e, quando viene a letto, infila la sua classica camicia da notte, poi si stende accanto a me. La sua voce è calma, tranquilla, sento che appoggia la mano sul mio corpo.
«T'è piaciuto lo spettacolo? Perché non sei intervenuto a fermarli? Se solo avessi fatto un gesto, io non avrei mai accettato di far quello che ho fatto, ma tu sei rimasto immobile ad osservare basta e, alla fine, ho deciso che, al diavolo tutto, se proprio volevi veder tua moglie far la puttana con altri tre uomini, ti avrei accontentato. Non credo che mi hanno ingravidato, avrò il ciclo fra due giorni e non sono nel periodo fertile, però è stata una esperienza incredibile. Non me lo sarei mai aspettato di cedere così a dei maschi, ma quando ho sentito le loro mani su di me, forse anche perché ero alquanto brilla, non ho resistito e ne ho goduto tanto.»
La stringo a me e la bacio.
«Non so cosa mi sia preso, forse ero stordito dall'alcol o, forse, era ha voglia di vederti godere come non ti ho mai visto fare con me. Sono rimasto sbalordito, quando hai detto loro che per avere il tuo culo dovranno pagare.»
Lei mi guarda, poi con voce calma e decisa, mi spiega il suo pensiero.
«Perché dovrei farmi rompere il culo gratis? Oramai è chiaro che per loro sono una puttana, quindi tanto vale farsi pagare per quello che loro desiderano di più.»
Mentre parla, mi accarezza il cazzo, che è rimasto duro per tutto il tempo, fino a farmi male. Senza dir nulla, improvvisamente, si abbassa, lo prende in bocca e succhia con forza. La cosa mi stupisce e, nello stesso tempo, mi fa impazzire di gioia, così tanto che bastano poche succhiate perché io le riempia la bocca di tutto il mio piacere. Lei mi lascia sborrare fino all'ultima goccia, lo raccoglie tutto in bocca, poi velocemente risale su, incolla le sue labbra alle mie, inondando la mia bocca con la mia stessa crema. Sono sbalordito e incredulo da tutte queste novità, che non mi sarei mai aspettato da mia moglie, ma che, in ogni caso, mi riempiono di gioia e piacere. Rispondo con passione e impeto al suo bacio, assaporando il mio stesso piacere dalle sue labbra.
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