La Notte, la Verità
di
Angelo B
genere
incesti
Nicole. Gis. Angelo.
Un uomo. Due donne. Un solo, inarrestabile desiderio.
Non erano più zio, nipote e cognata.
Erano tre corpi che si cercavano, si fondevano, si divoravano.
Il giorno era solo una tregua.
La notte, la loro verità.
Una verità fatta di sguardi che si accendevano al minimo contatto, di mani che ormai conoscevano ogni centimetro, ogni reazione, ogni piega del piacere.
⸻
Capitolo 1: La Fame della Notte
Lo specchio rifletteva tutto.
I loro corpi, nudi, brillavano di sudore e voglia. Le lenzuola erano già a terra, calpestate e dimenticate. Il letto gemeva insieme a loro, incapace di contenere quell’urgenza.
Angelo aveva Nicole piegata davanti a sé. Le mani afferravano i suoi fianchi con forza, le braccia tese come a volerla possedere fino in fondo, senza sconti.
— «Guarda come si piega per me…» — ansimò, con la voce roca di chi sta per perdere il controllo.
— «E tu, Gis, vieni qui. Voglio la tua bocca.»
Gis si avvicinò a carponi, come una bestia addestrata al piacere. Aveva i capelli scompigliati, le labbra ancora gonfie, e un sorriso sporco che faceva tremare.
Si inginocchiò tra le gambe di Angelo, mentre lui continuava a spingere dentro Nicole con ritmo sempre più violento.
— «Ti piace guardare come la prendo, eh?» — le disse, senza smettere un secondo.
— «Adesso voglio anche te. Ma in ginocchio. Fammi impazzire.»
Gis si chinò, affondando la bocca su di lui, mentre Angelo scopava Nicole senza pietà.
Il suo piacere era doppio, triplo. Le mani tremavano, i muscoli tesi, la mente annebbiata da una fame che non conosceva fine.
— «Oh Dio, sì…» — gemeva Nicole — «Più forte… fammi urlare… fammi tua davanti a lei.»
Poi si fermò tutto. Un istante di silenzio.
Solo il respiro affannato di tre corpi accesi.
Angelo li guardò.
— «A letto. Tutti e tre. Ora. Voglio sentirvi impazzire insieme.»
Le spinse sul materasso, una accanto all’altra.
Nicole con le cosce spalancate, Gis con lo sguardo supplichevole.
— «Chi prendo prima?» — chiese, godendo nel vederle tremare.
— «Tutte e due…» — sussurrò Nicole.
— «Vogliamo sentirti… dentro… insieme.»
E quando il piacere esplose in tre lingue diverse, il mondo scomparve.
C’erano solo loro.
Un uomo. Due donne. Un solo, inarrestabile desiderio.
⸻
Capitolo 2: Le Sovrane della Notte
La notte era iniziata in silenzio.
Angelo dormiva, esausto dal giorno precedente. Le lenzuola appena sistemate, il corpo ancora segnato da graffi, morsi, sudore.
Ma Nicole no. Nicole aveva fame. E Gis la seguiva come se leggesse i suoi pensieri.
— «Stanotte lo prendiamo noi.» — sussurrò Nicole. — «Ci ha preso abbastanza. Ora tocca a lui essere preso.»
Gis annuì, mordendosi il labbro.
Si spogliarono in silenzio, lentamente, accarezzandosi a vicenda mentre lo osservavano dormire.
Nicole si infilò tra le sue gambe, afferrandolo con entrambe le mani.
Gis si sedette a cavalcioni sul suo petto.
— «Amore… svegliati.» — mormorò Nicole, mentre la sua lingua scendeva lungo il ventre di Angelo.
Lui aprì gli occhi, confuso per un istante. Poi le vide. Nude, splendide, sovrane.
— «Che… che fate?» — chiese, con voce rauca.
Gis lo zittì con un dito sulle labbra.
— «Shh… adesso comanda il desiderio. E il tuo… lo maneggiamo noi.»
Lo usarono.
Senza violenza, ma con autorità.
Gis lo prese dentro, tenendolo per i polsi.
Nicole si sedette sulla sua faccia, gemendo forte, strofinandosi con tutta sé stessa.
Era un incastro perfetto.
Tre corpi che non cercavano più equilibrio, ma solo abbandono.
— «Tieni duro, Angelo. O ci perdi stanotte.»
— «O ti perdi tu, dentro di noi.»
⸻
Capitolo 3: Il Pompino Epocale
Angelo era steso sul letto, nudo, esausto, ma ancora duro.
Nicole si inginocchiò lentamente tra le sue gambe, i capelli spettinati, le labbra ancora lucide.
— «Stavolta non scappi.» — sussurrò.
Lo prese in mano. Lo accarezzò piano, poi lo baciò sulla punta, con delicatezza feroce.
— «Ti ricorderai di questo per tutta la vita.»
E iniziò.
Prima solo le labbra.
Poi la lingua.
Poi tutto.
Nicole aumentava il ritmo, saliva e scendeva, lo faceva sparire in gola e lo risucchiava con fame.
Angelo gemeva, incapace di resistere.
Gis lo accarezzava sul viso, gli sussurrava parole.
— «Ti sta succhiando l’anima…»
— «Sto… sto venendo…»
Nicole non si fermava. Lo guardava fisso negli occhi mentre lo finiva.
Lo ingoiò tutto, con un’espressione che Angelo non avrebbe dimenticato mai più.
Poi si passò la lingua sulle labbra e sorrise.
— «Questo… era un pompino epocale.»
Gis rise.
— «Ora puoi morire felice, zio.»
Angelo chiuse gli occhi, stremato.
— «Lasciatemi qui. Prigioniero vostro.»
⸻
Epilogo: Dopo l’Estasi
La stanza era silenziosa.
Solo il ticchettio lieve della pioggia contro i vetri e il respiro lento dei corpi stesi sul letto.
Nicole sul suo petto.
Gis al suo fianco.
Non erano più zio, nipote, cognata.
Erano fuoco.
Erano verità.
E la notte, quella notte, non finiva.
Si ripeteva dentro di loro.
Ogni volta che si guardavano.
Ogni volta che si toccavano.
Ogni volta che chiudevano gli occhi.
Perché certe notti… non finiscono mai.
Un uomo. Due donne. Un solo, inarrestabile desiderio.
Non erano più zio, nipote e cognata.
Erano tre corpi che si cercavano, si fondevano, si divoravano.
Il giorno era solo una tregua.
La notte, la loro verità.
Una verità fatta di sguardi che si accendevano al minimo contatto, di mani che ormai conoscevano ogni centimetro, ogni reazione, ogni piega del piacere.
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Capitolo 1: La Fame della Notte
Lo specchio rifletteva tutto.
I loro corpi, nudi, brillavano di sudore e voglia. Le lenzuola erano già a terra, calpestate e dimenticate. Il letto gemeva insieme a loro, incapace di contenere quell’urgenza.
Angelo aveva Nicole piegata davanti a sé. Le mani afferravano i suoi fianchi con forza, le braccia tese come a volerla possedere fino in fondo, senza sconti.
— «Guarda come si piega per me…» — ansimò, con la voce roca di chi sta per perdere il controllo.
— «E tu, Gis, vieni qui. Voglio la tua bocca.»
Gis si avvicinò a carponi, come una bestia addestrata al piacere. Aveva i capelli scompigliati, le labbra ancora gonfie, e un sorriso sporco che faceva tremare.
Si inginocchiò tra le gambe di Angelo, mentre lui continuava a spingere dentro Nicole con ritmo sempre più violento.
— «Ti piace guardare come la prendo, eh?» — le disse, senza smettere un secondo.
— «Adesso voglio anche te. Ma in ginocchio. Fammi impazzire.»
Gis si chinò, affondando la bocca su di lui, mentre Angelo scopava Nicole senza pietà.
Il suo piacere era doppio, triplo. Le mani tremavano, i muscoli tesi, la mente annebbiata da una fame che non conosceva fine.
— «Oh Dio, sì…» — gemeva Nicole — «Più forte… fammi urlare… fammi tua davanti a lei.»
Poi si fermò tutto. Un istante di silenzio.
Solo il respiro affannato di tre corpi accesi.
Angelo li guardò.
— «A letto. Tutti e tre. Ora. Voglio sentirvi impazzire insieme.»
Le spinse sul materasso, una accanto all’altra.
Nicole con le cosce spalancate, Gis con lo sguardo supplichevole.
— «Chi prendo prima?» — chiese, godendo nel vederle tremare.
— «Tutte e due…» — sussurrò Nicole.
— «Vogliamo sentirti… dentro… insieme.»
E quando il piacere esplose in tre lingue diverse, il mondo scomparve.
C’erano solo loro.
Un uomo. Due donne. Un solo, inarrestabile desiderio.
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Capitolo 2: Le Sovrane della Notte
La notte era iniziata in silenzio.
Angelo dormiva, esausto dal giorno precedente. Le lenzuola appena sistemate, il corpo ancora segnato da graffi, morsi, sudore.
Ma Nicole no. Nicole aveva fame. E Gis la seguiva come se leggesse i suoi pensieri.
— «Stanotte lo prendiamo noi.» — sussurrò Nicole. — «Ci ha preso abbastanza. Ora tocca a lui essere preso.»
Gis annuì, mordendosi il labbro.
Si spogliarono in silenzio, lentamente, accarezzandosi a vicenda mentre lo osservavano dormire.
Nicole si infilò tra le sue gambe, afferrandolo con entrambe le mani.
Gis si sedette a cavalcioni sul suo petto.
— «Amore… svegliati.» — mormorò Nicole, mentre la sua lingua scendeva lungo il ventre di Angelo.
Lui aprì gli occhi, confuso per un istante. Poi le vide. Nude, splendide, sovrane.
— «Che… che fate?» — chiese, con voce rauca.
Gis lo zittì con un dito sulle labbra.
— «Shh… adesso comanda il desiderio. E il tuo… lo maneggiamo noi.»
Lo usarono.
Senza violenza, ma con autorità.
Gis lo prese dentro, tenendolo per i polsi.
Nicole si sedette sulla sua faccia, gemendo forte, strofinandosi con tutta sé stessa.
Era un incastro perfetto.
Tre corpi che non cercavano più equilibrio, ma solo abbandono.
— «Tieni duro, Angelo. O ci perdi stanotte.»
— «O ti perdi tu, dentro di noi.»
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Capitolo 3: Il Pompino Epocale
Angelo era steso sul letto, nudo, esausto, ma ancora duro.
Nicole si inginocchiò lentamente tra le sue gambe, i capelli spettinati, le labbra ancora lucide.
— «Stavolta non scappi.» — sussurrò.
Lo prese in mano. Lo accarezzò piano, poi lo baciò sulla punta, con delicatezza feroce.
— «Ti ricorderai di questo per tutta la vita.»
E iniziò.
Prima solo le labbra.
Poi la lingua.
Poi tutto.
Nicole aumentava il ritmo, saliva e scendeva, lo faceva sparire in gola e lo risucchiava con fame.
Angelo gemeva, incapace di resistere.
Gis lo accarezzava sul viso, gli sussurrava parole.
— «Ti sta succhiando l’anima…»
— «Sto… sto venendo…»
Nicole non si fermava. Lo guardava fisso negli occhi mentre lo finiva.
Lo ingoiò tutto, con un’espressione che Angelo non avrebbe dimenticato mai più.
Poi si passò la lingua sulle labbra e sorrise.
— «Questo… era un pompino epocale.»
Gis rise.
— «Ora puoi morire felice, zio.»
Angelo chiuse gli occhi, stremato.
— «Lasciatemi qui. Prigioniero vostro.»
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Epilogo: Dopo l’Estasi
La stanza era silenziosa.
Solo il ticchettio lieve della pioggia contro i vetri e il respiro lento dei corpi stesi sul letto.
Nicole sul suo petto.
Gis al suo fianco.
Non erano più zio, nipote, cognata.
Erano fuoco.
Erano verità.
E la notte, quella notte, non finiva.
Si ripeteva dentro di loro.
Ogni volta che si guardavano.
Ogni volta che si toccavano.
Ogni volta che chiudevano gli occhi.
Perché certe notti… non finiscono mai.
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