Unico

di
genere
incesti

Prefazione

Ci sono attimi in cui il desiderio prende il sopravvento, dissolvendo ogni limite, ogni paura. Quando due corpi si cercano con voracità e si fondono in un’unica esplosione di piacere, senza pensare al domani.

Questa è la storia di un incontro così intenso da diventare eterno, un vortice di passione tra me e Nicole, dove ogni tocco, ogni respiro, ogni gemito è stato un invito a lasciarsi andare.



Racconto

Stesi sul letto, i nostri corpi caldi e pulsanti si cercavano, si sfioravano con una fame irrefrenabile. Nicole si voltò verso di me, i suoi occhi profondi carichi di desiderio, e con un sorriso malizioso sussurrò, col cuore in gola:

«Zio, sei unico.»

Quel semplice sussurro fu la scintilla che fece esplodere ogni inibizione. Le sue mani, decise e sapienti, iniziarono a scorrere sulla mia pelle, tracciando sentieri infuocati, accendendo ogni zona sensibile.

La sua bocca si posò sul mio collo, mordicchiandolo con dolcezza e voglia, mentre le sue mani trovavano la strada fino al mio cazzo, già duro e palpitante per lei. Sentii la sua bocca scivolare su di me, calda e bagnata, ogni carezza, ogni suzione era un incantesimo di piacere.

Nicole si posizionò sopra di me, il suo corpo morbido e sensuale aderiva al mio, il suo culo si muoveva lentamente, guidando il ritmo di una danza fatta di passione e dominio. La sua figa stringeva il mio cazzo con una tensione perfetta, calda, bagnata, pronta a consumarci entrambi.

I nostri respiri si fecero affannosi, i gemiti si mescolavano in un crescendo di piacere e voglia, mentre il tempo sembrava fermarsi. Ogni movimento era un’esplosione di sensazioni, un gioco di bocca, mani e corpi che ci faceva perdere il controllo.

«Non smettere, voglio sentire tutto di te,» sussurrò Nicole con voce rotta dal desiderio.

La sua bocca si posò di nuovo sulla mia, in un bacio profondo e affamato, mentre continuava a muoversi su di me, facendomi perdere la testa.

Le sue mani percorrevano il mio corpo con audacia crescente, afferrando i miei fianchi, scavando nella mia pelle come a voler imprimere la sua presenza in ogni fibra. Il suo respiro caldo sul mio collo si trasformò in un sospiro rauco, mentre la nostra danza diventava sempre più frenetica, un turbine di piacere che ci risucchiava.

Ogni sua curva era un richiamo irresistibile, ogni movimento una carezza che incendiava i nostri sensi. Sentivo il calore del suo corpo, la sua figa stretta intorno a me come una morsa di piacere, mentre le sue labbra lasciavano impronte roventi sulla mia pelle.

Le sue dita si insinuarono tra i miei capelli, tirandomi dolcemente verso di lei, come a voler imprigionare il nostro bacio, profondo e affamato. I nostri corpi si muovevano all’unisono, seguendo un ritmo primordiale, dove ogni spinta e ogni sussulto ci conducevano più in alto, più vicino all’estasi.

In quel momento, il mondo si ridusse a noi due, a quel letto che divenne un altare dove celebrare il culto del desiderio e del piacere. I nostri gemiti si fecero urla soffocate, i respiri si intrecciavano, e ogni istante sembrava durare un’eternità.



Epilogo

Il piacere ci travolse come un’onda impetuosa, senza fine. Cazzo, figa, bocca, culo e piacere si fusero in un’unica estasi selvaggia e infinita.

Non c’era spazio per la stanchezza, né per il domani. Solo quel presente ardente, quel desiderio primordiale che ci fece urlare di gioia, di fame, di vita.

Quando l’ultima ondata ci colpì, ci ritrovammo abbracciati, fradici e senza fiato, con i corpi ancora tremanti e le anime incendiate.

Nicole mi guardò negli occhi e, con un sorriso pieno di complicità e amore, sussurrò:

«Zio, sei unico.»

E in quel momento capii che niente sarebbe stato più intenso, più vero, più nostro.
scritto il
2025-06-27
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