Luca ed Elisa 42° Capitolo
di
Nandostar
genere
incesti
Ludmilla mugolava e rumoreggiava, finchè il figlio continuava a leccarle la figa.
Con leggerezza, la spinse e la fece scivolare sul letto, al centro del letto.
Joele smise di leccarla e cominciò ad avanzare sovrastandola sempre di più, finchè senti appoggiarsi tra le grandi labbra la cappella del figlio e quando lui si abbassò per baciarla sentì la cappella aprire le grandi labbra e scivolare dentro.
Il pene di Joele era grosso e duro, non aveva paura di niente, lei aveva partorito quindi ci stava dentro bene ma si sentiva che le dimensioni erano notevoli.
Il figlio la baciava inserendole la lingua e giocando con la sua.
Ludmilla: “Non voglio sono tua madre, non posso baciarti così.”
Joele: “Hai il mio pene che ti sta scivolando dentro e fuori, sei eccitata bagnata, hai fame di me, non sono più tuo figlio, sono l’uomo da cui ti vuoi far sbattere.”
Cominciò ad aumentare un pò il ritmo e lasciò Ludmilla esprimersi come voleva.
Si abbassò come baciarla, ma non lo fece, rimaneva fermo a sentire i suoi lamenti.
Aumentò ancora un pò la velocità e Ludmilla sussultava cercando di muovere il pube.
Quando percepì che lei stava venendo lui si fermò con il pene ben piantato dentro.
Ludimilla girò il viso verso sinistra chiuse gli occhi, Joele si sollevò un pò da lei e la lasciò contrarsi e rilassarsi a piacimento, doveva venire come più voleva.
Ludmilla si era aggrappata alle braccia del figlio sentendo la forza dei suoi muscoli.
Joele: “Ora che sei venuta posso aumentare un pò più il ritmo.”
Ludmilla: “No no Joele ce l’hai grosso ce l’hai grosso.”
Joele: “Voglio farti venire ancora.”
Joele prese le mani delle mamma le fece allargare tenendole con le sue e cominciò a pomparla da subito lentamente ma sempre più velocemente.
Ludmilla cominciò a emettere ogni tipo di rumore.
Joele: “Dai mamma divertiti divertiti, senti questo maschio, cazzo senti che forza che ho.”
Ludmilla emetteva degli urli e cercava di sollevare la testa per vedere il figlio ed il pene del figlio entrarle dentro.
Teneva le gambe aperte e sollevate da sola e lasciava che lo sfondasse per bene.
Ludmilla: “Cosa sto facendo, cosa sto facendo.”
Joele: “Ti piace mamma, senti che ti piace?”
Ludmilla: “Si si mi piace mi sto divertendo.”
Joele: “Guarda quanto cazzo hai dentro.”
Joele si fermò e lentamente lo sfilò, mentre la mamma lo guardava.
Ludmilla: “Che grosso tuo padre non lo aveva così, che grosso, ma come fa a starci dentro? Mi sento spaccare.”
Joele: “Ci sta dentro perchè ci pensiamo noi uomini a spingere e a spingere forte, perchè più voi siete gnocche, più noi vogliamo spingere. Infatti ora voglio rimetterlo al suo posto.”
Senza toccarlo, fece in modo che cadesse tra le grandi labbra di mamma e poi cominciò a spingere.
Ludmilla, inarcò la schiena, si trovava in croce, sentì che il figlio glielo stava inserendo tutto e una volta terminata la corsa sentì l’onda calda invadere l’addome.
Ludmilla: “No, no, no Joele venirmi dentro sempre, sono ancora fertile.”
Joele: “Sei una puledra fertile? ………………. E solo questo stallone vuole montarti per bene?”
Ludmilla: “Ho paura devo prendere la pillola.”
Joele: “Devi prendere la pillola, perchè io non voglio rinunciare alle tue tette e alla tua passera.”
Joele prese e baciò la mamma continuando a pomparla e la baciò come si bacia una moglie, un’amante e aumentò la pompata tanto che Ludmilla si aggrappò alla lenzuola e lasciò il figlio spomparla del tutto, finchè non si svuotò dentro ancora.
Terminato, Joele cominciò a sollevarsi, facendo uscire il pene in base ai suoi movimenti.
Ludmilla si sistemò sul letto, ma rimase un pò con le gambe aperte come per farla riposare.
Joele: “Sei una valchiria mamma, sei una guerriera, sei pronta per una nuova battaglia domani. Io sono il tuo schiavo che ti ha dato piacere.”
Ludmilla di scatto si sollevò e si mise seduta sul letto, prese il figlio tra le braccia e lo baciò, poi: “Sono io la tua schiava, e voglio far rilassare il tuo corpo signore tutte le volte che vorrai, sono la tua schiava la tua puttana prenditi il mio corpo ogni volta che lo desideri. Voglio che mi scopi sempre così.”
DAI RACCONTATEMI COSA PENSATE VOI DEGLI INCESTI? ESISTONO VERAMENTE? PER ME NO! IN PRIVATO ALL’INDIRIZZO: raccontitop@gmail.com
GRAZIE PER AVERMI LETTO.
SE APPREZZI IL MIO RACCONTO RILASSATI LEGGENDO COSE BELLE E’ GRATUITE
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Con leggerezza, la spinse e la fece scivolare sul letto, al centro del letto.
Joele smise di leccarla e cominciò ad avanzare sovrastandola sempre di più, finchè senti appoggiarsi tra le grandi labbra la cappella del figlio e quando lui si abbassò per baciarla sentì la cappella aprire le grandi labbra e scivolare dentro.
Il pene di Joele era grosso e duro, non aveva paura di niente, lei aveva partorito quindi ci stava dentro bene ma si sentiva che le dimensioni erano notevoli.
Il figlio la baciava inserendole la lingua e giocando con la sua.
Ludmilla: “Non voglio sono tua madre, non posso baciarti così.”
Joele: “Hai il mio pene che ti sta scivolando dentro e fuori, sei eccitata bagnata, hai fame di me, non sono più tuo figlio, sono l’uomo da cui ti vuoi far sbattere.”
Cominciò ad aumentare un pò il ritmo e lasciò Ludmilla esprimersi come voleva.
Si abbassò come baciarla, ma non lo fece, rimaneva fermo a sentire i suoi lamenti.
Aumentò ancora un pò la velocità e Ludmilla sussultava cercando di muovere il pube.
Quando percepì che lei stava venendo lui si fermò con il pene ben piantato dentro.
Ludimilla girò il viso verso sinistra chiuse gli occhi, Joele si sollevò un pò da lei e la lasciò contrarsi e rilassarsi a piacimento, doveva venire come più voleva.
Ludmilla si era aggrappata alle braccia del figlio sentendo la forza dei suoi muscoli.
Joele: “Ora che sei venuta posso aumentare un pò più il ritmo.”
Ludmilla: “No no Joele ce l’hai grosso ce l’hai grosso.”
Joele: “Voglio farti venire ancora.”
Joele prese le mani delle mamma le fece allargare tenendole con le sue e cominciò a pomparla da subito lentamente ma sempre più velocemente.
Ludmilla cominciò a emettere ogni tipo di rumore.
Joele: “Dai mamma divertiti divertiti, senti questo maschio, cazzo senti che forza che ho.”
Ludmilla emetteva degli urli e cercava di sollevare la testa per vedere il figlio ed il pene del figlio entrarle dentro.
Teneva le gambe aperte e sollevate da sola e lasciava che lo sfondasse per bene.
Ludmilla: “Cosa sto facendo, cosa sto facendo.”
Joele: “Ti piace mamma, senti che ti piace?”
Ludmilla: “Si si mi piace mi sto divertendo.”
Joele: “Guarda quanto cazzo hai dentro.”
Joele si fermò e lentamente lo sfilò, mentre la mamma lo guardava.
Ludmilla: “Che grosso tuo padre non lo aveva così, che grosso, ma come fa a starci dentro? Mi sento spaccare.”
Joele: “Ci sta dentro perchè ci pensiamo noi uomini a spingere e a spingere forte, perchè più voi siete gnocche, più noi vogliamo spingere. Infatti ora voglio rimetterlo al suo posto.”
Senza toccarlo, fece in modo che cadesse tra le grandi labbra di mamma e poi cominciò a spingere.
Ludmilla, inarcò la schiena, si trovava in croce, sentì che il figlio glielo stava inserendo tutto e una volta terminata la corsa sentì l’onda calda invadere l’addome.
Ludmilla: “No, no, no Joele venirmi dentro sempre, sono ancora fertile.”
Joele: “Sei una puledra fertile? ………………. E solo questo stallone vuole montarti per bene?”
Ludmilla: “Ho paura devo prendere la pillola.”
Joele: “Devi prendere la pillola, perchè io non voglio rinunciare alle tue tette e alla tua passera.”
Joele prese e baciò la mamma continuando a pomparla e la baciò come si bacia una moglie, un’amante e aumentò la pompata tanto che Ludmilla si aggrappò alla lenzuola e lasciò il figlio spomparla del tutto, finchè non si svuotò dentro ancora.
Terminato, Joele cominciò a sollevarsi, facendo uscire il pene in base ai suoi movimenti.
Ludmilla si sistemò sul letto, ma rimase un pò con le gambe aperte come per farla riposare.
Joele: “Sei una valchiria mamma, sei una guerriera, sei pronta per una nuova battaglia domani. Io sono il tuo schiavo che ti ha dato piacere.”
Ludmilla di scatto si sollevò e si mise seduta sul letto, prese il figlio tra le braccia e lo baciò, poi: “Sono io la tua schiava, e voglio far rilassare il tuo corpo signore tutte le volte che vorrai, sono la tua schiava la tua puttana prenditi il mio corpo ogni volta che lo desideri. Voglio che mi scopi sempre così.”
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