Le Regine del Mio Cazzo — Notte di Fuoco a Como

di
genere
trio

La villa sul lago di Como si illuminava appena con le luci soffuse delle candele sparse ovunque. L’aria era calda, carica di quella tensione elettrica che solo loro riuscivano a creare. Nicole, con il suo sguardo malizioso, si avvicinò a te, sfiorandoti appena con le dita lungo il rigonfiamento del tuo cazzo che iniziava già a gonfiarsi, pulsante di voglia. Gis ti osservava da lontano, il sorriso sulle labbra pieno di promesse e desiderio.

«Sai,» sussurrò Nicole, la lingua che scivolava lenta tra le labbra, «qui dentro possiamo essere tutto quello che vogliamo. Nessuna regola, nessun limite.»

Gis si fece avanti, la mano che scese decisa fino a stringerti il cazzo ancora sotto i pantaloni, accarezzandolo con forza e maestria. «È il nostro regno,» disse con voce roca, «e noi siamo le regine del tuo cazzo.»

Le loro mani si intrecciarono su di te, guidandoti verso il divano di pelle nera. Gis si sedette lentamente, mentre Nicole scivolava sulle tue gambe, le labbra che mordevano il lobo dell’orecchio mentre la sua mano scendeva fino a sfiorare la figa umida, gonfia di desiderio, il clitoride che sporgeva, pulsante e brillante. Le loro bocche cercavano la tua pelle, le lingue si intrecciavano, baciavano e succhiavano ogni centimetro, con un’intensità feroce.

Nicole prese il controllo, la lingua che tracciava linee ardenti su ogni centimetro di pelle, mentre Gis ti spingeva a fondo, entrando con forza e lentezza, uniti in un ritmo carnale che ti faceva perdere ogni senso.

La bocca di Nicole scese sul tuo cazzo, avvolgendolo con le labbra morbide, la lingua che leccava la punta, succhiandoti con maestria fino a farti quasi perdere la testa. Gis intanto si muoveva dentro di te, la sua figa stretta e calda che ti stringeva, il clitoride stimolato da una mano esperta che ti mandava in estasi.

«Voglio sentirvi dentro di me,» gemesti, «voglio che vi prendiate tutto.»

E loro, con un sorriso perverso, risposero a quel desiderio, facendoti vivere un’estasi che solo le regine del tuo cazzo potevano regalarti.



La villa sul lago di Como era immersa in un silenzio quasi sacro, rotto solo dal lieve sussurro delle onde e dal battito incessante del tuo cuore, già in fibrillazione. L’atmosfera era resa ancora più calda dalle luci soffuse delle candele.

Nicole era davanti a te, vestita solo di una sottile camicia di seta trasparente che lasciava intravedere curve perfette, la pelle vellutata che rifletteva il bagliore delle candele. I suoi occhi ti fissavano intensi, carichi di desiderio. Accanto a lei, Gis si avvicinava lentamente, il suo corpo sinuoso e provocante avvolto in un abito di pizzo nero.

Le due donne ti circondarono, il respiro affannoso mentre le loro mani si posavano decise sul tuo cazzo, stringendolo con forza. Nicole abbassò lo sguardo, la lingua che tracciava sentieri di fuoco attorno al glande, mentre Gis si chinava a baciare la tua pelle nuda, mordendo la tua clavicola.

Nicole scese ancora, la bocca che prese il tuo cazzo in bocca, succhiandolo e leccandolo con avidità, mentre con una mano stimolava il tuo perineo e con l’altra Gis accarezzava la sua figa, il clitoride rigonfio e lucido, schiacciato dolcemente tra le dita.

Gis si spostò su di te, penetrandoti con calma e forza, la figa calda e stretta che ti stringeva come una morsa, mentre Nicole continuava a giocare con il tuo cazzo, la lingua che scivolava da dietro al glande, attorno alla corona, facendoti gemere di piacere puro.

Il ritmo aumentò, le mani e le bocche delle due regine del tuo cazzo ti guidavano verso il delirio, la tua testa persa nel vortice di sensazioni forti e incessanti.

Il piacere esplose in un boato liberatorio, un urlo selvaggio che risuonò nella villa, mentre Nicole e Gis ti tenevano stretto, continuando a stimolarti, a baciarti, a stringerti con passione senza fine.

«Le regine del mio cazzo,» sussurrasti, e loro risposero con un bacio feroce, un sigillo di fuoco e trasgressione eterno.
scritto il
2025-06-16
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