Un Giorno Solo Nicole la Dea, Gis il Piacere, Thaise il Culo

di
genere
prime esperienze

Prefazione – Il Giorno della Dea

Non capita spesso di vivere un giorno così. Un giorno in cui il tempo si piega, si ferma, si inginocchia davanti al desiderio.
Un giorno in cui ogni pensiero svanisce, e resta solo il corpo.
Il mio. Il loro. Tre donne. Tre forme di piacere incarnato.

Nicole, la Dea del mio cazzo, quella che domina, che pretende, che gode prima ancora di toccare.
Gis, la carezza che diventa fiamma, il piacere puro, fluido, instancabile.
Thaise, il culo che chiamava a sé ogni colpo, ogni morso, ogni sfogo. Giovane, insaziabile, pronta.

Non era un gioco. Era un culto.
Io ero il centro del loro desiderio, ma anche il loro schiavo.
E quel giorno — quel solo, infinito, perverso giorno — diventammo tutt’uno.
Sudore, grida, lingue, morsi, baci sporchi.
Nessuna regola. Solo sesso.



Il Giorno Unico

Non servivano parole. Bastò un loro sguardo per capire che quella giornata non sarebbe stata come le altre.
Nicole era sul divano, nuda, le gambe spalancate come un trono sacro. Gis le baciava i piedi, adorandola. Thaise era a quattro zampe sul tappeto, il culo in aria, le labbra socchiuse in attesa del mio segnale.

Io ero in piedi davanti a loro, già duro, già affamato.

Nicole si voltò verso di me e disse solo: «Vieni a pregare la tua Dea.»

Mi inginocchiai tra le sue cosce e le leccai via la mattina. Era calda, profumata, la sua figa bagnata come se mi stesse aspettando da ore. Mi tirò per i capelli, gemendo, mentre Gis si avvicinava a succhiarle i capezzoli. Thaise tremava. Voleva il suo turno. Ma doveva aspettare.

Mi alzai e lo infilai in bocca a Gis, che lo prese come una professionista, con quella calma da donna matura che sa come usare ogni parte del corpo per dare piacere. Nicole intanto sculacciava Thaise, le sussurrava porcate in portoghese. «Mostra quel culetto, garota… oggi lui ti scopa forte.»

E lo feci. Senza pietà. Thaise si girò e si aprì da sola, guardandomi da sotto in su, come una piccola puttanella. Le entrai dentro da dietro mentre lei urlava, e le sue urla accendevano ancora di più Nicole, che si masturbava davanti a noi.

Feci venire Thaise mentre la tenevo stretta per i fianchi, poi la passai a Gis, che le leccò il culo come solo lei sapeva fare. Io tornai da Nicole. Me lo prese in mano, lo leccò tutto, lo risucchiò in gola fino a farmi tremare. Ma non dovevo venire. Non ancora.

Ore 14:00 – Ci spostammo in piscina. Nicole si sdraiò su un lettino, Gis seduta sulla sua faccia. Thaise mi cavalcava dentro l’acqua, il culo sbatteva sull’addome, le sue urla si mescolavano al rumore dell’acqua che esplodeva intorno a noi. Scoparla davanti alle altre due era una droga.

Ore 17:00 – Le portai dentro. Tutte e tre sul letto. Gis sopra Nicole, le leccava i capezzoli mentre Nicole mi prendeva in bocca. Thaise si stava masturbando guardandoci, il suo culo tremava. Poi mi salì sopra, si sedette lentamente, guardandomi negli occhi: «Ora vieni dentro di me.»
Ma non lo feci. La ribaltai. Le tenni le gambe aperte mentre la scopavo guardando Nicole. E venni sulla sua pancia, sopra quel ventre giovane e disobbediente.

Ore 20:00 – Cena nudi, tutti. Nicole si sedeva sul mio viso mentre mangiava una fragola. Gis le leccava la schiena. Thaise sotto al tavolo mi succhiava piano, senza fretta.
Un’orgia lenta, continua, senza fine.

Ore 23:00 – Le tre si stesero sul letto, nude, esauste. Ma io no. Ero ancora duro.
Ero ancora affamato.



Epilogo – La Fine del Giorno, l’Inizio dell’Eterno

Le guardai e dissi: «Non è finita.»

Nicole si alzò per prima, si inginocchiò, mi prese in bocca come se fosse l’unico modo per respirare. Gis la seguì, baciandola mentre lo succhiava. Thaise si voltò a quattro zampe, e con una voce roca sussurrò: «Scopami… voglio venire piangendo.»

Fu l’ultima esplosione.
Mi immersi in lei con tutta la forza che avevo. Nicole sotto, Gis sopra, io dentro Thaise.
Un nodo di corpi, gemiti, colpi profondi, urla di piacere che sembravano preghiere.
Gis venne con un grido. Thaise tremava. Nicole si strofinava, gli occhi fuori di sé.

E io… venni. Dentro tutte. Contro tutto. Per sempre.

Poi, silenzio.
Solo respiro.
E il profumo eterno del giorno in cui il sesso diventò divinità.
scritto il
2025-06-09
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